L'azienda con cui collaboro, ha adoperato questa metodologia:
Si parte da un CME classico e si inseriscono anche IVA e Spese tecniche come voci aggiuntive. I costi reali vengono inseriti sotto ogni voce da prezzario come sconti, a detrarre. Nel bel rosso classico di Primus.
Praticamente la congruità viene fatta in maniera continua all'interno del computo.
C'è da dire, però, che l'azienda si occupa dell'intero iter, dalla progettazione all'esecuzione e fino all'asseverazione, quindi tutto viene strutturato in maniera conforme, incluse le fatture, ed eventuali intoppi vengono eliminati a monte (trad. gli interventi si pianificano in base ai massimali). Praticamente all'ENEA si allega una sorta di fatturona dettagliata.

Altri colleghi con cui collaboro usano un approccio diametralmente opposto, più da lavori pubblici: si parte sempre dal CME classico e si aggiungono tabelle finali in cui gli importi delle varie categorie/subcategorie vengono corretti con IVA, Spese tecniche, etc. e confrontati con le fatture/massimali.
Le cifre riportate a fondo computo metrico, quindi, rappresentano solo gli importi massimi ammessi in detrazione, corretti in costi reali in queste appendici di confronto finali.