Parere dimensionamento venticonvettori
Moderatore: Edilclima
Parere dimensionamento venticonvettori
Scusatemi, premetto che non sono un esperto di impianti di condizionamento e di valutazioni estive, volevo giusto un vostro parere su un dimensionamento di unità interne a ventilconvettori da collegare ad una pompa di calore aria/acqua che fa riscaldamento/raffrescamento.
Premetto che innazitutto di tratta di una casa in classe A+, con murature con trasmittanza media di 0.25 W/m2K dato un cappotto esterno da 8cm. Siamo in zona D, e il carico termico di progetto invernale è di 6.7 kW.
Studiando qualcosina in giro, chiaramente per quello che si può approfondire, per fare almeno un calcolo grossolano si dovrebbero tener conto due parametri:
- il carico termico, e comunque per un'abitazione di quelle caratteristiche, ho trovato che un 30W per m3 è un valore più che sufficiente;
- la portata di aria, che dovrebbe venire fuori dal volume moltiplicato per 5-6 volte
Premesso avere un parere su questi due parametri da verificare, qualora un'unità non potesse verificarle entrambe, ce ne sarebbe una più preponderante dell'altra?
Per essere più precisi avrei da raffrescare i seguenti:
4 vani per un totale di 50 m2 (H=2.7m), con un canalizzato, che hanno una dispersione invernale di 2.8 kW
1 vano per un totale di 37 m2 (H=2.7m), con un'unità singola, che ha una dispersione di 2.3 kW
Premetto che innazitutto di tratta di una casa in classe A+, con murature con trasmittanza media di 0.25 W/m2K dato un cappotto esterno da 8cm. Siamo in zona D, e il carico termico di progetto invernale è di 6.7 kW.
Studiando qualcosina in giro, chiaramente per quello che si può approfondire, per fare almeno un calcolo grossolano si dovrebbero tener conto due parametri:
- il carico termico, e comunque per un'abitazione di quelle caratteristiche, ho trovato che un 30W per m3 è un valore più che sufficiente;
- la portata di aria, che dovrebbe venire fuori dal volume moltiplicato per 5-6 volte
Premesso avere un parere su questi due parametri da verificare, qualora un'unità non potesse verificarle entrambe, ce ne sarebbe una più preponderante dell'altra?
Per essere più precisi avrei da raffrescare i seguenti:
4 vani per un totale di 50 m2 (H=2.7m), con un canalizzato, che hanno una dispersione invernale di 2.8 kW
1 vano per un totale di 37 m2 (H=2.7m), con un'unità singola, che ha una dispersione di 2.3 kW
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Un utente ha posto una domanda simile non molto tempo fa e ha ricevuto diversi consigli.
Funzione "cerca" e buona lettura...
Funzione "cerca" e buona lettura...
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Sono arrivato fino al 2014, però poi le conversazioni con scambio di opionioni finiscono con il pensiero di voler strappare una progettazione in maniera gratuita, e non si arriva mai ad una conclusione.
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Sono arrivato a poter calcolare quella che è l'energia termica utile del mio involucro, che è pari a 23,673 kWh/m2 anno
Questo dato non mi può aiutare in qualche modo al dimensionamento di un impianto con i ventilconvettori?
Questo dato non mi può aiutare in qualche modo al dimensionamento di un impianto con i ventilconvettori?
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Credo che nessun calcolo energetico ti aiuti a dimensionare un ventiloconvettore: l'unico aiuto ti viene dai calcoli relativi alla potenza.
Quella di picco (max estiva e max invernale) innanzi tutto e poi quella necessaria alle varie ore della giornata nei vari mesi dell'anno. Normalmente è sufficiente la giornata tipo di ciascun mese, in quanto sono comprese quasi tuttte le situazioni che si possono verificare. Per esempio, ad una certa ora di un certo mese in un locale devi scaldare e in un altro devi raffreddare. Una situazione standard per molti uffici: si rimedia mettendo a disposizione due fluidi contrastanti (uno caldo e uno freddo). Le tecnologie sono molte: acqua/acqua, acqua/aria, ecc. .
Nelle abitazioni difficilmente si adottano sistemi sofisticati e si lascia all'utente la responsabilità della regolazione: apertura e chiusura delle finestre. Quando non basta, come (probabilmente) in edifici come quello da te descritto, occorre pensare a soluzioni diverse.
Fatti i debiti calcoli, occorre valutare quando il ventiloconvettore potrebbe non funzionare a dovere: con un solo fluido a disposizione c'è il pericolo di aver bisogno di freddo, ma di non averne a disposizione.
Allora si installa almeno una valvola di intercettazione elettrica per bloccare la circolazione naturale (in inverno).
Per il dimensionamento credo che occorra una portata di circa 3 vol/h per la fase invernale (quindi, bassa velocità) e come dici tu, dai 4 ai 6 vol/h per la fase estiva (quindi, velocità più elevate).
Tieni conto che i valori di resa dei ventiloconvettori sono esagerati del 30/40 % e che la portata non è fissata dai calcoli di resa, ma dalla conformazione del circuito idraulico .
Quella di picco (max estiva e max invernale) innanzi tutto e poi quella necessaria alle varie ore della giornata nei vari mesi dell'anno. Normalmente è sufficiente la giornata tipo di ciascun mese, in quanto sono comprese quasi tuttte le situazioni che si possono verificare. Per esempio, ad una certa ora di un certo mese in un locale devi scaldare e in un altro devi raffreddare. Una situazione standard per molti uffici: si rimedia mettendo a disposizione due fluidi contrastanti (uno caldo e uno freddo). Le tecnologie sono molte: acqua/acqua, acqua/aria, ecc. .
Nelle abitazioni difficilmente si adottano sistemi sofisticati e si lascia all'utente la responsabilità della regolazione: apertura e chiusura delle finestre. Quando non basta, come (probabilmente) in edifici come quello da te descritto, occorre pensare a soluzioni diverse.
Fatti i debiti calcoli, occorre valutare quando il ventiloconvettore potrebbe non funzionare a dovere: con un solo fluido a disposizione c'è il pericolo di aver bisogno di freddo, ma di non averne a disposizione.
Allora si installa almeno una valvola di intercettazione elettrica per bloccare la circolazione naturale (in inverno).
Per il dimensionamento credo che occorra una portata di circa 3 vol/h per la fase invernale (quindi, bassa velocità) e come dici tu, dai 4 ai 6 vol/h per la fase estiva (quindi, velocità più elevate).
Tieni conto che i valori di resa dei ventiloconvettori sono esagerati del 30/40 % e che la portata non è fissata dai calcoli di resa, ma dalla conformazione del circuito idraulico .
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Innanzitutto ti ringrazio per la disponibilità nella risposta.Esa ha scritto:Credo che nessun calcolo energetico ti aiuti a dimensionare un ventiloconvettore: l'unico aiuto ti viene dai calcoli relativi alla potenza.
Quella di picco (max estiva e max invernale) innanzi tutto e poi quella necessaria alle varie ore della giornata nei vari mesi dell'anno. Normalmente è sufficiente la giornata tipo di ciascun mese, in quanto sono comprese quasi tuttte le situazioni che si possono verificare. Per esempio, ad una certa ora di un certo mese in un locale devi scaldare e in un altro devi raffreddare. Una situazione standard per molti uffici: si rimedia mettendo a disposizione due fluidi contrastanti (uno caldo e uno freddo). Le tecnologie sono molte: acqua/acqua, acqua/aria, ecc. .
Nelle abitazioni difficilmente si adottano sistemi sofisticati e si lascia all'utente la responsabilità della regolazione: apertura e chiusura delle finestre. Quando non basta, come (probabilmente) in edifici come quello da te descritto, occorre pensare a soluzioni diverse.
Fatti i debiti calcoli, occorre valutare quando il ventiloconvettore potrebbe non funzionare a dovere: con un solo fluido a disposizione c'è il pericolo di aver bisogno di freddo, ma di non averne a disposizione.
Allora si installa almeno una valvola di intercettazione elettrica per bloccare la circolazione naturale (in inverno).
Per il dimensionamento credo che occorra una portata di circa 3 vol/h per la fase invernale (quindi, bassa velocità) e come dici tu, dai 4 ai 6 vol/h per la fase estiva (quindi, velocità più elevate).
Tieni conto che i valori di resa dei ventiloconvettori sono esagerati del 30/40 % e che la portata non è fissata dai calcoli di resa, ma dalla conformazione del circuito idraulico .
Come ho detto avviando questo thread, ho chiesto un aiuto sull'estivo perchè mentre sul caldo riesco a determinare in maniera rigorosa il carico di progetto e quindi a dimensionare più correttamente la pompa di calore aria/acqua che ho scelto, sul freddo non ci riesco, anche perchè non ho un software valido a mia disposizione.
Allora la cosa che mi preoccupa è questa: quando ti rivolgi per un caso semplice come questo (intendo per una soluzione residenziale) al rivenditore o all'idraulico, ti fanno la solita formula volume per 35 (sul caldo) o per 25 sul freddo. Considerando che sul lato caldo, con questa formula, con i miei metri cubi, avrei dovuto prendere un pompa di calore di almeno 12 kW, e invece modellando in Termus correttamente l'edificio (che è in classe A+) con più o meno tutti i ponti termici, siamo intorno ai 7kW, non vorrei incappare nella situazione sul lato freddo di dover scegliere macchine sovradimensionate quando invece le potrei "ritagliare" più precisamente sulla mia abitazione. Chiaramente questo ad un idraulico o ad un rivenditore non posso chiederlo
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
ma porca pupazza... cosa ci stai a fare tu?nicopana ha scritto:Allora la cosa che mi preoccupa è questa: quando ti rivolgi per un caso semplice come questo (intendo per una soluzione residenziale) al rivenditore o all'idraulico, ti fanno la solita formula volume per 35 (sul caldo) o per 25 sul freddo. Considerando che sul lato caldo, con questa formula, con i miei metri cubi, avrei dovuto prendere un pompa di calore di almeno 12 kW, e invece modellando in Termus correttamente l'edificio (che è in classe A+) con più o meno tutti i ponti termici, siamo intorno ai 7kW, non vorrei incappare nella situazione sul lato freddo di dover scegliere macchine sovradimensionate quando invece le potrei "ritagliare" più precisamente sulla mia abitazione. Chiaramente questo ad un idraulico o ad un rivenditore non posso chiederlo
I calcoli, no? Allora fa i calcoli e fa risparmiare il tuo cliente! Ecche cavolo! Sei pagato per quello, altrimenti il progetto degli impianti commissionalo all'idraulico e alle sue formuline!
Non hai il sw? Esistono i fogli di calcolo, oppure, dato che sei in zona D, comprati Termus estivo o come si chiama. Costerà qualche centinaia di € e ti dura 10 anni!
Non puoi dimensionare niente senza avere i numeri. Su quelli ragioniamo.
Per_Corsi su LEGGE 10 + bozza DM REQUISITI minimi, Termotecnica, VMC, Ponti termici https://www.paolosavoia.com/corso-online
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
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Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Nelle abitazioni (normali) la macchina che va bene per la stagione fredda va bene anche per la stagione calda.
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Questo lo dice l'installatore! In zona D, in abiatazioni isolate, poi soprattutto se hanno serramenti non schermati, il carico termico è maggiore delle dispersioni! Per non parlare del fatto che l'edificio sia in un centro abitato, dove c'è il gfenomeno dell'isola di calore etc etc etc.Esa ha scritto:Nelle abitazioni (normali) la macchina che va bene per la stagione fredda va bene anche per la stagione calda.
Da tenere presente poi, che l'uso a ventilconvettori richiede un surplus di potenza per portare in temperatura i locali in tempo ridotto.
Quindi, servono numeri
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Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Sto parlando di abitazioni normali, cioè abitazioni per le quali il calcolo del carico termico non necessita delle simulazioni dinamiche (esistono anche quelle, per calcolare la potenza). D'altra parte alle abitazioni sono dedicati capitoli specifici per calcolare il carico termico.
Di solito, il carico termico estivo è pari alla metà del carico termico invernale, come dice l'installatore (che ha ragione).
I problemi da affrontare sono: come raffreddare, per esempio, a gennaio/febbraio se non hai a disposizione il fluido freddo (devi ricorrere alla finestra?) e come evitare di avere a disposizione una potenza esagerata in inverno (90% delle abitazioni) che diventa super esagerata in estate.
Di solito, il carico termico estivo è pari alla metà del carico termico invernale, come dice l'installatore (che ha ragione).
I problemi da affrontare sono: come raffreddare, per esempio, a gennaio/febbraio se non hai a disposizione il fluido freddo (devi ricorrere alla finestra?) e come evitare di avere a disposizione una potenza esagerata in inverno (90% delle abitazioni) che diventa super esagerata in estate.
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
L'isola di calore non aumenta il carico termico dell'edificio, ma impedisce alle macchine (mal progettate) di funzionare.
Re: Parere dimensionamento venticonvettori
Certo, avere fuori 2°C in + fa faticare sia le macchine, sia aumenta il carico termico!Esa ha scritto:L'isola di calore non aumenta il carico termico dell'edificio, ma impedisce alle macchine (mal progettate) di funzionare.
Non servono simulazioni dinamiche, serve un calcolo anche banale con Carrier Pizzetti.
A mio avviso, in zona D, se l'edificio è isolato, il carico di progetto è almeno pari, ma penso superiore, alle dispersioni invernali di progetto, considerando poi il surplus per intermittenza dei ventil.
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