Domandina per gli esperti di circuiti idraulici.
Il circuito di riscaldamento allegato ha un circuito primario con generatore a condensazione, facente capo ad un separatore idraulico da cui si dipartono i circuiti secondari.
Il circuito UTA ha regolazione con valvole a 3 vie ed è a portata costante.
il circuito fancoils ha valvole a 2 vie modulanti e quindi dispone di una pompa a portata variabile e una 3 vie miscelatrice per la regolazione termostatica della temperatura dei fancoils.
La caldaia essendo a condensazione ha una sua regolazione compensata con la T esterna e la sua centralina gestisce anche la 3 vie del circuito fancoils oltre alla modularità del circuito primario.
Il dubbio e la domanda è questa: c'è il rischio che la regolazione del circuito fancoils diventi pendolante a causa della doppia regolazione pompa modulante + valvola a 3 vie?
Circuiti idraulici
Moderatore: Edilclima
Circuiti idraulici
- Allegati
-
- Circuito_riscaldamento3.jpg (42.22 KiB) Visto 1842 volte
- NoNickName
- Messaggi: 8072
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Circuiti idraulici
Non ci vuole la valvola tre vie. E' ridondante.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Circuiti idraulici
Il caso prospettato è ipotetico, a me interessa più capire in linea di principio che cosa accade nella regolazione del circuito fancoils, se ci sono problemi di regolazione e se qualcuno ha avuto già esperienze in tal senso, piuttosto che trovare una soluzione al problema specifico.
Il circuito UTA ha la stessa curva di compensazione del circuito primario, anzi la curva di compensazione del circuito primario viene scelta in funzione delle necessità del circuito UTA.
Il circuito fancoils ha una curva di compensazione più bassa è quindi necessita della 3 vie.
Certo una soluzione potrebbe essere quella di maggiorare le dimensioni e la potenza delle batterie dell'UTA e far lavorare tutto l'impianto ad una curva di compensazione più bassa, il che sarebbe meglio anche dal punto di vista del risparmio energetico visto che così la caldaia lavorerebbe più a bassa temperatura.
Però questa sarebbe una soluzione nel caso specifico, non andrebbe bene se ad esempio al posto dell'UTA ci fosse ad esempio il circuito radiatori, che dovrebbero per forza lavorare a temperatura più elevata.
Il circuito UTA ha la stessa curva di compensazione del circuito primario, anzi la curva di compensazione del circuito primario viene scelta in funzione delle necessità del circuito UTA.
Il circuito fancoils ha una curva di compensazione più bassa è quindi necessita della 3 vie.
Certo una soluzione potrebbe essere quella di maggiorare le dimensioni e la potenza delle batterie dell'UTA e far lavorare tutto l'impianto ad una curva di compensazione più bassa, il che sarebbe meglio anche dal punto di vista del risparmio energetico visto che così la caldaia lavorerebbe più a bassa temperatura.
Però questa sarebbe una soluzione nel caso specifico, non andrebbe bene se ad esempio al posto dell'UTA ci fosse ad esempio il circuito radiatori, che dovrebbero per forza lavorare a temperatura più elevata.
- NoNickName
- Messaggi: 8072
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Circuiti idraulici
Visto che non abbiamo dati su cui ragionare, non possiamo fare che ipotesi.
L'idea di base è quella della meccanica razionale: tanti vincoli, tanti gradi di libertà.
I gradi libertà sono le grandezze fisiche da controllare, i vincoli sono i dispositivi di regolazione.
Se hai due dispositivi di regolazione che agiscono sulla stessa grandezza fisica (temperatura dell'acqua) il sistema è iperstatico, che al contrario della meccanica razionale ciò significa instabile nel caso della termoregolazione, a meno che i vincoli siano interbloccati e cioè facciano parte dello stesso loop.
Poi naturalmente tra cinque minuti qualcuno posterà un messaggio in cui ha ottenuto una regolazione al millesimo di grado con 18 valvole in serie controllate da 36 plc.
L'idea di base è quella della meccanica razionale: tanti vincoli, tanti gradi di libertà.
I gradi libertà sono le grandezze fisiche da controllare, i vincoli sono i dispositivi di regolazione.
Se hai due dispositivi di regolazione che agiscono sulla stessa grandezza fisica (temperatura dell'acqua) il sistema è iperstatico, che al contrario della meccanica razionale ciò significa instabile nel caso della termoregolazione, a meno che i vincoli siano interbloccati e cioè facciano parte dello stesso loop.
Poi naturalmente tra cinque minuti qualcuno posterà un messaggio in cui ha ottenuto una regolazione al millesimo di grado con 18 valvole in serie controllate da 36 plc.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Circuiti idraulici
Ragionamento interessante, infatti si tratta proprio di capire se i 2 dispositivi di regolazione si influenzano reciprocamente oppure no, in tal caso si avrebbe una "struttura iperstatica".
Ci ho ragionato un pò su, anche con simulazioni numeriche, e sono giunto alla conclusione che i 2 sistemi di regolazione non si influenzano reciprocamente.
E' possibile dimostrare la cosa nel modo seguente. Bisogna focalizzare l'attenzione sulle perdite di carico che si hanno nei 2 percorsi alternativi con la valvola a 3 vie in una data posizione. Sintentizzando, per ognuno dei 2 tratti, tali perdite possono essere considerate come un'unica perdita concentrata funzione della portata passante, per cui:
Pdc1 = a*P1^2
Pdc2 = b*P2^2
dove a e b in sostanza sono delle costanti che equivalgono ai coefficienti numerici indicativi delle perdite di carico (ricavabili dalle tabelle in funzione del tipo di circuito o calcolabili empiricamente). P1 e P2 sono le portate d'acqua variabili in funzione del grado di apertura chiusura della 3 vie.
La relazione che lega P1 a P2 per la 3 vie in una data posizione, è che, poichè il sistema è in equilibrio si deve necessariamente avere:
Pdc1 = Pdc2
ossia le perdite di carico dei 2 percorsi alternativi fino al separatore si devono equivalere. Ne segue che:
a*P1^2 = b*P2^2
ossia P1/P2 = (b/c)^0,5 = c
ossia il rapporto tra le 2 portate in cui il flusso transitante si fraziona è costante e pari ad un valore finito C calcolabile, in quanto tale valore dipende dalle caratteristiche del circuito e non dall'entità della portata transitante.
Se varia la portata globale del sistema (ad esempio escludendo alcuni fancoils e quindi con la pompa a portata variabile che varia la sua portata), si avrà una situazione subito successiva detta variazione in cui deve essere soddisfatte le 2:
Ptot = P1 + P2
P1/P2 = c
Se il rapporto % tra le 2 portate resta invariato resta invariata anche la temperatura dell'acqua miscelata a valle della 3 vie. per cui in definitiva una variazione di portata non induce alcuna variazione di temperatura.
Ci ho ragionato un pò su, anche con simulazioni numeriche, e sono giunto alla conclusione che i 2 sistemi di regolazione non si influenzano reciprocamente.
E' possibile dimostrare la cosa nel modo seguente. Bisogna focalizzare l'attenzione sulle perdite di carico che si hanno nei 2 percorsi alternativi con la valvola a 3 vie in una data posizione. Sintentizzando, per ognuno dei 2 tratti, tali perdite possono essere considerate come un'unica perdita concentrata funzione della portata passante, per cui:
Pdc1 = a*P1^2
Pdc2 = b*P2^2
dove a e b in sostanza sono delle costanti che equivalgono ai coefficienti numerici indicativi delle perdite di carico (ricavabili dalle tabelle in funzione del tipo di circuito o calcolabili empiricamente). P1 e P2 sono le portate d'acqua variabili in funzione del grado di apertura chiusura della 3 vie.
La relazione che lega P1 a P2 per la 3 vie in una data posizione, è che, poichè il sistema è in equilibrio si deve necessariamente avere:
Pdc1 = Pdc2
ossia le perdite di carico dei 2 percorsi alternativi fino al separatore si devono equivalere. Ne segue che:
a*P1^2 = b*P2^2
ossia P1/P2 = (b/c)^0,5 = c
ossia il rapporto tra le 2 portate in cui il flusso transitante si fraziona è costante e pari ad un valore finito C calcolabile, in quanto tale valore dipende dalle caratteristiche del circuito e non dall'entità della portata transitante.
Se varia la portata globale del sistema (ad esempio escludendo alcuni fancoils e quindi con la pompa a portata variabile che varia la sua portata), si avrà una situazione subito successiva detta variazione in cui deve essere soddisfatte le 2:
Ptot = P1 + P2
P1/P2 = c
Se il rapporto % tra le 2 portate resta invariato resta invariata anche la temperatura dell'acqua miscelata a valle della 3 vie. per cui in definitiva una variazione di portata non induce alcuna variazione di temperatura.
-
- Messaggi: 2446
- Iscritto il: mer set 29, 2010 13:42
Re: Circuiti idraulici
La 3 vie è superflua ti serve solo a ridurre la T che circola nel circuito ventil rispetto a quella impoastata in caldaia uguale alla UTA. Togliendola lavorerai alla medesima T. A livello funzionamento cambierà poco e nulla, e anche nei consumi non avrai differenze visibili.
- NoNickName
- Messaggi: 8072
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Circuiti idraulici
Bah, Marcus, il tuo ragionamento sarebbe valido in condizioni statiche, cioè con fabbisogno soddisfatto a generatore impegnato.
Purtroppo però il generatore è compensato e probabilmente modulante. Idem il fancoil, la cui efficienza dipende dal carico istantaneo.
Quindi hai delle condizioni di temperatura iniziali e al contorno che non sono costanti.
Purtroppo però il generatore è compensato e probabilmente modulante. Idem il fancoil, la cui efficienza dipende dal carico istantaneo.
Quindi hai delle condizioni di temperatura iniziali e al contorno che non sono costanti.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”