vasi di espansioni

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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Enrico
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Iscritto il: ven mar 23, 2007 18:28

vasi di espansioni

Messaggio da Enrico »

Salve a tutti,
volevo alcuni chiarimenti riguardo l'installazione dei vasi di espansione, premettendo che alcune mie domande esulano sia dalla versione della raccolta R sia dal risultato di calcolo della capacità dei vasi stessi, ma sono mirate solo per comprendere meglio alcuni concetti.
Caso classico: caldaia>35 kW, posta al piano interrato, con proprio vaso posizionato a terra + collettore di centrale con due circuiti: impianto piano terra con altezza idrostatica pari a 3 m con proprio vaso installato a circa 0.5 m da terra e impianto piano primo con altezza idrostatica pari a 6 m con vaso dedicato installato a circa 1 m da terra.
Chiedo ora:
1. i vasi devono essere installati tutti alla stessa altezza?
2. si può calcolare il dislivello vaso/valvola di sicurezza per ogni singolo vaso visto la quota di installazione varia?
3. ai fini del calcolo della pressione di precarica (altezza idrostatica + aumento del progettista) del vaso (ok che deve essere sempre > 1.5 bar e che visto le altezze in gioco il risultato della capacità non cambia, ma è solo per capire il concetto) deve essere calcolata in funzione dell'altezza idrostatica del proprio circuito od in funzione dell'altezza idrostatica + sfavorita (nel caso specifico 6 m (0.6 bar))?...e nel caso del vaso di espansione del generatore di calore che altezza idrostatica considerare?
Un saluto ed in grazie a tutti!!!!!!
Marcus
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Re: vasi di espansioni

Messaggio da Marcus »

Il caso mi sembra analogo a quello di più generatori a servizio di un unico impianto centralizzato. In genere i generatori sono intercettabili per ragioni di manutenzione per cui ognuno è provvisto di proprio vaso di espansione, poi si mette un vaso di espansione per tutto l'impianto, il risultato è che si hanno + vasi a quote diverse visto che il vaso del circuito può stare in qualsiasi punto non intercettabile del circuito.

Di base ogni vaso è calcolabile individualmente in base alla sua quota nel circuito. Nel fare questo ad ogni vaso va attribuita una certa quantità d'acqua dell'impianto, per cui in genere il vaso di caldaia è dimensionato per il contenuto d'acqua della caldaia fino alle intercettazioni, i vasi del circuito saranno dimensionati per il contenuto d'acqua dei rispettivi circuiti.

Quello a cui bisogna stare attenti, quando ci sono + vasi, è che con il gioco delle intercettazioni non accada mai che si verifichi che parte dei vasi rimangano esclusi mentre magari il rispettivo circuito resta attivo, oppure che, intercettato un circuito con il rispettivo vaso, il volume di espansione residuo non sia più sufficiente per il volume d'acqua circolante.
Enrico
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Re: vasi di espansioni

Messaggio da Enrico »

Il fatto che ogni vaso possa essere calcolato in funzione del'altezza idrostatica del proprio circuito credo che non sia propriamente corretto: a circuiti tutti funzionanti, il vaso del circuito piano terra crdo che sia soggetto alla pressione dovuta all'altezza idrostatica del circuito del piano primo..stesso dicasi per il vaso caldaia....
Praticamente credo che tutti i vasi debbano fare riferimento all'altezza idrostatica + alta.....cambia naturalmente il dislivello vaso/altezza idrostatica in quanto i vasi sono installati a quote diverse rispetto al piano di riferimento....... no?
soloalfa
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Re: vasi di espansioni

Messaggio da soloalfa »

Faccio un attimo il ragionamento al contrario: il vaso della sola caldaia lo si calcola con la l'altezza idrostatica dell'intero impianto anche se "serve" solo il circuito primario no?
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
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