Ciao,
avrei piacere di sentire i vostri feedback su se e come/quanto vi affidate ai calcoli eseguiti dai software di modellazione per la scelta delle taglie delle macchine, e quanto invece facciate i conti "a spanne" basati sull'esperienza.
Vi faccio un esempio concreto che oggi mi ha fatto un po' tentennare.
Sono circa 4 anni che esercito la professione e tutti i lavori svolti finora, molti dei quali già funzionanti da parecchie stagioni, non mi sono mai stati contestati (nessuno che è mai morto di freddo o di caldo).
Oggi invece una ditta di termo-idrauilca che seguirà fornitura e realizzazione impianti idrici, termici e VMC per un'opera pubblica, una scuola elementare nelle Marche di circa 500mq a piano, mi ha chiamato per avere la conferma delle taglie delle macchine identificate in tavole/relazione e computo perchè gli sembravano numeri strani.
In particolare, parliamo di aule di circa 40mq e 2.7m di altezza utile, in un edificio completamente riqualificato e in classe A4 (classificato NZEB).
Dai calcoli delle dispersioni rispetto alla temperatura di progetto vengono fuori carichi termici invernali dai 1300W ai 1700W per ogni aula, valori già maggiorati di un 25% dal software, che mi hanno portato a scegliere delle unità interne a 4 vie da 1.9kW alla massima velocità del ventilatore. La ditta in questione mi dice che, a loro esperienza, essendo 40mq sarebbe andata ad occhi chiusi su macchine da 4kw, l'idraulico addirittura 5kw...
Io sono rimasto abbastanza perplesso, considerando che il calcolo l'hanno basato sulla metratura senza considerare minimamente il contesto (edificio anni '60 o nuovo di pacca), però al tempo stesso mi è venuto il dubbio perchè la differenza è tanta, per questo chiedo a voi quanto prendiate in considerazione i carichi calcolati dai software e quanto facciate in maniera "empirica".
La loro paura è di sottodimensionare, la mia è che con i loro numeri venga altamente sovradimensionato, con costi più alti del necessario ed un utilizzo completamente errato della PDC.
Grazie,
L
Affidabilità dei software e criteri di scelta macchine
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Re: Affidabilità dei software e criteri di scelta macchine
Emmm generalmente i ventl si selezionano considerando la resa data a velocià media del ventilatore. Tu, addirittura, mi parli di aule scolastiche dove sarebbe il caso di una selezione alla velocità minima.
Do per scontato che le temperature dell'acqua siano consone col generatore scelto (se un pompa di calore, direi di stare tra i 40-45 °C di mandata)
Do per scontato che le temperature dell'acqua siano consone col generatore scelto (se un pompa di calore, direi di stare tra i 40-45 °C di mandata)
Re: Affidabilità dei software e criteri di scelta macchine
fai solo caldo giusto? altrimenti i numeri sono certamente troppo bassilumat ha scritto: ven lug 18, 2025 19:16 Ciao,
avrei piacere di sentire i vostri feedback su se e come/quanto vi affidate ai calcoli eseguiti dai software di modellazione per la scelta delle taglie delle macchine, e quanto invece facciate i conti "a spanne" basati sull'esperienza.
Vi faccio un esempio concreto che oggi mi ha fatto un po' tentennare.
Sono circa 4 anni che esercito la professione e tutti i lavori svolti finora, molti dei quali già funzionanti da parecchie stagioni, non mi sono mai stati contestati (nessuno che è mai morto di freddo o di caldo).
Oggi invece una ditta di termo-idrauilca che seguirà fornitura e realizzazione impianti idrici, termici e VMC per un'opera pubblica, una scuola elementare nelle Marche di circa 500mq a piano, mi ha chiamato per avere la conferma delle taglie delle macchine identificate in tavole/relazione e computo perchè gli sembravano numeri strani.
In particolare, parliamo di aule di circa 40mq e 2.7m di altezza utile, in un edificio completamente riqualificato e in classe A4 (classificato NZEB).
Dai calcoli delle dispersioni rispetto alla temperatura di progetto vengono fuori carichi termici invernali dai 1300W ai 1700W per ogni aula, valori già maggiorati di un 25% dal software, che mi hanno portato a scegliere delle unità interne a 4 vie da 1.9kW alla massima velocità del ventilatore. La ditta in questione mi dice che, a loro esperienza, essendo 40mq sarebbe andata ad occhi chiusi su macchine da 4kw, l'idraulico addirittura 5kw...
Io sono rimasto abbastanza perplesso, considerando che il calcolo l'hanno basato sulla metratura senza considerare minimamente il contesto (edificio anni '60 o nuovo di pacca), però al tempo stesso mi è venuto il dubbio perchè la differenza è tanta, per questo chiedo a voi quanto prendiate in considerazione i carichi calcolati dai software e quanto facciate in maniera "empirica".
La loro paura è di sottodimensionare, la mia è che con i loro numeri venga altamente sovradimensionato, con costi più alti del necessario ed un utilizzo completamente errato della PDC.
Grazie,
L
generalmente i terminali in ambiente conviene sovradimensionarli
in modo da poterli far viaggiare a velocità minima ed avere una messa a regime + veloce e un margine di sicurezza
non vedo controindicazioni nel sovradimensionare un po' i fancoil soprattutto quando l'edificio è isolato e parti da fabbisogni contenuti
anche io ti consiglierei di aumentare un po' quei numeri (magari considerando un fabbisogno termico minimo al mq e dimensionando alla velocità 1) anche perchè l'aumento dei costi non mi pare così significativo passando ad una taglia superiore
considera poi che i "vecchi" termotecnici dimensionavano i fancoil in modo da garantire il trattamento di almeno 4-5 volumi/ora
diverso il discorso sulla taglia della PDC, ma su questo trovi fiumi di post
non è comunque questione di fidarsi o meno dei software, sono scelte progettuali che si fanno