contabilizzazione aria primaria
Moderatore: Edilclima
contabilizzazione aria primaria
Riposto per isolare la discussione.
Ho una multiutenza diciamo terziaria con UTA aria primaria alimentata da PdC con desurriscaldatore che oltre ad alimentare una rete di ventilo e radiatori mi fa anche le tre batterie calda, fredda e postriscaldo estivo alimentato con il desurrisc.
Contabilizzo la PdC e le due batterie caldo freddo, due domande:
- secondo alcuni dovrei farlo anche sul post riscaldo, ma se è alimentato dal desur. perché dovrei farlo? non è calore gratuito?
- se ogni utenza(centro di spesa) può parzializzare tramite serrande la portata agendo al contempo sull'inverter del ventilatore, oltre ad avere orari ipoteticamente diversi come dovrei suddividere l'energia imputabile alle batterie dell'UTA? io pensavo semplicemente in base alla portata nominale di ciascuna zona...
Ho una multiutenza diciamo terziaria con UTA aria primaria alimentata da PdC con desurriscaldatore che oltre ad alimentare una rete di ventilo e radiatori mi fa anche le tre batterie calda, fredda e postriscaldo estivo alimentato con il desurrisc.
Contabilizzo la PdC e le due batterie caldo freddo, due domande:
- secondo alcuni dovrei farlo anche sul post riscaldo, ma se è alimentato dal desur. perché dovrei farlo? non è calore gratuito?
- se ogni utenza(centro di spesa) può parzializzare tramite serrande la portata agendo al contempo sull'inverter del ventilatore, oltre ad avere orari ipoteticamente diversi come dovrei suddividere l'energia imputabile alle batterie dell'UTA? io pensavo semplicemente in base alla portata nominale di ciascuna zona...
Re: contabilizzazione aria primaria
Riposto di qua, ho visto ora la nuova discussione.
In genere l'aria primaria è a portata costante, a meno che non ci siano sistemi basati sul controllo della qualità dell'aria (ancora piuttosto rari). Con portata costante si può stilare una tabella millesimale sulla base delle portate di progetto.
Se invece parliamo di impianti tutt'aria, è più facile (non scontato) che ci sia portata variabile; in tal caso le cassette di regolazione intelligenti sono in grado di misure la portata d'aria in transito e, immagino, riportare tale dato in remoto. Naturalmente come nel caso dei vrv, il sistema di misura non è certificato MID.
In genere l'aria primaria è a portata costante, a meno che non ci siano sistemi basati sul controllo della qualità dell'aria (ancora piuttosto rari). Con portata costante si può stilare una tabella millesimale sulla base delle portate di progetto.
Se invece parliamo di impianti tutt'aria, è più facile (non scontato) che ci sia portata variabile; in tal caso le cassette di regolazione intelligenti sono in grado di misure la portata d'aria in transito e, immagino, riportare tale dato in remoto. Naturalmente come nel caso dei vrv, il sistema di misura non è certificato MID.
Re: contabilizzazione aria primaria
se il post è alimentato solo dal desurriscaldatore io non lo contabilizzerei.
in genere la portata d'aria, anche negli impianti ad aria primaria, è "costante a tratti" (nel senso che è costante, ma varia nel ciclo giornaliero, settimanale e stagionale, ad es. è spenta negli orari in cui l'attività è chiusa, oppure è maggiore d'estate e minore d'inverno, e così via).
se si può assumere che le attività siano tutte caratterizzate da orari simili (es tutti uffici), allora la suddivisione sulle portate nominali è un buon "criterio millesimale", viceversa almeno in teoria andrebbe "pesato" il fatto che magari qualcuno sta aperto il sabato e la domenica, o fa più tardi/presto la sera (anche se dubito siano disponibili info così dettagliate). se hai fortuna, questi orari sono regolati da orologi (o programmazioni di cicli giornalieri/settimanali) e quindi sono prevedibili a priori, viceversa se l'utente ha la "manopola" dell'aria in casa sua, la cosa si complica (però è molto raro: di solito l'utente ha un controllo di temperatura, non di portata).
le cassette VAV hanno la possibilità di riportare il valore della effettiva portata misurata, ma in effetti ancora oggi non in tutti gli impianti (e fino ai primi anni 2000 quasi mai) si cabla anche il feedback (spesso si cabla solo il segnale in uscita, e non il ritorno della lettura). se il feedback non è disponibile, si potrebbe registrare il valore di output della regolazione (o le ore in cui ogni singolo regolatore lato utente è stato sulla posizione "max" o "min" o che altro).
bisogna capire anche se l'aria ha la stessa temperatura per tutti (se il post è unico, è certamente così, viceversa ogni VAV potrebbe avere il suo post)
PS: generalmente l'inverter regola a pressione costante (ovvero fa in modo che a valle dei filtri ci sia un livello di pressione adeguato per tenere la portata nominale sul regolatore più sfavorito in posizione "quasi" completamente aperto), o costante a tratti (come sopra, ma con più livelli a seconda di quante zone sono attive) o più raramente con ritaratura periodica (come sopra, solo che il valore di pressione non è prestabilito in fase di collaudo, ma ricalcolato dinamicamente a intervalli di tempo regolari tramite retroazione: questa opzione è particolarmente utile in sistemi con filtri terminali in ambiente, che sono quindi soggetti al variare delle equilibrature tra i vari rami a causa dello sporcamento).
in genere la portata d'aria, anche negli impianti ad aria primaria, è "costante a tratti" (nel senso che è costante, ma varia nel ciclo giornaliero, settimanale e stagionale, ad es. è spenta negli orari in cui l'attività è chiusa, oppure è maggiore d'estate e minore d'inverno, e così via).
se si può assumere che le attività siano tutte caratterizzate da orari simili (es tutti uffici), allora la suddivisione sulle portate nominali è un buon "criterio millesimale", viceversa almeno in teoria andrebbe "pesato" il fatto che magari qualcuno sta aperto il sabato e la domenica, o fa più tardi/presto la sera (anche se dubito siano disponibili info così dettagliate). se hai fortuna, questi orari sono regolati da orologi (o programmazioni di cicli giornalieri/settimanali) e quindi sono prevedibili a priori, viceversa se l'utente ha la "manopola" dell'aria in casa sua, la cosa si complica (però è molto raro: di solito l'utente ha un controllo di temperatura, non di portata).
le cassette VAV hanno la possibilità di riportare il valore della effettiva portata misurata, ma in effetti ancora oggi non in tutti gli impianti (e fino ai primi anni 2000 quasi mai) si cabla anche il feedback (spesso si cabla solo il segnale in uscita, e non il ritorno della lettura). se il feedback non è disponibile, si potrebbe registrare il valore di output della regolazione (o le ore in cui ogni singolo regolatore lato utente è stato sulla posizione "max" o "min" o che altro).
bisogna capire anche se l'aria ha la stessa temperatura per tutti (se il post è unico, è certamente così, viceversa ogni VAV potrebbe avere il suo post)
PS: generalmente l'inverter regola a pressione costante (ovvero fa in modo che a valle dei filtri ci sia un livello di pressione adeguato per tenere la portata nominale sul regolatore più sfavorito in posizione "quasi" completamente aperto), o costante a tratti (come sopra, ma con più livelli a seconda di quante zone sono attive) o più raramente con ritaratura periodica (come sopra, solo che il valore di pressione non è prestabilito in fase di collaudo, ma ricalcolato dinamicamente a intervalli di tempo regolari tramite retroazione: questa opzione è particolarmente utile in sistemi con filtri terminali in ambiente, che sono quindi soggetti al variare delle equilibrature tra i vari rami a causa dello sporcamento).
Re: contabilizzazione aria primaria
Forse non ho compreso bene la domanda e se, la risposta fosse fuori luogo me ne scuso...., ma non puoi mettere i contabilizzatori di energia a servizio di ogni singola batteria escluso il post-risc.?moebius ha scritto:come dovrei suddividere l'energia imputabile alle batterie dell'UTA?
Ultima modifica di simcat il gio ago 06, 2015 09:28, modificato 1 volta in totale.
Re: contabilizzazione aria primaria
[quote="mat"]Riposto di qua, ho visto ora la nuova discussione.
In genere l'aria primaria è a portata costante, a meno che non ci siano sistemi basati sul controllo della qualità dell'aria (ancora piuttosto rari). Con portata costante si può stilare una tabella millesimale sulla base delle portate di progetto.[quote="mat"]
Non siamo così pessimisti, ormai di se ne fanno di impianti a portata variabile e, sull'aria primaria è la situazione più semplice (bilanci aria permettendo, ovviamente...)
In genere l'aria primaria è a portata costante, a meno che non ci siano sistemi basati sul controllo della qualità dell'aria (ancora piuttosto rari). Con portata costante si può stilare una tabella millesimale sulla base delle portate di progetto.[quote="mat"]
Non siamo così pessimisti, ormai di se ne fanno di impianti a portata variabile e, sull'aria primaria è la situazione più semplice (bilanci aria permettendo, ovviamente...)
Re: contabilizzazione aria primaria
Si è quello che pensavo anche io, contab su ogni batteria e suddivisione in funzione della portata nominale. Non ci sono cassette di zona con portata variabile però essendo un polo museale, con caffetteria, negozio, uffici e zone didattiche su alcune utenze è stata messa una serranda di zona e gli orari non coincideranno per forza... il post risc in estate è alimentato esclusivamente dal desur. quindi no contab. in inverno invece è derivato dalla batt di risc quindi contabilizzato.
Re: contabilizzazione aria primaria
Tanto per parlare: oltre al controllo di qualità dell'aria, per un Committente "sensibile" ai consumi, si mettono serrande motorizzate agli ingressi delle varie "salette riunioni" e/o uffici "poco" frequentati, comandate da un sensore in entrata.simcat ha scritto:mat ha scritto:Riposto di qua, ho visto ora la nuova discussione.
In genere l'aria primaria è a portata costante, a meno che non ci siano sistemi basati sul controllo della qualità dell'aria (ancora piuttosto rari). Con portata costante si può stilare una tabella millesimale sulla base delle portate di progetto.mat ha scritto:
Non siamo così pessimisti, ormai di se ne fanno di impianti a portata variabile e, sull'aria primaria è la situazione più semplice (bilanci aria permettendo, ovviamente...)
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Re: contabilizzazione aria primaria
Io invece contabilizzerei anche il desurriscaldo. Non è raro trovare pdc con la priorità sul desurriscaldo (Clivet per esempio), e in questo caso il freddo viene smaltito (tipicamente produzione di acs estiva)
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: contabilizzazione aria primaria
Sulla portata variabile o meno: resto dell'idea (tanto più se parliamo di retrofit su impianti esistenti) che nel campo dell'aria primaria la portata sia nella maggioranza dei casi costante, intendendo durante il suo funzionamento: se poi ci sono orari di gestione diversi tra le varie utenze e addirittura all'interno della stessa utenza, il discorso diventa piuttosto complesso. Si dovrebbero sommare tutti gli integrali sul tempo degli output delle cassette (o dei regolatori come dice Ronin, solo che in questo caso c'è un grado di incertezza in più), e bisogna vedere se gli specifici regolatori sono in grado di farlo, altrimenti va demandato ad un programma apposito inserito nella supervisione (che dev'esserci necessariamente, altro punto critico). In più se i regolatori sono accessibili all'utente c'è il rischio che i dati vengano manomessi...
Se poi ci sono semplici serrande on-off comandate da sensori o interruttori manuali, apriti cielo.
Beh in tal caso metti i contabilizzatori sull'attacco acqua delle batterie.Ronin ha scritto:bisogna capire anche se l'aria ha la stessa temperatura per tutti (se il post è unico, è certamente così, viceversa ogni VAV potrebbe avere il suo post)
Se poi ci sono semplici serrande on-off comandate da sensori o interruttori manuali, apriti cielo.