Buongiorno,
avrei bisogno di un vostro consiglio tecnico.
Ho un magazzino in cui vengono stoccate pelle e tessuti: la normativa antincendio ci indica che, per rientrare nella categoria di rischio vita A2 (e quindi evitare l’obbligo di installare un impianto idranti), l’altezza massima di stoccaggio in verticale deve essere di 3 metri.
Purtroppo, rispettare questo limite risulta molto difficile per esigenze logistiche.
Ho visto che esiste una possibilità alternativa: superare i 3 metri, a patto però che il carico d’incendio specifico sia inferiore a 200 MJ/m². Anche questo valore però è molto difficile da rispettare, data la natura e la quantità dei materiali (pelle e tessuti).
Avete mai affrontato una situazione simile?
Esistono soluzioni alternative percorribili per restare in A2 senza dover installare un impianto idranti?
Grazie in anticipo per ogni suggerimento.
Un saluto
Richiesta consiglio su stoccaggio materiali e classificazione rischio incendio
Moderatore: Edilclima
Re: Richiesta consiglio su stoccaggio materiali e classificazione rischio incendio
Ciao,
in realtà quel valore è riferito "al tempo tα in secondi, impiegato dalla potenza termica per raggiungere il valore di 1000 kW". I criteri che stai citando sono stati descritti per semplificare un po' la vita ai progettisti.
Se pensi che quei criteri non rispecchino la tua situazione, e può anche essere, il consiglio è di simulare analiticamente la curva RHR e valutare quanto ci mette il tuo incendio a raggiungere i 1.000 kW, in questo modo nessuno potrà obbiettare.
Una seconda soluzione è ricorrere a G.3.2.1 comma 3, che installando sprinkler su tutta l'attività consente di abbassare di 1 quel valore (da A3 ad A2 ad esempio)
in realtà quel valore è riferito "al tempo tα in secondi, impiegato dalla potenza termica per raggiungere il valore di 1000 kW". I criteri che stai citando sono stati descritti per semplificare un po' la vita ai progettisti.
Se pensi che quei criteri non rispecchino la tua situazione, e può anche essere, il consiglio è di simulare analiticamente la curva RHR e valutare quanto ci mette il tuo incendio a raggiungere i 1.000 kW, in questo modo nessuno potrà obbiettare.
Una seconda soluzione è ricorrere a G.3.2.1 comma 3, che installando sprinkler su tutta l'attività consente di abbassare di 1 quel valore (da A3 ad A2 ad esempio)
Re: Richiesta consiglio su stoccaggio materiali e classificazione rischio incendio
come puoi evitare la rete idranti (anche solo interna) per un deposito con H di stoccaggio >3m ?n.vignali ha scritto: ven ott 03, 2025 11:18 Ho un magazzino in cui vengono stoccate pelle e tessuti: la normativa antincendio ci indica che, per rientrare nella categoria di rischio vita A2 (e quindi evitare l’obbligo di installare un impianto idranti), l’altezza massima di stoccaggio in verticale deve essere di 3 metri.
pelli e tessuti, comprensive di pallet e imballaggio eventuale in cartone/plastica, sono merci combustibili.
non puoi prevedere solo gli estintori.
sono curioso..Gmeister ha scritto: ven ott 03, 2025 11:44 Se pensi che quei criteri non rispecchino la tua situazione, e può anche essere, il consiglio è di simulare analiticamente la curva RHR e valutare quanto ci mette il tuo incendio a raggiungere i 1.000 kW, in questo modo nessuno potrà obbiettare.
Re: Richiesta consiglio su stoccaggio materiali e classificazione rischio incendio
Scusa la tua proposta è interessante, ma la velocità caratteristica di crescita (t pedice alfa) è un dato di input per costruire la curva RHR, e non di output, quindi la devi assumere "a monte" . Non la vedo una strada percorribile.Gmeister ha scritto: ven ott 03, 2025 11:44 Se pensi che quei criteri non rispecchino la tua situazione, e può anche essere, il consiglio è di simulare analiticamente la curva RHR e valutare quanto ci mette il tuo incendio a raggiungere i 1.000 kW, in questo modo nessuno potrà obbiettare.
Re: Richiesta consiglio su stoccaggio materiali e classificazione rischio incendio
Si tratta di non affidarsi tout court ai criteri per l'assegnazione del parametro, ma calcolarlo scientificamente: (forse) si scopre che "pelle e tessuti" accatastati in un certo modo, magari anche oltre i 3 m, sviluppano un incendio che impiega oltre 300 secondi a raggiungere i 1.000 kW. Il dato di input di cui parli sarà un dato dedotto, non sarà un dato inserito a naso. Magari poi si scopre che non sei in A3 ma almeno ne sei sicuro.danilo2 ha scritto: ven ott 03, 2025 19:20 Scusa la tua proposta è interessante, ma la velocità caratteristica di crescita (t pedice alfa) è un dato di input per costruire la curva RHR, e non di output, quindi la devi assumere "a monte" . Non la vedo una strada percorribile.
Intendo dire che quello è un parametro su cui è meglio non avere troppi dubbi, e se si hanno dei dubbi sulla sua assegnazione, è meglio calcolarlo