Salve a tutti, volevo condividere questa riflessione:
La UNI 13779 pone l'aria interna degli ambienti uffici (non fumatori) in ETA1 e dei bagni in ETA3. La conseguenza è che l'aria degli uffici è ricircolabile, e quindi recuperabile, l'aria dei bagni invece non è ricircolabile e quindi non è nemmeno recuperabile, può essere solo incanalata in canali separati ed estratta.
Per edifici ad alta efficenza energetica, nell'ipotesi di adottare recuperatori entalpici ad alta efficienza, ciò comporta che potrebbe non convenire più (dal punto di vista energetico) estrarre dai bagni aria proveniente da altri ambienti, come di norma si fa per prassi consolidata.
Mi spiego con un esempio: si consideri un'attività ventilata con 1000 mc/h di aria esterna, il recuperatore entalpico abbia l'efficienza di recupero dell'80% sull'aria ripresa. Con il metodo tradizionale dai bagni si estrae una quotaparte di questa portata, supponiamo 100 mc/h, per cui al recuperatore ne arrivano solo 900.
L'aria esterna equivalente effettivamente trattata è: 1000-900*0,8 = 280 mc/h.
Supponiamo ora che i bagni vengano trattati con aria esterna, proveniente per depressione dalle finestre dei bagni, ossia dall'esterno, al recuperatore arrivano tutti e 1000 i mc/h di aria esterna. In questo caso la portata equivalente trattata è: 1000-1000*0,8+100= 300 mc/h. La portata è di poco maggiore.
In questo secondo caso ai bagnio abbiamo però fornito aria esterna e non aria ricircolata, ossia aria di maggiore qualità. In base alla UNI 13779, è possibile ridurre questa portata fino al 50% (3 l/s per WC anzichè 6 l/s).
La portata effettivamente trattata diventa quindi: 1000-1000*0,8+50 = 250 mc/h, ossia minore di quella ricavata con il sistema tradizionale, ci sarebbe quindi un risparmio energetico. Senza contare che l'aver svincolato la ventilazione dei bagni da quella degli uffici consente con maggior semplicità l'adozione di sistemi di estrazione a flusso semplice con bocchette igroregolabili, il che consentirebbe di ridurre ulteriormente le portate in estrazione al 60%.
Si tratta solo di una riflessione da approfondire, per cui attendo i vostri commenti
UNI 13779 ed efficenza energetica
Moderatore: Edilclima
Re: UNI 13779 ed efficenza energetica
Hai ragione in quanto ho scritto che l'aria entra "per depressione". In realtà può essere trattata prima dell'immissione. Dal punto di vista energetico non cambia se l'aria esterna viene trattata prima dell'immissione in ambiente oppure viene immessa fredda e poi si provvede al controllo locale dei carichi termici con una unità locale. Il concetto di fondo è che complessivamente dobbiamo trattare una minor quantità di aria esterna
Re: UNI 13779 ed efficenza energetica
No perchè così non recuperi niente, se la quota aria dei bagni la immetti con l'impianto è stata preriscaldata dal recuperatore.
redigere redigere redigere
Re: UNI 13779 ed efficenza energetica
L'aria nei bagni la posso immettere con un sistema di ventilazione separato munito di propria batteria ad acqua, oppure con una unità a cassette a soffitto dell'antibagno collegato con il pretranciato e un flessibile ad una bocca di presa aria esterna, ci sono dozzine di modi per realizzare la ventilazione di aria esterna nei bagni senza passare per il sistema centralizzato.arkanoid ha scritto:No perchè così non recuperi niente, se la quota aria dei bagni la immetti con l'impianto è stata preriscaldata dal recuperatore.
Ciò che conta è che se questa aria è esterna anzichè ricircolata la posso ridurre al minimo, soprattutto con bocchette igroregolabili, ho visto che la portata effettiva si può ridurre tantissimo. Per contro al recuperatore entalpico vado a mandare tanta aria quanta ne immetto, per cui recupero tutto semza sprecare l'aria che prima passando per i bagni diventava irrecuperabile.