il costruttore vede la mia firma sulla L10 (di un paio di anni fa) di un'abitazione che sta realizzando ora, e mi chiama informandomi che nel computo metrico l'architetto (progettista edile e direttore lavori) ha inserito come isolante la lana di vetro in luogo del polistirene da me previsto nelle stratigrafie delle pareti in sede di L10, chiedendomi come dovrebbe comportarsi in sede di esecuzione, cioè se realizzare secondo computo metrico o secondo L10.
Sono sincero, di L10 ne ho fatte diverse (non moltissime), ma un tale evento non mi era mai capitato (nel senso che non ero mai stato chiamato, intendiamoci...
Mi sono sentito di dirgli che in caso di difformità rispetto alla L10 depositata, potrebbe essere necessario depositare una variante alla stessa, nel caso in cui spessore e conducibilità dell'isolante utilizzati dovessero determinare variazioni sostanziali della trasmittanza e/o del glaser e/o della EP, tali da alterare le prestazioni dell'involucro rispetto a quelle risultanti nella L10 depositata.
Riflettendoci mi chiedo:
1) E' corretta la mia risposta?
2) Qual è il corretto modo di procedere nel caso in cui conducibilità e spessore dell'isolante previsto nel computo determinassero uno sforamento dei limiti di legge per H'T e/o EP e/o formazione di condensa?
3) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze non dovessero determinare gli sforamenti di tali limiti di legge?
4) Una variante sarebbe necessaria nel caso in cui tali differenze dovessero determinare un miglioramento della trasmittanza e degli altri parametri?
5) Quale dovrebbe essere il mio approccio alla vicenda in veste progettista dell'impianto e dell'isolamento termico (non direttore dei lavori)?