Doppi impianti a fonte fossile e rinnovabile e salto di due classi SUPERBONUS

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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ender
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Doppi impianti a fonte fossile e rinnovabile e salto di due classi SUPERBONUS

Messaggio da ender »

La maggior delle volte capita di trovare edifici con queste tipologie di impianto:

1 . impianto di riscaldamento esistente alimentato da caldaia a gas
2. stufa a pellet o in maiolica installata successivamente ad integrazione dell'impianto in una delle stanze
3. integrazione con split alimentati da pompa di calore per il raffrescamento (ad inverter, quindi potrebbero anche funzionare in modalità riscaldamento).

DOMANDA A
In alcuni casi di pratiche SUPERBONUS, si sostituisce solamente la caldaia (1) con sistema ibrido e si aggiungono pannelli fotovoltaici.

Normalmente si ottiene un salto di 2-3 classi senza alcun problema.

Ma se ci sono gli impianti di tipo (2) come li considerate all'interno del calcolo dell'APE ANTE e POST e quello FINALE, in quanto il contributo di un impianto a biomassa potrebbe rendere più complicato il salto di classe. Anche perché è difficile capirne il raggio di azione.

Nelle UNI TS si parla di impostazioni decise dal progettista oppure di priorità (vedi prospetti 23).

Ovviamente l'ideale sarebbe quello di non considerarli ai fini del calcolo, ma lasciarli in integrazione e quindi senza alcun priorità rispetto all'impianto fossile.
mi sembra di aver letto che qualcuno addirittura non ne tiene conto, ma poi secondo me dovrebbero tornare fuori nell'APE o in caso di controllo.

Voi che considerazioni fate su questi aspetti?


DOMANDA B
Per gli impianti di tipo (3), io li ho sempre considerati solamente nella parte estiva. anche perchè non sono collegati all'impianto di regolazione centralizzato.
ma facendo l'avvocato del diavolo, qualcuno potrebbe considerarli anche in fase di riscaldamento con modifica del salto di classi. etc
Qualche opinione?
girondone
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Re: Doppi impianti a fonte fossile e rinnovabile e salto di due classi SUPERBONUS

Messaggio da girondone »

2 la norma parla chiaro
3 è la norma che no permette di considerarli in caldo in quei casi .. è un limite normativo
a differenza della stufa a biomassa che è consentito e previsto di farlo
boba74
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Re: Doppi impianti a fonte fossile e rinnovabile e salto di due classi SUPERBONUS

Messaggio da boba74 »

Io se esiste l'impianto 1, trascuro la presenza dell'impianto 2, e considero l'impianto 3 solo come raffrescamento.
Questo per il seguente motivo (tradotto in parole povere, magari anche in modo tecnicamente sbagliato, ma è per far capire il concetto):

La presenza di impianti "doppi" in una stessa zona, intesi come impianti che svolgono lo stesso servizio negli stessi locali hanno una gestione "arbitraria", nel senso che, sebbene per norma sia possibile associare a una stessa zona più impianti distinti, si deve "decidere" per forza quale dei 2 è prevalente, e con che potenza, così facendo il secondo impianto entra in gioco solo quando è richiesta per quella zona una potenza maggiore di quella che è in grado di fornire il primo impianto.
Ad esempio, se nelle camere da letto ho riscaldamento con radiatori, e contemporaneamente uno split che può fare anche riscaldamento, inserendo come impianto principale il primo (radiatori), il modello fa funzionare gli split in riscaldamento solo se la potenza fornita dai radiatori quando funziona la caldaia non è sufficiente a soddisfare il fabbisogno in riscaldamento.
Lo stesso vale ad esempio se in soggiorno, oltre ad avere i radiatori alimentati dalla caldaia, ho anche una stufa a pellet.
Quindi al lato pratico, se l'impianto prevalente è dimensionato correttamente, i radiatori sono in grado di coprire l'intero fabbisogno, e il secondo impianto in teoria non entra mai in funzione, il che equivale a considerare la mia impostazione iniziale (ossia trascurare del tutto i servizi secondari).
A meno che non sia io tecnico a decidere (arbitrariamente) che in una data zona sia lo split, (o la stufa) il sistema di riscaldamento prevalente, lasciando la caldaia come seconda istanza. Il che però nella maggior parte dei casi non è corretto, perchè la stufa a pellet o gli split non sono presenti in tutti i locali, e nei locali dove non ho la stufa o gli split deve per forza funzionare la caldaia sennò rimangono al freddo.
Ad esempio, se accendo la stufa in sala, per scaldare il bagno devo comunque accendere la caldaia, dato che in bagno ho solo i radiatori, ma se accendo la caldaia questa mi fa funzionare anche i radiatori della sala, a prescindere dalla presenza o meno della stufa.
Per tornare alla domanda, io posso considerare nel mio APE tutti i servizi presenti, e tutti i generatori presenti, salvo poi escludere dalle varie zone quei servizi forniti solo secondariamente dai generatori, lasciando solo quello prevalente. Così facendo io ho inserito tutti i generatori, ma il calcolo non è falsato e non è arbitrario: semplicemente ho generatori "ridondanti", cosa che per altro corrisponde alla realtà.
Il fatto che l'utente possa decidere autonomamente l'accensione della stufa o dello split in riscaldamento è legata al suo libero arbitrio, e non a un funzionamento automatico e "normale" dell'impianto, come è invece l'accensione dell'impianto prevalente (caldaia e radiatori).
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