ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Obblighi legislativi, tipologie, prodotti

Moderatore: Edilclima

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mm_thermo
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ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

Buonasera a tutti,

ho bisogno di chiedervi un consiglio di normativa (se esiste) e di esperienza sul seguente caso.
Un costruttore ha realizzato in tempi diversi tre edifici con 4, 4 e 5 unità: totale 13 appartamenti.
Il costruttore ha realizzato una centrale termica di sua proprietà e vende il calore ad ogni appartamento.
Ogni appartamento ha la sua contabilizzazione del calore e sommando i valori dei 13 contatori posso calcolare
l'energia totale consumata.
Se in ogni mandata (i tre tubi di mandata che partono ognuno verso un edificio) posso calcolare l'energia complessiva
immessa dalla caldaia nelle tubazioni. La differenza tra l'energia nelle tubazioni e quella totale dei 13 appartamenti mi
da l'energia dispersa.
Il proprietario della centrale vuole essere trasparente e corretto il più possibile con i suoi clienti.
PRIMA DOMANDA: il proprietario della caldaia si chiede come ripartire nel modo più corretto le dispersioni.
SECONDA DOMANDA: adesso molti appartamenti sono utilizzati solo per vacanze e questo ha ridotto fortemente le
richieste di consumi. La caldaia viene poco utilizzata e i rendimenti sono peggiori. Come sarebbe giusto attribuire
le maggiori dispersioni e il peggior rendimento ai proprietari che lo determinano utilizzando ?

Ogni considerazione utile è ben gradita.
Ciao
manu
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NoNickName
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da NoNickName »

L'energia non contabilizzata, ancorché sia dimostrabile il buono stato degli isolamenti delle tubazioni e lo stato di manutenzione del generatore, che altrimenti si configurerebbe come una truffa, va suddivisa come fosse condominiale, non potendosi attribuire a nessuno dei condòmini individualmente, e quindi sulla base dei millesimi di proprietà rispetto al totale dei tre edifici.
Tale energia va fatturata all'amministrazione condominiale, supponendo che sia unica tra i tre edifici.
Se invece così non è, allora va prima ripartita tra le amministrazioni, le quali provvederanno a ripartirla a loro volta rispetto ai millesimi di proprietà dei singoli condòmini.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
cooperate
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da cooperate »

NORMA UNI 10200/2005: norme tecniche sull'installazione e il servizio di contabilizzazione del calore

in ogni caso io determino a priori le dispersioni per tenere in funzione l'impianto, in via teorica, e per me questo è un costo fisso.
il costo variabile è il costo del calore fornito ai vari alloggi.
jerryluis
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da jerryluis »

Prima di ogni calcolo bisogna verificare a livello di contratti di locazione se è presente qualche dichiarazione in merito alla ripartizione delle spese.
Quella rappresenta una clausola contrattuale e se si vuole modificarla è necessaria la sottoscrizione dei 1000 millesimi di proprietà.
Eventualmente in fase di assemblea condominiale si può giungere ad un accordo sulla base di proprie preferenze.
Tipicamente pe rle case vacanza, si può giungere anche a stabilire dei cosri fissi molto alti al fine di non penalizzare eccessivamente i presenti a causa di servizi comuni comunque presenti.
Ora diventerò un coso per usare la cosa+, domani la la cosa++ e chissà a quando la cosa super+ ....
ma a me interessa tutt'altra cosa .....
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NoNickName
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da NoNickName »

cooperate ha scritto:in ogni caso io determino a priori le dispersioni per tenere in funzione l'impianto
No. Se si parla di consumo, esso è contabilizzato a consuntivo e ognuno paga il suo. Poi ci sono i costi fissi. Ma le dispersioni non sono costi fissi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
mm_thermo
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

NoNickName ha scritto:
cooperate ha scritto:in ogni caso io determino a priori le dispersioni per tenere in funzione l'impianto
No. Se si parla di consumo, esso è contabilizzato a consuntivo e ognuno paga il suo. Poi ci sono i costi fissi. Ma le dispersioni non sono costi fissi.
Ho bisogno di un chiarimento in merito all'energia dispersa.

Torniamo al caso dei 12 appartamenti (no condominio) dove 2 sono utilizzati in continuo da residenti e 10 praticamente solo per vacanza. Dalla contabilizzazione risulta che solo il 33% del calore viene consumato negli appartamenti rispetto al calore teorico dal consumo di pellet. Fino ad oggi la caldaia non è mai stata regolata con diverse temperature nell'accumulo per il periodo in cui solo due utenti e non tutti e dodici usano gli appartamenti, non essendo prevedibile l'occupazione degli stessi.

Gli utenti residenti si lamentano dei costi dell'energia dispersa. La centrale termica è rimasta di proprietà del costruttore delle case (avendo costruito nel tempo gli appartamenti) e mi chiedono se in questo caso lui ha un obbligo nella regolazione della centrale termica per migliorare il rendimento globale, oppure, deve dire chiaramente agli utenti di concordare come modificare la regolazione della caldaia (esempio feriali, weekend, festività) per ridurre gli sprechi.

Secondo me essendo un servizio di teleriscaldamento privato e non un servizio energia, non vi è obbligo ma le parti possono concordare come programmare la regolazione dell'impianto secondo le previsioni di utilizzo. Se ad esempio si prevede un programma feriale con minori temperature e portate per soddisfare i due utenti, se poi quella settimana arrivano tutti e dodici senza dirlo secondo me sono fatti loro. Se vogliono essere sicuri di avere l'accumulo sempre carico si grattano i costi.

Siete d'accordo ? o vedete degli obblighi ?

Grazie Ciao
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NoNickName
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da NoNickName »

Non c'è nessun obbligo di migliorare il rendimento della caldaia.

E per quanto riguarda la regolazione della caldaia, essendo di proprietà di terzi, non vedo come possano i condomini decidere tempi e modi del suo funzionamento.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
mm_thermo
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

NoNickName ha scritto:Non c'è nessun obbligo di migliorare il rendimento della caldaia.

E per quanto riguarda la regolazione della caldaia, essendo di proprietà di terzi, non vedo come possano i condomini decidere tempi e modi del suo funzionamento.
Ti ringrazio per la risposta. Anche secondo me se gli utenti voglio concordare con il proprietario della caldaia un programma di attenuazione fuori "stagione" per cercare di migliorare il rendimento lo possono concordare insieme.

Grazie. Ciao
mm_thermo
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

NoNickName ha scritto:Non c'è nessun obbligo di migliorare il rendimento della caldaia.

.. essendo di proprietà di terzi, non vedo come possano i condomini decidere tempi e modi del suo funzionamento.
Vorrei essere sicuro di questo.
Ad oggi la caldaia mantiene il puffer sempre carico, ma non legge le regolazioni delle singole stazioni.
Questo determina che solo il 35% del calore dal consumo di pellet finisca per essere usato negli appartamenti,
in quanto molti appartamenti hanno un uso saltuario.
Come faccio a livello normativo ad essere sicuro che il sistema di regolazione della caldaia può non essere collegato
con a regolazione dei vari satelliti ?
In teoria se la mia caldaia leggesse le programmazioni delle unità potrebbe regolare l'accumulo.
Voglio essere sicuro che il proprietario della caldaia non sia obbligato ad avere un sistema di regolazione collegato con le
utenze. Grazie.
mm_thermo
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

Ripartiamo dall'inizio.

3 case con 12 appartamenti in totale.
La caldaia rimane di proprietà del costruttore delle case che vende l'energia agli appartamenti,
quindi non è una caldaia condominiale ma una caldaia di terzi.
Vendendo energia fa un teleriscaldamento anche se di piccole dimensioni.
Domanda: quali norme deve seguire ?
Il sistema di regolazione della caldaia deve essere collegato alle regolazioni dei singoli satelliti ?
Oppure il proprietario della caldaia deve solo soddisfare le esigenze delle utenze ed è un problema
suo l'eccesso di energia non consumata dagli utenti ?

Scrivo questo perchè ad oggi solo il 35% dell'energia dal combustibile viene usata nelle case degli utenti
e quindi è palese il problema del rendimento da regolazione che fa crollare il rendimento globale. La caldaia
oggi è scollegata dai singoli utenti e quindi carica il puffer sempre al massimo anche se 10 su 12 magari sono
via per un mese come accade spesso.

Io credo che ci debba essere l'obbligo di installare una regolazione che legge gli utenti.

Cosa ne dite ?
mm_thermo
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Re: ripartizione costi in piccolo teleriscaldamento

Messaggio da mm_thermo »

mm_thermo ha scritto:Ripartiamo dall'inizio.

3 case con 12 appartamenti in totale.
....
Cosa ne dite ?
Qualsiasi osservazione è gradita
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