deposito/approntamento legge 10 e detrazioni 55%
Inviato: gio mag 13, 2010 10:07
Ciao,
mi trovo ultimamente in una situazione un po' particolare...
si sono presentati un paio di installatori che dopo aver fatto (cioè finito) più lavori di:
1) mera sostituzione di generatore di calore con caldaia a condensazione (le valvole termostatiche già c'erano ed erano del tipo certificato)
2) sostituzione del generatore di calore con uno a condensazione e valvole termostatiche
3) sostituzione del generatore di calore con uno a condensazione, valvole termostatiche e piccoli ampliamenti di impianto (aggiunti 1 ventilconvettore e 1 termosifone)
4) dismissione e demolizione vecchio impianto con caldaia tradizionale e termosifoni e sostituzione con PdC tipo multisplit e produttore di ACS a gas (credo 23 kW)
5) dismissione di pompa di calore esistente multisplit e sostituzione con nuovo multisplit detraibile al 55% (ufficio di azienda).
Premesso che in alcuni dei comuni dove sono stati fatti i lavori il tecnico comunale sembra non sapere nemmeno dell'esistenza della legge 10, secondo me andava preparata la relazione secondo ex legge10 per tutti i 5 interventi (sì, anche per 1, i motivi li dico dopo, e se poi il cliente la vuole portare in comune a protocollare bene altrimenti se la tiene a casa nel cassetto) e addirittura per il punto 4) io avrei fatto anche la DIA... (manutenzione straordinaria dell'impianto di riscaldamento).
Sulla base di qs mio personale ed intimo convincimento mi sento un po' in difficoltà a fare le pratiche di detrazione non solo perché diventa l'installatore quello che sceglie potenze e tipo di apparecchiature (e la scelta spesso è dettata da motivi economici e viaggi vacanza) e inoltre mi sento svilito a "sottoscrivere" quello che sceglie o dimensiona qualcun'altro ma soprattutto perché ritengo, e forse qui sbaglio, che nel caso di verifica (AdE?) questa sia di tipo documentale cioè verifichino la presenza di fatture, bonifici, autorizzazioni edilizie, date ecc e credo che se manchi uno dei documenti necessari all'ottenimento dell'autorizzazione edilizia che poi sia richiesta o meno dal comune i problemi poi siano del contribuente (che si rifà sempre sul tecnico...) ed è successo ad un paio di persone che conosco per il 36%.
Riassumendo:
Se nessuno chiede la legge 10 ma per l'intervento sarebbe necessaria, e mi viene richiesto di fare la pratica di detrazione come è meglio comportarsi?
E' vero quello che penso circa le verifiche?
Grazie a chi vorrà dirmi la sua
MC
mi trovo ultimamente in una situazione un po' particolare...
si sono presentati un paio di installatori che dopo aver fatto (cioè finito) più lavori di:
1) mera sostituzione di generatore di calore con caldaia a condensazione (le valvole termostatiche già c'erano ed erano del tipo certificato)
2) sostituzione del generatore di calore con uno a condensazione e valvole termostatiche
3) sostituzione del generatore di calore con uno a condensazione, valvole termostatiche e piccoli ampliamenti di impianto (aggiunti 1 ventilconvettore e 1 termosifone)
4) dismissione e demolizione vecchio impianto con caldaia tradizionale e termosifoni e sostituzione con PdC tipo multisplit e produttore di ACS a gas (credo 23 kW)
5) dismissione di pompa di calore esistente multisplit e sostituzione con nuovo multisplit detraibile al 55% (ufficio di azienda).
Premesso che in alcuni dei comuni dove sono stati fatti i lavori il tecnico comunale sembra non sapere nemmeno dell'esistenza della legge 10, secondo me andava preparata la relazione secondo ex legge10 per tutti i 5 interventi (sì, anche per 1, i motivi li dico dopo, e se poi il cliente la vuole portare in comune a protocollare bene altrimenti se la tiene a casa nel cassetto) e addirittura per il punto 4) io avrei fatto anche la DIA... (manutenzione straordinaria dell'impianto di riscaldamento).
Sulla base di qs mio personale ed intimo convincimento mi sento un po' in difficoltà a fare le pratiche di detrazione non solo perché diventa l'installatore quello che sceglie potenze e tipo di apparecchiature (e la scelta spesso è dettata da motivi economici e viaggi vacanza) e inoltre mi sento svilito a "sottoscrivere" quello che sceglie o dimensiona qualcun'altro ma soprattutto perché ritengo, e forse qui sbaglio, che nel caso di verifica (AdE?) questa sia di tipo documentale cioè verifichino la presenza di fatture, bonifici, autorizzazioni edilizie, date ecc e credo che se manchi uno dei documenti necessari all'ottenimento dell'autorizzazione edilizia che poi sia richiesta o meno dal comune i problemi poi siano del contribuente (che si rifà sempre sul tecnico...) ed è successo ad un paio di persone che conosco per il 36%.
Riassumendo:
Se nessuno chiede la legge 10 ma per l'intervento sarebbe necessaria, e mi viene richiesto di fare la pratica di detrazione come è meglio comportarsi?
E' vero quello che penso circa le verifiche?
Grazie a chi vorrà dirmi la sua
MC