Idranti a secco; si possono progettare?
Moderatore: Edilclima
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Idranti a secco; si possono progettare?
E' già stata emanata una norma con cui si possa progettare un impianto idranti a secco?
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
E quale sarebbe la differenza con un impianto wet ?
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
Sono quelli a precarica di gas nobile o aria secca nelle adduzioni tra il controllo e gli sprinkler in quei compartimenti non riscaldati (rischio ghiaccio se al posto dell'aria ci fosse l'acqua) o troppo caldi (tipo gli essiccatori dove rischia la vaporizzazione dell'acqua).E quale sarebbe la differenza con un impianto wet ?
Sempre la stessa degli impianti wet: la 12845. Il fatto che siano costosi, rognosi nel sistema di allarme e lenti nell'attivazione della vera pioggia acqua non aveva escluso definirne i requisiti in norma.christian619 ha scritto:E' già stata emanata una norma con cui si possa progettare un impianto idranti a secco?
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
Ma non si parlava di impianto idranti ?
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
Eeeh ... ma io quelli non li conosco, non ne ho visti.Ma non si parlava di impianto idranti ?
Peraltro il campo di applicazione non cambierebbe (i pericoli di mancato utilizzo sono gli stessi), le norme sugli idranti li tratteranno (10779, 11559).
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
Appunto.
Dal punto di vista della progettazione idraulica, a parte la valvola a diluvio ed i sistemi di azionamento delle pompe, l'impianto dry è identico al classico wet.
Dal punto di vista della progettazione idraulica, a parte la valvola a diluvio ed i sistemi di azionamento delle pompe, l'impianto dry è identico al classico wet.
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Re: Idranti a secco; si possono progettare?
ConfermoTerminus ha scritto: Dal punto di vista della progettazione idraulica, a parte la valvola a diluvio ed i sistemi di azionamento delle pompe, l'impianto dry è identico al classico wet.
Tom Bishop
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
Beh, automazione a parte, qualche accorgimento idraulico in più ci dovrà essere.
Guardando la 10779 vedo che rimanda alla regola tecnica 11559 che non conosco, però immagino che prescriverà come svuotarli (drenaggio passivo) e sfiatarli; su questi argomenti la conduttura ad umido non ha prescrizioni nella 10779 (si parla genericamente di drenaggio).
Guardando la 10779 vedo che rimanda alla regola tecnica 11559 che non conosco, però immagino che prescriverà come svuotarli (drenaggio passivo) e sfiatarli; su questi argomenti la conduttura ad umido non ha prescrizioni nella 10779 (si parla genericamente di drenaggio).
Re: Idranti a secco; si possono progettare?
le reti idranti a secco sono disciplinati attualmente da una norma sperimentale (quella che avete enunciato e che teoricamente ha validità limitata di soli 3 anni) ed è applicabile solo per le reti "all'aperto" (quindi non per reti a protezione di attività all'interno di edifici [quindi ad esempio non per le autorimesse si per i parcheggi all'aperto]). Possono essere "lievemente" precaricati (ma nello specifico lo sconsiglio nella maniera + assoluta)
Per il calcolo idraulico nulla cambia ma ci sono indicazioni da rispettare sui tempi di erogazione (tempo massimo entro il quale l'acqua deve arrivare all'apparecchio di erogazione). I meccanismi di attivazione dell'alimentazione sono assolutamente gli stessi di un qualsiasi altro impianti idranti poichè l'impianto è in pressione sino alla valvola a diluvio (occhio 11259-9) che viene attuata tramite "pulsante" posto in prossimità dell'apparecchio di erogazione (l'attuazione può essere elettrica o pneumatica ma immaginatevi fare una linea in dry pilot.....solo se avete problemi ATEX ha senso).
Dovete porre particolare attenzione ai meccanismi di sfiato e reintegro dell'aria (quindi sempre meglio utilizzare Sfiati a "tre effetti".
Occhio a tutte le problematiche inerenti al "colpo di ariete" ricordatevi di realizzare una opportuna procedura affinchè l'operatore possa utilizzare l'apparecchio di erogazione in sicurezza.
Per il calcolo idraulico nulla cambia ma ci sono indicazioni da rispettare sui tempi di erogazione (tempo massimo entro il quale l'acqua deve arrivare all'apparecchio di erogazione). I meccanismi di attivazione dell'alimentazione sono assolutamente gli stessi di un qualsiasi altro impianti idranti poichè l'impianto è in pressione sino alla valvola a diluvio (occhio 11259-9) che viene attuata tramite "pulsante" posto in prossimità dell'apparecchio di erogazione (l'attuazione può essere elettrica o pneumatica ma immaginatevi fare una linea in dry pilot.....solo se avete problemi ATEX ha senso).
Dovete porre particolare attenzione ai meccanismi di sfiato e reintegro dell'aria (quindi sempre meglio utilizzare Sfiati a "tre effetti".
Occhio a tutte le problematiche inerenti al "colpo di ariete" ricordatevi di realizzare una opportuna procedura affinchè l'operatore possa utilizzare l'apparecchio di erogazione in sicurezza.