Salve, non riesco a comprendere bene il punto 7.5 b) dell'allegato A delle Linee guida nazionali
"in presenza di impianti centralizzati privi di sitemi di regolazione e contabilizzazione del calore, l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento"
Io lo interpreto così:
1) calcolo L'epi dell'intero edifcio con i KW della caldaia centralizzata
2) applico i millesimi dell'alloggio i esame all'EPpli calcolato.
Ma in questo modo penso di ottenere un dato errato perché il singolo appartamento non avrà la stessa superficie disperdente e quindi l'S/V dell'edificio...
E poi mi chiedo se per esempio l'EPli dell'edificio é 160 e ricade in classe G , applicando i millesimi dell'alloggio mi viene un "sub EPli" di 30 vuol dire che questo sale in una classe molto superiore ?
Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia ?
Grazie a chi vorrà chiarire il mio dubbio.
Emanuela
ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO
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Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO
Effettivamente e' uno dei punti piu' oscuri delle linee guida.EMANUELAT ha scritto:Salve, non riesco a comprendere bene il punto 7.5 b) dell'allegato A delle Linee guida nazionali
"in presenza di impianti centralizzati privi di sitemi di regolazione e contabilizzazione del calore, l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento"
Io lo interpreto così:
1) calcolo L'epi dell'intero edifcio con i KW della caldaia centralizzata
2) applico i millesimi dell'alloggio i esame all'EPpli calcolato.
Ma in questo modo penso di ottenere un dato errato perché il singolo appartamento non avrà la stessa superficie disperdente e quindi l'S/V dell'edificio...
E poi mi chiedo se per esempio l'EPli dell'edificio é 160 e ricade in classe G , applicando i millesimi dell'alloggio mi viene un "sub EPli" di 30 vuol dire che questo sale in una classe molto superiore ?
Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia ?
Grazie a chi vorrà chiarire il mio dubbio.
Emanuela
Innanzitutto e' chiaramente una bestialita' (...l'indice di prest. energetica per la certificazione dei singoli alloggi é ricavabile ripartendo l'indice di prestazione energetica (EPli) dell'edificio nella sua interezza in base alle tabelle millesimali relative al servizio di riscaldamento --> Non e' EPli ma Epi, quindi un appartamento con 10/1000 di riscaldamento in un condominio con EPi = 200 kWh/m2anno ha un Epi di 2 kWh/m2anno, meglio di una casa passiva ! )
Vabbe', sara' uno svarione. Con il tempo che c'e' voluto per partorirle ste linee guida potevano fare un po' piu' di attenzione a questa e varie oltre cosette.
Supponiamo di leggerlo nell' unico modo possibile, cioe' che il "fabbisogno di energia primaria si ripartisce ..." . Questo vuol dire che devo rilevare e calcolare tutto l'edificio per certificare un singolo appartamento ? Chi paga un lavoro del genere ?
Inoltre, che senso ha utilizzare S/V proprio dell' appartamento, come se si trattasse di una villetta ?
Tutto il paragrafo 7.5 non sta in piedi. Urgono chiarimenti. Io onestamente non so come fare se non applicarlo alla lettera, contro ogni buon senso tecnico.
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Paolo
Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO
Il punto 7.5 b) è incomprensibile, mi sembra comunque che voglia assegnare EPli delle singole U.I. non in base al rapporto S/V dell'appartamento, ma legarlo all'intero edificio.
Che ne pensate di questa interpretazione:
Dal rapporta S/V dell'intero condominio si ricava EPli del fabbricato, che moltiplicato per i mq utili (somma dei mq di tutte le U.I.) otteniamo i kWh/anno. Questo valore si ripartirà per le singole U.I. in base ai millesimi del riscaldamento, infine dividendo i kWh/anno delle U.I. per i mq utili si arriva alla determinazione dell'EPli del singolo appartamento.
Che ne pensate di questa interpretazione:
Dal rapporta S/V dell'intero condominio si ricava EPli del fabbricato, che moltiplicato per i mq utili (somma dei mq di tutte le U.I.) otteniamo i kWh/anno. Questo valore si ripartirà per le singole U.I. in base ai millesimi del riscaldamento, infine dividendo i kWh/anno delle U.I. per i mq utili si arriva alla determinazione dell'EPli del singolo appartamento.
Re: ACE IN CONDOMINIO IMPIANTO CENTRALIZZATO
Anche io, fino ad ora, pensavo si dovesse fare + o - così (per spaccare il pelo in otto o più parti).EMANUELAT ha scritto:Possibile che invece il testo di legge debba essere inteso come ripartizione millesimale a "monte" del calcolo ossia ripartizione dei KW della caldaia e poi svolto il calcolo come se l'alloggio avesse una sua propria caldaia?
Ora però mi è nato un bel dubbio ma, dovessi scegliere e salvo spiegazioni sc(i)entifiche più approfondite, continuerei a ripartire la potenzialità della caldaia (che mi pare essere uno dei due aspetti macroscopici utili per la certificazione (sistema edificio-impianto)) "a monte".
Ciao.
"Il principio della scienza della pittura è il punto, il secondo è la linea, il terzo è la superficie, il quarto è il corpo che si veste di tal superficie"
Leonardo da Vinci
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