Dopo tanto tempo mi trovo a progettare un impianto in lombardia che non sia ospedaliero. Mi trovo quindi ad avere a che fare con le portate d'aria di progetto, che in questo caso (laboratori) sono importanti, circa 60.000 mc/h; non posso usufruire di riduzioni come nell'ospedaliero, per cui ce li ho tutti nei denti. Gli assorbimenti elettrici reali delle UTA sono sui 30 kW per la mandata e 20 kW per la ripresa. Oltre a questo ho una sessantina di fancoil, altri 2500W se usiamo prodotti buoni. Pompaggi circa 6 kW. Totale ausiliari circa 60 kW.
L'edificio disperde di picco 55 kW, compreso il trattamento aria siamo sui 550 kW di picco.
Mi trovo che gli ausiliari sono circa il 10% del fabbisogno di picco, circa il 40% nel funzionamento medio.
In una situazione del genere, che cosa si può fare per rispettare il rendimento stagionale?
Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
redigere redigere redigere
Re: Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
Se hai gli ausiliari inverter, moltiplica * 0.6 la loro potenzaarkanoid ha scritto:In una situazione del genere, che cosa si può fare per rispettare il rendimento stagionale?
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
Re: Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
SuperP ha scritto:Se hai gli ausiliari inverter, moltiplica * 0.6 la loro potenzaarkanoid ha scritto:In una situazione del genere, che cosa si può fare per rispettare il rendimento stagionale?
sì d'accordo, non ho specificato, ma è l'ordine di grandezza il problema.
redigere redigere redigere
Re: Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
moltiplicare per 0.6 è la metà di un ordine di grandezza.arkanoid ha scritto:sì d'accordo, non ho specificato, ma è l'ordine di grandezza il problema.
Se vuoi abbassare di un ordine di grandezza, moltiplica per 0.1
Cosa fare? Aumenta l'efficienza dei recuperatori, riduci le portate, considera le portate moltiplicate per 0.6 (in lombardia la norma, interpretando male le UNI TS dice di moltiplicare per 0.6 anche se hai vmc)..
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
Il blog delle curiosità https://www.paolosavoia.com/blog
Linkedin https://www.linkedin.com/in/paolo-savoia-320b1458/
Re: Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
arkanoid ha scritto:Dopo tanto tempo mi trovo a progettare un impianto in lombardia che non sia ospedaliero. Mi trovo quindi ad avere a che fare con le portate d'aria di progetto, che in questo caso (laboratori) sono importanti, circa 60.000 mc/h; non posso usufruire di riduzioni come nell'ospedaliero, per cui ce li ho tutti nei denti. Gli assorbimenti elettrici reali delle UTA sono sui 30 kW per la mandata e 20 kW per la ripresa. Oltre a questo ho una sessantina di fancoil, altri 2500W se usiamo prodotti buoni. Pompaggi circa 6 kW. Totale ausiliari circa 60 kW.
L'edificio disperde di picco 55 kW, compreso il trattamento aria siamo sui 550 kW di picco.
Mi trovo che gli ausiliari sono circa il 10% del fabbisogno di picco, circa il 40% nel funzionamento medio.
In una situazione del genere, che cosa si può fare per rispettare il rendimento stagionale?
Ciao, purtroppo io questo problema ce l'ho quotidianamente e ti posso dire che sul rendimento stagionale ci si può fare ben poco....purtroppo, in questo tipo di impianti è veramente un problema, se i dati sono inseriti "per bene e senza trucchi....". L'unica salvezza è avere quantomeno la pompa di calore e tanta rinnovabile. Al contrario di come dice SuperP, per aumentare il rendimento stagionale, dovresti aumentare le dispersioni, soprattutto di ventilazione (ovviamente a scapito dell'Epi e/o Eph per la Lombardia). Spesso, io mi appiglio, alla possibilità di inserimento dei dati "mediati sul tempo" come indicati nella 11300-1 punto 5.2 formula, "rispalmando" quindi gli assorbimenti nelle 24 ore.
Tutto nasce da come viene calcolato (secondo me in maniera sbagliata, ma se ne può discutere) il rendimento stagionale 11300-2 punto 6.5.1 formula 8; è un rapporto fra un energia utile ed una "primaria", quindi, già hai tanti assorbimenti elettrici caratteristici dell'impianto, in più riportati in energia primaria (11300-2 punto 6.1 formula 6). Se ci pensi, prima, non c'erano mai difficoltà anche in questo tipo di impianti a verificare il rendimento stagionale.
Re: Considerazioni sulla potenza elettrica degli ausiliari
ma infatti imho è demenziale. Il rendimento dovrebbe essere funzione dei rendimenti dei sistemi, in funzione della massima efficienza possibile. Se uso impianti a portata variabile, sensori a destra e a manca, centralizzazione con tutto quello che l'automazione rende disponibile, il rendimento dovrà essere per forza elevato. Se poi l'impianto è energivoro per altre ragioni consumerà molto, ma così come ora il rendimento è legato al consumo che è semplicemente assurdo.
redigere redigere redigere