
Devo condizionare un ufficio open space molto alto circa 8.4 metri.
E' la conversione di un edificio artigianale in direzionale, e per una motivazione estetica si vuol lasciare a vista la copertura costituita da una volta in mattoni, quindi niente controsoffitti.
L'edificio è isolato bene per cui le dispersioni non sono elevate.
Si vuol riscaldare e condizionare il locale con un sistema che permetta di suddividere in sottomoduli in futuro la zona.
Pensavo quindi ad un sistema VRV o VRF con più unità interne ad espansione diretta a pavimento simili a ventil, in modo da riprendere l'aria nella parte bassa dell'ambiente.
Il problema stà nell'enorme altezza del locale.
Ho verificato le dispersioni invernali ed estive è riesco a coprirle tranquillamente con le unità interne, ho verificato anche il corretto ricircolo d'aria per assicurare i 4-5 vol/h di trattamento ambiente e questo non riesco a farlo.
Il problema è che per avere una portata d'aria che assicuri i 4-5 vol/h le unità interne diventano molte e forniscono una potenza termica e di raffrescamento molto, molto maggiore rispetto a quella necessaria, con un notevole aumento del costo d'impianto e di consumi elettrici.
D'altronde con volumi d'aria trattati in ambiente minori dei 4 vol/h ho paura di non riuscire a trattare bene l'ambiente ed assicurare un confort omogeneo.
Un collega mi diceva che in un edificio simile alto circa 6.5/7 metri, aveva considerato un volume operante pari a metà altezza, considerando che le unità a pavimento con ripresa bassa creavano un volume operante nella zona occupata che fisicamente non si mischiava con il volume sovrastante.
Così facendo dimensionava il volume operante per 5 vol/h di trattamento (pari a circa 2.5 vol/h rispetto all'intero volume).
Questo sistema funziona correttamente.
E' corretta questa ipotesi, vi è mai capitato una situazione simile.
C'è qualche altro sistema migliore.