Concordo sulle conclusi: in effetti oggi non solo vi sono norme e leggi ma soprattutto la tecnologia che permettono, in linea teorica, di realizzare impianti avanzati.
Il vero problema è sempre e comunque il tempo di ritorno dell'investimento e, ancor più importante, la disponibilità economica iniziale per l'investimento stesso.
In linea di principio, per derivazione dal campo principale della mia attività, noto che importanti sviluppi, significativi anche sotto il profilo economico e ambientale, possono essere applicati nel controllo e telegestione degli impianti con particolare attenzione ad attenuazione, riduzione e sezionamento degli impianti a seconda della presenza o meno di attività nelle aree servite ed in base all'effettiva intensità rispetto al picco di dimensionamento dell'impianto.
Facendo un po' di analisi energetiche ho verificato che con pochi interventi mirati si possono avere ritorni in pochissimi anni (ed in alcuni casi in pochi mesi).
Esempi tanto per dire:
1) Unità di trattamento aria:
- ventilatori a pale rovesce e non a pale in avanti -> stabilità della curva di funzionamento e valori di rendimento meccanico dal 10 al 18% superiori
- motori con classe di efficienza 1 (ritorno in non più di 8 anni contro EFF2 e in non più di 5 anni contro EFF3 per potenze installate sino a 11 kW e tempi più lunghi per potenze superiori)
- inverter sui motori per modulazione regime di funzionamento in base allo sporcamento dei filtri; coniugati con regolatori di portata per riduzioni e sezionamenti di sezioni di impianto
ECC.
2) Torri evaporative:
- alimentare il reintegro con acqua addolcita a 5-15° fr con sonde di controllo conducibilità e spurgo in automatico a soglia
- inverter sui motori delle torri
- torri di tipo centrifugo multiventilatore (anche se il rumore è maggiore rispetto alle assiali ma si riesce ad attenuare meglio)
3) GF:
- con inverter se condensati ad acqua di tipo centrifugo
- evitare assolutamente i gruppi ad assorbimento
- verificare 1.000 volte prima di parlare di cogenerazione e trigenerazione (i casi effettivi in cui servono e si possono applicare, con vantaggi energetici trascurando discorsi "fiscali", si riducono di molto)
4) Varie ed eventuali sciocchezze che danno risparmi impensabili:
- WC con doppio pulsante di scarico
- rubinetti con erogatore con riduttore di portata con scatto al 50% della portata massima
- cascate termiche con uscita batteria UTA calda e refrigerata per circuiti FC, pannelli radianti, ecc.
- impianti a portata variabile con valvole a due vie e inverter sulle pompe
E queste sono solo le idee base, senza grosse complicazioni impiantistiche ed economiche che mi sono venute in mente in 3 minuti e senza pensare ad un caso specifico da analizzare e valutare ad hoc
