Valutazione Rambiente COPI
Moderatore: Edilclima
Valutazione Rambiente COPI
Buonasera colleghi, chiedo il vostro cortese contributo in merito a un dubbio riguardante la valutazione del parametro R ambiente con COPI.
Nel caso specifico, a mio avviso l'attività in oggetto non presenta un rischio tale da dover considerare l'Rambiente significativo. Trattasi infatti di un'officina meccanica tradizionale per la riparazione veicoli rientrante nell'attività 53 del DPR 151/11 in quanto ha superficie superiore a 300 mq.
Tuttavia, ad una distanza di circa 100 metri in linea d'aria si trova un'attività ovviamente non pertinente ma che svolge attività certamente rilevante anche dal punto di vista antincendio e ambientale (stoccaggio rifiuti, ecc.).
Leggendo esattamente le definizioni contenute nella sezione G.3.4 del COPI si dice che "La valutazione del profilo di rischio Rambiente deve tenere conto dell’ubicazione dell’attività, ivi compresa la presenza di ricettori sensibili nelle aree esterne"
Aggiungo che dalla verifiche delle distanze esterne con metodo delle piastre radianti la distanza derivante dal calcolo risulta inferiore a quella suddetta pertanto, l'attività "sensibile" esterna non costituirebbe in teoria un bersaglio potenzialmente interessato dal possibile irraggiamento in caso di incendio. Tuttavia il dubbio permane, ossia se la presenza di tale attività (seppur non pertinente) possa influenzare la progettazione e le conseguenti misure di altre attività come nel caso specifico.
Ringrazio in anticipo chiunque voglia esprimersi a riguardo.
Nel caso specifico, a mio avviso l'attività in oggetto non presenta un rischio tale da dover considerare l'Rambiente significativo. Trattasi infatti di un'officina meccanica tradizionale per la riparazione veicoli rientrante nell'attività 53 del DPR 151/11 in quanto ha superficie superiore a 300 mq.
Tuttavia, ad una distanza di circa 100 metri in linea d'aria si trova un'attività ovviamente non pertinente ma che svolge attività certamente rilevante anche dal punto di vista antincendio e ambientale (stoccaggio rifiuti, ecc.).
Leggendo esattamente le definizioni contenute nella sezione G.3.4 del COPI si dice che "La valutazione del profilo di rischio Rambiente deve tenere conto dell’ubicazione dell’attività, ivi compresa la presenza di ricettori sensibili nelle aree esterne"
Aggiungo che dalla verifiche delle distanze esterne con metodo delle piastre radianti la distanza derivante dal calcolo risulta inferiore a quella suddetta pertanto, l'attività "sensibile" esterna non costituirebbe in teoria un bersaglio potenzialmente interessato dal possibile irraggiamento in caso di incendio. Tuttavia il dubbio permane, ossia se la presenza di tale attività (seppur non pertinente) possa influenzare la progettazione e le conseguenti misure di altre attività come nel caso specifico.
Ringrazio in anticipo chiunque voglia esprimersi a riguardo.
Re: Valutazione Rambiente COPI
Citi la strategia S3 giustamente. Devi garantire la non propagazione dell'incendio all'esterno, quindi da quel punto di vista non hai problemi.
Per R ambiente devi tenere conto degli effetti dell'incendio della tua attività. Per me i recettori sensibili sono quelli ambientali (terreno, acque, aria) e non antropici
Per R ambiente devi tenere conto degli effetti dell'incendio della tua attività. Per me i recettori sensibili sono quelli ambientali (terreno, acque, aria) e non antropici
Re: Valutazione Rambiente COPI
Grazie mille Terminus personalmente sono in linea con la tua interpretazione.
Re: Valutazione Rambiente COPI
secondo me il discorso è diverso perchè il rischio ambiente non ha niente a che vedere con il rischio di propagazione dell'incendio ad altre attività.Gius83 ha scritto: mer lug 03, 2024 18:34 Tuttavia il dubbio permane, ossia se la presenza di tale attività (seppur non pertinente) possa influenzare la progettazione e le conseguenti misure di altre attività come nel caso specifico.
se fosse come ipotizzi, non potrebbero esistere parecchi comparti industriali.
tu rispetti le distanze di separazione per S.3.
io considero recettori sensibili anche ospedali, scuole, asili nido, centri anziani...Terminus ha scritto: mer lug 03, 2024 19:46 Per me i recettori sensibili sono quelli ambientali (terreno, acque, aria) e non antropici
da quello che vedo, l'argomento non è ancora ben trattato nelle valutazioni progetto..
anche perchè ci sono parecchie variabili che dovrebbero portare a dichiarare un rischio ambiente significativo o meno.
- weareblind
- Messaggi: 3744
- Iscritto il: gio lug 30, 2009 09:49
Re: Valutazione Rambiente COPI
Anche io come stfire per recettori antropici.
Re: Valutazione Rambiente COPI
Ringrazio tutti per il prezioso contributo sempre molto puntuale. Colgo l'occasione per chiarire se possibile un ulteriore dubbio riguardante l'attività in oggetto. Con ogni probabilità il Committente vorrebbe creare all'interno del capannone da adibire ad officina un piccolo locale da destinare a deposito di oli lubrificanti (verosimilmente si andrà oltre 1 mc. configurando a mio avviso l'att.12.1.A). Essendo una categoria A, non risulta ovviamente oggetto del parere VVf sul progetto dell'attività di officina (att.53.1.B). Nel caso specifico, avendo trattato l'attività 53 con RTO/COPI è corretto applicare le disposizioni del DM 31 luglio 1934 per l'attività 12 o sarei obbligato ad applicare anche per tale attività la RTO?
Re: Valutazione Rambiente COPI
io tratto secondo RTO come da "Capitolo V.1 Aree a rischio specifico"Gius83 ha scritto: gio lug 04, 2024 13:06 è corretto applicare le disposizioni del DM 31 luglio 1934 per l'attività 12 o sarei obbligato ad applicare anche per tale attività la RTO?
Re: Valutazione Rambiente COPI
Stfire applichi in ogni caso tutta la RTO oltre la V1 per attività a rischio specifico
- weareblind
- Messaggi: 3744
- Iscritto il: gio lug 30, 2009 09:49
Re: Valutazione Rambiente COPI
Ancora come stfire, attività 12.1.A interna a officina 54 è V.1, D.M. 1934 fuori campo applicazione.
Re: Valutazione Rambiente COPI
si RTO per la 54 e per il locale/area deposito oli la V.1Gius83 ha scritto: gio lug 04, 2024 14:28 applichi in ogni caso tutta la RTO oltre la V1 per attività a rischio specifico
Re: Valutazione Rambiente COPI
Buongiorno, riprendo questa discussione relativa all'Rambiente. Magari negli ultimi mesi qualcuno parlando con i funzionari o presentando un esame progetto ha avuto delle nuove esperienze.
Vado dritto al punto e condivido il mio caso in esame: attività di deposito automobili, previste massimo 15, che posso impostare sia come attività commerciale che come autorimessa sulla base di una risposta che ho ricevuto direttamente dai VVF qualche mese fà (avevo inoltrato un quesito via PEC al Comando per il mio caso specifico).
L'attività verrà insediata in un vecchio capannone che sostanzialmente è circondato da edifici residenziali dei quali i più vicini arrivano a circa 10 m dall'edificio. Nelle vicinanze non ci sono ricettori sensibili di tipo naturale e non ci sono scuole, asili, case di riposo ecc., la scuola del paese è a circa 450 m.
Come valutereste l'Rambiente in un caso del genere?
Vado dritto al punto e condivido il mio caso in esame: attività di deposito automobili, previste massimo 15, che posso impostare sia come attività commerciale che come autorimessa sulla base di una risposta che ho ricevuto direttamente dai VVF qualche mese fà (avevo inoltrato un quesito via PEC al Comando per il mio caso specifico).
L'attività verrà insediata in un vecchio capannone che sostanzialmente è circondato da edifici residenziali dei quali i più vicini arrivano a circa 10 m dall'edificio. Nelle vicinanze non ci sono ricettori sensibili di tipo naturale e non ci sono scuole, asili, case di riposo ecc., la scuola del paese è a circa 450 m.
Come valutereste l'Rambiente in un caso del genere?
-
- Messaggi: 1956
- Iscritto il: mer mag 05, 2010 16:15
Re: Valutazione Rambiente COPI
Non esiste un metodo definito e preciso per la valutazione di rischio ambiente, io cerco su maps i possibili recettori nominati sopra da stfire e anche altri e poi faccio una valutazione del rischio in base alle distanze ed agli apprestamenti antincendio di cui dispongo. In linea di massima, per semplificare, a meno che tu non abbia una RIR sopra un corso d'acqua o di fianco ad un ospedale solitamente ne esci.
Re: Valutazione Rambiente COPI
In effetti anche facendo diverse ricerche non ho trovato un metodo ben definito per valutare l'Rambiente.mmaarrccoo ha scritto: lun nov 18, 2024 18:10 Non esiste un metodo definito e preciso per la valutazione di rischio ambiente, io cerco su maps i possibili recettori nominati sopra da stfire e anche altri e poi faccio una valutazione del rischio in base alle distanze ed agli apprestamenti antincendio di cui dispongo. In linea di massima, per semplificare, a meno che tu non abbia una RIR sopra un corso d'acqua o di fianco ad un ospedale solitamente ne esci.
Stamattina mi sono riguardato però le slide di un corso d'aggiornamento sul Codice che avevo fatto un paio d'anni fà, era un caso pratico di progettazione di un'officina meccanica. Il docente per la valutazione dell'Rambiente ha semplicemente riportato una tabella in cui i fattori da considerare sono:
1) assenza di materiali stoccati ricadenti nel campo di applicazione del D.Lgs 152/06 (presumo quindi materiali classificati come rifiuti o comunque inquinanti);
2) attività soggetta alla Direttiva Seveso;
3) attività protetta da impianti di estinzione automatica a disponibilotà superiore;
4) attività di tipo civile.
Nel caso in esame il docente ha flaggato in verde la 1 e la 4 definendo l'Rambiente non significativo (ma quindi un'officina meccanica è un'attività civile? Io pensavo che lo fossero solo scuole, asili, alberghi, ospedali, autorimesse, pubblico spettacolo, ecc.).
Ho trovato on line anche un foglio di excel con un metodo per calcolare l'Rambiente fatto da uno studio che si occupa di FSE. Questo è decisamente più articolato e tiene conto anche della vicinanza di "centri abitati". Ma si tratta ovviamente di un metodo del tutto soggettivo, lo dicono anche loro...
-
- Messaggi: 1956
- Iscritto il: mer mag 05, 2010 16:15
Re: Valutazione Rambiente COPI
In effetti non mi sembra che qualcuno abbia mai definito bene cosa si intende per "civile". Direi che le attività civili sono quelle dove il fattore di rischio predominante sono la presenza di persone, tipicamente non formate. L'altra categoria sarebbe "non civile" (quindi industriale ed altro) dove sovente i rischi hanno a che fare con carico incendio o sostanze/lavorazioni pericolose. Un'officina meccanica potrebbe forse essere "non civile".Forty_M ha scritto: mar nov 19, 2024 09:48 ...
Nel caso in esame il docente ha flaggato in verde la 1 e la 4 definendo l'Rambiente non significativo (ma quindi un'officina meccanica è un'attività civile? Io pensavo che lo fossero solo scuole, asili, alberghi, ospedali, autorimesse, pubblico spettacolo, ecc.).
...