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Difficoltà interpretative UNI 11300

Inviato: mar ago 31, 2010 11:54
da Marcus
Approfondisco alcuni punti della 11300 di interesse per chi dovesse occuparsi di certificazioni energetiche per edifici in classe A:

Punto 1. Calcolo del Rendimento di distribuzione: la formula generale da applicare per il calcolo è la formula 16 UNI11300-2. Il sottosistema è quello della rete di distribuzione dei fluidi riscaldanti in ambiente, tubazioni e aria primaria.
Secondo voi nel termine a denominatore Qx,y,in può essere sottratta l'energia elettrica (recuperabileall'85%) di pompe e ventilatori? In base a quanto specificato al punto 6.4 sembrerebbe di si ma nel prospetto 29 questo apporto viene considerato sempre al di fuori del rendimento di distribuzione.
Viceversa (sempre formula 16) non comprendo perchè il consumo elettrico del sottosistema di distribuzione debba essere computato, tra l'altro in termini di energia primaria, nel rendimento del sottosistema stesso. In base alla formula 6 il bilancio degli ausiliari elettrici si fa alla fine globalmente e non di volta in volta, altrimenti come considero eventuali apporti dovuti al fotovoltaico?

Punto 2. Benefici impianto fotovoltaico al bilancio dell'enegia primaria
La formula generale è la formula 6 della UNi11300-2. In essa compare un termino negativo nel bilancio dei consumi degli ausiliari elettrici, dovuto agli apporti fotovoltaici o di cogenerazione. Noto ora che tutto il termine tra parentesi dei consumi elettrici, non essendo espresso in valore assoluto, può essere sia positivo che negativo. In teoria quindi, se la produzione di energia elettrica è consistente e di molto superiore ai consumi degli ausiliari, si potrebbe pensare di portare a zero il fabbisogno di energia primaria, magari con un edificio scarsamente coibentato?

Re: Difficoltà interpretative UNI 11300

Inviato: mar set 07, 2010 11:06
da Marcus
Punto 3: I consumi elettrici degli ausiliari vengono stimati in regime continuo h24 (procedura standard), mentre la produzione di energia elettrica provenienti da fonti rinnovabili è quella reale.
Ciò comporta che se nella formula 6 della UNI11300-2 si vuole portare a zero il consumo degli ausiliari elettrici, magari per mettere l'edificio in una classe energetica alta, gli impianti di produzione elettrica rinnovabili saranno certamente sovradimensionati (di circa il doppio) rispetto alle reali necessità.
Lo studio di miglioramento dell'efficienza energetica quindi, anzichè migliorare induce quindi ad un errore di progettazione.