D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Normativa nazionale, contabilizzazione dei consumi, ripartizione delle spese

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jack66
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D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da jack66 »

Vorrei focalizzare l'attenzione su un tema secondo me trascurato, ovvero la ripartizione della spesa involontaria dell'ACS nei casi in cui sia verificata la possibilità di derogare all'utilizzo della 10200.
Taluni sostengono che si la scelta arbitraria di una percentuale dallo 0 al 30 da attribuirsi all'involontario del riscaldamento sia da applicarsi anche al l'acs, cosa che per come è scritta la legge sarebbe anche possibile, ma tecnicamente assurdo.
Personalmente applicherei la 10200 in toto eccezione fatta per i millesimi di fabbisogno di acs, ovvero anzichè riferirmi alle 11300 applicherei biecamente quelli di proprietà o al limite i m2.
Qualcuno ha le idee chiare in merito?
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redHat
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da redHat »

Con il nuovo Dlgs 141/2016 il problema principale per l'ACS non sono i millesimi di ripartizione ma la sottostima della quota involontaria Qw,inv ben superiore al 30% di Qw,tot. Infatti se si tratta di edifici esistenti pre 1990 con ricircolo si supera normalmente anche il 40% con valori che raggiungono anche l'80% negli edifici ad occupazione saltuaria.
A mio avviso la % fissata dal Dlgs 141/2016 non riguarda l'ACS ma solo gli impianti di riscaldamento con contabilizzazione indiretta. Nel caso della ACS la quota involontaria la puoi anche determinare in modo molto semplice e sufficientemente preciso nel modo seguente:
Qw,inv= Qw,tot- (m*c*dT), ovvero come differenza tra l'energia contabilizzata in CT e l'equivalente energetico dei consumi di acs.
Determinata la quota involontaria questa è poi da ripartire per millesimi. Quali? I millesimi di proprietá per quanto validi non vengono previsti, per millesimi di potenza sarebbe da inventarsi coefficienti ex novo, per volume non sarebbe giustificabile, quindi non ti rimame che ripartire per m2.
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Foxtrot
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da Foxtrot »

redHat ha scritto:Con il nuovo Dlgs 141/2016 il problema principale per l'ACS non sono i millesimi di ripartizione ma la sottostima della quota involontaria Qw,inv ben superiore al 30% di Qw,tot. Infatti se si tratta di edifici esistenti pre 1990 con ricircolo si supera normalmente anche il 40% con valori che raggiungono anche l'80% negli edifici ad occupazione saltuaria.
A mio avviso la % fissata dal Dlgs 141/2016 non riguarda l'ACS ma solo gli impianti di riscaldamento con contabilizzazione indiretta. Nel caso della ACS la quota involontaria la puoi anche determinare in modo molto semplice e sufficientemente preciso nel modo seguente:
Qw,inv= Qw,tot- (m*c*dT), ovvero come differenza tra l'energia contabilizzata in CT e l'equivalente energetico dei consumi di acs.
Determinata la quota involontaria questa è poi da ripartire per millesimi. Quali? I millesimi di proprietá per quanto validi non vengono previsti, per millesimi di potenza sarebbe da inventarsi coefficienti ex novo, per volume non sarebbe giustificabile, quindi non ti rimame che ripartire per m2.
Sempre che non valga ciò che vale per il riscaldamento e cioè di ripartire per almeno il 70% secondo il consumo effettivamente registrato. Se fosse così, 70% secondo lettura e 30% a m2 di superficie utile.
mat
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da mat »

A mio parere la deroga potrebbe valere anche per la ripartizione di acs, tuttavia la condizione per la deroga è certamente la differenza di fabbisogno per acs al mq, e non la differenza dei fabbisogni per riscaldamento, come i timori e le domande di alcuni lasciano pensare. Le deroghe viaggiano in parallelo, senza interferenze reciproche.
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Foxtrot
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da Foxtrot »

mat ha scritto:A mio parere la deroga potrebbe valere anche per la ripartizione di acs, tuttavia la condizione per la deroga è certamente la differenza di fabbisogno per acs al mq, e non la differenza dei fabbisogni per riscaldamento, come i timori e le domande di alcuni lasciano pensare. Le deroghe viaggiano in parallelo, senza interferenze reciproche.
Potrebbe essere ma la condizione necessaria per derogare nel caso si confrontino esclusivamente i fabbisogni di ACS non si verificherebbe mai dato che rapportato al mq tutte le unità hanno praticamente lo stesso fabbisogno. Non lo so, i casi sono tre:

1) il legislatore (è una parola grossa lo so :cry: ) se la è semplicemente dimenticata l'ACS e quindi il fabbisogno termico rappresenta quello per il riscaldamento e se si verifica la condizione del 50% si deroga alla 10200 su tutti i servizi.
2) il "fabbisogno termico" comprende sia il fabbisogno per il riscaldamento che quello per ACS (ed eventualmente per il raffrescamento) ed in quel caso potrebbe avere un senso sommare i fabbisogni, dividerli per metro quadro e vedere se si può derogare o no.
3) secondo me l'ipotese meno probabile, considerare i singoli fabbisogni di riscaldamento e ACS e vedere se singolarmente possono o meno derogare. Ovviamente per l'ACS non è mai possibile.
mat
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da mat »

Foxtrot ha scritto:Potrebbe essere ma la condizione necessaria per derogare nel caso si confrontino esclusivamente i fabbisogni di ACS non si verificherebbe mai dato che rapportato al mq tutte le unità hanno praticamente lo stesso fabbisogno.
Scusa Fox, cerchiamo di inquadrare la cosa nella giusta ottica, perchè da come scrivi sembra quasi che la deroga sia un diritto a cui debbono poter accedere quante più persone possibile :)

La deroga è chiaramente stata introdotta per evitare che ci siano palesi aggravi di spesa per i condòmini degli appartamenti più sfavoriti nei condomini vecchi, cioè la stragrande maggioranza del parco edifici (Mettiamo per un attimo da parte la questione del 50% che è altrettanto palesemente scappata di mano...): se il servizio acs non presenta le stesse criticità del riscaldamento, è corretto che per essa non si deroghi e si applichi il criterio ex 10200. Fosse anche che 99 condomìni su 100 non possono derogare, se in tutti i 99 i fabbisogni al mq sono simili, che importa?

Detto questo, ti faccio notare che la formula uni ts per il calcolo del fabbisogno prevede parametri diversi secondo degli scaglioni di superficie utile: il parametro a (che è proprio l/mq) dimezza quando si passa da 50 a 51 mq. Quindi non è affatto detto che il fatidico 50% non si verifichi, anzi.
Senza contare che poi ci sono le differenti destinazioni d'uso, che a parità di superfici portano a notevoli differenze di fabbisogno utile.
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Foxtrot
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

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mat ha scritto:
Foxtrot ha scritto:Potrebbe essere ma la condizione necessaria per derogare nel caso si confrontino esclusivamente i fabbisogni di ACS non si verificherebbe mai dato che rapportato al mq tutte le unità hanno praticamente lo stesso fabbisogno.
Scusa Fox, cerchiamo di inquadrare la cosa nella giusta ottica, perchè da come scrivi sembra quasi che la deroga sia un diritto a cui debbono poter accedere quante più persone possibile :)

La deroga è chiaramente stata introdotta per evitare che ci siano palesi aggravi di spesa per i condòmini degli appartamenti più sfavoriti nei condomini vecchi, cioè la stragrande maggioranza del parco edifici (Mettiamo per un attimo da parte la questione del 50% che è altrettanto palesemente scappata di mano...): se il servizio acs non presenta le stesse criticità del riscaldamento, è corretto che per essa non si deroghi e si applichi il criterio ex 10200. Fosse anche che 99 condomìni su 100 non possono derogare, se in tutti i 99 i fabbisogni al mq sono simili, che importa?

Detto questo, ti faccio notare che la formula uni ts per il calcolo del fabbisogno prevede parametri diversi secondo degli scaglioni di superficie utile: il parametro a (che è proprio l/mq) dimezza quando si passa da 50 a 51 mq. Quindi non è affatto detto che il fatidico 50% non si verifichi, anzi.
Senza contare che poi ci sono le differenti destinazioni d'uso, che a parità di superfici portano a notevoli differenze di fabbisogno utile.
Scusa Mat, forse non mi sono spiegato. Quello che penso io importa poco, cerco solo di interpretare quello che dice il 141/2016. E sinceramente è poco chiaro. Per l'ACS so bene che la 11300 attribuisce valori scaglionati rispetto alla superficie ma per esperienza credo che mai si verificherà una differenza superiore al 50% tra unità. Per la precisione sotto i 50mq il consumo di energia a mq è di 19,09Kwh/mqannui, sopra i 200mq è 13,8Kwh/mqannui. Per le superfici intermedie i valori sono compresi tra i due valori. Per avere una differenza superiore al 50% di 13,8 servirebbe 20,7Kwh/mqannui cosa che non potrà mai avvenire nel caso di confronto tra unità immobiliari destinate ad abitazione. Diversa invece la sitazione nel caso di presenza di locali commerciali tipo bar, ristoranti ecc, lì invece tale differenza si verificherà sempre e di negozi (sempre che siano serviti da ACS) con fabbisogno teorico nullo o quasi, anche lì ovviamente la differenza del 50% si verificherà sempre rapportando il singolo fabbisogno di un'unità immobiliare a destinazione commerciale con un'unità a destinazione abitativa.
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redHat
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

Messaggio da redHat »

Foxtrot ha scritto: Kwh/mqannui.
Ditelo che volete farmi morire di infarto...
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Foxtrot
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Re: D.Lgs 141/2016 e millesimi ACS

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redHat ha scritto:
Foxtrot ha scritto: Kwh/mqannui.
Ditelo che volete farmi morire di infarto...
E' il nostro scopo :D
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