Mi ritrovo ad essere tornata a casa dopo un anno e mezzo nel quale abbiamo effettuato una piccola manutenzione straordinaria (diventata lunga per un problema che ci ha costretti purtroppo a ricorrere ad un avvocato) e scopriamo che due dei radiatori rimontati (smontati per rifare massetto e pavimento della zona giorno) non funzionano.
Si tratta di due IRSAP ARPA2, uno di circa 30 elementi altezza 180 cm e l'altro di circa 48 elementi altezza 220. Premetto che i radiatori sono praticamente nuovi: nel 2014 è stata completamente rinnovata la centrale termica del condominio che serve 29 alloggi su 3 scale e previo lavaggio dell'impianto sono stati sostituiti i termoconvettori condominiali con radiatori (noi abbiamo scelto 2 bellissimi ARPA2 nella zona giorno e nel resto di casa tutti TESI sempre di IRSAP) dotati di termovalvole FAR; inoltre è stata inserita elettrovalvola di zona Caleffi e contabilizzatore Siemens nella centralina di cui ogni appartamento è dotato. L'edificio è del 1978 circa ma fortunatamente, pur avendo riscaldamento e acqua calda e fredda centralizzati, abbiamo diramazioni indipendenti in ogni unità:

Per i primi due anni non abbiamo avuto problemi (se non riscaldamento molto basso anche con valvole al massimo, problema diffuso in tutti gli appartamenti, comunque migliorato il secondo anno). In gennaio 2017 abbiamo smontato i radiatori per eseguire i lavori di cui vi parlavo, rimontando l'ARPA più grande in settembre 2017 e quello più piccolo (in cucina avevamo un problema sulla parete del radiatore) ai primi di febbraio 2018.
Purtroppo alla riaccensione dell'impianto lo scorso inverno ci eravamo accorti che l'ARPA più grande si scaldava solo negli elementi orizzontali e in 4 colonne su 40 e più, ma dato che c'era aria nei tubi del riscaldamento che si spostava per casa e anche in tutto il piano (rumori notturni) avevamo pensato che sarebbe bastato uno spurgo generale una volta tornati a casa. In febbraio rimontiamo l'ARPA più piccolo che funziona bene, si scalda completamente, quindi non ci siamo preoccupati.
Nel frattempo torniamo a casa e a metà novembre, riacceso l'impianto e spurgato tutto, continuiamo ad avere l'ARPA più grande con elementi orizzontali caldi e 4 colonne calde, il resto freddo, mentre l'ARPA piccolo, che fino a febbraio funzionava perfettamente, ha elementi orizzontali caldi e solo 3 colonne su 30 calde. Un 10% sostanzialmente degli elementi verticali. Dopo una settimana, col calare delle temperature esterne e con l'aumento della temperatura dell'acqua circolante (mediamente 40°), nell'ARPA piccolo si scaldano spontaneamente altre 6 colonne verticali, nell'altro non cambia nulla.
A nulla valgono gli spurghi: esce acqua scura (come da tutti i radiatori) con pressione non particolarmente elevata.
Il mio idraulico (sul quale inizialmente erano ricadute le colpe, poveretto!) interviene con varie prove e sospetta che vi siano incrostazioni all'interno ma gli pare inverosimile per radiatori di quattro anni e che negli ultimi due hanno lavorato pochissimo. Ingannato dal fatto che anche in un radiatore dell'appartamento sopra di noi si verifica una situazione analoga e che i radiatori di altre stanze restano freddi in basso anche con valvola completamente aperta, ci consiglia dunque di verificare tramite i manutentori che vi sia pressione nell'impianto e che il collettore sia pulito (lui ha aperto solo il filtro ad Y che comunque era pulito e che a suo parere in quella posizione serve a poco
I manutentori interpellati smontano tutto quello che possono smontare (allagandomi mezza sala perché purtroppo pare che per inserire il contabilizzatore sia stato modificata la centralina sacrificando il rubinetto inferiore che consentiva di vuotare dal basso la nostra unità) perché pure loro stentano a credere che in 4 anni due radiatori possano essere così ostruiti. Dalle verifiche risulta che tutte le parti, compresi i tubi in rame da collettore a radiatori, sono perfettamente libere. Si decide allora di smontare i due radiatori e.. sorpresa: esce di ogni. Acqua nera gelida, melma nera (che a me pare l'antigelo addensato tipo gelatina), polvere tipo fondo di caffè.. soprattutto dal grande che viene portato al piano terra (noi siamo al terzo) e lavato con un tubo di gomma tappando a rotazione 3 buchi su 4.. ma niente da fare: come lo muoviamo continua ad uscire acqua nera e non si riesce a vuotare completamente.
Ho consultato altri 2 idraulici (titolari delle imprese più rinomate della mia città) oltre al mio che mi dicono che una cosa del genere a loro non è mai capitata.
Ho chiamato l'ufficio tecnico di IRSAP: mi dicono pure loro che in effetti gli ARPA hanno sezione leggermente più piccola dei TESI ma una cosa del genere non l'hanno mai sentita; mi consigliano di attaccare i radiatori smontati ad una pompa e di lavarli per almeno due giorni con liquido disincrostante; il mio idraulico li sta lavando con liquido a pH neutro che si utilizza per il lavaggio degli impianti di riscaldamento perché non dispone dell'attrezzatura adeguata e dei corrosivi necessari. Nessuno si è sentito in grado di darmi garanzie, dunque facciamo un tentativo in questo modo.
Immaginate la spesa per comprare questi radiatori e quelle che ho sostenuto in questi giorni per i vari interventi col risultato che sono al freddo e probabilmente i radiatori sono irrecuperabili...
Vi chiedo:
1) cosa può essere successo? La diagnosi di idraulico, manutentori e tecnici IRSAP è che nell'impianto condominiale circoli.. "brutta roba" diciamo
Può aver influito il fatto che il radiatore sia rimasto vuoto (smontato) per 8-9 mesi? Perché l'altro, rimasto a terra per più tempo, appena rimontato funzionava alla perfezione e poi si è bloccato?
2) come risolvere (se si risolve)? lavaggi con acqua in pressione non hanno risolto la situazione; il liquido a PH neutro sarà sufficiente o devo ricorrere a qualcosa di ancora più aggressivo come suggerito da IRSAP? (ma visti i costi e i soldi già spesi mi conveniva quasi spendere i 1000 euro per ricomprarli.. anche se arriveranno dopo Natale e intanto siamo al freddo.. e poi non abbiamo nemmeno recuperato le detrazioni del 65% della spesa di 4 anni fa)
3) in questi casi, dato che il danno pare provocato dalla parte comune dell'impianto (poiché i manutentori hanno escluso che ci sia sporcizia od ostruzioni nei tubi del mio appartamento) è coperto dall'assicurazione del condominio? Non ritengo giusto dovermi accollare spese che derivano dal cattivo funzionamento di una parte comune (l'impianto centralizzato) o dalla negligenza altrui, sapendo che sia IRSAP che i manutentori che il mio idraulico mi hanno pronosticato altri intasamenti nei prossimi anni se non si interviene sull'impianto.
4) come prevenire danni analoghi in futuro?
Grazie a chiunque sarà riuscito ad arrivare in fondo.