Ciao a tutti!
Non mi è chiara un cosa...
ho analizzato il dm 09 Marzo 1998 (criteri generali di sicurezza anticendio e per la gestione dell'emergenza nei luoghi di lavoro) punti da 3.3 a 3.5 e ho il seguente dubbio.
Nel caso di edifcio su + piani servito da unica scala interna, se il percorso di uscita del secondo supera quanto richiesto dal punto 3.3 devo prevedere scala esterna (rappresenta seconda e alternativa via di sucita).
Ma nel caso di secondo piano come devo calcolare la punghezza prevista dal punto 3.3 essendo questo su livello superiore. Per il percorso al piano superiroe è chiaro perchè lo sviluppo del percorso è orizzontale ma nel caso di percorso che si sviluppa nella scala come si calcola?
NUMERO USCITE PER PIANO
Moderatore: Edilclima
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
La velocità di deflusso, parametro che condiziona la distanza massima dell'uscita su luogo sicuro, dipende molto dall'affollamento.
Generalmente per le scale tale velocità può essere considerata pari all'80% di quella su piano orizzontale, quindi il percorso nelle scale non protette dovrebbe essere computato almeno con il 20-25% in più rispetto allo sviluppo geometrico.
Generalmente per le scale tale velocità può essere considerata pari all'80% di quella su piano orizzontale, quindi il percorso nelle scale non protette dovrebbe essere computato almeno con il 20-25% in più rispetto allo sviluppo geometrico.
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
grazie terminus!
nel mio caso le scale sono protette poichè rappresentano una via di uscita.
Il calcolo dello sviluppo, per quanto rguarda le scale lo effettuo considerando l'asse della scala ovvero l'ipotenusa del mio triangolo considerano come basi rispettivaemnte altezza del piano e punto orizzontale di inzio scala e arrivo.
La distanza della via di fuga (sempre in rif. al 3.3.) deve essere calcolato considerando il punto più distante per il raggiungimento della porta di uscita ? Oppure considero solo il percorso della via di fuga che si sviluppa nel corridoio sicuro?
nel mio caso le scale sono protette poichè rappresentano una via di uscita.
Il calcolo dello sviluppo, per quanto rguarda le scale lo effettuo considerando l'asse della scala ovvero l'ipotenusa del mio triangolo considerano come basi rispettivaemnte altezza del piano e punto orizzontale di inzio scala e arrivo.
La distanza della via di fuga (sempre in rif. al 3.3.) deve essere calcolato considerando il punto più distante per il raggiungimento della porta di uscita ? Oppure considero solo il percorso della via di fuga che si sviluppa nel corridoio sicuro?
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
Se la scala è protetta computi solo il percorso di piano non protetto per raggiungerla.
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
Devo considerare anche il percorso che si deve compirere per raggiungere la via di uscita a partire dai punti interni dei locali ?
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
No
in genere basta dalla porta di ogni locale sul corridoio comune
in genere basta dalla porta di ogni locale sul corridoio comune
Re: NUMERO USCITE PER PIANO
Grazie! tutto chiaro.