vedo molte discussioni interessanti sulle pompe di calore, riguardanti le configurazioni impiantistiche che non possono seguire le logiche "da caldaia", al ruolo del volano termico/puffer/separatore, ecc.ecc.
Ma in un edificio anni 80, 90, ecc, - soprattutto uni/bifamiliari - quali sono le valutazioni da fare?
La tamponatura classica è il [forato da 10+camera d'aria da 10+forato da 10], solai in laterocemento non isolati, se fortunati c'è il vespaio. Coperture non coibentate, laterocemento o legno (spesso neppure lamellare ma solo orditura).
La pompa di calore può essere un'alternativa alla caldaia, ovviamente rifacendo anche l'impianto distribuzione/emissione (fancoil? radiatori?).
L'altro giorno, un grosso distributore/installatore di pdc (toshiba, daikin, carrier), attivo soprattutto a livello di riqualificazione di edifici pubblici, spiegava che la temperatura corretta di un impianto a pdc con fancoil era 55-60°C
Che ne pensate?