Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Moderatore: Edilclima
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Buonasera a tutti,
Sono ormai alla seconda estate nella mia prima casa, e come ogni volta non riesco a capire come massimizzare l'impianto con pdc e ventilconvettori. L'immobile è di circa 83 mq, e sono stati posizionati 3 fancoil (2 in ciascuna camera da 7000 btu per 14 mq, e 1 in soggiorno, sempre 7000 btu per 21 mq, a cui si aggiungono 5 mq di cucinotto, senza porta).
Dato per scontato che il fancoil del soggiorno è evidentemente sottodimensionato, e sto per questo valutando la possibilità di installare un altro fancoil, non riesco a gestire il sistema. In casa, con il caldo folle di questi giorni, ho circa 27.5 gradi. Se accendo il fancoil in soggiorno, lavora al massimo e porta la temperatura a 26, non sotto (lavora 5-6 ore, non lo tengo sempre acceso, perchè tendo a lasciare acceso solo quello della stanza in cui mi trogo). In camera, invece, la temperatura arriva a 24, per poi anche qui fermarsi, nonostante abbia provato a mettere 23.
Le domande sono 3:
1) secondo voi perchè non riesce a tirare giù la temperatura a quanto vorrei? Considerate che se il fancoil in camera segna 25, in stanza ho circa 1 grado in più. Mentre quello del soggiorno è sottodimensionato e oltre quello non riesce ad andare.
2) la mia paura sono i consumi. Anche in camera il fancoil, durante la notte, quando raggiunge la temperatura si ferma, ma dopo poco riparte. Quindi sostanzialmente è sempre a lavoro. Secondo voi quale può essere la causa? Io pensavo potesse essere la temperatura dell'acqua di mandata troppo alta, ma il tecnico della pdc mi ha detto che l'ha impostata a 5 o 7 gradi.
3) per avere un ambiente confortevole, e non rischiare una bolletta salatissima, considerando che la mattina sono a lavoro, mi conviene impostare una temperatura fissa e lasciare andare l'impianto (temperatura che deve essere almeno 26.5, perchè altrimenti ho paura che non riesca a raggiungerne una minore), o continuare a fare come adesso, accendendo in base alla stanza in cui sono, verosimilmente dalle 18 alle 5?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi
Sono ormai alla seconda estate nella mia prima casa, e come ogni volta non riesco a capire come massimizzare l'impianto con pdc e ventilconvettori. L'immobile è di circa 83 mq, e sono stati posizionati 3 fancoil (2 in ciascuna camera da 7000 btu per 14 mq, e 1 in soggiorno, sempre 7000 btu per 21 mq, a cui si aggiungono 5 mq di cucinotto, senza porta).
Dato per scontato che il fancoil del soggiorno è evidentemente sottodimensionato, e sto per questo valutando la possibilità di installare un altro fancoil, non riesco a gestire il sistema. In casa, con il caldo folle di questi giorni, ho circa 27.5 gradi. Se accendo il fancoil in soggiorno, lavora al massimo e porta la temperatura a 26, non sotto (lavora 5-6 ore, non lo tengo sempre acceso, perchè tendo a lasciare acceso solo quello della stanza in cui mi trogo). In camera, invece, la temperatura arriva a 24, per poi anche qui fermarsi, nonostante abbia provato a mettere 23.
Le domande sono 3:
1) secondo voi perchè non riesce a tirare giù la temperatura a quanto vorrei? Considerate che se il fancoil in camera segna 25, in stanza ho circa 1 grado in più. Mentre quello del soggiorno è sottodimensionato e oltre quello non riesce ad andare.
2) la mia paura sono i consumi. Anche in camera il fancoil, durante la notte, quando raggiunge la temperatura si ferma, ma dopo poco riparte. Quindi sostanzialmente è sempre a lavoro. Secondo voi quale può essere la causa? Io pensavo potesse essere la temperatura dell'acqua di mandata troppo alta, ma il tecnico della pdc mi ha detto che l'ha impostata a 5 o 7 gradi.
3) per avere un ambiente confortevole, e non rischiare una bolletta salatissima, considerando che la mattina sono a lavoro, mi conviene impostare una temperatura fissa e lasciare andare l'impianto (temperatura che deve essere almeno 26.5, perchè altrimenti ho paura che non riesca a raggiungerne una minore), o continuare a fare come adesso, accendendo in base alla stanza in cui sono, verosimilmente dalle 18 alle 5?
Grazie a chiunque vorrà aiutarmi
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Perchè è piccoloAlessioF1994 ha scritto: lun lug 15, 2024 20:44 Le domande sono 3:
1) secondo voi perchè non riesce a tirare giù la temperatura a quanto vorrei?
Perchè è piccoloAlessioF1994 ha scritto: lun lug 15, 2024 20:44 2) Quindi sostanzialmente è sempre a lavoro. Secondo voi quale può essere la causa?
La prima che hai detto.AlessioF1994 ha scritto: lun lug 15, 2024 20:44 o continuare a fare come adesso, accendendo in base alla stanza in cui sono, verosimilmente dalle 18 alle 5?
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Ciao Nick, e grazie!
Rispetto al punto 1) in realtà tutti mi dicono (tecnico pdc, mio geometra e tecnico della casa produttrice dei fancoil) che quelli delle camere sono perfettamente dimensionati per l'ambiente. Secondo te no? Non sono sufficienti 7000 btu per 14 mq?
Mentre rispetto al punto 3, mi conviene tenere sempre tutto acceso anche se sono fuori casa? Se accendo solo quando torno, il consumo è di 1,4 kw circa all'accensione e poi da 0,5 a 1 kw/h in base a quanti fancoil ho accesi.
Rispetto al punto 1) in realtà tutti mi dicono (tecnico pdc, mio geometra e tecnico della casa produttrice dei fancoil) che quelli delle camere sono perfettamente dimensionati per l'ambiente. Secondo te no? Non sono sufficienti 7000 btu per 14 mq?
Mentre rispetto al punto 3, mi conviene tenere sempre tutto acceso anche se sono fuori casa? Se accendo solo quando torno, il consumo è di 1,4 kw circa all'accensione e poi da 0,5 a 1 kw/h in base a quanti fancoil ho accesi.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Devi farli funzionare per più ore. Piuttosto prova ad alzare la temperatura di mandata di qualche grado (9-10 gradi dovrebbero andare bene)
Se volevi utilizzarli al bisogno...ti servivano dei fancoils più potenti. Ma se questa fosse stata la tua intenzione...io avrei optato per una PDC aria-aria e non una PDC aria-acqua
Per quanto riguarda i consumi...una PDC consuma meno se la fai andare più ore ad una temperatura di mandata leggermente più alta piuttosto di farla girare poche ore a 5-6-7 gradi. Inoltre anche dal punto di vista del comfort...noterai una bella differenza
Quasi sicuramente puoi impostare la PDC e/o i fancoils...di modo che si accendano qualche ora prima del tuo ritorno a casa
Se volevi utilizzarli al bisogno...ti servivano dei fancoils più potenti. Ma se questa fosse stata la tua intenzione...io avrei optato per una PDC aria-aria e non una PDC aria-acqua
Per quanto riguarda i consumi...una PDC consuma meno se la fai andare più ore ad una temperatura di mandata leggermente più alta piuttosto di farla girare poche ore a 5-6-7 gradi. Inoltre anche dal punto di vista del comfort...noterai una bella differenza
Quasi sicuramente puoi impostare la PDC e/o i fancoils...di modo che si accendano qualche ora prima del tuo ritorno a casa
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Innanzitutto in Europa e ovunque venga usato il sistema internazionale si devono usare i kW, non i btu.
Quindi la domanda è: non sono sufficienti 2.05kW per 14 mq?
La risposta non c'è. Dipende dalle caratteristiche dell'immobile, degli infissi, degli isolamenti, dell'esposizione solare, delle abitudini dell'occupante, dal carico endogeno.
A occhio 2kW per 14mq sembra tanto (140W/m2) ma evidentemente le solite valutazioni spannometriche, che piacciono tanto a commerciali e commercianti, nel tuo caso sono sbagliate.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Tra cucinotto e soggiorno hai in totale 26 m², 7000 BTU sono 2.05 kW, per cui una potenza al metro quadro di circa 140 W/m², non è così male. Ovviamente se pretendi di portare giù la temperatura in fretta, allora la potenza aumenta e il tuo sistema non è in grado di soddisfare la richiesta. Inoltre in questo modo la PdC va a chiodo ed è più facile che faccia molti on-off, in pratica è il modo più scorretto di usare la PdC.
Bisogna fare esattamente il contrario, alzare la temperatura di mandata della PdC e far funzionare la PdC per più tempo ma al minimo, garantendoti così bassi consumi, anche far funzionare più fancoil contemporaneamente aiuta a migliorare il comfort.
P.S.: se riesci a resistere tra 26 e 27°C si dorme già bene
Prova e facci sapere come va!
Bisogna fare esattamente il contrario, alzare la temperatura di mandata della PdC e far funzionare la PdC per più tempo ma al minimo, garantendoti così bassi consumi, anche far funzionare più fancoil contemporaneamente aiuta a migliorare il comfort.
P.S.: se riesci a resistere tra 26 e 27°C si dorme già bene
Prova e facci sapere come va!
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Grazie infinite a tutti!
Io sono abituato ai classici condizionatori, che accendi all'occorrenza e limitati alla stanza in cui ti trovi. Quindi faccio parecchia fatica a capire il funzionamento di questo nuovo impianto.
Quindi mi consigliate tutti di lasciare accesi tutti e 3 i fancoil, anche quando sono 8-10 ore fuori casa? Oppure programmare un paio di ore prima del rientro a casa l'avvio dell'impianto? La mia paura è che in questo modo lavori in continuazione l'impianto, perchè magari i 3 fancoil non riescono a portare la temperatura del termostato generale all'obiettivo, così da far spengere la pdc. Sono un po' in crisi.
Grazie davvero a tutti
Io sono abituato ai classici condizionatori, che accendi all'occorrenza e limitati alla stanza in cui ti trovi. Quindi faccio parecchia fatica a capire il funzionamento di questo nuovo impianto.
Considera che è un open space, e non ho neanche porte che dividono il soggiorno dalla zona notte, che si apre con un disimpegno. Quindi sostanzialmente i mq da raffrescare sono di più.MarcoFu ha scritto: mar lug 16, 2024 09:21 Tra cucinotto e soggiorno hai in totale 26 m², 7000 BTU sono 2.05 kW, per cui una potenza al metro quadro di circa 140 W/m², non è così male. Ovviamente se pretendi di portare giù la temperatura in fretta, allora la potenza aumenta e il tuo sistema non è in grado di soddisfare la richiesta. Inoltre in questo modo la PdC va a chiodo ed è più facile che faccia molti on-off, in pratica è il modo più scorretto di usare la Pdc
Quindi mi consigliate tutti di lasciare accesi tutti e 3 i fancoil, anche quando sono 8-10 ore fuori casa? Oppure programmare un paio di ore prima del rientro a casa l'avvio dell'impianto? La mia paura è che in questo modo lavori in continuazione l'impianto, perchè magari i 3 fancoil non riescono a portare la temperatura del termostato generale all'obiettivo, così da far spengere la pdc. Sono un po' in crisi.
Grazie davvero a tutti
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Non è una paura, è una certezza. Fintanto che non riesci a portare a setpoint la temperatura, è ovvio che l'impianto debba rimanere acceso.AlessioF1994 ha scritto: mar lug 16, 2024 10:57 La mia paura è che in questo modo lavori in continuazione l'impianto, perchè magari i 3 fancoil non riescono a portare la temperatura del termostato generale all'obiettivo, così da far spengere la pdc. Sono un po' in crisi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Buonasera a tutti,
vi aggiorno dopo questi giorni di intensi scambi con i vari tecnici che hanno operato sul mio impianto.
Innanzitutto, mi è stato detto che la soluzione più pratica sarebbe quella di installare una porta tra zona soggiorno e zona notte, in modo da recuperare 1-2 gradi nel soggiorno. Così che quando sono in quella stanza, chiudendo la porta, il fresco si mantiene nell'ambiente senza disperdersi nel disimpegno che porta alle camere, seppur piccolo.
Parlando poi col tecnico che ha redatto il progetto, mi ha detto che per raggiungere la temperatura occorre lasciare sempre acceso l'impianto, ed evitare che la casa arrivi a temperatura troppo alte, perché poi ci mette più tempo (ed energia) ad abbassarla. Mi ha consigliato (cosa che già facevo) di sigillare casa con le tapparelle durante il giorno.
Inoltre, mi ha consigliato di restringere la portata dell'acqua ai primi 2 fancoil delle camere, in modo da concentrarla nel fancoil più lontano, quello del soggiorno (in realtà, la temperatura dell'aria che esce dal fancoil è ottimale, perché si parla di 11-12 gradi).
Ora sono in attesa dei consumi del periodo, da giovedì scorso l'impianto sta andando 24h su 24h, almeno la produzione della PdC. Quando esco di casa metto una temperatura nei singoli fancoil di 26/27 gradi, in modo che non si accendano di continuo e tengano comunque una temperatura decente.
Vediamo che cosa diranno i consumi.
Ad esempio, la giornata di sabato scorso, in cui dalle 13 alle 21 il fancoil del soggiorno ha lavorato alla massima potenza, i consumi sono stati di 1kw/h. Io sono abituato, in condizioni normali (senza impianto acceso) a consumare tra i 3 e i 4 Kw/h, e ritrovarmi a consumarne 10-15 mi sembra tantissimo.
Voi che ne pensate?
Grazie mille
vi aggiorno dopo questi giorni di intensi scambi con i vari tecnici che hanno operato sul mio impianto.
Innanzitutto, mi è stato detto che la soluzione più pratica sarebbe quella di installare una porta tra zona soggiorno e zona notte, in modo da recuperare 1-2 gradi nel soggiorno. Così che quando sono in quella stanza, chiudendo la porta, il fresco si mantiene nell'ambiente senza disperdersi nel disimpegno che porta alle camere, seppur piccolo.
Parlando poi col tecnico che ha redatto il progetto, mi ha detto che per raggiungere la temperatura occorre lasciare sempre acceso l'impianto, ed evitare che la casa arrivi a temperatura troppo alte, perché poi ci mette più tempo (ed energia) ad abbassarla. Mi ha consigliato (cosa che già facevo) di sigillare casa con le tapparelle durante il giorno.
Inoltre, mi ha consigliato di restringere la portata dell'acqua ai primi 2 fancoil delle camere, in modo da concentrarla nel fancoil più lontano, quello del soggiorno (in realtà, la temperatura dell'aria che esce dal fancoil è ottimale, perché si parla di 11-12 gradi).
Ora sono in attesa dei consumi del periodo, da giovedì scorso l'impianto sta andando 24h su 24h, almeno la produzione della PdC. Quando esco di casa metto una temperatura nei singoli fancoil di 26/27 gradi, in modo che non si accendano di continuo e tengano comunque una temperatura decente.
Vediamo che cosa diranno i consumi.
Ad esempio, la giornata di sabato scorso, in cui dalle 13 alle 21 il fancoil del soggiorno ha lavorato alla massima potenza, i consumi sono stati di 1kw/h. Io sono abituato, in condizioni normali (senza impianto acceso) a consumare tra i 3 e i 4 Kw/h, e ritrovarmi a consumarne 10-15 mi sembra tantissimo.
Voi che ne pensate?
Grazie mille
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Bullshit. Fatta eccezione per:
che è quello che ti ho consigliato anchio.AlessioF1994 ha scritto: mar lug 23, 2024 14:42 Parlando poi col tecnico che ha redatto il progetto, mi ha detto che per raggiungere la temperatura occorre lasciare sempre acceso l'impianto
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Un soggiorno di 21m2, per quanto sia "esposto" difficilmente richiede più di 2,5 kW frigoriferi, quindi "a occhio" non credo che i fan coil siano sottodimensionati.... Secondo me in questo discorso non sono state considerate alcune cose:
-A che temperatura arriva l'acqua ai fan coil? Dovrebbe arrivare a 7°C, hai modo di verificare? Perchè se arriva una temperatura troppo alta il fan coil non raffresca, anche se ha la ventola al massimo.
-Ma soprattutto: la pompa di calore come lavora? Anche questa cosa potresti verificarla tu: il compressore attacca e stacca frequentemente, o ha dei cicli di funzionamento lunghi? Perchè se non c'è abbastanza acqua nell'impianto (leggi: manca un volume inerziale sul ritorno dell'impianto) allora c'è il rischio che l'accensione e lo spegnimento del compressore fanno sì che la temperatura dell'acqua oscilli troppo e "in media" quella che arriva ai fan coil sia troppo alta.
Inoltre, se la pompa di calore fa anche l'acqua calda sanitaria, quando questa chiama il ciclo si inverte e la macchina non raffresca: metti che ci sia anche un ricircolo sanitario che lavora h24 va a finire che la pompa di calore sta sul sanitario per buona parte del tempo, quindi i fan coil lavorano più come semplici ventilatori che come ventilconvettori.
Inoltre: hai per caso anche la VMC? Spero di no, o se non altro spero che tu la tenga spenta quando accendi i fan coil.
Cioè magari i fan coil sono dimensionati correttamente e il problema sta altrove.
-A che temperatura arriva l'acqua ai fan coil? Dovrebbe arrivare a 7°C, hai modo di verificare? Perchè se arriva una temperatura troppo alta il fan coil non raffresca, anche se ha la ventola al massimo.
-Ma soprattutto: la pompa di calore come lavora? Anche questa cosa potresti verificarla tu: il compressore attacca e stacca frequentemente, o ha dei cicli di funzionamento lunghi? Perchè se non c'è abbastanza acqua nell'impianto (leggi: manca un volume inerziale sul ritorno dell'impianto) allora c'è il rischio che l'accensione e lo spegnimento del compressore fanno sì che la temperatura dell'acqua oscilli troppo e "in media" quella che arriva ai fan coil sia troppo alta.
Inoltre, se la pompa di calore fa anche l'acqua calda sanitaria, quando questa chiama il ciclo si inverte e la macchina non raffresca: metti che ci sia anche un ricircolo sanitario che lavora h24 va a finire che la pompa di calore sta sul sanitario per buona parte del tempo, quindi i fan coil lavorano più come semplici ventilatori che come ventilconvettori.
Inoltre: hai per caso anche la VMC? Spero di no, o se non altro spero che tu la tenga spenta quando accendi i fan coil.
Cioè magari i fan coil sono dimensionati correttamente e il problema sta altrove.
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Grazie mille per l'analisi, per la quale dò qualche elemento ulteriore.
Il soggiorno è 21mq, a cui bisogna però aggiungere quasi 6 mq di cucinotto (open space) e 2 di ingressino. Inoltre non è presente una porta con la zona notte, per cui l'aria fresca si disperde anche nel disimpegno davanti alle camere e bagno di circa 4-5 mq.
Il tecnico mi ha detto che l'acqua di mandata è di 5 o 7 gradi. Ho misurato la temperatura dell'aria in uscita dal fancoil ed è sui 11-12 gradi.
La pompa di calore la sento lavorare la notte, in cui però tengo acceso solo il fancoil di camera. E sento si accende e spenge spesso, nell'ordine di ogni 15 minuti circa (magari ci faccio attenzione).
E no, non produce anche acqua calda sanitaria.
Altra cosa che ho notato. È normale che il fancoil (soprattutto quello di camera) segni una temperatura di 2 gradi inferiore rispetto a quella della stanza? Considerate che il fancoil è all'ingresso della stanza, sul muro di sinistra entrando dalla porta, e il letto è sulla parete opposta. E il termometro sul comodino sente 2 gradi in più, anche di notte.
Quali possono essere gli accorgimenti? Consigliate davvero di lasciare sempre acceso? E il fancoil nella stanza che non uso posso continuare a lasciarlo spento o devo mandare anche quello?
Grazie mille
Il soggiorno è 21mq, a cui bisogna però aggiungere quasi 6 mq di cucinotto (open space) e 2 di ingressino. Inoltre non è presente una porta con la zona notte, per cui l'aria fresca si disperde anche nel disimpegno davanti alle camere e bagno di circa 4-5 mq.
Il tecnico mi ha detto che l'acqua di mandata è di 5 o 7 gradi. Ho misurato la temperatura dell'aria in uscita dal fancoil ed è sui 11-12 gradi.
La pompa di calore la sento lavorare la notte, in cui però tengo acceso solo il fancoil di camera. E sento si accende e spenge spesso, nell'ordine di ogni 15 minuti circa (magari ci faccio attenzione).
E no, non produce anche acqua calda sanitaria.
Altra cosa che ho notato. È normale che il fancoil (soprattutto quello di camera) segni una temperatura di 2 gradi inferiore rispetto a quella della stanza? Considerate che il fancoil è all'ingresso della stanza, sul muro di sinistra entrando dalla porta, e il letto è sulla parete opposta. E il termometro sul comodino sente 2 gradi in più, anche di notte.
Quali possono essere gli accorgimenti? Consigliate davvero di lasciare sempre acceso? E il fancoil nella stanza che non uso posso continuare a lasciarlo spento o devo mandare anche quello?
Grazie mille
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Che cosa è la VMC? Io sui fancoil ho installata la Valvola a 3 vie, e ho 4 diverse modalità di ventilazione (minima, media, massima, e mista).boba74 ha scritto: mar lug 23, 2024 15:31
Inoltre: hai per caso anche la VMC? Spero di no, o se non altro spero che tu la tenga spenta quando accendi i fan coil.
Cioè magari i fan coil sono dimensionati correttamente e il problema sta altrove.
Sicuramente sbaglio ad utilizzare l'impianto, ne sono convinto. Per questo vi chiedo aiuto.
Punto 1) Meglio impostare la temperatura di set al termostato centrale, in modo da raggiungerla e far spengere la PdC o puntare a raggiungere le temperature delle singole stanze, ma in questo modo la PdC non smetterà mai di lavorare, perché il termostato centrale non sarà mai soddisfatto?
Punto 2) Quando utilizzo l'impianto meglio utilizzare tutti i fancoil (o meglio, 2, perché il terzo è in una stanza che non utilizzo e che tengo chiusa), o raffrescare solo la stanza che utilizzo? Ad esempio, la notte meglio far andare tutto, o chiudere la porta della camera e lasciare acceso solo il fancoil in camera, spengendo il resto?
Grazie mille!
-
- Messaggi: 3124
- Iscritto il: lun nov 12, 2018 15:37
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
La pompa di calore che potenza ha?
-
- Messaggi: 3124
- Iscritto il: lun nov 12, 2018 15:37
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
È SuperP allora.AlessioF1994 ha scritto: mar lug 23, 2024 14:42 Parlando poi col tecnico che ha redatto il progetto, mi ha detto che per raggiungere la temperatura occorre lasciare sempre acceso l'impianto,
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Se con questo "caldo folle" hai 27 gradi in una stanza e 24 nell'altra, considerando che il target è 26, non vedo problemi nell'impianto. E' piccolo per le tue esigenze? Possibile, ma probabilmente è dimensionato correttamente.
redigere redigere redigere
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
concordoarkanoid ha scritto: ven lug 26, 2024 12:57 Se con questo "caldo folle" hai 27 gradi in una stanza e 24 nell'altra, considerando che il target è 26, non vedo problemi nell'impianto. E' piccolo per le tue esigenze? Possibile, ma probabilmente è dimensionato correttamente.
però mi capita spesso di sentire spesso lamentele legate a impianti idronici a fancoil
forse perchè la PDC in certe situazioni non ce la fa a lavorare bene (priorità su acs, contenuto d'acqua, on/off, ecc..)
forse perchè siamo abituati agli split ad espansione diretta, più semplici e facili da gestire
forse il concetto che questi impianti devono rimanere sempre accesi (anche se magari non H24) è difficile da far passare
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
A mio avviso l'"errore" (tra virgolette) è proporre e consigliare a tutti un impianto idronico a fancoil. Un impianto idronico a fancoil non è per tutti, ma per pochi. Perché complicarsi la vita? Molto meglio un impianto ad espansione diretta. L'utente medio prende il telecomando, imposta la temperatura ed è contento. Un impianto idronico a fancoil ha mille variabili. Oltretutto l'utente medio non ha tempo, voglia e sbattimento per gestire un impianto idronico a fancoil. E sinceramente possiamo anche capire (anche se sta sbagliando) chi fa fatica a lasciare l'impianto in funzione 24/24 quando sta via tutta la giornataponca ha scritto: ven lug 26, 2024 13:18concordoarkanoid ha scritto: ven lug 26, 2024 12:57 Se con questo "caldo folle" hai 27 gradi in una stanza e 24 nell'altra, considerando che il target è 26, non vedo problemi nell'impianto. E' piccolo per le tue esigenze? Possibile, ma probabilmente è dimensionato correttamente.
però mi capita spesso di sentire spesso lamentele legate a impianti idronici a fancoil
forse perchè la PDC in certe situazioni non ce la fa a lavorare bene (priorità su acs, contenuto d'acqua, on/off, ecc..)
forse perchè siamo abituati agli split ad espansione diretta, più semplici e facili da gestire
forse il concetto che questi impianti devono rimanere sempre accesi (anche se magari non H24) è difficile da far passare
Poi penso che 26 gradi non siano sempre accettabili. Dipende anche dalla temperatura di pareti e soffitto. E dipende da ognuno da noi. C'è chi sta bene con 28, chi con 27, chi con 26 e c'è anche chi vuole una temperatura più bassa
Bisogna anche considerare che in molte situazioni i 26-27 gradi si raggiungono senza impianto di raffrescamento o con un banale 'pinguino'. Quindi pensiamo anche all'utente che magari ristruttura casa, spende migliaia di euro per l'impianto di raffrescamento e poi sta quasi peggio di prima. Oppure uno che ha speso dei soldi in più per un impianto idronico poi va dall'amico che con 2 split del piffero (nel senso modello base) ha la casa più fresca. È ovvio che poi uno abbia molte più pretese e poi si lamenti
Poi c'è la questione degli on/off. Avete mai visto qualcuno lamentarsi degli on/off di una PDC aria-aria? Io mai
Io penso, che almeno per il momento, consigliare o proporre un impianto idronico a fancoil, per la maggior parte delle situazioni (parliamo sempre di abitazioni), equivale ad andarsi a cercare problemi o lamentele
Se un cliente chiede di sua iniziativa un impianto idronico a fancoil...basterebbe fare alcune domande (mettendo poi nero su bianco le risposte) del tipo: sei pronto a lasciare l'impianto in funzione 24/24 o quasi? Sei pronto ad avere dei momenti in cui l'impianto di raffescamento è fermo perché deve fare ACS? Sei pronto a...eccetera. La maggior parte delle persone risponderà NO
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Sicuramente gli impianti ad espansione diretta sono più semplici e funzionali, che si tratti di multisplit o vrv.
Se utilizziamo pompe di calore idroniche è solo perché i gas fluorati saranno via via ritirati e una soluzione idronica nel futuro magari risulterà più affidabile e flessibile rispetto a impianti con tubi 1/4 3/8 e gas tipo r410a o r32.
Se utilizziamo pompe di calore idroniche è solo perché i gas fluorati saranno via via ritirati e una soluzione idronica nel futuro magari risulterà più affidabile e flessibile rispetto a impianti con tubi 1/4 3/8 e gas tipo r410a o r32.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Va a finire che il consiglio è: impianti ad espansione diretta integrati da riscaldamento elettrico (pannelli a pavimento in tutti i locali e radiatori nei bagni; con sistema di gestione e controllo collegato al FV).
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Non vedo in che modo distribuire un vapore in equilibrio con la sua fase gas, di cui regolare pressioni e temperature, oltreche surriscaldamenti e sottoraffreddamenti, dove un Kg di refrigerante costa centinaia di euro, e in cui un malfunzionamento di un organo di regolazione danneggia il compressore irrimediabilmente è più semplice che pompare acqua, in un impianto la cui manutenzione non la deve fare un frigorista, ma un idraulico.ponca ha scritto: ven lug 26, 2024 22:57 Sicuramente gli impianti ad espansione diretta sono più semplici e funzionali
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Forse anche le PdC idroniche funzionano così? Anzi in maniera molto più complicata, visto che mal si adattano alla variazione di portata e condizioni del fluido all'evaporatore (puffer, compensatori, ecc.) e la valvola di espansione è (spesso) più complicata?... un vapore in equilibrio con la sua fase gas, di cui regolare pressioni e temperature, oltreché surriscaldamenti e sotto raffreddamenti, dove un kg di refrigerante costa centinaia di euro, e in cui un malfunzionamento di un organo di regolazione danneggia il compressore irrimediabilmente
Da noi, quanto meno, non dovresti separare PdC per il comfort dalla PdC per ACS?
Nel mondo ci sono decine di milioni di split che funzionano egregiamente e con soddisfazione dei clienti: dall'Ecuador al Canada (per restare in America) o dall'Indonesia alla Mongolia (per restare in Asia).
Ma anche in Italia, mi sembra che non siano troppi quelli che si lamentano degli split. Molti di più quelli che si lamentano delle PdC idroniche e dell'impianto a valle delle stesse.
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
No, non è così. Il circuito frigo delle idroniche è sigillato, negli split e VRF no.Esa ha scritto: sab lug 27, 2024 09:38 Forse anche le PdC idroniche funzionano così? Anzi in maniera molto più complicata, visto che mal si adattano alla variazione di portata e condizioni del fluido all'evaporatore (puffer, compensatori, ecc.) e la valvola di espansione è (spesso) più complicata?
Le perdite di carico circuito frigo nelle idroniche sono note e contabilizzate, negli split e VRF no.
Le differenze di quote geodetiche per le colonne di fluido frigorifero nelle idroniche è noto, negli split e VRF no.
Mal si adattano alla variazione di portata e condizioni del fluido all'evaporatore cosa vuol dire? Fai un esempio pratico e numerico.
La valvola di espansione è più complicata cosa vuol dire? I produttori di valvole termostatiche sono gli stessi per tutti, VRF o idroniche.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Se parliamo di residenziale unifamiliare vuoi mettere avere un multisplit con 4 attacchi piuttosto che una pdc idronica collegata a 4 fancoil?
Con la prima soluzione che problemi puoi avere? A mio parere nessuno. Con la seconda soluzione devi considerare una serie di fattori tra cui contenuto d'acqua dell'impianto, portata minima, bilanciamento, regolazione dei circuiti, risposta non immediata ecc.. e costa il triplo.
Magari da un punto di vista tecnologico sono altrettanto complessi, magari anche di più, ma lato utente i multisplit sono impianti più semplici da capire e gestire, sono semplici da installare ed hanno costi accessibili.
Poi se mi dici che i gas fluorati saranno ritirati e un impianto si progetta pensando ai prossimi 20-30 anni per cui è meglio andare su soluzioni idroniche concordo, un po' a malincuore ma su questo concordo.
Con la prima soluzione che problemi puoi avere? A mio parere nessuno. Con la seconda soluzione devi considerare una serie di fattori tra cui contenuto d'acqua dell'impianto, portata minima, bilanciamento, regolazione dei circuiti, risposta non immediata ecc.. e costa il triplo.
Magari da un punto di vista tecnologico sono altrettanto complessi, magari anche di più, ma lato utente i multisplit sono impianti più semplici da capire e gestire, sono semplici da installare ed hanno costi accessibili.
Poi se mi dici che i gas fluorati saranno ritirati e un impianto si progetta pensando ai prossimi 20-30 anni per cui è meglio andare su soluzioni idroniche concordo, un po' a malincuore ma su questo concordo.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Non lo sapevo, pensavo fosse sigillato anche negli split (con relativa verifica FER).Il circuito frigo delle idroniche è sigillato, negli split e VRF no.
Mi risulta anche che in alcuni casi (se pur rari) le PdC idroniche abbiano perdite di refrigerante.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Concordoponca ha scritto: sab lug 27, 2024 09:59 Se parliamo di residenziale unifamiliare vuoi mettere avere un multisplit con 4 attacchi piuttosto che una pdc idronica collegata a 4 fancoil?
Con la prima soluzione che problemi puoi avere? A mio parere nessuno. Con la seconda soluzione devi considerare una serie di fattori tra cui contenuto d'acqua dell'impianto, portata minima, bilanciamento, regolazione dei circuiti, risposta non immediata ecc.. e costa il triplo. ...
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Se si chiamano SPLIT ... è perchè il circuito è SPLITTATO. La verifica FGAS è obbligatoria in tutti i casi, più frequente sugli split.Esa ha scritto: sab lug 27, 2024 10:06Non lo sapevo, pensavo fosse sigillato anche negli split (con relativa verifica FER).Il circuito frigo delle idroniche è sigillato, negli split e VRF no.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Sono "splittati" (=lontani) condensatore ed evaporatore, certamente.Se si chiamano SPLIT ... è perchè il circuito è SPLITTATO.
Ma credo che il circuito frigorifero sia, in ogni caso, unico e che le tubazioni (con i vari componenti) del circuito di un sistema "splittato" sia sottoposto alle stesse prove di tenuta di un circuito che ha condensatore ed evaporatore vicini.
Ovviamente, potrei sbagliarmi.
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Dovrebbe. Ma ciò non toglie che un circuito splittato è comunque un circuito non sigillato, per definizione di legge.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
???... un circuito splittato è comunque un circuito non sigillato, per definizione di legge.
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Un circuito sigillato è un circuito frigorifero chiuso e caricato in fabbrica con tasso di perdita comprovato inferiore a 3 grammi all'anno alla pressione di prova pari a 3/4 della pressione massima consentita.Esa ha scritto: sab lug 27, 2024 22:43???... un circuito splittato è comunque un circuito non sigillato, per definizione di legge.
Ogni altro circuito costruito in campo o comunque non chiuso in fabbrica non è sigillato per definizione.
Art 2. del regolamento (UE) 517/ 2014
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Che debba essere chiuso e caricato in fabbrica non lo leggo:Un circuito sigillato è un circuito frigorifero chiuso e caricato in fabbrica
"11) «apparecchiature ermeticamente sigillate», apparecchiature in cui tutte le parti contenenti gas fluorurati a effetto serra
sono solidamente fissate mediante saldatura, brasatura o altra connessione permanente analoga, che può comprendere valvole sigillate o punti di accesso sigillati per garantire una riparazione o uno smaltimento adeguati, e che abbiano un comprovato tasso di perdita inferiore a tre grammi annui sotto una pressione di almeno un quarto della pressione massima consentita;"
Ma certamente mi sbaglio: sarà scritto altrove.
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
APPARECCHIATUREEsa ha scritto: dom lug 28, 2024 11:32Che debba essere chiuso e caricato in fabbrica non lo leggo:Un circuito sigillato è un circuito frigorifero chiuso e caricato in fabbrica
"11) «apparecchiature ermeticamente sigillate», apparecchiature
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
"Apparecchiature" l'avevo letto. Che fosse scritto "Sigillate in fabbrica", no.
Ma la Direttiva è lunga ...
Ma la Direttiva è lunga ...
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Qualsiasi apparecchiatura incompleta, cioè splittata, non è ermeticamente sigillata.Esa ha scritto: dom lug 28, 2024 12:25 "Apparecchiature" l'avevo letto. Che fosse scritto "Sigillate in fabbrica", no.
Ma la Direttiva è lunga ...
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Gli impianti andrebbero pensati pensando ai prossimi 20-30 anni a mio parere.
Un Costruttore mi propone di fare un condominio con dei multisplit, non so ma onestamente ho qualche perplessità.
Con l'espansione diretta al momento ci sono troppe incertezze, si rischia di progettare impianti che non hanno futuro.
Peccato perché la tecnologia mi piaceva.
Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.
Un Costruttore mi propone di fare un condominio con dei multisplit, non so ma onestamente ho qualche perplessità.
Con l'espansione diretta al momento ci sono troppe incertezze, si rischia di progettare impianti che non hanno futuro.
Peccato perché la tecnologia mi piaceva.
Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Quante unità?ponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Gli impianti andrebbero pensati pensando ai prossimi 20-30 anni a mio parere.
Un Costruttore mi propone di fare un condominio con dei multisplit, non so ma onestamente ho qualche perplessità.
Con l'espansione diretta al momento ci sono troppe incertezze, si rischia di progettare impianti che non hanno futuro.
Peccato perché la tecnologia mi piaceva.
Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
3/4/5vinz75 ha scritto: dom lug 28, 2024 14:28Quante unità?ponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Gli impianti andrebbero pensati pensando ai prossimi 20-30 anni a mio parere.
Un Costruttore mi propone di fare un condominio con dei multisplit, non so ma onestamente ho qualche perplessità.
Con l'espansione diretta al momento ci sono troppe incertezze, si rischia di progettare impianti che non hanno futuro.
Peccato perché la tecnologia mi piaceva.
Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.
-
- Messaggi: 2972
- Iscritto il: gio mag 17, 2007 19:09
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Concordoponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.
-
- Messaggi: 5876
- Iscritto il: mar dic 30, 2008 17:13
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Stai parlando seriamente o vuoi farci sorridere tutti? Cioè mi stai dicendo che è complicato un impianto a ventilconvettori così tanto da dover disporre di soluzioni preconfezionate per evitare lo sbattimento di fare il tuo lavoro?ponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.

Tom Bishop
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Ma infatti è assurdo.Tom Bishop ha scritto: lun lug 29, 2024 05:55 Stai parlando seriamente o vuoi farci sorridere tutti? Cioè mi stai dicendo che è complicato un impianto a ventilconvettori così tanto da dover disporre di soluzioni preconfezionate per evitare lo sbattimento di fare il tuo lavoro?![]()
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Hai perfettamente ragione.Tom Bishop ha scritto: lun lug 29, 2024 05:55Stai parlando seriamente o vuoi farci sorridere tutti? Cioè mi stai dicendo che è complicato un impianto a ventilconvettori così tanto da dover disporre di soluzioni preconfezionate per evitare lo sbattimento di fare il tuo lavoro?ponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.![]()
Ma, credo che qualcuno ci stia pensando. Vedi solo quel che accade nei collettori preconfezionati: chi ci avrebbe mai pensato, una volta?
Dipende da quanti ipotizzano di venderne ...
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Penso che alcuni concetti che e sono alla base della progettazione/installazione/regolazione degli impianti ad espansione diretta potrebbero essere riproposti sugli impianti idronici.Tom Bishop ha scritto: lun lug 29, 2024 05:55Stai parlando seriamente o vuoi farci sorridere tutti? Cioè mi stai dicendo che è complicato un impianto a ventilconvettori così tanto da dover disporre di soluzioni preconfezionate per evitare lo sbattimento di fare il tuo lavoro?ponca ha scritto: dom lug 28, 2024 13:06 Secondo me dovrebbero studiare qualcosa di simile ad un multisplit ad acqua, con unità esterna e interne della stessa marca, prestazioni certificate, tubazioni predefinite, regolazione di fabbrica. Sarebbe un oggetto che il mercato apprezzerebbe.![]()
Non lo dico per evitare lo sbattimento di fare il mio lavoro, ma non insisto oltre, saluti.
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Se parli dei multisplit, si tratta di un impianto idronico a portata costante dove la PDC viaggia su chiamata di almeno un terminale, senza valvole, con un buon inerziale. Sono le valvole che introducono problemi, così come la portata variabile.
Ovviamente l'inerzia extra è inevitabile, hai acqua che assorbe e cede calore e non un fluido che cambia stato direttamente nella batteria.
Ovviamente l'inerzia extra è inevitabile, hai acqua che assorbe e cede calore e non un fluido che cambia stato direttamente nella batteria.
redigere redigere redigere
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
In che film? Gli split sono unità terminali a espansione diretta.arkanoid ha scritto: lun lug 29, 2024 12:25 Se parli dei multisplit, si tratta di un impianto idronico a portata costante dove la PDC viaggia su chiamata di almeno un terminale
Non confondiamo gli split con i terminali idronici, che altro non sono che fan coil più o meno evoluti.
Quelli che chiamano idrosplit non sono split. Gli idraulici hanno cominciato a chiamarli split perchè per loro uno scatolotto di plastica con le alette, montato a muro è uno split. Niente di più sbagliato.
Split indica uno stato specifico del circuito frigorifero, cioè quello in cui l'unità interna è incompleta ovvero divisa dal gruppo di compressione, cioè SPLITTATA.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
@NNN non hai capito il senso dell'intervento di arkanoid. è una sorta di allegoria.
Detto questo, sono in parte d'accordo con ponca e marcello60. Vero che gli impianti idronici hanno variabili tali che non permettono di creare un prodotto replicabile industrialmente, ma è altrettanto vero che la parte di regolazione automatica e remotizzabile in tanti, troppi cantieri è il punto dolente (chiarisco, faccio riferimento agli impianti residenziali).
Tutto è fattibile, ma dipende dalla spesa. Questo è il problema. Per questo sarebbe auspicabile che i vari costruttori implementassero un sistema di regolazione dato come kit, che sia perfettamente compatibile con la macchina e facilmente adattabile agli schemi più diffusi, magari indicando alcuni partner di altre apparecchiature, compatibili con sistema.
Detto questo, sono in parte d'accordo con ponca e marcello60. Vero che gli impianti idronici hanno variabili tali che non permettono di creare un prodotto replicabile industrialmente, ma è altrettanto vero che la parte di regolazione automatica e remotizzabile in tanti, troppi cantieri è il punto dolente (chiarisco, faccio riferimento agli impianti residenziali).
Tutto è fattibile, ma dipende dalla spesa. Questo è il problema. Per questo sarebbe auspicabile che i vari costruttori implementassero un sistema di regolazione dato come kit, che sia perfettamente compatibile con la macchina e facilmente adattabile agli schemi più diffusi, magari indicando alcuni partner di altre apparecchiature, compatibili con sistema.
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
No, non l'ho capito. Chiedo scusa se era ironico.vinz75 ha scritto: lun lug 29, 2024 13:55 @NNN non hai capito il senso dell'intervento di arkanoid. è una sorta di allegoria.
ci sono già. Nessuno li compra. Preferiscono fare il puzzle, pompa di calore A, fan coil B, deumi C, ventilazione D, il tutto governato da BMS di marca E. E poi giù a buttare ***** che non funziona niente.vinz75 ha scritto: lun lug 29, 2024 13:55 Tutto è fattibile, ma dipende dalla spesa. Questo è il problema. Per questo sarebbe auspicabile che i vari costruttori implementassero un sistema di regolazione dato come kit, che sia perfettamente compatibile con la macchina e facilmente adattabile agli schemi più diffusi, magari indicando alcuni partner di altre apparecchiature, compatibili con sistema.
In Italia tutti vogliono il loro boccone del cadavere.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Penso che alcuni concetti che e sono alla base della progettazione/installazione/regolazione degli impianti ad espansione diretta potrebbero essere riproposti sugli impianti idronici.NoNickName ha scritto: lun lug 29, 2024 13:35 In che film? Gli split sono unità terminali a espansione diretta.
Era una equivalenza, ti pare che non conosca la differenza tra un sistema idronico ed uno ad espansione diretta?

redigere redigere redigere
- NoNickName
- Messaggi: 9589
- Iscritto il: gio giu 17, 2010 12:17
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Non avevo capito cosa intendevi dire.arkanoid ha scritto: lun lug 29, 2024 15:25 Era una equivalenza, ti pare che non conosca la differenza tra un sistema idronico ed uno ad espansione diretta?![]()

"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
-
- Messaggi: 39
- Iscritto il: lun giu 26, 2023 22:52
Re: Funzionamento ed efficienza impianto ibrido con pdc e ventilconvettori
Davvero interessantissimo leggere questo scambio di posizioni. Io l'immobile l'ho comprato in fase di ristrutturazione, con progetti e impianti già decisi, e credevo che un impianto così innovativo fosse molto più semplice da utilizzare.
Comunque, seguendo i vostri consigli, sembra che il tutto si sia risolto in maniera ottimale. Faccio andare 2 fancoil su 3, e ho visto che i consumi sono stabili (0,4-0,7 kwh per ogni ora). Faccio controllare tutto dal termostato centrale, a cui ho impostato una temperatura di 26 gradi, al raggiungimento della quale la PdC si ferma mentre i fancoil continuano ad utilizzare tutta l'energia prodotta dalla PdC. Ho impostato poi un offset di temperatura di 0,4, così l'impianto riparte quando la temperatura torna a 26.4.
Sostanzialmente i fancoil si fermano pochissimo.
Dopo 4 giorni fuori casa e impianto spento, sono rientrato ieri sera e avevo 29.6. Ho avviato l'impianto che sta lavorando da ieri sera senza essersi mai fermato, ad ora è fermo a 26.4 gradi e non riesce ad andare più giù, nonostante abbia impostato 23 in camera (attualmente è 24/25 la temperatura) e 24 in soggiorno (temperatura 25/26). Credo ci vorrà un po' per raffrescare stabilmente la casa, vista la temperatura esterna.
Confrontando i consumi comunque mi sembra che siano praticamente uguali anche nel caso di PdC sempre accesa, impostando la temperatura obiettivo non al termostato centrale ma ai singoli termostati delle stanze.
Ma credo di aver capito che il miglior sistema sia quello di far controllare il tutto dal termostato centrale. Mi confermate?
Grazie mille a tutti quanti!
Comunque, seguendo i vostri consigli, sembra che il tutto si sia risolto in maniera ottimale. Faccio andare 2 fancoil su 3, e ho visto che i consumi sono stabili (0,4-0,7 kwh per ogni ora). Faccio controllare tutto dal termostato centrale, a cui ho impostato una temperatura di 26 gradi, al raggiungimento della quale la PdC si ferma mentre i fancoil continuano ad utilizzare tutta l'energia prodotta dalla PdC. Ho impostato poi un offset di temperatura di 0,4, così l'impianto riparte quando la temperatura torna a 26.4.
Sostanzialmente i fancoil si fermano pochissimo.
Dopo 4 giorni fuori casa e impianto spento, sono rientrato ieri sera e avevo 29.6. Ho avviato l'impianto che sta lavorando da ieri sera senza essersi mai fermato, ad ora è fermo a 26.4 gradi e non riesce ad andare più giù, nonostante abbia impostato 23 in camera (attualmente è 24/25 la temperatura) e 24 in soggiorno (temperatura 25/26). Credo ci vorrà un po' per raffrescare stabilmente la casa, vista la temperatura esterna.
Confrontando i consumi comunque mi sembra che siano praticamente uguali anche nel caso di PdC sempre accesa, impostando la temperatura obiettivo non al termostato centrale ma ai singoli termostati delle stanze.
Ma credo di aver capito che il miglior sistema sia quello di far controllare il tutto dal termostato centrale. Mi confermate?
Grazie mille a tutti quanti!