Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

Moderatore: Edilclima

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Alex875
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Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Alex875 »

Buonasera mi chiamo Alessio e lavoro nel settore della manutenzione di impianti, vorrei porre un quesito a chi ne sa più di me in materia di progettazione e calcoli per il funzionamento corretto di un impianto, il mio.
Innanzitutto esporrò preventivamente qualche dettaglio sulle caratteristiche base dello stesso tenendo presente però che non è stato fatto da me, l'ho trovato così quando ho acquistato casa.

La mia abitazione è un villino su due piani di circa 70 mq. calpestabili, la caldaia (una Beretta ciao da 24K) è posta al primo fuori dal balcone, dove partono i tubi mandata e ritorno che vanno sulla rispettiva centralina da un pollice con relative partenze per numero 3 radiatori. Al piano terra i tubi principali proseguono fin ad arrivare all'altra centralina che fa altri 3 radiatori.

I termosifoni che vorrei eliminare per installare i ventilconvettori sono posti uno al piano superiore (camera) e un altro al piano terra (soggiorno) e questi due termosifoni da cambiare con in ventil. sono gli unici che distano dalle rispettive centraline circa una decina di metri, purtroppo le tubazioni sono le classiche in rame del 12 e non ho modo di sostituirle in quanto dovrei demolire quasi completamente l'appartamento. Il punto è che non sono certo che i ventilconvettori con l'impianto così configurato funzionino correttamente anche se qualche anno fa ne ho installato uno a mia sorella e va molto bene tenendo in considerazione però che il suo appartamento è disposto su un unico piano ed ha meno radiatori di casa mia.

Ora chiedo se c'è qualcuno che ne capisce un po' di progettazione in modo da darmi qualche indicazione o suggerimento se conviene tentare o meno data l'esigua sezione dei tubi e limitata prevalenza della pompa caldaia in considerazione dei circa 4 metri di altezza che intercorrono tra il piano terra e la caldaia. A me basterebbe soprattutto che funzioni anche a costo di perdere qualcosa in rendimento che ovvio... non deve dimezzarsi, una perdita di un 10/15% max 20 mi andrebbe anche bene.

Saluti
Alessio
sam81
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da sam81 »

visto che non ti risp nessuno...ci provo io.
non sono termotecnico ma:
-Beretta ciao 24 in un villino con due piani da 70m? Pur vero che è 24kw in riscaldamento ma in sanitario da un sacco di problemi...per non parlare del vaso da 6 litri :roll:
-non cambierei mai termosifoni con ventilconvettori in appartamento salvo impianti particolari (gusti personali in quanto la resa è simile)
ciao
Abser
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Abser »

prima di tutto sarebbe utile capire perché vuoi cambiare. Se i due radiatori incriminati sono insufficienti sicuramente è più utile sostituirli aumentando magari il numero di colonne o la larghezza (se è possibile). L'installazione di ventilconvettori è sconsigliabile perché utilizzando la stessa temperatura dei radiatori (presumibilmente abbastanza alta) funzionano in modo molto intermittente e mandano aria eccessivamente calda e fastidiosa per chi è vicino.
Alex875
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Alex875 »

Vorrei cambiare il radiatore perché a casa ci sono sempre meno tempo e molto saltuariamente di conseguenza mi occorre temperatura subito quando rientro, caratteristica che i radiatori pur essendo dimensionati correttamente non soddisfano le mie esigenze, praticamente devo tenere accesa la caldaia almeno 4 ore per raggiungere circa 19 gradi ambiente. I ventilconvettori fanno molto prima l'ho potuto constatare da qualcuno che li ha...
cooperate
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da cooperate »

Alex875 ha scritto:lavoro nel settore della manutenzione di impianti
ferroviere? vigile del fuoco? :lol: :lol:
Alex875 ha scritto:I termosifoni che vorrei eliminare per installare i ventilconvettori
ai sensi della normativa vigente cambiare un terminale da radiatore a ventilconvettore prevede di dover emettere una certificazione di conformità ai sensi del DM 37/2008. Hai questa abilitazione?
Inoltre andrai a variare il rendimento di emissione e quindi, sempre secondo normativa, dovresti rifare il calcolo energetico. Ma quest'ultimo mi sembra eccessivo data l'entità del lavoro.
Hai provato a contattare un idraulico competente? o un tecnico specializzato in impianti?
giusto per parlare, credo che un ventilconvettore alimentato in solo caldo in quel modo dovrebbe fornire egregiamente la potenza termica necessaria ma andrebbe regolato nel modo migliore, ad esempio mediante una valvola a tre vie modulante per ottenere una temperatura di alimentazione della batteria proporzionale alla differenza tra la temperatura voluta e quella operante. In tal modo avresti il massimo di potenza quando l'ambiente è freddo e man mano che l'ambiente si riscalda la modulazione diminuirebbe la potenza erogata.
potresti anche utilizzare un ventil con ventilatore inverter...
Alex875
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Alex875 »

ferroviere? vigile del fuoco? :lol: :lol:
No no semplice termoidraulico manutentore di impianti un po' diversi dalla tipologia civile (più industriale)
ai sensi della normativa vigente cambiare un terminale da radiatore a ventilconvettore prevede di dover emettere una certificazione di conformità ai sensi del DM 37/2008. Hai questa abilitazione?
Inoltre andrai a variare il rendimento di emissione e quindi, sempre secondo normativa, dovresti rifare il calcolo energetico. Ma quest'ultimo mi sembra eccessivo data l'entità del lavoro.
Hai provato a contattare un idraulico competente? o un tecnico specializzato in impianti?
Tralascio per ovvie ragioni la parte burocratica sulle normative in materia. Diciamo che la mia esperienza sul campo da lavoratore tecnico e pratico (non progettista) mi spinge nel sostenere che non ci dovrebbero essere problemi ma un parere di un tecnico magari laureato in termotecnica lo gradirei comunque
giusto per parlare, credo che un ventilconvettore alimentato in solo caldo in quel modo dovrebbe fornire egregiamente la potenza termica necessaria ma andrebbe regolato nel modo migliore, ad esempio mediante una valvola a tre vie modulante per ottenere una temperatura di alimentazione della batteria proporzionale alla differenza tra la temperatura voluta e quella operante. In tal modo avresti il massimo di potenza quando l'ambiente è freddo e man mano che l'ambiente si riscalda la modulazione diminuirebbe la potenza erogata.
Si infatti sarebbe un ottima soluzione, avevo già pensato a questa ipotesi anche se forse basterebbe applicare un termostato a contatto sulla batteria (anziché sul tubo) per fermare la ventilazione quando la caldaia si spenge ed un ulteriore termostato supplementare di temperatura ambiente posizionato vicino al fan coil che interviene prima del termostato ambiente generale dell'abitazione.
potresti anche utilizzare un ventil con ventilatore inverter...
Altra soluzione interessante che ho già preso in considerazione con la gamma FC Ferroli jolly plus, ma i prezzi sono proibitivi :?
Abser
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Abser »

bene e dopo aver installato un ventilconvettore alimentato con la stessa temperatura dei radiatori userai l'impianto di riscaldamento ancora meno e come d'incanto compariranno alle pareti negli angoli esterni delle belle macchie nere per condensazione superficiale per non dire dei bei baffi neri che vedrai comparire sopra il ventilconvettore quando manderà aria molto calda e quindi con il pulviscolo atmosferico carbonizzato. Per contenere le spese di riscaldamento la scappatoia di usarlo il meno possibile è sempre portatrice di qualche controindicazione.
Alex875
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Alex875 »

Non ho mai detto di voler tenere temperature dell'acqua dei radiatori, ovvio che il mio intento è di tenerla più bassa proprio perché il ventil lo permette mantenendo la stessa resa (se non maggiore)
giotisi
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da giotisi »

Non puoi tenere temperature troppo basse nei ventil , tanto che spesso hanno uno specifico termostato che li spegne se la mandata è troppo fredda, per evitare correnti d'aria fastidiose.

Sul fatto che i ventilconvettori favoriscano la formazione di muffe, questo è vero in generale per tutti gli apparecchi che creano un maggiore differenziale di temperatura tra l'aria e la parete esterna. (che, per inciso è esattamente quello che Alex vorrebbe, per avere subito una temperatura gradevole almeno dell'aria)
Però, a differenza di altri sistemi con scarsa circolazione dell'aria, il flusso arriva dappertutto, anche nelle cavità riparate che, invece, sono a rischio nel caso, ad esempio, del riscaldamento a pavimento.

(ps. che il pulviscolo atmosferico si 'carbonizzi' a 65°C è una teoria almeno bislacca)
Alex875
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Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da Alex875 »

Per chi ha tempo di leggere questo articolo, molto interessante, tratto da una nota casa costruttrice di ventilconvettori per la quale ometto il nome per non fare publicità.



Vantaggi dei moderni ventilconvettori

nelle abitazioni residenziali
Antonio Briganti

Quali sono le caratteristiche degli impianti a ventilconvettori di concezione più recente? e quali vantaggi offrono per gli utenti rispetto
ai tradizionali radiatori? Ecco gli aspetti principali di un problema oggi di grande attualità.
In questi ultimi anni le abitazioni residenziali di dimensione media e medio-piccola hanno conosciuto uno sviluppo notevole venendo
preferite dalla famiglia italiana media e questo ha esaltato, tra le altre cose, l’importanza degli impianti di benessere.
A questo riguardo l’applicazione degli impianti tradizionali a radiatori comincia ad essere messa in discussione poichè gli stili di vita, e
le attese di comfort, sono profondamente cambiate, come pure è aumentata l’attenzione verso la limitazione dei costi di gestione e la
sensibilità per la tutela dell’ambiente.
In realtà, gli impianti a radiatori risalgono all’800 e, sebbene da allora abbiano subito molte e importanti trasformazioni, nel frattempo
sono cambiati pure i requisiti del comfort ed i modelli di vita di vasti strati della popolazione.
Ieri la casa era occupata con continuità durante la giornata: donne e bambini erano presenti per tutto l’arco della giornata e si
richiedeva perciò una costanza di temperatura.
Oggi, soprattutto nelle grandi città, è andato aumentando il modello di famiglia con uno o due bambini soltanto, dove entrambi i
genitori lavorano e sono quindi assenti durante gran parte della giornata. I bambini sono affidati a nidi o asili o scuole a tempo pieno,
quindi la casa rimane non occupata per la maggior parte della giornata.
Al tempo stesso è aumentato il fenomeno dei single che sono presenti in casa solo per poche ore durante il giorno.
Le case sono ormai occupate sempre più in modo discontinuo: pomeriggio tardi, sera e mattino. Nelle ore di non occupazione il
riscaldamento non solo non è richiesto, ma neppure è voluto per ridurne il costo. Ma la sera esso deve essere disponibile
istantaneamente; la notte deve potersi ridurre e al mattino deve poter essere disponibile ancora con tempestività.
Il radiatore, caratterizzato dalla fornitura di un calore costante e uniforme, non risponde più a questi nuovi modelli di fruizione delle
abitazioni.
Oggi il riscaldamento deve essere soprattutto:
- istantaneo
- discontinuo
- igienico.
Vediamo dunque i limiti dei tradizionali impianti a radiatori ed i vantaggi dei moderni ventilconvettori.
Limiti degli impianti a radiatore
Insalubrità dell’aria ambiente
Il riscaldamento a radiatori emette calore in due modi, come dimostra la figura che segue: per convezione (circa l’80%) e per
radiazione (il restante 20%).
Queste polveri contengono di tutto:
In aggiunta, sono presenti numerosissimi composti volatili organici (VOC).
Tutte le particelle mantenute in sospensione nell’aria non possono essere intercettate in alcun modo e pertanto vengono respirate con
continuità dalle persone, come dimostra la figura che segue.
Il radiatore raggiunge il suo massimo rendimento per temperature dell’acqua calda di
alimentazione tra 70 e 80 °C. A questi valori si produce il massimo effetto convettivo,
ossia i moti d’aria si innescano e si mantengono nelle condizioni migliori per produrre
il trasferimento del calore dal radiatore verso l’ambiente. Ma essi producono anche la
messa in circolo delle polveri che altrimenti rimarrebbero sedimentate sul pavimento
e sulle superfici di mobili ecc. Queste polveri vengono portate nella zona di
respirazione delle persone e vengono quindi inalate con continuità.
Si può dire che tanto più attivo risulta il radiatore, ossia tanto più aumenta la sua
efficienza, tanto maggiore è la circolazione di polveri nell’ambiente.
• particelle inerti che possono penetrare negli alveoli profondi dei polmoni
• particelle sulle quali si accumulano batteri e microorganismi e quindi veicolano agenti infettivi
• spore e funghi
• particelle di natura organica (disquamazione della pelle)
• fibre e pelo di animali domestici
• sostanze allergogene in genere
• fumo di sigaretta
Le due figure di seguito illustrano bene la circolazione delle particelle inquinanti. La prima dimostra un forte trascinamento e
ricircolazione di polveri in tutto l’ambiente per effetto degli intensi moti convettivi creati dal radiatore alimentato con acqua ad alta
temperatura, perciò con alta efficienza di funzionamento. La seconda figura dimostra invece come la quantità di polveri in circolo si
riduce quando diminuisce l’intensità dei moti convettivi se il radiatore viene alimentato con acqua a bassa temperatura. In queste
condizioni però il radiatore può non essere in grado di soddisfare la domanda di riscaldamento dell’ambiente.
Gli effetti sulla sulla salute di questo cocktail di particelle e sostanze varie respirate quotidianamente poco o tanto sono sempre nocivi:
malattie delle vie respiratorie, irritazioni delle mucose, mal di testa, irritazione degli occhi, ecc.
Ristagni d’aria e stratificazione
Due dei problemi più comuni del riscaldamento a radiatori sono i ristagni d’aria e la stratificazione dell’aria calda sul soffitto. I ristagni
d’aria si producono soprattutto quando la disposizione dei radiatori rispetto all’ampiezza o alla pianta dei locali impedisce ai moti
convettivi di avvolgere tutto l’ambiente. Per conseguenza in certe zone l’aria rimane ferma, con velocità inferiore a 0,08 m/s e le
persone risentono condizioni asfittiche e di forte disagio. La stratificazione è il noto fenomeno di accumulo dell’aria calda all’altezza del
soffitto con aumento della temperatura rispetto alla zona occupata.
La stratificazione non solo produce un disagio termico per le persone, ma anche uno spreco ingiustificato di combustibile con un
aumento del costo di gestione dell’impianto.
Imbrattamento delle pareti
Già alla temperatura di 70 °C comincia a prodursi la carbonizzazione di alcune frazioni delle polveri contenute nell’aria. Queste polveri
si depositano sulle pareti immediatamente al di sopra del radiatore e ne producono i caratteristici e antiestetici "baffi".
In realtà, a seconda del regime di funzionamento dell’impianto, il fenomeno dell’imbrattamento delle pareti può diventare molto
spiccato, costringendo a pulizie e imbiancature più frequenti, con i disagi e i costi relativi.
Eccessiva disidratazione dell’aria ambiente
I radiatori, per effetto dell’alta temperatura di funzionamento (70 - 80 °C) possono produrre una disidratazione troppo spinta dell’aria
ambiente, con il risultato di abbassare l’umidità relativa al di sotto del limite di benessere. I disagi provocati da una eccessiva
secchezza dell’aria sono ben noti:
Irritazione delle mucose, mal di testa, frequente necessità di bere, lacrimazione degli occhi, produzione di elettricità statica con
scariche nel contatto con oggetti, sensazioni generali di disagio.
Limitata capacità di neutralizzare le correnti fredde
Le finestre determinano la formazione di correnti fredde discendenti verso il basso quando la temperatura esterna scenda al di sotto di
certi valori (+ 5 °C per finestre a doppi vetri). Queste fastidiose correnti sono dovute al raffreddamento dell’aria che lambisce le
superfici vetrate, che perciò diviene più pesante e scende verso il basso producendo dei moti vorticosi e turbolenti a livello del
pavimento che investono i piedi e le caviglie delle persone creando disagio.
Per neutralizzare queste correnti il radiatore dovrebbe essere posizionato al di sotto della finestra ed avere una lunghezza pressochè
pari a quella della finestra stessa.
Di solito per economia o perchè la potenza erogata risulta "nominalmente" sufficiente per soddisfare il carico termico dell’ambiente, la
lunghezza del radiatore è sensibilmente minore di quella della finestra, come dimostra la prima delle due figure di seguito. In questo
caso si producono e si mantengono fastidiose correnti fredde, tanto più intense quanto minore è la temperatura dell’aria esterna.
La situazione è naturalmente molto più sfavorevole per le porte-finestra, in quanto esse generano correnti fredde discendenti che non
possono in nessun modo venire neutralizzate dai radiatori.
Inerzia termica
L’inerzia termica è un’altra limitazione dei radiatori; essa influenza il tempo di risposta dell’impianto alle variazioni di regime termico.
Per la stessa ragione essa influenza i consumi energetici. Maggiore è la massa totale del radiatore (corpo e contenuto d’acqua)
maggiore ne risulta l’inerzia, con il risultato che esso risulta poco flessibile per la regolazione. La curva riporta come esempio una
situazione media di un corpo scaldante con una potenza di 1000 watt, per una differenza di temperatura tra corpo scaldante ed
ambiente di 60 °C, con una potenza fornita dalla caldaia maggiore del 25% di quella erogata.
Sulla curva si individuano tre zone:
Il radiatore può non essere in grado di rispondere alle esigenze variabili di comfort, secondo i moderni stili di vita che richiedono
tempestività di messa a regime.
Installazione che penalizza la resa
L’installazione dei radiatori è ritenuta, a torto, semplice e rapida. In realtà essa il più delle volte viene eseguita in modo sbrigativo e
con scarsa attenzione ai requisiti di una buona efficienza di funzionamento, con il risultato che le prestazioni dell’impianto vengno
penalizzate.
La figura che segue riporta delle indicazioni di installazione che non di rado risultano disattese. In particolare, la lastra riflettente
A zona di massima inerzia, corrispondente alla fase iniziale di riscaldamento a partire dalla temperatura ambiente
B zona di pronta risposta. La sua inclinazione indica l’attitudine del radiatore ad aumentare più o meno velocemente la
temperatura
C zona di saturazione, dimostrativa della capacità del radiatore ad emettere la massima potenza in tempi più o meno brevi
richiesta dietro il radiatore è quasi sistematicamente ignorata, anche per ragioni estetiche. Come conseguenza una parte del calore
emesso per radiazione verso la parte posteriore viene perduto entro la parete stessa e si riduce la quantità di calore realmente ceduta
verso l’ambiente.
In queste condizioni la resa netta del radiatore risulta inferiore a quella di progetto e, per soddisfare la domanda di riscaldamento,
l’unica soluzione consiste nell’aumentare la temperatura dell’acqua in caldaia, con le conseguenze negative già descritte.
Vantaggi dei ventilconvettori
I vantaggi offerti dai ventilconvettori rispetto ai radiatori sono molto ampi e possono suddividersi tra quelli per gli utenti e quelli per gli
installatori.
Vantaggi per gli utenti
Miglior livello di comfort
I ventilconvettori producono un flusso d’aria forzata, per mezzo del ventilatore di cui sono equipaggiati, che investe l’intero ambiente,
produce un attivo ricircolo d’aria, impedisce la formazione di zone stagnanti e stratificazioni e mantiene un movimento dell’aria
gradevole e uniforme.
Il riscaldamento con i ventilconvettori è uno dei più confortevoli oggi realizzabili e certamente quello meglio rispondente ai moderni
modelli di vita. Infatti esso mantiene un flusso d’aria temperata nell’intero locale alla velocità e portata che meglio rispondono ai
requisiti così come si manifestano. L’aria viene diffusa a temperatura moderata poichè il ventilconvettore è alimentato con acqua a
bassa temperatura rispetto a quella dei radiatori: appena 45 o 50 °C. Ciò mantiene il livello di umidità dell’aria a valori entro i limiti di
benessere nella maggior parte della stagione di riscaldamento. Inoltre, nei locali la velocità dell’aria si mantiene sui valori di
benessere: da 0,13 a 0,20 m/s.
La gradevole e costante ventilazione, insieme con il riscaldamento a bassa temperatura, offre un reale benessere in tutte le condizioni
d’uso.
Maggior pulizia dell’aria e maggiore igienicità negli ambienti
Un filtro sulla ripresa dell’apparecchio trattiene con continuità polveri, filacce, fibre, pelo animale ecc. depurando l’aria e prevenendo
l’inalazione di queste impurità. Pertanto le persone che soggiornano negli ambienti risultano protette contro gli effetti delle polveri, e
nei locali si realizzano condizioni più igieniche e salutari. Non si producono antiestetici baffi sulle pareti nè imbrattamento, con il
risultato di poter limitare e dilazionare nel tempo la pulizia e l’imbiancatura.
Il ventilconvettore si conferma come un mezzo di riscaldamento molto più igienico rispetto ai radiatori e migliora la salubrità dei locali.
Nessuna stratificazione, nessuna corrente fredda, riscaldamento più efficiente
Con i ventilconvettori non si producono stratificazioni perchè vi è continuo ricircolo d’aria in tutto l’ambiente con un vigoroso ed
efficiente rimescolamento. Neppure si possono produrre correnti fredde perchè il ventilconvettore esercita un’azione che le può
neutralizzare. Il riscaldamento risulta più efficiente poichè non vi sono perdite di calore per radiazione verso la parete posteriore
all’apparecchio. Questo produce un minor consumo di combustibile e minori spese di gestione. Tutto il calore viene perciò ceduto
all’ambiente e alle persone in esso presenti.
Con il ventilconvettore la temperatura risulta meglio equalizzata ed uniforme dal pavimento verso il soffitto, e da una parete all’altra
del locale, migliorando il benessere.
Nessuna inerzia termica
La messa a regime dei locali è molto rapida, all’accensione del ventilatore. L’aria inizia ad essere ricircolata immediatamente e quindi il
calore viene distribuito senza le attese dovute all’inerzia termica dei radiatori. Ciò permette una risposta eccellente alle situazioni oggi
molto frequenti di abitazioni e locali usati in modo discontinuo nel corso della giornata. A ciò si aggiunge l’opportunità di importanti
risparmi di combustibile e quindi di una apprezzabile economia nelle spese del riscaldamento.
Un’altra applicazione ineccepibile per i ventilconvettori si ha nelle seconde case, utilizzate solo saltuariamente nel corso dell’anno. Qui
la rapidità di messa a regime è una condizione determinante per raggiungere il benessere termico in tempi brevi e quindi usufruire
meglio della propria abitazione.
Il ventilconvettore costituisce la risposta ottimale per un’occupazione discontinua di abitazioni e alloggi, sia dal punto di vista del
benessere, sia da quello del risparmio dei consumi.
Riscaldamento a bassa temperatura: una soluzione ecologica
Il riscaldamento a bassa temperatura rappresenta una forma notevolmente più ecologica per riscaldare gli ambienti rispetto al
riscaldamento ad alta temperatura con radiatori.
Infatti esso può fruire di:
- caldaie a condensazione ad alta efficienza
- pompe di calore ad alta efficienza e basso impatto ambientale
- impianti con pannelli solari.
Questi sistemi offrono il massimo oggi consentito dalla tecnologia in fatto di risparmio energetico, riduzione dei costi di gestione, e di
tutela dell’ambiente.
Il riscaldamento a ventilconvettori costituisce un salto di qualità notevole a vantaggio della tutela dell’ambiente, oltre che del
benessere delle persone. Esso contribuisce a limitare l’effetto serra. Il ventilconvettore è perciò un vero Amico dell’Ambiente.
antonio
Messaggi: 886
Iscritto il: lun set 17, 2007 11:27

Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da antonio »

Alex875 ha scritto: Vantaggi dei moderni ventilconvettori nelle abitazioni residenziali
Antonio Briganti
.........................I radiatori, per effetto dell’alta temperatura di funzionamento (70 - 80 °C)...................
Ma questo è un articolo scritto di recente?
giotisi
Messaggi: 4629
Iscritto il: mer mag 27, 2009 11:52
Località: brescia

Re: Domanda su cambio termosifone con ventilconvettore

Messaggio da giotisi »

Per chi ha tempo di leggere questo articolo, molto interessante, tratto da una nota casa costruttrice di ventilconvettori per la quale ometto il nome per non fare publicità.

..non si era capito :D :D

Di grazia,mi potresti citare UN SOLO componente organico che carbonizza sotto i 100°C ? (Uno, piccolo piccolo, una muffa, un batterio, quel che vuole...) (NB: carbonizzazione : riduzione della componente organica a Carbonio)

...del rumore ne vogliamo parlare?
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