Buongiorno Forum,
eccomi con un'altra domanda delle mie...
Quale temperatura di mandata scegliereste per un impianto radiante a pavimento: 35 o 45 gradi? Pro e contro di ciascuna?
Non c'è un valore assoluto, dipende dal passo del radiante, dal carico termico delle stanze, ecc.
Di sicuro con 45 gradi di mandata la vedo dura rispettare la temperatura massima superficiale del pavimento (questo tralasciando il discorso energetico)
45 è un po' alta come temperatura
puoi impostare 35, poi se non è sufficiente la alzi di qualche grado
se hai una PDC devi impostare la temperatura + bassa a cui percepisci il comfort in modo da ottimizzare il COP
con una caldaia la differenza in termini di consumo probabilmente è trascurabile
Forse avrei dovuto specificare che si tratta di impianto trovato in un appartamento che ho acquistato e non possiedo la documentazione di progetto.
Ho trovato solo il foglio che allego da cui si può evincere il passo (10) e i metri totali di tubazione, ovviamente non sufficienti a rispondere in maniera esaustiva, quindi la domanda di riserva è: in questo stato di fatto (quindi senza avere i dati di progetto) cosa comporterebbe una temperatura di mandata più alta rispett a una più bassa dal punto di vista del comfort (non del consumo energetico)?
grazie
R
progetto imp radiante 2.png (345.91 KiB) Visto 2845 volte
ponca ha scritto: gio gen 23, 2025 13:16
45 è un po' alta come temperatura
puoi impostare 35, poi se non è sufficiente la alzi di qualche grado
se hai una PDC devi impostare la temperatura + bassa a cui percepisci il comfort in modo da ottimizzare il COP
con una caldaia la differenza in termini di consumo probabilmente è trascurabile
ho un caldaia a condensazione modulante da 34 kw.
Secondo voi, una temperatura di mandata più alta può contribuire a raggiungere la temperatura desiderata più in fretta oppure no?
ponca ha scritto: gio gen 23, 2025 13:16
45 è un po' alta come temperatura
puoi impostare 35, poi se non è sufficiente la alzi di qualche grado
se hai una PDC devi impostare la temperatura + bassa a cui percepisci il comfort in modo da ottimizzare il COP
con una caldaia la differenza in termini di consumo probabilmente è trascurabile
ho un caldaia a condensazione modulante da 34 kw.
Secondo voi, una temperatura di mandata più alta può contribuire a raggiungere la temperatura desiderata più in fretta oppure no?
grazie ancora.
sicuramente aumenta la resa del pavimento e la velocità con cui questo va in temperatura
a patto che la temperatura di mandata alta poi non scaldi troppo il pavimento con temperature superficiali eccessive
e la velocità con cui si raggiunge la temperatura desiderata in un impianto radiante ha un importanza relativa
ma nel tuo caso è + semplice fare delle prove piuttosto che grandi disquisizioni teoriche
ponca ha scritto: gio gen 23, 2025 13:16
45 è un po' alta come temperatura
puoi impostare 35, poi se non è sufficiente la alzi di qualche grado
se hai una PDC devi impostare la temperatura + bassa a cui percepisci il comfort in modo da ottimizzare il COP
con una caldaia la differenza in termini di consumo probabilmente è trascurabile
ho un caldaia a condensazione modulante da 34 kw.
Secondo voi, una temperatura di mandata più alta può contribuire a raggiungere la temperatura desiderata più in fretta oppure no?
grazie ancora.
sicuramente aumenta la resa del pavimento e la velocità con cui questo va in temperatura
a patto che la temperatura di mandata alta poi non scaldi troppo il pavimento con temperature superficiali eccessive
e la velocità con cui si raggiunge la temperatura desiderata in un impianto radiante ha un importanza relativa
ma nel tuo caso è + semplice fare delle prove piuttosto che grandi disquisizioni teoriche
Finora ha lavorato a 35 (così l'ho trovata) ora ho messo 38 e farò un periodo di osservazione, i grafici di opentherm mi diranno anche quanto lavora in più (o in meno) la caldaia a parità di setpoint dei vari termostati.
Secondo me la T di mandata dovrebbe modulare in modo da non raggiungere troppo in fretta la temperatura di set-point in ambiente. Mi sono accorto a casa mia che se tengo troppo alta la temperatura di fatto ho i termostati perennemente spenti e il pavimento freddo, perchè regolando la temperatura a 20°C quando si apre il circuito del pavimento la stanza si scalda subito, quindi poi i termostati staccano e si mantengono i 20°C fino al giorno successivo (specie ora che ho fatto anche il cappotto esterno e quindi la casa disperde poco), ma si perde il comfort di avere il pavimento tiepido. Quindi ora mi sono messo a impostare a mano la temperatura, la tengo a 34-35°C e al limite la alzo un po' quando fuori si va sotto zero.
Ho anche la sonda esterna, perciò potrei impostare una curva opportuna senza andare continuamente a modificare da pannello, ma non ho ancora individuato il set di temperature giuste.
Si dovrebbe anche agire tarando i circuiti dei singoli anelli, ma non è una cosa facile perchè non sono molto sensibili, almeno i miei, che sono datati.
Il 'pendolamento' negli impianti a pavimento è un problema reale e poco dibattuto.
Anni fa feci una perizia in un appartamento zona MonzaBrianza, con zona giorno esposta in pieno sud con ampie vetrate e zona notte esposta a nord.
L'analisi delle temperature mostrava questo andamento: al mattino l'impianto si accendeva e arrivava in temperatura verso le 9:00, proprio quando l'esposizione al sole era massima, per cui, nonostante l'impianto si spegnesse, la temperatura saliva ben oltre i 23°C, con discomfort al quale il cliente metteva riparo aprendo le portefinestre.
La situazione proseguiva fin verso le due del pomeriggio, quando l'apporto solare andava scemando, l'impianto partiva verso le 4, e all'ora di cena gli ambienti erano ancora freddi (e il cliente si era comprato una stufa a pellet almeno in cucina).
Di notte l'impianto andava in temperatura, e via col ciclo sfasato.
Ovviamente, nei giorni nebbiosi, senza apporti gratuiti, la situazione era un po' meno drammatica.
il trucco del pavimento radiante da sempre è solo uno: mantenerlo sempre caldo, per lo meno il più possibile.
Come qualcuno ha già scritto va abbassata la Tmandata il più possibile.
Dalla mia esperienza con più ore di monitoraggio, ossia a casa mia, è da 15 anni che mando acqua a 33-32°C, edificio classe B al limite della zona climatica F.
Temperatura interna fissa a 20,5°C. Pavimento ceramica. Massetto tradizionale.
NO climatica. NO valvole su collettore, sempre tutto aperto, mandata diretta da caldaia.
Devo dire che così facendo l'edificio da un confort buono.
Ho inoltre notato che a seconda degli inverni, più o meno rigidi, così' facendo la differenza di consumo negli anni è veramente poca, nell'ordine del 10%.
L'analisi delle temperature mostrava questo andamento: al mattino l'impianto si accendeva e arrivava in temperatura verso le 9:00, proprio quando l'esposizione al sole era massima, per cui, nonostante l'impianto si spegnesse, la temperatura saliva ben oltre i 23°C, con discomfort al quale il cliente metteva riparo aprendo le portefinestre.
Tipico problema delle case con esposizione a sud e vetri basso emissivi.
C'è chi, non potendo aprire le finestre, accende lo split!
Se ti può consolare. questo problema ho avuto modo di verificarlo nelle case passive di Bolzano durante Klima House (quindi: gennaio): finestre aperte nel lato sud di edifici super isolati (con il sole, ovviamente).