- nel magazzino sono presenti quantità tali di materie per cui il carico di incendio, valutato secondo il livello di prestazione III del DM 09/03/2007, prevede una struttura R60; anche dopo aver rifatto i conti per bene mi accorgo che la maggior parte di tale carco deriva dagli additivi presenti nei sacchi e dai materiali per lo stoccaggio; nella norma è specificato che il carico di incendio deriva da una semplice operazione di somma (con gli opportuni coefficienti che nel mio caso sono quasi sempre 1), ma mi risulta difficile ipotizzare un sacco di cemento che prende fuoco

- In ogni caso, dato che il decreto è bibbia, e quindi non ci si scappa, come posso calcolare la resistenza al fuoco della struttura? Secondo il DM 16/02/2007 gli elementi posso classificarli in base alle tabelle di raffronto, ma il compleso può essere "certificato" allo stesso modo?
- Ultimo dubbio è il seguente: nel caso io classificassi il deposito in base al livello di prestazione II del DM ( i requisiti ci sono) eventuali compartimenti aventi carico di incendio >30 (o i MJ corrispondenti) devono essere divisi da strutture aventi EI>30?
Dico da subito che l'edificio è esistente, e la pratica di prevenzione incendi precedente.... beh, è come se non ci fosse, in quanto non parla mai di resistenza al fuoco delle strutture.
Grazie a tutti per i preziosi chiarimenti (se ci saranno)