Buongiorno a tutti,
supponendo di avere un edificio con altezza in gronda superiore a 24 m sprovvisto, ad oggi, di CPI.
Il 90% dei locali è destinato ad uso ufficio. Volendo richiedere oggi il CPI che norma devo applicare?
Il Decreto 246 del 1987 si applica agli edifici di civile abitazione mentre oggi per gli uffici posso avvalermi del Decreto 22 febbraio 2006 eventualmente integrato con il Decreto 10 marzo 1998.
Voi come fareste?
Grazie.
Alessandro
Uffici fino a 500 presenze
Moderatore: Edilclima
Re: Uffici fino a 500 presenze
A quando risale l'edificio?
Il CPI lo richiedi per la 94 (oltre alla 95), oppure per la 89?
Il CPI lo richiedi per la 94 (oltre alla 95), oppure per la 89?
Re: Uffici fino a 500 presenze
Il punto è che a mio avviso il cpi non andava neppure richiesto. Siamo al di sotto delle 500 presenze (no 89) e la destinazione d'uso dell'edificio è uffici (no 94 e 95). L'edificio comunque è dei primi anni '50.
Grazie.
Alessandro
Grazie.
Alessandro
Re: Uffici fino a 500 presenze
Non hai la 89 ed a rigore non avresti neanche la 94........la 95 ce l'hai sicuramente (edifici civili non "civile abitazione")
Cmq dato che obiettivamente l'attività si presenta a rischio di incendio, suppongo che il Comando VVF, a domanda specifica, ti risponda comunque di richiedere il CPI per la 94 (adducendo a pretesto la presenza di quel 10% adibito ad abitazione).
Sicuramente l'applicazione del DM 16/05/87 è possibile, considerando le norme transitorie, invece il DM 22/02/06 credo sia praticamente inottemperabile in situazioni del genere (vedasi requisiti R/REI per esempio).
A proposito del DM 22/02/06 in quale situazione ti trovi rispetto al campo di applicazione (questo conta ai fini del rischio incendio per gli ambienti lavorativi presenti, quindi del DM 10/03/98).
Cmq dato che obiettivamente l'attività si presenta a rischio di incendio, suppongo che il Comando VVF, a domanda specifica, ti risponda comunque di richiedere il CPI per la 94 (adducendo a pretesto la presenza di quel 10% adibito ad abitazione).
Sicuramente l'applicazione del DM 16/05/87 è possibile, considerando le norme transitorie, invece il DM 22/02/06 credo sia praticamente inottemperabile in situazioni del genere (vedasi requisiti R/REI per esempio).
A proposito del DM 22/02/06 in quale situazione ti trovi rispetto al campo di applicazione (questo conta ai fini del rischio incendio per gli ambienti lavorativi presenti, quindi del DM 10/03/98).
Re: Uffici fino a 500 presenze
Suppongo di ritrovarmi all'interno dell. art. 3 comma 2 del Decreto 10 marzo 1998.
Dico bene?
Dico bene?
Re: Uffici fino a 500 presenze
Hai verificato l'art.1 del DM 22/02/06 ?
Re: Uffici fino a 500 presenze
Non credo di ricadere nell'ambito di applicazione di cui all'art. 1 comma 1 e 2. Ricado invece nel comma 3 perchè ho uffici soggetti a controllo di prevenzione incendi per via dell'attività 94.
E' corretto il ragionamento oppure quanto riportato al comma 3 è riferibile solo all'attività 89 che io però non ho?
Grazie ancora.
Alessandro
E' corretto il ragionamento oppure quanto riportato al comma 3 è riferibile solo all'attività 89 che io però non ho?
Grazie ancora.
Alessandro
Re: Uffici fino a 500 presenze
Il comma 3 non fa riferimento alla specifica attività soggetta a controllo, anche se ovviamente parla di "edifici e/o locali destinati ad uffici esistenti...."
Il punto è: o i VVF si accontentano dell'applicazione del decreto "edifici civili", oppure se devi applicare il Titolo IV, credo che non ne uscirai vivo...........quindi cerca di evitarlo.
Il punto è: o i VVF si accontentano dell'applicazione del decreto "edifici civili", oppure se devi applicare il Titolo IV, credo che non ne uscirai vivo...........quindi cerca di evitarlo.
Re: Uffici fino a 500 presenze
Chiedo scusa ma ho omesso la parte più importante.
Il tecnico precedente ha già ottenuto un parere favore per il rilascio del CPI nel 2006 con la sola applicazione del 246 e del Decreto del 1998. Il problema è che ha fatto realizzare al committente un impianto a naspi (non richiesto da nessuna norma) che non è conforme alla norma relativa (ad es. manca una colonna montante in un vano scale). Pensare adesso di adeguare l'impianto sarebbe IMPENSABILE. Allora mi era venuta l'idea di fare una variante al progetto e di eliminare i naspi. Con questa modifica però non vorrei rientrare nel decreto del 2006. Penso di no, però...
Il tecnico precedente ha già ottenuto un parere favore per il rilascio del CPI nel 2006 con la sola applicazione del 246 e del Decreto del 1998. Il problema è che ha fatto realizzare al committente un impianto a naspi (non richiesto da nessuna norma) che non è conforme alla norma relativa (ad es. manca una colonna montante in un vano scale). Pensare adesso di adeguare l'impianto sarebbe IMPENSABILE. Allora mi era venuta l'idea di fare una variante al progetto e di eliminare i naspi. Con questa modifica però non vorrei rientrare nel decreto del 2006. Penso di no, però...