Definizione "centrali termiche" per acs

Normativa tecnica inerente la classificazione e la certificazione energetica degli edifici, software Cened+, accreditamento tecnici, …
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gianna63
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Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da gianna63 »

Controllando degli ACE condominiali con acs autonoma - dove avevamo inserito le tre tipologie di scaldabagni presenti, poi associate ai vari subalterni - ho notato dei valori ridicoli del rendimento dell'impianto acs (attorno a 0,10-0,15).

Facendo degli esperimenti su una palazzina con pochi subalterni ho notato che:
-) se associo tutti i subaterni allo scaldabagno "tipo B con pilota" mi risulta un rendimento 0,38
-) se associo tutti i subaterni allo scaldabagno "tipo B senza pilota" mi risulta un rendimento 0,65
-) se associo tutti i subaterni allo scaldabagno "tipo C" mi risulta un rendimento 0,68

Mi sembra quindi di capire che il software non sia in grado di gestire diverse tipologie di scaldabagni presenti nei vari appartamenti, e che quindi debba essere inserita solo la tipologia prevalente.
E' corretto?
gianna63
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da gianna63 »

Da alcune prove fatte direi che la mia prima impressione era corretta: per un risultato plausibile occorre inserire un solo scaldabagno a cui associare tutti i subalterni.
Inserendo più scaldabagni sembra che il software faccia un prodotto dei rispettivi rendimenti (o qualche cosa di simile).

Infatti, ragionando di unità con riscaldamento centralizzato e acs autonoma con apparecchi tipo B senza pilota:
-) se faccio l'ACE di un solo appartamento l'efficienza del sanitario viene 0,65 (valore accettabile)
-) se faccio l'ACE di tutti gli appartamenti dello stabile, inserendo uno scaldabagno per ciascun appartamento, l'efficienza del sanitario viene 0,10-0,20 (a seconda di quante sono le unità)
-) se faccio l'ACE di tutti gli appartamenti dello stabile, inserendo un solo scaldabagno associato a tutti gli appartamenti, l'efficienza del sanitario torna a 0,65 (valore accettabile)

Considerato che la questione non influenza l'Eph, potremmo anche trattarla come una delle numerose vaccate presenti nella procedura e nel software e fregarcene.
Voi come la vedete?
SuperP
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da SuperP »

gianna63 ha scritto:Considerato che la questione non influenza l'Eph
sicur?
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da gianna63 »

SuperP ha scritto:
gianna63 ha scritto:Considerato che la questione non influenza l'Eph
sicur?
Orca vacca, che domanda.
In materia CENED non sono più sicuro di nulla, ma che la scelta dello scaldabagno possa influenzare l'Eph ...
Torno a fare un po' di prove.
gianna63
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da gianna63 »

Ho controllato le varie prove che avevo salvato: considerando un solo scaldabagno a cui associare tutti i subalterni o uno scaldabagno per ciascun subalterno il valore dell'Eph non cambia.

Per SuperP: perchè quella domanda? hai riscontri diversi?

Per gli interessati: questi benedetti scaldabagni come li inserite? ad minchiam (per citare un sommo poeta)?
SuperP
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da SuperP »

gianna63 ha scritto:Per SuperP: perchè quella domanda? hai riscontri diversi?
EPh e EPw sono legati nella procedura lombarda nelle formule. Ecco perchè se cambia uno DEVE cambiare l'altro. Anche se per i condomini non ho mai provato. Per le singole U.I. cambia eccome.. tanto per dirti, con il ricircolo sanitario aumentava una classe l'EPh, ma EPw andava alle stelle (2 o 3 volte EPh).

Io nei condomini creo X scaldabagni autonomi per X zone termiche e poi li associo.
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gianna63
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Re: Definizione "centrali termiche" per acs

Messaggio da gianna63 »

SuperP ha scritto:EPh e EPw sono legati nella procedura lombarda nelle formule. Ecco perchè se cambia uno DEVE cambiare l'altro. Anche se per i condomini non ho mai provato. Per le singole U.I. cambia eccome.. tanto per dirti, con il ricircolo sanitario aumentava una classe l'EPh, ma EPw andava alle stelle (2 o 3 volte EPh).

Io nei condomini creo X scaldabagni autonomi per X zone termiche e poi li associo.
Non capisco perchè secondo te quando varia un indice di prestazione energetica (ad esempio il sanitario) DEVE variare anche l'altro (in questo caso il riscaldamento).
Se i due servizi sono totalmente distinti e senza alcuna interazione (riscaldamento centralizzato e acs autonoma, ovviamente senza ricircolo), anche i due indici dovrebbero esserlo.
Nei casi citati, il problema di inserire tanti scaldabagni quanti sono i subalterni è che crolla l'EPw, mentre inserendone uno solo rimane un valore accettabile (senza che vari l'EPh).

Se faccio l'ACE di un appartamento inserito in un condominio con riscaldamento centralizzato e acs autonoma l'EPw viene 0,65 (con scaldabagno tipo B senza pilota), mentre se faccio l'ACE dell'intera palazzina, inserendo tutti gli scaldabagni (identici al primo), l'EPw crolla a valori di 0,10-0,20.
Che senso ha?
Siamo d'accordo sul fatto che per un impianto di acs autonoma o per venti impianti identici al primo il rendimento/efficenza sia lo stesso?
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