In particolare sto valutando se vale la pena fare i corsi per la certificazione o è solo tempo perso.
Cito dal sito FIRE:
Ora, vi chiedo, qualcuno ha esperienza in merito?Il Responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia (in genere chiamato energy manager) è obbligatorio in tutte le aziende e gli enti dell'industria caratterizzati da consumi superiori ai 10.000 tep/anno e nelle realtà del settore civile, terziario e pubblica amministrazione con una soglia di consumo di 1.000 tep/anno.
Si tratta di un profilo di alto livello, con competenze manageriali, tecniche, economico-finanziarie, legislative e di comunicazione che supporta i decisori aziendali nelle politiche e nelle azioni collegate all'energia. La figura dell'energy manager è fondamentale per supportare le imprese nell'attuare politiche di riduzione dei consumi energetici – e dunque dei costi – e nel tenere conto in modo efficiente dell'energia in tutte le fasi della produzione o della gestione degli edifici.
avete ottenuto la certificazione?
vale la pena farlo?
e soprattutto, vi pagano per questo lavoro di consulenza?
ovviamente, dato che vorrei farlo come consulente esterno, mi interessano soprattutto coloro che non sono direttamente dipendenti dell'azienda per cui fanno l'energy manager.
Poi mi sono chiesto... ma 1000 tep sono tanti o sono pochi? nel senso, quanto consuma un normale edificio, ad esempio una scuola, un edificio pubblico comunale tipo una biblioteca, oppure un tribunale? Avete qualche riferimento anche grossolano?