Intervento su impianto esistente

Normativa per gli impianti gas, Legge 46/90, Delibera AEEG 40/04, ecc.

Moderatore: Edilclima

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silki.stefano
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Intervento su impianto esistente

Messaggio da silki.stefano »

Buon giorno a tutti
Un cliente deve portare 3 contatori che si trovano all'interno della proprietà sul muro di cinta
l'intervento consiste quindi nel posizionare nuove tubazioni dai nuovi contatori fino ad allacciarsi alle tubazioni esistenti che portano il gas alle caldaie e alle cucine (s itratta di tubazioni interrate e a vista comunque tutte all'aperto)

Nella dichiarazione di conformità:
1- devo comunque citare le utenze servite e le relative potenzialità?
2- devo verificare che i locali siano a norma (scarichi fumi + areazione)

Se i locali non sono a norma dovrei rifiutarmi di eseguire il lavoro?

Posso limitarmi a certificare la parte da me realizzata?

Grazie in anticipo
THE FLY
GIACOMO68
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Re: Intervento su impianto esistente

Messaggio da GIACOMO68 »

Se i locali non sono a norma dovrei rifiutarmi di eseguire il lavoro?

Posso limitarmi a certificare la parte da me realizzata?

Grazie in anticipo[/quote]
JACK
GIACOMO68
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Re: Intervento su impianto esistente

Messaggio da GIACOMO68 »

Nella dichiarazione di conformità:
1- devo comunque citare le utenze servite e le relative potenzialità?
2- devo verificare che i locali siano a norma (scarichi fumi + areazione)

Se i locali non sono a norma dovrei rifiutarmi di eseguire il lavoro?

Posso limitarmi a certificare la parte da me realizzata?

Caro Stefano, innanzitutto devi controllare che la somma delle potenzialità per ciascun contatore siano inferiori a 35 kW, perchè in quel caso serve un progetto.
Se i locali non sono a norma devi far valere la tua professionalità ed imporre che vengano messi a norma, perchè, ti faccio la seguente domanda, se dovesse succedere qualcosa non ti sentiresti in colpa? Almeno dal punto di vista deontologico, se non giuridico, sei condannabile.
Ciao e buon lavoro
JACK
Andrea_Diqui
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Messaggio da Andrea_Diqui »

sono daaccordo nel richiamare la deontologia professionale ma se l'impianto non è a norma (in riferimento alla sicurezza) lo devo adeguare; questo se non errò è scritto nella Legge 46/90
Andrea Diqui
Andrea_Diqui
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Messaggio da Andrea_Diqui »

Vi racconto un fatto curioso ed attendo un vostro commento:
abitazione civile su edificio multipiano, impianto esistente del gas metano con caldaia murale e scarico in parete installata su autorimessa. Da un condomine (A) viene contestato l'impianto al proprietario (B) dell'appartamento con impianto non a norma. Interviene l'Arpav che obbliga di adeguare l'impianto con notifica in Comune (citando giustamente la Legge 46/90). Si rifanno le linee di adduzione gas, viene creato un locale compartimentato dove è installata la caldaia ma quest'ultima, visto che è ancora idonea, rispetta i rendimenti, non viene sostituita. Viene prodotta la dichiarazione di conformità dell'impianto e le cose sembrano chiuse. Ma la persona (A) non contento chiama un avvocato, fa causa alla persona (B), contestando lo scarico in parete in quanto la caldaia non è conforme alla EN 297 cosi come stabilito dal DPR 551/99 art. 5 comma 9. La caldaia è stata installata nel 1998 in cui era in vigore il DPR 412 che non prevedeva tale possibilità. L'avvocato sostiene che adeguando le linee gas avrei dovuto adeguare tutto l'impianto, con sostituzione della caldaia stessa.
Per cui io dico... ma come puoi predendere di far osservare una norma entrata in vigore dopo l'installazione della caldaia? Da quel che mi risulta non sono obbligato a sostituire la caldaia, o sbaglio? Giustamente era necessario adeguare l'impianto del punto di vista della sicurezza....voi che ne dite?
Andrea Diqui
Kalz
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Messaggio da Kalz »

l'avvocato giustamente indica il fatto che il generatore è installato nel 1998, quindi l'eventuale installazione della caldaia con lo scarico a parete doveva essere effettuata in conformità al 412/93 che, nel caso dell'edificio plurifamiliare veniva installata la caldaia per riscaldamento ( nuova Installazione ) comunque è ed era vietato lo scarico a parete.
L'unica deroga poteva essere presa in consoderazione ( nell'anno di installazione della caldaia 1998 ) che non vi era nessun camino esistente adeguabile insieme alla dia in comune per verificare l'ammissibilità da parte del comune per lo scarico a parete e che il tipo di intervento era solo per un appartamento del condominio e non la totalità degli impianti
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