Dovendo procedere alla ristrutturazione di una casa i cui impianti sono sostanzialmente da rifare e volendo cercare di ridurre al minimo gli interventi di muratura all'interno (vorrei ad esempio lasciare intatti i pavimenti), avevo pensato all'ipotesi che le varie tubazioni (acqua sanitaria, climatizzazioni, scarichi...) si potessero sistemare per la maggior parte dei loro percorsi all'esterno, per poi ricoprirle e proteggerle con il cappotto isolante di almeno 18cm con cui intendo rivestire l'intero edificio.
In altre parole, avevo pensato che le "tracce" solitamente scavate nel lato interno delle pareti perimetrali si potessero scavare invece (con profondità minima indispensabile, sfruttando anche lo spessore dell'intonaco esistente) all'esterno, facendo "entrare in casa" i tubi solo in prossimità delle rispettive destinazioni.
Mi rendo conto che una scelta del genere potrebbe essere penalizzante dal punto di vista estetico, che esporrebbe le tubazioni a ben maggiori (e potenzialmente pericolosi) sbalzi di temperatura e che introdurrebbe anche dei "ponti termici" in corrispondenza dei punti in cui le tubazioni attraversano le pareti, ma pensavo che il corposo rivestimento esterno potesse eliminare alla radice tali problemi.
Questa mia ipotesi ha ottenuto però una pesante bocciatura da un paio di professionisti cui ho chiesto un parere. Cosa ovviamente del tutto verosimile e legittima, visto che io non sono un esperto del settore. Non sono riuscito tuttavia a farmi spiegare le ragioni tecniche oggettive della bocciatura, perché in entrambi i casi mi hanno detto semplicemente "è una cosa che non si fa".
Mi rivolgo allora a questo forum sperando di incappare in qualcuno che mi spieghi, appunto, dove stanno (tecnicamente parlando) gli errori della mia ipotesi.
Quesito su ipotesi tubazioni esterne
Moderatore: Edilclima
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
concordo sul fatto che sia una cosa che non si fa per varie ragioni
la principale è che se un domani dovessi avere una perdita su una tubazione poi per intervenire avresti dei grossi problemi
la principale è che se un domani dovessi avere una perdita su una tubazione poi per intervenire avresti dei grossi problemi
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
Si fa. L'importante è coibentare bene anche i tubi e usare tratte senza giunte. Su impianti a bassa temperatura non dovresti avere nessun problema. Su impianti ad alta temperatura attento alle dilatazioni termiche che ti spingono sul cappotto che c'è sopra.
In edifici grandi è normale avere porzioni di tubazioni esterne. Sarebbe preferibile avere tutto accessibile, all'interno del volume riscaldato, etc etc ma se l'alternativa è andare avanti con un impianto del 1960 in ferro marcio perchè non si può lavorare dentro, si passa fuori.
Se domai avrai una perdita sarà 100 volte più facile intervenire tagliando un pezzo di cappotto e poi rifarlo che cercare una perdita spaccando dei solai.
In qualche modo marca i percorsi per evitare che in futuro qualcuno ci pianti un ancoraggio per qualcosa di esterno. Metti dei piccoli segni nell'intonaco...qualcosa per sapere che sotto c'è il tubo.
In edifici grandi è normale avere porzioni di tubazioni esterne. Sarebbe preferibile avere tutto accessibile, all'interno del volume riscaldato, etc etc ma se l'alternativa è andare avanti con un impianto del 1960 in ferro marcio perchè non si può lavorare dentro, si passa fuori.
Se domai avrai una perdita sarà 100 volte più facile intervenire tagliando un pezzo di cappotto e poi rifarlo che cercare una perdita spaccando dei solai.
In qualche modo marca i percorsi per evitare che in futuro qualcuno ci pianti un ancoraggio per qualcosa di esterno. Metti dei piccoli segni nell'intonaco...qualcosa per sapere che sotto c'è il tubo.
redigere redigere redigere
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
Per quanto mi riguarda, non credo sia una cosa del tutto infattibile, considerando che lo spessore medio di un cappotto è 14cm se nelle zone dove passano i tubi questo passa a 10 non vedo alcun problema di ponti termici... Ovviamente parliamo di tubi di acqua, NO gas (questo deve stare esterno oppure in canalette aerate dall'esterno.omandar ha scritto: mar ott 12, 2021 10:38 Dovendo procedere alla ristrutturazione di una casa i cui impianti sono sostanzialmente da rifare e volendo cercare di ridurre al minimo gli interventi di muratura all'interno (vorrei ad esempio lasciare intatti i pavimenti), avevo pensato all'ipotesi che le varie tubazioni (acqua sanitaria, climatizzazioni, scarichi...) si potessero sistemare per la maggior parte dei loro percorsi all'esterno, per poi ricoprirle e proteggerle con il cappotto isolante di almeno 18cm con cui intendo rivestire l'intero edificio.
In altre parole, avevo pensato che le "tracce" solitamente scavate nel lato interno delle pareti perimetrali si potessero scavare invece (con profondità minima indispensabile, sfruttando anche lo spessore dell'intonaco esistente) all'esterno, facendo "entrare in casa" i tubi solo in prossimità delle rispettive destinazioni.
Mi rendo conto che una scelta del genere potrebbe essere penalizzante dal punto di vista estetico, che esporrebbe le tubazioni a ben maggiori (e potenzialmente pericolosi) sbalzi di temperatura e che introdurrebbe anche dei "ponti termici" in corrispondenza dei punti in cui le tubazioni attraversano le pareti, ma pensavo che il corposo rivestimento esterno potesse eliminare alla radice tali problemi.
Questa mia ipotesi ha ottenuto però una pesante bocciatura da un paio di professionisti cui ho chiesto un parere. Cosa ovviamente del tutto verosimile e legittima, visto che io non sono un esperto del settore. Non sono riuscito tuttavia a farmi spiegare le ragioni tecniche oggettive della bocciatura, perché in entrambi i casi mi hanno detto semplicemente "è una cosa che non si fa".
Mi rivolgo allora a questo forum sperando di incappare in qualcuno che mi spieghi, appunto, dove stanno (tecnicamente parlando) gli errori della mia ipotesi.
Io però preferirei ridurre al minimo la parte di tubi che corrono "esternamente" all'edificio. Per quanto riguarda l'impianto di riscaldamento se si tratta di distribuzione a radiatori potresti ad esempio entrare in un punto e realizzare una distribuzione che corre in una canalina interna a livello del battiscopa sulle pareti in cui ci sono i terminali. Non vi sono opere murarie, anche se a livello estetico si vede.
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
Non più grossi di quanto potresti avere se hai una perdita in un tubo che corre sotto il pavimento o dentro un muro...ponca ha scritto: mar ott 12, 2021 11:23 concordo sul fatto che sia una cosa che non si fa per varie ragioni
la principale è che se un domani dovessi avere una perdita su una tubazione poi per intervenire avresti dei grossi problemi
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
considererei anche questi aspetti però
1- la norma uni sui sistemi etics non prevede questa possibilità, se il cappotto dovesse dare problemi si presta il fianco ad una contestazione?
2- la durata del cappotto dovrebbe essere superiore alla durata degli impianti che per vari motivi potrebbero necessitare di modifiche o sostituzioni
3- le dilatazioni di eventuali tubi con acqua calda comportano sollecitazioni?
4- esiste un rischio gelo per le tubazioni?
5- infine intervenire su un eventuale guasto/perdita comporterebbe lo smontaggio di una porzione di cappotto, è vero che anche sottotraccia o sottopavimento non è una passeggiata, ma sicuramente ripristinare il cappotto (inclusa rasatura e colore) non è uno scherzo e la "macchia" in facciata secondo me resterebbe
6- con la tassellatura o con la successiva posa di ganci, staffaggi ecc.. si rischia di prendere i tubi
poi non so eh, è una possibilità che anche a me è stata sottoposta ma credo sia percorribile solo per qualche tubo dove non si può fare diversamente
non per l'intera distribuzione
1- la norma uni sui sistemi etics non prevede questa possibilità, se il cappotto dovesse dare problemi si presta il fianco ad una contestazione?
2- la durata del cappotto dovrebbe essere superiore alla durata degli impianti che per vari motivi potrebbero necessitare di modifiche o sostituzioni
3- le dilatazioni di eventuali tubi con acqua calda comportano sollecitazioni?
4- esiste un rischio gelo per le tubazioni?
5- infine intervenire su un eventuale guasto/perdita comporterebbe lo smontaggio di una porzione di cappotto, è vero che anche sottotraccia o sottopavimento non è una passeggiata, ma sicuramente ripristinare il cappotto (inclusa rasatura e colore) non è uno scherzo e la "macchia" in facciata secondo me resterebbe
6- con la tassellatura o con la successiva posa di ganci, staffaggi ecc.. si rischia di prendere i tubi
poi non so eh, è una possibilità che anche a me è stata sottoposta ma credo sia percorribile solo per qualche tubo dove non si può fare diversamente
non per l'intera distribuzione
Re: Quesito su ipotesi tubazioni esterne
Ringrazio tutti per le utili e interessanti risposte.
Utili, interessanti e anche... confortanti. :]
Anch'io avevo pensato al problema di eventuali interventi di riparazione e mi sembrava che la collocazione esterna fosse da quel punto di vista addirittura vantaggiosa, perché mi pare che un intervento da fuori debba essere in ogni caso più semplice e anche meno scomodo (e lungo e costoso) di uno da dentro. Mi sembrava una soluzione in qualche modo paragonabile a quella, che mi è stata proposta da più di qualcuno, degli impianti interni "a vista" (non sottotraccia) ma mascherati ad es. da paretine in cartongesso.
Un conto è rimuovere e poi ricollocare qualche pannello del cappotto esterno, senza neanche entrare in casa, ben altra cosa è raggiungere i tubi dall'interno, spaccando intonaci o rimuovendo pannelli con spostamenti di mobili, andirivieni di operatori e attrezzature, polvere ecc. ecc.
Senza dubbio non è facile fare in modo che a lavoro finito non restino indizi visibili, ma questo per quanto ne so è vero sia dentro che fuori; e magari fuori può dare meno fastidio che dentro, visto che in fin dei conti è dentro che si passa la maggior parte del tempo domestico.
D'altronde una eventuale perdita potrebbe essere più difficile da localizzare (e anche, in effetti, da notare).
Per via dell'isolamento termico dei tubi, io pensavo di NON penalizzare lo spessore del cappotto, ma di fare, all'esterno, esattamente quello che di solito si fa all'interno, con i tubi "sotto traccia" NEL muro. Si scavano le tracce fuori, si mettono i tubi (tutti, ad eccezione di quelli del gas), si ricoprono andando a filo dell'intonaco e poi si mette il cappotto, uniforme, a spessore costante. E se penso al classico schema adottato in innumerevoli case, con i tubi "affogati" nei muri all'interno, deduco che se il muro ha uno spessore di circa 30cm il tubo viene a trovarsi a circa 26cm dall'esterno e quei 26cm sono di mattoni e intonaco. Nella mia idea i tubi verrebbero a trovarsi quasi alla stessa distanza dall'esterno, ma quella distanza sarebbe costituita dal cappotto isolante, che a rigor di logica dovrebbe costituire una protezione addirittura migliore.
Comunque non so se potrò mettere in pratica, perché per farlo dovrei trovare progettisti e (soprattutto) impiantisti che "credano" a tale impostazione e che abbiano anche esperienza in merito. Altrimenti dovrei essere io, penalizzato dalla mia inesperienza, a forzare la mano, con il prevedibile (e anche comprensibile) risultato di ottenere lavori fatti senza convinzione e di sentirmi poi dire, di fronte a qualsiasi imprevisto o problema, cose come "le avevo detto che non si doveva fare così, ma lei ha insistito". Cosa che ovviamente vorrei evitare.
Utili, interessanti e anche... confortanti. :]
Anch'io avevo pensato al problema di eventuali interventi di riparazione e mi sembrava che la collocazione esterna fosse da quel punto di vista addirittura vantaggiosa, perché mi pare che un intervento da fuori debba essere in ogni caso più semplice e anche meno scomodo (e lungo e costoso) di uno da dentro. Mi sembrava una soluzione in qualche modo paragonabile a quella, che mi è stata proposta da più di qualcuno, degli impianti interni "a vista" (non sottotraccia) ma mascherati ad es. da paretine in cartongesso.
Un conto è rimuovere e poi ricollocare qualche pannello del cappotto esterno, senza neanche entrare in casa, ben altra cosa è raggiungere i tubi dall'interno, spaccando intonaci o rimuovendo pannelli con spostamenti di mobili, andirivieni di operatori e attrezzature, polvere ecc. ecc.
Senza dubbio non è facile fare in modo che a lavoro finito non restino indizi visibili, ma questo per quanto ne so è vero sia dentro che fuori; e magari fuori può dare meno fastidio che dentro, visto che in fin dei conti è dentro che si passa la maggior parte del tempo domestico.
D'altronde una eventuale perdita potrebbe essere più difficile da localizzare (e anche, in effetti, da notare).
Per via dell'isolamento termico dei tubi, io pensavo di NON penalizzare lo spessore del cappotto, ma di fare, all'esterno, esattamente quello che di solito si fa all'interno, con i tubi "sotto traccia" NEL muro. Si scavano le tracce fuori, si mettono i tubi (tutti, ad eccezione di quelli del gas), si ricoprono andando a filo dell'intonaco e poi si mette il cappotto, uniforme, a spessore costante. E se penso al classico schema adottato in innumerevoli case, con i tubi "affogati" nei muri all'interno, deduco che se il muro ha uno spessore di circa 30cm il tubo viene a trovarsi a circa 26cm dall'esterno e quei 26cm sono di mattoni e intonaco. Nella mia idea i tubi verrebbero a trovarsi quasi alla stessa distanza dall'esterno, ma quella distanza sarebbe costituita dal cappotto isolante, che a rigor di logica dovrebbe costituire una protezione addirittura migliore.
Comunque non so se potrò mettere in pratica, perché per farlo dovrei trovare progettisti e (soprattutto) impiantisti che "credano" a tale impostazione e che abbiano anche esperienza in merito. Altrimenti dovrei essere io, penalizzato dalla mia inesperienza, a forzare la mano, con il prevedibile (e anche comprensibile) risultato di ottenere lavori fatti senza convinzione e di sentirmi poi dire, di fronte a qualsiasi imprevisto o problema, cose come "le avevo detto che non si doveva fare così, ma lei ha insistito". Cosa che ovviamente vorrei evitare.