Ok, riassumo ed adatto alla mia situazione in testo citato dell'università di Reggio calabria (a proposito: qualcuno ha idea di chi lo possa avere scritto?)
lRichiamando, per la diffusione, legge di Fick,
∂c/∂t = - D ∂²c/∂²x ,
con D è la diffusività
J è il flusso
φ è la concentrazione (di solito c)
∇ esprime la derivata spaziale
Nell'ambito della fisica tecnica, l'espressione di cui sopra, viene semplificata in
J [mg/h] = ΔQ/Δt [mg/h] = DL [mg/(m·h·Pa)] · A [m²] · Δ ρ /Δx [Pa/m]
= ΔQ/Δt [mg/h]= λD [mg/(m·h·Pa)] · A [m²] · Δp/Δx [Pa/m]
con
ρ densità (che è concettualmente simili ad una concentrazione)
DL = λD · RD · T
dove il coefficiente µ [adimensionale] – precedentemente introdotto - é legato al coefficiente di conducibilità del vapore λDL (dove d rappresenta lo spessore del materiale attraversato), da questa formula:
µ = (d/λD)/(d/λDL) = λDL/λD
i.e. il rapporto fra il coefficiente di conducibilità del vapore λDL e del materiale generico λD [mg/(m·h·Pa)], con d pari allo spessore.
Pertanto nel mio caso sono noti tutti i fattori della formula, che sono [sperando di non aver applicato troppa creatività]:
- λD = λDL/ µ noto che sia il valore λDL, in letteratura presente per intervalli di pressione parziale di P = 1013 mbar o P = 945 mbar e temperature molto più basse di quelle del caso in esame (ad esempio per 30° C, e λDL = 0.695 mg/(m·h·Pa), io metto, a occhio, λD= 0.001
A area di circa 3 m²
Δp rappresentata dalla sola pressione interna (essendo trascurabile la pressione parziale di CO esterna alla parete) ipotizzabile pari a 1,3 la pressione atmosferica 2
Δx nota di 25 cm circa
Verrebbe fuori:
J [mg/h] = λD · A · Δp/Δx = 0.001 [mg/(m·h·Pa)] · 3 [m²] · 27357,75 /0.25 [Pa/m] = 328,28 mg/h