Buongiorno, vorrei condividere un approccio all'applicazione della Raccolta R e PED ai vasi di espansione che solitamente mi crea qualche attrito con taluni colleghi.
Nel caso di impianti termici ad acqua calda con scambiatore tra primario e secondario (es. caldaia a basso contenuto d’acqua in vecchio impianto “sporco”) ove appunto il primario dello scambiatore è alimentato a “temperatura inferiore alla temperatura di ebollizione del secondario alla pressione di 0.5 bar” e quindi il secondario non è soggetto INAIL.
In questo caso sono solito far installare nel circuito secondario una valvola di sicurezza qualificata (e su questa non ho dubbi) ed a far frazionare il volume di espansione del secondario, su vasi di espansione non superiori a 50 litri: detta considerazione sui vasi scaturisce dal fatto che in caso di vasi di volume superiore ai 50 litri in circuito non soggetto, dovrebbero seguire essi stessi la messa in servizio secondo D.M.329/2004.
È corretto, oppure è un’applicazione troppo cautelativa della normativa?
Grazie
RV
Vasi sopra ai 50 litri in circuito non soggetto
Moderatore: Edilclima
Re: Vasi sopra ai 50 litri in circuito non soggetto
Tutto corretto,
Però se ho ad esempio ho 400 litri di espansione sul secondario non metterei 8 vasi.
Però se ho ad esempio ho 400 litri di espansione sul secondario non metterei 8 vasi.
Re: Vasi sopra ai 50 litri in circuito non soggetto
In tal caso se vai ad istallare vasi sopra ai 50 litri andrà fatta la dichiarazione di messa in servizio: probabilmente costa meno installare 8 vasi da 50 lt. Chiaro è che questo è un discorso valido sempre nei limiti della decenza impiantistica (non posso mettere una rastrelliera di 20 vasi da 50 litri).
RV
RV