A seguito di un cambio da vaso aperto a vaso chiuso in un condominio si sono verificati svariati problemi, e l'impiantista/termo-idraulico esecutore dei lavori afferma che sia tutto normale.
Il condominio e' composto da 3 palazzi adiacenti di 5 piani, per un totale di 30~40 appartamenti da circa 90~100mq l'uno, con tubazioni di circa 50 anni. Centrale termica unica.
Il cambio da circuito aperto a chiuso e' stato fatto per mettere le valvole termostatiche (era necessario??)
Hanno montato una pompa a velocita variabile.
Non hanno messo valvole jolly in testa all'impianto (non ho capito per quale motivo)
Non tutti gli appartamenti hanno valvole termostatiche (le avevano finite!)
Di seguito i problemi rilevati:
Aria nell'impianto: circa 2~3 volte a settimana ai piani alti alcuni radiatori sono completamenti freddi, e riprendono a funzionare solo dopo aver levato l'aria (molti senza valvole di sfiato, quindi si va di pappagallo!

Incremento del rumore: in fase di accensione dell'impianto qualche radiatore emette forte rumore di acqua in movimento per circa un'ora. Su altri invece si sente un sibilo continuo, anche se debole (non mi sembra da cavitazione).
Perdite: dall'accensione dell'impianto ad oggi (2 mesi) si sono verificate 4 perdite, suppongo dovute alla maggiore pressione del circuito chiuso. In passato le perdite erano molto molto sporadiche.
Leggendo vari post, in particolare i consigli di redhat, mi son convinto che essendo l'impianto vecchio, sarebbe stato meglio lasciarlo a vaso aperto accoppiandolo con scambiatori a piastre al circuito primario della caldaia. Si sarebbe evitata la maggiore pressione data dal circuito chiuso e le conseguenti perdite. Non si sarebbe avuto neanche il problema dell'aria che con il sistema attuale e' diventata totalmente ingestibile.
Inoltre ho l'impressione che il lavoro e' stato fatto da personale non esperto e senza cognizione di cosa stessero facendo (niente jolly, conversione impianto malgrado la mancanza delle valvole termostatiche e sfiati radiatori)
Che ne pensate voi?