Buongiorno.
Lavoro superbonus energetico avviato lo scorso anno a marzo 2022 con CILAS, ormai quasi concluso. Si vorrebbero, però,fare alcuni interventi su prospetti ed esterno, di cui buona parte non agevolabili col superbonus ma altri sì (sostituzione di un grosso serramento inizialmente non prevista, alcune rampe esterne per disabili). Oltre al beneficio fiscale, farli ora comporterebbe anche un vantaggio economico e tecnico (stessa impresa esecutrice dei lavori, stessi materiali, possibilità di intervenire sul cappotto prima di procedere alla finitura finale, ecc.)
Servirebbe però una SCIA.
Il problema è che c'è questa specie di pseudotitolo che è la CILA-S, che da una parte contempla l'accoppiamento con una SCIA (ma fatta all'inizio) ma dall'altro impone diverse scadenze.
Dovrei presentare una CILA-S in variante con integrazione del modulo SCIA? Fattibile?
Ma una modifica del genere preserva anche i diritti acquisiti nel marzo 2022 (cessione, aliquota110, ecc) o per i nuovi interventi ci si rifà alla normativa aggiornata?
CILAS e variazione titolo abilitativo
Moderatore: Edilclima
Re: CILAS e variazione titolo abilitativo
Purtroppo la CILAS se da un lato ha risolto alcune cose dall'altro ha creato molte ambiguità. Quanto espongo è solo il mio parere.
La cosa più importante è che i lavori previsti dalla SCIA rientrino comunque nella stessa categoria della CILAS di partenza (quasi sempre manutenzione straordinaria). Diversamente staccherei temporalmente le due pratiche.
Dopodiché non vedo grossi problemi a fare una CILAS per variante in corso d'opera (che si pone in continuità con la vecchia ed a sua integrazione) e parallelamente una SCIA, legando le due pratiche (e magari specificando la cronistoria del cantiere nelle note ed in relazione), ovvero spuntando le caselle d2 e d3 del modulo. Così facendo la fiscalità rimane quella di partenza (come chiarito dalle circolari dell'AdE). Ma devi fare attenzione affinché i lavori specifici della SCIA non comportino lo slittamento del fine lavori di quelli in CILAS: anche in questo caso eviterei di presentare ora le due pratiche (capisco la perdita del beneficio, ma siamo ad ottobre ormai, e in questo contesto rischiare di sforare la scadenza porta più rischi che altro).
Diversamente se, presentate CILAS in variante e SCIA, posso terminare agevolmente i lavori 110 e fare in tempo il fine lavori della sola CILAS, lasciando le opere della Segnalazione ancora aperte, non vedo anche qui particolari difficoltà.
Mi rendo conto dell'assurdità della cosa, ma è la stessa presentazione contemporanea di due pratiche (normalmente non ammessa) che mi porta a poter considerare due fine lavori diversi. E del resto il superbonus e con esso la CILAS, è una misura straordinaria e non destinata a perdurare nell'apparato normativo vigente. Personalmente mi è capitato in due casi e, confrontandomi con l'ufficio tecnico (che in mancanza di una specifica misura è l'ente delegato alla vigilanza delle pratiche amministrative), questa interpretazione mi è stata condivisa.
La cosa importante, ripeto, è che la variante non sia essenziale e non cambi l'inquadramento dei lavori: il comune potrebbe contestare la natura stessa della variante, considerando la seconda CILAS come un titolo autonomo, e lì si che cambia anche la fiscalità degli interventi.
La cosa più importante è che i lavori previsti dalla SCIA rientrino comunque nella stessa categoria della CILAS di partenza (quasi sempre manutenzione straordinaria). Diversamente staccherei temporalmente le due pratiche.
Dopodiché non vedo grossi problemi a fare una CILAS per variante in corso d'opera (che si pone in continuità con la vecchia ed a sua integrazione) e parallelamente una SCIA, legando le due pratiche (e magari specificando la cronistoria del cantiere nelle note ed in relazione), ovvero spuntando le caselle d2 e d3 del modulo. Così facendo la fiscalità rimane quella di partenza (come chiarito dalle circolari dell'AdE). Ma devi fare attenzione affinché i lavori specifici della SCIA non comportino lo slittamento del fine lavori di quelli in CILAS: anche in questo caso eviterei di presentare ora le due pratiche (capisco la perdita del beneficio, ma siamo ad ottobre ormai, e in questo contesto rischiare di sforare la scadenza porta più rischi che altro).
Diversamente se, presentate CILAS in variante e SCIA, posso terminare agevolmente i lavori 110 e fare in tempo il fine lavori della sola CILAS, lasciando le opere della Segnalazione ancora aperte, non vedo anche qui particolari difficoltà.
Mi rendo conto dell'assurdità della cosa, ma è la stessa presentazione contemporanea di due pratiche (normalmente non ammessa) che mi porta a poter considerare due fine lavori diversi. E del resto il superbonus e con esso la CILAS, è una misura straordinaria e non destinata a perdurare nell'apparato normativo vigente. Personalmente mi è capitato in due casi e, confrontandomi con l'ufficio tecnico (che in mancanza di una specifica misura è l'ente delegato alla vigilanza delle pratiche amministrative), questa interpretazione mi è stata condivisa.
La cosa importante, ripeto, è che la variante non sia essenziale e non cambi l'inquadramento dei lavori: il comune potrebbe contestare la natura stessa della variante, considerando la seconda CILAS come un titolo autonomo, e lì si che cambia anche la fiscalità degli interventi.
Re: CILAS e variazione titolo abilitativo
Ti ho detto questo senza conoscere la natura degli interventi aggiuntivi, al di là della tua sintetica descrizione, solo considerando la fattibilità (secondo me) dell'iter amministrativo.
Valuta bene. Se l'agenzia da un lato nella circolare del 13 giugno è stata molto aperta, nella 17/E al contrario ha creato un po' di allarme.
Valuta bene. Se l'agenzia da un lato nella circolare del 13 giugno è stata molto aperta, nella 17/E al contrario ha creato un po' di allarme.