contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Moderatore: Edilclima
contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Buongiorno a tutti.
Stamattina sono stato in un appartamento in cui ho trovato un impianto radiante a soffitto risalente, secondo la proprietà, agli anni 50, del quale è "opportuno" predisporre la contabilizzazione dei consumi.
A Padova, in un centralissimo condominio di 7 piani ho trovato questo tipo impianto che ho visto per la prima volta, costituito da piastre metalliche fissate a soffitto, di superficie circa 10÷12mq ciascuna, alimentate da tubazioni in ferro con acqua a media temperatura direttamente dalla caldaia centralizzata ( ci sono 3 piastre in un appartamento di circa 55 mq ).
Si sta facendo la ristrutturazione completa dell'appartamento ( escluso il riscaldamento ) e quindi mi sembra d'obbligo pensare a come poter contabilizzare visto l'obbligo del D.Lgs. 104/14.
Il problema è che le tre piastre sono alimentate singolarmente da tubazioni metalliche non isolate in acciaio, diam. 1/2" sulle quali ci sono tre valvole manuali a volantino per l'intercettazione. Non sono individuabili le tubazioni del ritorno: non essendo visibili sulle piastre gli sfiati, certamente saranno collegate ai montanti (unici per tutto il condominio) al piano superiore.
Avete già visto impianti di questo tipo? Come si può fare la contabilizzazione? Il sistema sarebbe quello di installare valvole termoelettriche con contabilizzatore, ma la seconda sonda dove la posso collegare dato che è visibile solo la tubazione d'ingresso alla piastra? Per utilizzare i ripartitori: potrebbero essere dimensionabili, ma con le piastre a soffitto e con quelle temperature di mandata non sarebbero in grado di determinare correttamente il salto di temperatura con l'aria ambiente, a meno di non metterli con sonda temperatura corpo scaldante "splittata" rispetto al corpo.
Avete già avuto a che fare con questo tipo di impianti? Che soluzioni potete consigliare? Grazie.
Luca
Stamattina sono stato in un appartamento in cui ho trovato un impianto radiante a soffitto risalente, secondo la proprietà, agli anni 50, del quale è "opportuno" predisporre la contabilizzazione dei consumi.
A Padova, in un centralissimo condominio di 7 piani ho trovato questo tipo impianto che ho visto per la prima volta, costituito da piastre metalliche fissate a soffitto, di superficie circa 10÷12mq ciascuna, alimentate da tubazioni in ferro con acqua a media temperatura direttamente dalla caldaia centralizzata ( ci sono 3 piastre in un appartamento di circa 55 mq ).
Si sta facendo la ristrutturazione completa dell'appartamento ( escluso il riscaldamento ) e quindi mi sembra d'obbligo pensare a come poter contabilizzare visto l'obbligo del D.Lgs. 104/14.
Il problema è che le tre piastre sono alimentate singolarmente da tubazioni metalliche non isolate in acciaio, diam. 1/2" sulle quali ci sono tre valvole manuali a volantino per l'intercettazione. Non sono individuabili le tubazioni del ritorno: non essendo visibili sulle piastre gli sfiati, certamente saranno collegate ai montanti (unici per tutto il condominio) al piano superiore.
Avete già visto impianti di questo tipo? Come si può fare la contabilizzazione? Il sistema sarebbe quello di installare valvole termoelettriche con contabilizzatore, ma la seconda sonda dove la posso collegare dato che è visibile solo la tubazione d'ingresso alla piastra? Per utilizzare i ripartitori: potrebbero essere dimensionabili, ma con le piastre a soffitto e con quelle temperature di mandata non sarebbero in grado di determinare correttamente il salto di temperatura con l'aria ambiente, a meno di non metterli con sonda temperatura corpo scaldante "splittata" rispetto al corpo.
Avete già avuto a che fare con questo tipo di impianti? Che soluzioni potete consigliare? Grazie.
Luca
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
E' già possibile contabilizzare impianti, con qualsiasi distribuzione orizzontale o verticale, anche monotubo, a patto che le valvole siano termostatizzabili. Se non lo sono, le fai cambiare o installare.
La contabilizzazione avviene in maniera indiretta tramite il conteggio dei tempi in cui la valvola è aperta.
L'unica difficoltà che vedo è la determinazione della potenza dei corpi scaldanti.
La contabilizzazione avviene in maniera indiretta tramite il conteggio dei tempi in cui la valvola è aperta.
L'unica difficoltà che vedo è la determinazione della potenza dei corpi scaldanti.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Grazie NoNickName.NoNickName ha scritto:E' già possibile contabilizzare impianti, con qualsiasi distribuzione orizzontale o verticale, anche monotubo, a patto che le valvole siano termostatizzabili. Se non lo sono, le fai cambiare o installare.
La contabilizzazione avviene in maniera indiretta tramite il conteggio dei tempi in cui la valvola è aperta.
L'unica difficoltà che vedo è la determinazione della potenza dei corpi scaldanti.
Credo che per attuare quanto suggerisci, cioè una misura indiretta quale il tempo di apertura del flusso, sia fondamentale che i dati di funzionamento del radiante siano gli stessi nei vari appartamenti, rapportati alla potenza W/m² ottenibili dalla piastra. In effetti la difficoltà è che, avendo un montante unico per i sette piani, senza regolatori di portata, con tubazioni non isolate non è facile determinare la portata del singolo corpo scaldante, nè essere certi che tutti i corpi scaldanti sui piani diversi abbiano le stesse temperature di funzionamento. Ne è la riprova che, quattro piani sopra (nemmeno l'ultimo piano), il proprietario si è installato un impianto di riscaldamento integrativo a quello condominiale, mentre nell'appartamento considerato non ci sono mai stati problemi di basse temperature.
Se hai qualche altra dritta da consigliarmi te ne sarei molto grato.
Luca
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
La portata è irrilevante ai fini della contabilizzazione indiretta.
Attribuendo la potenza nominale ad ogni corpo scaldante, e integrandola per il tempo in cui tale potenza viene erogata, hai già una misura dell'energia emessa.
Tuttalpiù, il contabilizzatore terrà conto del fattore di riduzione/aumento della potenza erogata quando la temperatura di mandata della caldaia fosse diversa da quella teorica rispetto alla quale sono state attribuite le potenze ai corpi scaldanti (ad es.: nel caso in cui la caldaia fosse dotata di regolazione climatica).
Attenzione: W/m2 non è una misura di potenza, come dici tu. I Watt sono una potenza! I W/m2 sono una potenza specifica per unità di superficie del corpo scaldante.
Attribuendo la potenza nominale ad ogni corpo scaldante, e integrandola per il tempo in cui tale potenza viene erogata, hai già una misura dell'energia emessa.
Tuttalpiù, il contabilizzatore terrà conto del fattore di riduzione/aumento della potenza erogata quando la temperatura di mandata della caldaia fosse diversa da quella teorica rispetto alla quale sono state attribuite le potenze ai corpi scaldanti (ad es.: nel caso in cui la caldaia fosse dotata di regolazione climatica).
Attenzione: W/m2 non è una misura di potenza, come dici tu. I Watt sono una potenza! I W/m2 sono una potenza specifica per unità di superficie del corpo scaldante.
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Mi riferisco a W/m² in quanto non sono entrato negli altri appartamenti e non so se le piastre abbiano le stesse dimensioni, quindi per la stessa tipologia di corpo scaldante a parità di condizioni di lavoro basterà moltiplicare la potenza specifica per la superficie. La questione che mi preoccupa è appunto l'omogeneità di condizioni di temperatura ai corpi scaldanti. Se fossi sicuro di quest'ultima, potrebbe essere sufficiente anche rapportare i consumi ai tempi di lavoro ed alle superfici esposte in ogni appartamento senza nemmeno procedere alla determinazione della potenza, giusto?NoNickName ha scritto:
Attenzione: W/m2 non è una misura di potenza, come dici tu. I Watt sono una potenza! I W/m2 sono una potenza specifica per unità di superficie del corpo scaldante.
Mi sembra che tu abbia già avuto a che fare con questo sistema di contabilizzazione o sbaglio? quale percentuale di errore posso considerare ne derivi da questo sistema di misura?
Grazie.
Luca
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
La temperatura in arrivo ai corpi scaldanti è per forza di cose uguale per tutti (se l'impianto è a due tubi).
La temperatura di ritorno invece influenza solo l'efficienza della caldaia, ma non la resa dei terminali, e sarà una media pesata delle temperature di uscita delle piastre sulla portata che attraversa ognuna di esse. Ma non ci interessa.
Ho a che fare con tali sistemi, perchè li produciamo. Per correttezza non posso fare nomi.
Su impianti vecchi, sovradimensionati del 30/40%, il risparmio energetico rispetto al normale cronotermostato può arrivare al 43%. Su impianti recenti, sovradimensionati del 20%, il risparmio è di circa il 35%.
Senza sovradimensionamento, si ottiene un minimo di 18% di risparmio energetico.
Quindi come vedi la precisione della misura è irrilevante.
La temperatura di ritorno invece influenza solo l'efficienza della caldaia, ma non la resa dei terminali, e sarà una media pesata delle temperature di uscita delle piastre sulla portata che attraversa ognuna di esse. Ma non ci interessa.
Ho a che fare con tali sistemi, perchè li produciamo. Per correttezza non posso fare nomi.
Su impianti vecchi, sovradimensionati del 30/40%, il risparmio energetico rispetto al normale cronotermostato può arrivare al 43%. Su impianti recenti, sovradimensionati del 20%, il risparmio è di circa il 35%.
Senza sovradimensionamento, si ottiene un minimo di 18% di risparmio energetico.
Quindi come vedi la precisione della misura è irrilevante.
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
NNN "E' possibile contabilizzare impianti a patto che le valvole siano termostatizzabili".
Questa non la sapevo: per me la contabilizzazione si fa indipendentemente dal controllo termostatico.
Questa non la sapevo: per me la contabilizzazione si fa indipendentemente dal controllo termostatico.
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Ah, certo. Ma poi la ripartizione come la fai (nel caso in questione intendo dire)?Esa ha scritto:NNN "E' possibile contabilizzare impianti a patto che le valvole siano termostatizzabili".
Questa non la sapevo: per me la contabilizzazione si fa indipendentemente dal controllo termostatico.
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Re: contabilizzare impianto radiante a soffitto anni 50-60
Buongiorno, mi trovo nella stessa situazione: palazzina del '62 a Trento (3 piani con ciascuno 1 solo appartamento) con riscaldamento centralizzato a colonne montanti con pannelli radianti a soffitto.
Siete riusciti a risolvere la situazione del condominio di Padova? E se sì come? Qui in zona sono rarissimi questi tipi di impianti.
Siete riusciti a risolvere la situazione del condominio di Padova? E se sì come? Qui in zona sono rarissimi questi tipi di impianti.