La discussione è interessante e ieri sera ripensandoci mi sono venute 3 domande...
1. Attento che le scale d’esodo protette devono condurre in luogo sicuro direttamente o almeno tramite percorso d’esodo protetto. Non possono rientrare all'interno del comparto.
Dove trovi scritto questo?
Come avrai intuito il mio PT e P1 degli uffici sono un unico compartimento multipiano e nel mio caso effettivamente posso beneficiare dello sconto fino a 45 m (tab. S.4-20) in quanto decido di fare una scala protetta anzichè aperta. Tuttavia arrivati al piano terra, prima di poter arrivare al luogo sicuro (all'aperto) effettivamente ho ancora un atrio lungo 10 m (con qualche gradino) su cui peraltro si affacciano anche le uscite poste lungo l'esodo del PT. In pratica sarebbe la somma delle situazioni schematizzate in tab. S.4-21 + tab. S.4.23.
Non riesco a capire se:
- quell'atrio posso lasciarlo senza protezione in quanto inferiore a 15 m (tab. S.4-20)
- quell'atrio posso lasciarlo senza protezione ma la lunghezza omessa dalla verifica corridoio cieco deve essere fatta con la media pesata (ved. nota tab. S.4-20 + esempio tab. S.4-22)
- devo necessariamente proteggere anche l'atrio (in base a quello che hai scritto tu e che ti quotato qui sopra)
2. Inoltre una considerazione di tipo "filosofico": a quanto si capisce la lunghezza di esodo max (S.4.8.3) è un concetto che ha senso di esistere solo quando si hanno almeno 2 vie di esodo. Infatti se ho solo una via di esodo (= monodirezionale) perde di significato e come abbiamo detto diventa corridoio cieco, che ha limiti inferiori. Quello che mi chiedo però è cosa succede nella pratica... Una persona che scappa, di fatto, ha sempre uno e uno solo percorso di esodo (un essere umano non si divide in 2 mentre corre

). Quindi, anche se io ho più di una via di esodo (ragion per cui potrei considerare per il COPI ad esempio 60 m), di fatto la persona percorrerebbe sempre un qualcosa che però sarebbe definibile corridoio cieco (che però secondo la definizione, non potrebbe più essere di 60 m ma solo di 30 m). E anche considerando l'ipotesi che la persona arrivi vicina alla US, si renda conto che è indisponibile, torni indietro fino al bivio e vada ad un'altra uscita, il risultato sarebbe che ha percorso ad esempio 30 m (CC) + 20 m (vicino US) + 20 m (per tornare indietro al bivio) + 20 m (per arrivare alla seconda US). Totale 90 m. Tutto questo ambaradan è corretto? E' il concetto con cui ragiona il codice? In pratica permette di fare molti molti metri in cambio del fatto che si hanno più percorsi di esodo?
3. Scusa ma la formula S.4.10 punto 3 per aumentare la lunghezza del corridoio cieco (nel mio caso 30 m) come va interpretata correttamente? Se ad esempio ho un IRAI posso beneficiare di un 15%. Ma i numeri come diventano? Il COPI dice Lcc,d = (1 + dm) x Lcc. Non capisco se diventa quindi Lcc,d = (1 + 0,15) x 30 = 34,5 m. E' così oppure ho sbagliato a interpretare la formula? Faccio un IRAI (= molte migliaia di euro) per guadagnare solo 4,5 m?
