Salve a tutti, sono nuovo del forum anche se via via ho letto qualcosa. Con alcuni ci siamo già "riletti" sul forum di ingegneri.info.
Sono un ingegnere meccanico, vecchio ordinamento, lavoro solo da 5-6 anni e da un annetto e mezzo circa mi occupo di termotecnica. Quindi ancora non è che sia espertissimo, anche perché poi non faccio esclusivamente solo questo.
Vabbè, comunque, veniamo a noi. Volevo chiedervi un parere riguardo ad un incarico di C.T.P. che mi è capitato. Trattasi di classico problema di condensa superficiale, in corrispondenza dei ponti termici e in qualche zona anche un po' più estesa. Io sono il C.T.P. del direttore dei lavori.
L'edificio è stato realizzato nel 2004, pertanto non c'era ancora il 192, e i principali riferimenti erano la Legge 10/91, il D.P.R. 412 e il D.M. 13/12/93 n. 207. Non risulta depositata in comune la Legge 10.
Facendo il punto della situazione su quelle che erano le prescrizioni dell'epoca, ho visto che oltre alla verifica (naturalmente) del FEN, del Cd e del rendimento globale, si prescriveva qualcosa anche sulla verifica della formazione di condensa. In particolare, nell'Allegato A, lett. f del D.M. 13/12/93, si prescrive di verificare che le "strutture opache" non formino condensa interstiziale e superficiale. Si parla tuttavia di "strutture opache", non si dice esplicitamente come trattare i ponti termici. Tuttavia poi ho analizzato anche quelli (vedi dopo).
Rifacendo i calcoli dell'edificio con i limiti dell'epoca, risultano rispettati il FEN, il rendimento globale, le verifiche Glaser delle pareti... ma non il Cd. In sostanza, l'edificio è stato realizzato secondo gli standard dell'epoca, con la sola differenza che il poroton usato fu quello da 25 cm invece che da 30. Altrimenti verosimilmente sarebbe tornato tutto.
Veniamo ai ponti termici: facendo un calcolo agli elementi finiti (con Iris, che di certo non sarà il massimo, però le tipologie di ponte termico sono quelle più banali), si trova che NON si forma condensa se si considera un'umidità relativa del 50%, mentre SI FORMA consensa considerando un'umidità relativa del 65%. Il primo era il valore prescritto all'epoca, il secondo quello prescritto attualmente (correggetemi se sbaglio).
In sostanza, alla luce di quanto di cui sopra, mi verrebbe da dire che non vi siano state particolari violazioni normative che possano essere addotte come causa della formazione di muffe e condense, sebbene sia palese che dal punto di vista del contenimento energetico l'edificio è scarso e in parte non in regola (disperde troppo).
Quello che vi volevo chiedere è appunto se si può ragionevolmente dire che per quanto riguarda i ponti termici non ci sono prescrizioni che dovevano essere rispettate e che invece non lo sono state, causando quindi la muffa. Più verosimilmente il problema è dovuto alle non ineccepibili abitudini degli occupanti (vedi aerazione dei locali), essendo questo in parte dimostrato anche dal fatto che innalzando un po' il valore di calcolo dell'umidità relativa, il ponte termico risulta produrre condensa.
Che ne pensate di queste considerazioni?
Ulteriore domanda: per correggere il difetto stavano pensando ad un cappotto interno. Al di là del fatto che i ponti termici non li corregge affatto, ma inoltre vorrei chiedervi: c'è il rischio che quella che da consenda superficiale si trasformerà in condensa interstiziale all'interfaccia cappotto-intonaco, risalga poi fino all'intradosso del cappotto (insomma, l'intonaco) formando nuovamente muffa superficiale, che poi stavolta nasconderebbe "i mostri" dietro di se???
Grazie!
C.T.P. per condensa superficiale
Moderatore: Edilclima
Re: C.T.P. per condensa superficiale
Si parla tuttavia di "strutture opache", non si dice esplicitamente come trattare i ponti termici
ti posso dire che se ne discute ancora oggi su questo.... per alcuni si per altri no....
l ultimo decfreto attuativo della legge 10 (che ha avuto vita breve vista l uscita del 192) parlava esplicitamente di verifica a condensa dei pt...
ti posso dire che se ne discute ancora oggi su questo.... per alcuni si per altri no....
l ultimo decfreto attuativo della legge 10 (che ha avuto vita breve vista l uscita del 192) parlava esplicitamente di verifica a condensa dei pt...
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Samuele C.
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- Iscritto il: mar ago 23, 2011 17:08
Re: C.T.P. per condensa superficiale
Puoi darmi il riferimento? Mi pareva di aver controllato... Probabilmente era successivo al permesso a costruire... Cmq se mi dai un riferimento più preciso te ne sarei grato.girondone ha scritto:Si parla tuttavia di "strutture opache", non si dice esplicitamente come trattare i ponti termici
ti posso dire che se ne discute ancora oggi su questo.... per alcuni si per altri no....
l ultimo decfreto attuativo della legge 10 (che ha avuto vita breve vista l uscita del 192) parlava esplicitamente di verifica a condensa dei pt...
In ogni caso, se il parametro di umidità ambientale da considerare era (all'epoca) il 50%, i ponti termici risultavano verificati...
Re: C.T.P. per condensa superficiale
ora vado di fretta ..
se cerchi nei vari post sui pt ecc.. cmq trovi tutti i discorsi sull argomento...
ma ...
senza risposta definitiva... anzi poi facci sapere cosa dice un giudice
se cerchi nei vari post sui pt ecc.. cmq trovi tutti i discorsi sull argomento...
ma ...
senza risposta definitiva... anzi poi facci sapere cosa dice un giudice
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Samuele C.
- Messaggi: 159
- Iscritto il: mar ago 23, 2011 17:08
Re: C.T.P. per condensa superficiale
Ti ringrazio, cercherò di darmi una spulciata alle vecchie discussioni.girondone ha scritto:ora vado di fretta ..
se cerchi nei vari post sui pt ecc.. cmq trovi tutti i discorsi sull argomento...
ma ...
senza risposta definitiva... anzi poi facci sapere cosa dice un giudice
Aggiungo una considerazione, diciamo "riassuntiva": in linea di massima - dai calcoli che ho rifatto - si può dire che se l'edificio fosse stato fatto con il Poroton da 30 invece che da 25, sarebbero state rispettate le prescrizioni dell'epoca (anche perché, d'altra parte, le facevano tutte in quel modo le case). Ora la domanda che mi interessa alla fin fine è questa: si può ragionevolmente affermare che l'impiego di una tamponatura appena meno performante sia all'origine dei problemi di muffa? A mio parere no.
Più verosimilmente dipende dalle cattive abitudini di vita e/o dall'impiego di intonaci e tinte non idonee (tra l'altro è stato citato anche il costruttore per anche altri problemi).
P.S.: il solaio di sottotetto e quello verso garage risultano isolati, anche se con bassi spessori (conducibilità totale circa 0,6-0,7).