Sono stato chiamato come CTP in un causa nella quale il mio cliente (impresa edile) ha ristrutturato e poi venduto al Signor "A" un appartamento (trilocale) in un condominio storico.
Il Signor "A" ha vissuto nell'apartamento per 7 anni senza mai lamentare alcun problema fino a quando, ha deciso di rivenderlo al Signor "B" (ingegnere nostro collega)

Il Signor "B", appena entrato in casa, ha lamentato il fatto che l'impianto non fosse adeguato all'appartamento ed ha chiamato in causa il Signor "A", il quale a sua volta si è (ovviamente) rivalso sul mio cliente.
Di comune accordo (io ancora non ero stato nominato CTP) il mio cliente ed il Signor "B" hanno deciso di "adeguare" l'impianto al progetto allegato alla legge 10/91 redatta nel giugno 2001 dal termotecnico, in quanto mancavano 5/6 elementi di radiatori.
Successivamente, il Signor "B", ha deciso di sotutire la caldaia installata con una caldaia a condensazione (

A seguito di questa prova, non soddisfatto delle prestazioni dell'impianto, il Signor "B" ha deciso di intentare una causa ufficiale contro il mio cliente, chiedendo l'isolamento del solaio di copertura (peraltro previsto nelle stratigrafie del progettista dell'epoca ma in realtà non realizzato) contestando di fatto l'impianto.
Ora ... al di là del fatto che non capisco come si possa contestare un impianto di 10 anni prima .... una volta fatte le modifiche sopra dette (implementazione dei radiatori e sostituzione della caldaia) ... quello che si contesta ... non è certo quello che aveva realizzato il mio cliente ... !!!
Ho fatto due conti in base ai radiatori installati ed innalzando la temperatura dell'acqua a 80°C, si riesce a soddisfare il fabbisogno termico dell'appartamento, ed ho proposto quindi al CTU di fare una seconda prova strumentale con queti parametri; il giudice ha richiesto pertanto questa seconda prova che a breve verrà messa in atto.
Sul progetto allegato alla legge 10/91, il progettista dichiarava (giugno 2001) - temperatura mandata 65°C, temperatura media corpo scaldante 60°C.
1 - Il CTP del Signor "B" (ingengere strutturale) sostiene che non si potesse condurre un impianto con 80°C di mandata (nemmeno all'epoca dei fatti) vi risulta una cosa del genere ?
Io non ho trovato assolutamente niente a riguardo.
2 - Sostiente inoltre che il "Cd" preso in considerazione per i calcoli, sia quello dell'intero edificio (sono presenti 5 appartamenti) e non quello dell'appartamento in questione;
io non sono molto pratico di leggi 10/91 (sono "abbastanza" giovane e ne ho fatte davvero pochissime) qualcuno sa spiegarmi (in termini spiccioli) se la considerazione fatta sal CTP del Signor "B" sia giusta ?
3 - La verifica del FEN risulta eseguita con il "metodo B" che se non ho capito male è quella di una ristrutturazione di un impianto termico e non di un nuovo impianto ... questo inficia su cosa ? Perchè mi dice che il FEN ... è sospetto ?
Grazie a chi vorrà aiutarmi.