Funzionamento continuato o con spegnimento?
Moderatore: Edilclima
Funzionamento continuato o con spegnimento?
Sondaggio di carattere generale:
Ultimamente sto progettando edifici con un ottimo isolamento termico (anche per via dei limiti legislativi) e ho dei dubbi riguardo al periodo di funzionamento dell'impianto.
Sotto il punto di vista dei consumi, meglio continuato o con spegnimento (considerando che l'ottimo isolamento crea un "effetto termos")
Ultimamente sto progettando edifici con un ottimo isolamento termico (anche per via dei limiti legislativi) e ho dei dubbi riguardo al periodo di funzionamento dell'impianto.
Sotto il punto di vista dei consumi, meglio continuato o con spegnimento (considerando che l'ottimo isolamento crea un "effetto termos")
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Dal punto di fista fisico, sicuramente intermittente, anche se nei periodi di spento immagino che la temeperatura scenda molto poco e quindi il risparmio sarà minimo, e facendo attenzione al fatto che se il consumo è basso, l'inerzia termica è notevole, e quindi notevole lo sfasamento. (cioè accendi alle 4 del mattino e spegni alle 9 di sera, non accendere alle 7 e spegnere a mezzanotte)
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Un paio di anni fa ad una conferenza dell'AICARR hanno presentato uno studio dell'Università di Padova su case costruite in provincia di Vicenza (credo zona di pianura) in cui si dimostrava che il funzionamento in continuo con opportune attenuazioni garantiva almeno un risparmio del 20% di energia primaria sia termica che elettrica nella stagione di riscaldamento.
Il paragone era stato fatto bene, infatti due case uguali (erano delle bi famigliari fatte a gruppi, quindi presumibilmente del tutto uguali tra loro sia come disperdimenti che come tipologia di impianti) utilizzate per un inverno in modo del tutto uguale, senza persone in casa ma con i soli cicli di funzionamento degli impianti uno in contiuno ed uno intermittente.
Il paragone era stato fatto bene, infatti due case uguali (erano delle bi famigliari fatte a gruppi, quindi presumibilmente del tutto uguali tra loro sia come disperdimenti che come tipologia di impianti) utilizzate per un inverno in modo del tutto uguale, senza persone in casa ma con i soli cicli di funzionamento degli impianti uno in contiuno ed uno intermittente.
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Cosa intendi per 'opportune attenuazioni'?
Hai un link dello studio?
Hai un link dello studio?
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Le attenuazioni erano variabili nell'arco dell'anno e impostate in base alla T esterna, comunque se ricordo bene con -5°C fuori di notte e nelle ore di "presunta" assenza delle persone si impostava una T ambiente di 11/12°C.
Non c'è un link, era un paper durante un incontro si illustrazione dell'allora nuovo D.Lgs. 192/05, credo che il tutto fosse stato organizzato da una software house concorrente di chi ci ospita come forum, tra l'altro non avevano rilasciato atti sul convegno...
Non c'è un link, era un paper durante un incontro si illustrazione dell'allora nuovo D.Lgs. 192/05, credo che il tutto fosse stato organizzato da una software house concorrente di chi ci ospita come forum, tra l'altro non avevano rilasciato atti sul convegno...
- Manofthemoon
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Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
quest'anno abbiamo trasformato un edificio da 56 appertamenti (i cui impianti li aveva fatti mio padre circa 30 anni fa) da centralizzato puro a centralizzato con contabilizzazione diretta con cronotermostati.
Ormai siamo a marzo e posso confermare che la vecchina che mantiene i 20°C dalle 7 alle 22, consuma dal 20 al 25% in meno della coppia che lavora che accendono due ore alla mattina e 4 ore la sera.
Dati verificati e misurati sul campo.
Ormai siamo a marzo e posso confermare che la vecchina che mantiene i 20°C dalle 7 alle 22, consuma dal 20 al 25% in meno della coppia che lavora che accendono due ore alla mattina e 4 ore la sera.
Dati verificati e misurati sul campo.
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
xfetto, mann.... ma... perchè?
Mi piacerebbe vedere i dati effettivi calcolati e misurati, per capire che effetto ci sia dietro: non certo l'inerzia termica (quella me la riprendo), nel tuo caso, nemmeno l'efficienza di caldaia (tu parli di contabilizzazzione dell'acqua).
Voglio dire: l'uso dell'abitazione, le abitudini di vita, la frequenza delle aperture, la presenza o meno di importanti fonti dirette, in una casa ben coibentata possono alterare la percezione.
Dall'altra parte ci sta invece che se diminuisce (anche di poco e per non molto tempo) il deltaT, la dispersione DEVE essere minore, senno' possiamo buttare un bel po' di studi.
Mi piacerebbe vedere i dati effettivi calcolati e misurati, per capire che effetto ci sia dietro: non certo l'inerzia termica (quella me la riprendo), nel tuo caso, nemmeno l'efficienza di caldaia (tu parli di contabilizzazzione dell'acqua).
Voglio dire: l'uso dell'abitazione, le abitudini di vita, la frequenza delle aperture, la presenza o meno di importanti fonti dirette, in una casa ben coibentata possono alterare la percezione.
Dall'altra parte ci sta invece che se diminuisce (anche di poco e per non molto tempo) il deltaT, la dispersione DEVE essere minore, senno' possiamo buttare un bel po' di studi.
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Io non ho mai capito una cosa:
Dal punto di vista del progetto posso effettuare una conduzione intermittente dell'impianto.
Però dal punto di vista delle verifiche devo necessariamente impostare una conduzione continua dell'impianto.
Tutto questo che senso ha? Il progetto non devo verificare le leggi imposte??? Boh...
E poi gli studi dimostrano che la conduzione continua riduce i consumi del 20% però provate a mettere nel calcolo dell' EPI una conduzione intermittente e una continua e vedete che bella differenza c'è! So che sono due cose diverse, però tutto questo non vi fa pensare che in fondo questi parametri di verifica abbiano un senso logico sbagliato? Boh...
Dubbi di un giovane ing.
Dal punto di vista del progetto posso effettuare una conduzione intermittente dell'impianto.
Però dal punto di vista delle verifiche devo necessariamente impostare una conduzione continua dell'impianto.
Tutto questo che senso ha? Il progetto non devo verificare le leggi imposte??? Boh...
E poi gli studi dimostrano che la conduzione continua riduce i consumi del 20% però provate a mettere nel calcolo dell' EPI una conduzione intermittente e una continua e vedete che bella differenza c'è! So che sono due cose diverse, però tutto questo non vi fa pensare che in fondo questi parametri di verifica abbiano un senso logico sbagliato? Boh...
Dubbi di un giovane ing.
L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Posso aggiungere che un funzionamento intermittente necessita di temperature dei corpi scaldanti maggiori, al contrario un funzionamento intermittente permette temperature di lavoro minori con tutti vantaggi del caso
nel calcolo dell' EPI quando si imposta funzionamento intermittente o funzionamento continuo si cambia anche la temperatura dei corpi scaldanti ?
Premetto che non sono un progettista e mi chiedo:E poi gli studi dimostrano che la conduzione continua riduce i consumi del 20% però provate a mettere nel calcolo dell' EPI una conduzione intermittente e una continua e vedete che bella differenza c'è! So che sono due cose diverse, però tutto questo non vi fa pensare che in fondo questi parametri di verifica abbiano un senso logico sbagliato? Boh...
nel calcolo dell' EPI quando si imposta funzionamento intermittente o funzionamento continuo si cambia anche la temperatura dei corpi scaldanti ?
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
No... Il dt è sempre lo stesso... 50°...almeno io non l'ho mai cambiato.giobibo ha scritto: Premetto che non sono un progettista e mi chiedo:
nel calcolo dell' EPI quando si imposta funzionamento intermittente o funzionamento continuo si cambia anche la temperatura dei corpi scaldanti ?
L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
@giobibbo
Posto che si puo' fare intermittente anche un pavimento a 40°C, quali vantaggi vedi a scendere ulteriormente? Il recupero di calore sensibile dei fumi da 40 a 35? Il maggior condensato?
Posto che si puo' fare intermittente anche un pavimento a 40°C, quali vantaggi vedi a scendere ulteriormente? Il recupero di calore sensibile dei fumi da 40 a 35? Il maggior condensato?
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Quindi si parlava di impianti a pavimento, non di impianti a radiatori...giotisi ha scritto:@giobibbo
Posto che si puo' fare intermittente anche un pavimento a 40°C, quali vantaggi vedi a scendere ulteriormente? Il recupero di calore sensibile dei fumi da 40 a 35? Il maggior condensato?
Ok ritiro tutto quello che ho detto...
L'unica cosa che so è che non so praticamente niente...
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Sicuramente quelli da te citati, in più aggiungerei minor dispersione termica da tubazioni ecaldaia, di conseguenza locale tecnico, minor dispersione verso l'esterno (es. parete esterna di installazione di un radiatore).giotisi ha scritto:@giobibbo
Posto che si puo' fare intermittente anche un pavimento a 40°C, quali vantaggi vedi a scendere ulteriormente? Il recupero di calore sensibile dei fumi da 40 a 35? Il maggior condensato?
Inoltre con funzionamento continuo ho la struttura dell'abitazione con una temperatura più uniforme, che vuol dire sicuramente maggior confort con la possibilità di mantenere in ambiente anche una temp. più bassa rispetto all'uso con un sistema di regolazione intermittente.
Ovvio che se il dt è lo stesso, a livello di calcolo è più conveniente il sistema intermittente.No... Il dt è sempre lo stesso... 50°...almeno io non l'ho mai cambiato.
Nella realtà non è cosi, come già detto il sistema con funzionamento continuo permette di lavorare a temperature più basse.
Io parlavo di impianti in generaleQuindi si parlava di impianti a pavimento, non di impianti a radiatori...
Ok ritiro tutto quello che ho detto...
Re: Funzionamento continuato o con spegnimento?
Io tempo fa, sollecitato da una discussione simile, avevo preparato un simulatore abbastanza sempliciotto e il risultato era che per edifici ben coibentati le differenze erano minime, ma a favore dell'intermittente. ( e per la verita', per come era fatto il modello, non poteva che essere cosi)
Quindi, quello che mi sento di contestare, e vorrei numeri a smentirmi, non sensazioni, è nell'ordine:
1. che il continuo sia migliore
2. che le differenze siano dell'ordine dei 10 punti percentuali.
'minori dispersioni dei tubi'???? e perchè? i tuoi son sempre caldi, i miei si raffreddano e vanno a zero
'minori in locale tecnico': e perchè? io la camera di combustione la chiudo quando non è in funzione, la tua è sempre aperta a tirare
E l'ACS come la fai? a 45°C, magari un po' freddina la doccia la fai... a 35 no, devi postriscaldare.
ps. miei e tuoi tanto per goliardare un po'... nulla di personale, siam tecnici anche al Bar
Quindi, quello che mi sento di contestare, e vorrei numeri a smentirmi, non sensazioni, è nell'ordine:
1. che il continuo sia migliore
2. che le differenze siano dell'ordine dei 10 punti percentuali.
'minori dispersioni dei tubi'???? e perchè? i tuoi son sempre caldi, i miei si raffreddano e vanno a zero
'minori in locale tecnico': e perchè? io la camera di combustione la chiudo quando non è in funzione, la tua è sempre aperta a tirare
E l'ACS come la fai? a 45°C, magari un po' freddina la doccia la fai... a 35 no, devi postriscaldare.
ps. miei e tuoi tanto per goliardare un po'... nulla di personale, siam tecnici anche al Bar