Buongiorno a tutti.
Non sono un tecnico; mi occupo di innovazione all'Università di Pavia e da qui deriva la mia sostanziale ignoranza.
Tuttavia sono interessato all'argomento proprio per via di un progetto di innovazione in università.
Se ho capito bene la tecnica di insuflaggio di cellulosa tende ad essere applicata in due casi:
- i sottotetti (protetti dall'umidità che deteriorerebbe il materiale velocemente);
- le intercapedini dei muri.
Mi sfugge un punto.
Se un muro possiede già un'itercapedine perchè non lasciarlo vuoto?
Per quanto la cellulosa abbia una bassa trasmittanza la immagino comunque superiore a quella dell'aria ferma.
Mi aiutate a capire?
Grazie a tutti.
Alberto.-
Insuflaggio cellulosa
Moderatore: Edilclima
Re: Insuflaggio cellulosa
Sbagli.AFossati ha scritto: gio mag 15, 2025 17:02 Per quanto la cellulosa abbia una bassa trasmittanza la immagino comunque superiore a quella dell'aria ferma.
L'aria in una intecapedine isola pochissimo.
Approfondimento
https://www.paolosavoia.com/post/manage ... -live-site
https://www.cened.it/documents/22239/31 ... izzontale).
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Re: Insuflaggio cellulosa
Come dice SuperP, l'aria è un ottimo isolante solo se 'ferma'; diversamente si innescano moti convettivi anche importanti.
Casomai, i problemi dell'isolamento a insuflaggio (che rimane una tecnica poco costosa e poco invasiva, quindi spesso consigliabile) sono legati all'impossibilità di correggere i ponti termici (che possono essere parecchi), alla disuniformità nella distribuzione (in presenza di impianti, imperfezioni nelle pareti ecc.ecc..) o, peggio, nella tendenza naturale dell'insufflato a cedere lentamente sotto il suo peso, compattandosi nelle parti basse.
Casomai, i problemi dell'isolamento a insuflaggio (che rimane una tecnica poco costosa e poco invasiva, quindi spesso consigliabile) sono legati all'impossibilità di correggere i ponti termici (che possono essere parecchi), alla disuniformità nella distribuzione (in presenza di impianti, imperfezioni nelle pareti ecc.ecc..) o, peggio, nella tendenza naturale dell'insufflato a cedere lentamente sotto il suo peso, compattandosi nelle parti basse.