Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Normativa Termotecnica, Impianti di riscaldamento, Legge 10/91, DLgs 192/05, ecc.

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Terminus
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Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Terminus »

Sto riqualificando un edificio esistente destinato a palestra, con sostituzione dei generatori di calore.
L'edificio comprende, oltre alla zona per le attività sportive e pubblico, anche una zona spogliatoi e servizi, servita con ventilconvettori e radiatori.
Per tale zona ho impostato la portata di ventilazione naturale come da UNI 10339, quindi 8vol/h di ricambio, il che ovviamente fa schizzare in alto le dispersioni complessive ed il fabbisogno energetico.
L'impianto di distribuzione ed i terminali di emissione esistenti, che non vado a toccare, sono ben lontani dal coprire tali tassi di ventilazione (l'impianto è ante 91).
E' corretto allora mantenere i tassi richiesti dalla UNI 10339, come da valutazione standard, oppure sarebbero da ridurre opportunamente per tenere conto di quello che effettivamente l'impianto esistente è in grado di coprire ?
Kalz
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Kalz »

penso che se già approvato dall'USL con quelle portate secondo me non deve essere valutato con la 10339, rimane il fatto che la quantità di persone sia invariata rispetto alla situazione originaria.
Terminus
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Terminus »

Grazie della risposta.
L'edificio è ante 90, quindi non è certo stato progettato è reso agibile con la UNI 10339 e neanche con la L.10/91 (forse all'epoca vennero considerati i 2 Vol/h di ricambio canonici).
Oggi la UNI 10339 nei spogliatoi e servizi non considera gli affollamenti, ma estrazioni d'aria volumetriche (8vol/h) e ovviamente i ventilconvettori e, peggio, i radiatori installati non sono in grado di sopperire a tali ricambi.
Cmq ai fini di un calcolo delle dispersioni, da cui la potenza della nuova caldaia, come per la determinazione dei fabbisogni, credo che farò riferimento alla UNI 10339 (come se un domani si potesse decidere di adeguare l'impianto), anche se ciò comporta oggi una sopravalutazione sia di potenza che di energia.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

Un momento: se stai riqualificando un edificio esistente a mio avviso è corretto prendere atto della situazione. La tua situazione non prevede di modificare l'impianto ma, a quanto mi pare di capire, solo le strutture. Per cui non vedo il motivo di dover calcolare indicatori energetici.
Mi limiterei alla verifica delle strutture. Controlla meglio il tipo di intervento e le verifiche applicabili.
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Terminus
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Terminus »

Devo intervenire sugli infissi ed in centrale termica con sostituzione del generatore, quindi non devo fare verifiche di legge sull'EPi.
Ma la questione diventa rilevante per la potenza termica necessaria: considerando 2 Vol/h canonici per i bagni e spogliatoi oppure 8 Vol/h da UNI 10339 ballano circa 35kW.
La zona palestra invece è servita da una UTA da 36000mc/h nominali e dato che oggi lavora con serrande ON/OFF, la potenza richiesta con tutto rinnovo è enorme.
Dato che la UNI 10339 mi chiede circa 15.000 mc/h di rinnovo, ho pensato di sostituire gli attuatori (e la centralina) per una regolazione modulante del ricircolo, con il che la potenza richiesta è quasi dimezzata.

Dato che sto pensando di ridurre la potenza del generatore, in quanto dai calcoli fatti quello esistente è largamente sovradimensionato (principalmente per effetto dei ricambi della UTA), vorrei capire qual'è la cosa più corretta da fare.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

Ti posso rispondere che dipende dal cliente. Se si vuol limitare ad una sostituzione di generatore e finestre, gli riproporrei la soluzione attuale con caldaia e finestre di qualità, se c'è modo di discutere su una revisione globale dell'impianto allora le cose cambiano ma per poterti dare un parere servirebbe vedere bene cosa c'è ora e quanto costa effettuare modifiche.
Visto che tra 6 ore saluto la cumpa e me ne vo in croazia...buon lavoro :mrgreen:
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tutor7
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da tutor7 »

la 10339 è una norma fuori di testa


fortuna che si può "barare" con i valori "taroccati" che danno i produttori di recuperatori di calore!
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

Per gli edifici non residenziali si applica la UNI EN 13779:2008.
La UNI 10339:1995 è valida (ancora per poco) solo per gli edifici residenziali.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

essere felici di usare la 13779 che è una norma inapplicabile nel mondo reale mi sembra ironico. Le norme utili sono quelle prescrittive non quelle perstazionali.
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SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

arkanoid ha scritto:essere felici di usare la 13779 che è una norma inapplicabile nel mondo reale mi sembra ironico. Le norme utili sono quelle prescrittive non quelle perstazionali.
Non si tratta di essere felici o meno. Si tratta di applicare le norme vigenti, sia che piaccia o meno.
La UNI EN 13779 non è semplice, ma questo non vuol dire che non sia applicabile "nel mondo reale" (vedi nuovo palazzo della Regione Piemonte).
L'adozione di detta norma comporta normalmente una consistente diminuizione della portata di aria esterna e quindi un notevole risparmio energetico, garantendo contemporaneamente che il livello di inquinamento indoor rimanga al di sotto della soglia assunta a base del progetto.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

Parte da considerazioni qualitative e secondo me è una norma che delega al progettista, con relative responsabilità, scelte che ora sono indirizzate dalla 10339. Siamo in Italia, prima di giorie di ciò aspetto di contare le cause.
Non ho trovato finora un solo capitolato, legge o decreto che rendesse obbligatorio l'uso della 13779.
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girondone
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da girondone »

Ma la nuova 10339 che implementa in italia la 13799 non è ancora uscita?
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

arkanoid ha scritto:Parte da considerazioni qualitative e secondo me è una norma che delega al progettista, con relative responsabilità.
La UNI EN 13779 è una norma prestazionale e senza dubbio delega al progettista maggiori responsabilità rispetto a prima.
arkanoid ha scritto:scelte che ora sono indirizzate dalla 10339.
La UNI 10339:1995, dall'entrata in vigore della UNI EN 13779:2008, rimane applicabile ai soli edifici residenziali, quindi le scelte per gli edifici non residenziali ora non sono più indirizzate dalla 10339.
Il testo della nuova UNI 10339 è già stato approvato/revisionato e sarà una norma di tipo prestazionale; alla UNI spetta solo decidere quando pubblicarla.
arkanoid ha scritto:Siamo in Italia, prima di giorie di ciò aspetto di contare le cause.
Le cause si perdono se uno non riesce a dimostrare di aver seguito le legge o la regola dell'arte. Che poi in Italia questo sia difficile per il ca.... normativo esistente, ti do ragione.
arkanoid ha scritto:Non ho trovato finora un solo capitolato, legge o decreto che rendesse obbligatorio l'uso della 13779.
1)-D.lgs 81/08: Artt 1.9.1.1; 1.9.1.2; 1.9.1.3; 1.9.1.4; 1.9.1.5; 22;24;57
2)-Conf. Stato Regioni: Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati” del 27/09/2001-(GU n° 276 del 27/11/2001- s.o.252).
3)-D.lgs n. 155 del 13/08/2001 (GU n. 216 del 15/09/2010 s.o. 217).
4)-D.lgs n. 251 del 24/12/2012 (GU n. 23 del 28/01/2013).
5)-Conf. Stato Regioni: Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all' igiene degli impianti di trattamento aria. n. 55/CSR del 7/02/2013.
6)-Regolamenti d'igiene locali e/o regionali.
7)-Air Quality Guidelines for Europe OMS (1999-2005).
Può darsi che esista altro.
Anche se detti atti legislativi non richiamano direttamente le UNI EN 13779:2008 e 15251:2008, ti prescrivono le prestazioni (tra cui la IAQ) che devono avere gli impianti di ventilazioni/climatizzaione. Per ottenere le prestazioni devi seguire la regola dell'arte (norme tecniche oppure in alternativa, se usi altre metodologie, devi dimostrare che sono altrettanto valide.....) .
girondone ha scritto:Ma la nuova 10339 che implementa in italia la 13799 non è ancora uscita?
La UNI EN 13779: 2008 è in vigore in Italia dal 2008; non ha bisogno di "implementazioni". Per la UNI 10339 vedi sopra.
girondone
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da girondone »

esatto

bontempi docet


ma quello che dico io.... come per molte altre cose

possibile che ci sia un casino tale!?
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

"Per ottenere le prestazioni devi seguire la regola dell'arte".
Certamente, ma anche le richieste del cliente. Se questi vuole un impianto progettato con una portata più bassa o più alta di quella indicata dalla norma, è libero di farlo?. Fatte salve prescrizioni (più o meno cervellotiche) di qualche funzionario che si tricera dietro una maschera (norma). Che magari non conosce ed è pure inapplicabile.
Ho avuto un cliente che, fregandosene della norma, mi ha chiesto di progettare un impianto di condizionamento a Milano con 34°C e 55% UR. Glielo suggeriva un'altra "norma" (la sua).
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

Esa ha scritto:Se questi vuole un impianto progettato con una portata più bassa o più alta di quella indicata dalla norma, è libero di farlo?.
Esa ha scritto:Ho avuto un cliente che, fregandosene della norma, mi ha chiesto di progettare un impianto di condizionamento a Milano con 34°C e 55% UR. Glielo suggeriva un'altra "norma" (la sua).
Le norme tecniche e la legislazione citate precedentemente prescrivono le soglie massime di inquinamento indoor per i vari tipi di edifici, non entrano nel merito delle condizioni termoigrometriche degli ambienti.
Sono inoltre norme di tipo prestazionale: quindi come raggiungere gli obiettivi è compito del progettista che deve decidere portate di aria, quantità, tipo di filtri e loro collocazione.
La norma non ti impone la portata d'aria , ma solo la prestazione da raggiungere.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

il professionista può seguire la norma che vuole, basta che lo dichiari. Le norme non sono leggi e non è detto che una norma recente sia migliore di una precedente. Finchè una legge non mi obbliga, recependola, ad usarla, non la userò. Per essere chiari, se domani esce un aggiornamenot del 192 che dice che per il calcolo di competenza va usata la 13779, andrà usata.
Bontempi ho avuto occasione di sentirlo anch'io ma non è buddha.

la 10339 è perfettamente utilizzabile nell'ambito che ritieni.
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SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

arkanoid ha scritto:il professionista può seguire la norma che vuole, basta che lo dichiari.
e dimostri di rispettare le prescrizioni imposte dai dispositivi legislativi sopra indicati.
Con la UNI EN 13779 ci riesci, con la UNI 10339 no.
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

le 11300 sono norme oscene, ma sono le uniche implementate nei programmi di calcolo che giocoforza bisogna usare.
Le altre norme se a mia valutazione sono una c***ta non le uso e basta. Il tecnico deve aver fiducia degli strumenti che usa e la 13779 per me è una c***ta.
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SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

Se un cliente ti contesta l'impianto perché non soddisfa i limiti massimi di inquinamento ambientale (indoor) definiti dalla legislazione, tu che fai ?...
Se dici che non hai applicato la norma tecnica pertinente, perché è una ca***ta, allora devi dimostrare che hai applicato la regola dell'arte; come lo dimostri ?
Per quanto riguarda la applicabilità della UNI EN 13779 mi risulta che sia stata adottata per la revisione del progetto del nuovo palazzo delle regione Piemonte, ottenendo notevoli risparmi sulle previsioni di spese per la gestione/manutenzione degli impianti di climatizzazione.
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

"Se un cliente ti contesta l'impianto perché non soddisfa i limiti massimi ...": che c'entra? Se ti ha chiesto di applicare una norma, allora devi applicarla. I problemi sono poi suoi. Se ti ha chiesto di risolvere un problema, che c'entra la norma? Puoi anche applicare una regola cinese, se questa, a tuo parere risponde alle esigenze. Sei tu il progettista.
Sul palazzo della regione Piemonte: sei sicuro che "i notevoli risparmi sulle previsioni di spesa" dipendano dall'applicazione di una norma come quella ? Non è che le previsioni fossero del tutto errate ? Immaginando chi può averle fatte e come, il sospetto non ti viene ...
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

Esa ha scritto: Se ti ha chiesto di applicare una norma, allora devi applicarla.
Finora i clienti mi hanno sempre chiesto di progettare un impianto; non mi hanno mai chiesto di applicare delle norme tecniche; scegliere quale norma tecnica applicare rimane un compito del progettista.
Come rimane compito del progettista dimostrare, ripeto, in caso di contestazione, che la norma tecnica scelta sia conforme alla legge e/o regola dell'arte.
Davanti al giudice che ti contesta la mancata conformità dell'impianto ad una prescrizione di legge cosa dici:" me lo ha chiesto il cliente" ?.
Il progettista , piaccia o no, rimane responsabile a termini di legge, della adeguatezza del progetto all'uso che ne ne deve fare e questo indipendentemente dalle richieste del cliente (pensa per es. alle sale di degenza degli ospedali o a locali destinati ad uffici).
Esa ha scritto:sei sicuro che "i notevoli risparmi sulle previsioni di spesa" dipendano dall'applicazione di una norma come quella ? Non è che le previsioni fossero del tutto errate ?
Ho letto le tabelle previsionali (numeri), quelle del progetto originale e quelle del progetto revisionato, (Bontempi docet), se poi fossero tarrocate, questo non lo so.
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

Scusa l'ignoranza, ma chi è Bontempi e cosa ha scritto?
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

Mi sento sempre più ignorante, non capendo che c'entra Bontempi con le previsioni di consumo del palazzo regionale piemontese e con i tassi di ricambio che preoccupano Terminus.
Quanto alla domanda originale, forse sarebbe utile sapere se i ricambi devono essere garantiti per 24 ore per 365 gioni all'anno (che mi sembra assurdo; comunque se così fosse, basta rispettare la vecchia legge 373 e le sue appendici) o solo per le ore di utilizzo degli spogliatoi. In questo caso, vista la presumibile inerzia dei locali, forse le preoccupazioni sono eccessive, visto che il benessere non è dato dalla temperatura dell'aria ma dalla temperatura operante.
Un buon sistema di controllo ridurrebbe la potenza di picco e non di poco.
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

girondone mi ha in parte anticipato.
L. Bontempi è il professionista che ha avuto l'incarico di revisionare l'impianto di ventilazione del nuovo palazzo della regione Piemonte, in quanto il progetto originale non garantiva il livello IAQ richiesto dalla legislazione in vigore. Le spese gestionali di cui parlavo si riferivano alla situazione prima e dopo la revisione.
Utilizzando la UNI EN 13779, l'unica oggi in vigore per gli edifici non residenziali, si hanno portate di aria esterna inferiori a quelle normalmente utilizzate, quindi conseguenti risparmi energetici.
Quello che mi sembra assurdo è richiamarsi nel 2014 ancora alla L. 373.
Comunque vorrei sapere cosa risponderesti alla domanda del mio precedente post.
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

"Quello che mi sembra assurdo è richiamarsi nel 2014 ancora alla L. 373."
Volevo dire che è obbligatorio per legge (e non in base ad una norma UNI) installare recuperatori di calore se si superano un certo numero di ore di funzionamento all'anno in abbinamento ad una certa portata d'aria.
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

Non credo ci voglia molto a capire che diminuendo le portate d'aria esterna si diminuiscono i costi di esercizio.
Ma, forse, si potevano anche inserire sistemi di recupero più efficienti?

Cosa dire al giudice?
Non c'è norma che tenga se vai davanti al giudice. Lo sanno bene i professionisti rinviati a giudizio per i crolli in Emilia che hanno rispettato la normativa antisismica in vigore in Italia. Per i periti del Tribunale, questo non era sufficiente e li hanno fatti rinviare a giudizio. Vedremo come andrà a finire.
Mi piacerebbe sapere poi quale cliente scrive nell'incarico "che il progetto deve essere adeguato all'uso" senza pagare adeguatamente sia il progetto che l'impianto che ne consegue. Se mi dice genericamente che deve condizionare degli uffici, gli sottopongo alcune soluzioni di massima (budget compreso) e poi lo lascio scegliere, assumendosene le responsabilità.
Oppure, paga.
Per quanto riguarda sale di degenza degli ospedali, ecc., ci sono fior fior di medici che mi dicono cosa fare.
Il problema è che, se sono americani mi dicono delle cose, se sono francesi delle altre, se sono indonesiani altre ancora e via discorrendo.
Per cui, mi adeguo sempre alle richieste (e al denaro) del committente. Se mi lascia libero, è un altra musica.
SERGIARA
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da SERGIARA »

Esa ha scritto:Ma, forse, si potevano anche inserire sistemi di recupero più efficienti?
I sistemi di recupero non migliorano i livelli di inquinamento dell'aria interna, anzi a volte possono essere fonti di inquinamento.
Esa ha scritto:Non c'è norma che tenga se vai davanti al giudice. Lo sanno bene i professionisti rinviati a giudizio per i crolli in Emilia che hanno rispettato la normativa antisismica in vigore in Italia. Per i periti del Tribunale, questo non era sufficiente e li hanno fatti rinviare a giudizio. Vedremo come andrà a finire.
.
Qui hai ragione. Ma non è ignorando la legge che si può stare più sicuri.
Per il resto so che bisogna attaccare l'asino ecc...... Sta poi alla sensibilità di ognuno di noi capire fin dove si può arrivare e se il gioco vale la candela. Bisogna però sempre sapere quali sono le responsabilità che si assumono.
Esa ha scritto:Per quanto riguarda sale di degenza degli ospedali, ecc., ci sono fior fior di medici che mi dicono cosa fare.Il problema è che, se sono americani mi dicono delle cose, se sono francesi delle altre, se sono indonesiani altre ancora e via discorrendo
.
Non lo metto in dubbio. Le richieste dei medici saranno comunque sempre qualcosa in più rispetto alle disposizioni vigenti (in Italia).
Ronin
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Ronin »

Esa ha scritto:"Quello che mi sembra assurdo è richiamarsi nel 2014 ancora alla L. 373."
Volevo dire che è obbligatorio per legge (e non in base ad una norma UNI) installare recuperatori di calore se si superano un certo numero di ore di funzionamento all'anno in abbinamento ad una certa portata d'aria.
quello è il dpr 412/93 :wink:

mi risulta che il progetto del palazzo sia stato fin dall'inizio basato su un impianto a travi fredde e fancoil controllati da sensori di temperatura e presenza nei singoli ambienti. non mi risulta la presenza di sensori CO2 per la gestione della IAQ (nell'edificio reale, intendo, non nel progetto).
sarebbe interessante sapere in cosa è stato "revisionato" da Bontempi (a me risulta che siano stati sostituiti in massa i sistemi di regolazione idronici in quanto inadeguati a gestire la portata variabile) e quale supporto abbia fornito in questo la norma 13779.
c'è qualche pubblicazione in merito?

d'altro canto la differenza tra 13779 combinata con la EN 15251 e la vecchia 10339 nel caso specifico quale sarebbe?
la 10339 (prospetto III) dice che negli uffici si prevedono 11 l/s per persona, .
la 13779 (punto 7.2.4.1) dice che le portate di progetto si calcolano secondo l'appendice B della 15251, la quale per gli uffici di categoria I (classe elevata) riporta, prendendo il termine qp (cioè la quantità di aria da immettere in base alle persone presenti), 10 l/s per persona negli uffici singoli e 10,5 l/s per persona negli uffici open space. URKA! (se mi permettete l'espressione prettamente tecnica)
valori analoghi valgono per le degenze degli ospedali (11 contro 10), per le sale riunioni (10 a 10, perfetta parità), per le camere degli hotel (11 contro 10), per i ristoranti (10 contro 10,5), mentre addirittura negli auditorium la situazione si ribalta (5,5 contro 11).

e faccio notare che se si adottasse la formula completa della 15251 (che prevede di sommare al termine qp un termine qb dipendente dal livello di inquinanti che va moltiplicato per la superficie del locale), le portate di progetto da 13779 per la massima qualità verrebbero addirittura più elevate di quelle da 10339.
nella fattispecie avremmo 15 negli uffici singoli, 17,5 in quelli open-space, 11,2 nei ristoranti e 11,5 negli auditorium.

tutto questo scontro di schieramenti a favore dell'una o dell'altra norma non ha gran senso, secondo me: la 13779 è la vecchia 10339 con in più la regolazione a portata variabile in caso di ridotta occupazione (che poi sceglierò di misurare con sensori di presenza veri e propri nei locali singoli come gli uffici, o con sensori di CO2 negli ambienti ad alto affollamento).
il metodo di calcolo del tasso di ventilazione in base all'emissione degli inquinanti (di cui al punto 7.4.2.3 della 13779) infatti è del tutto inapplicabile, in considerazione che non sono note le emissioni dei materiali (e anche se fossero note, i materiali non sarebbero prevedibili, basta vedere quanta carta c'è sulla mia scrivania, che avrebbe bisogno del CPI come deposito sopra i 50 q.li, e quanta su quella del mio vicino, che la tiene invece perfettamente sgombra).

se i grandi sacerdoti custodi del verbo come il citato Bontempi facessero percepire ciò, probabilmente ci sarebbe anche molto meno timore verso l'impiego della "nuova" norma (ma anche molte meno consulenze... :evil: )
tutor7 ha scritto:la 10339 è una norma fuori di testa


fortuna che si può "barare" con i valori "taroccati" che danno i produttori di recuperatori di calore!
sottoscrivo in toto :mrgreen:
d'altro canto se non sbaglio la regola nella verifica dei fabbisogni è moltiplicare i valori di portata da 10339 per 0,6, il che dovrebbe già tenere conto in certa misura del fatto che l'impianto mica sta acceso sempre, e anche quando lo fa mica è sempre a piena potenza.
per rispondere al quesito di Terminus (che nel frattempo avrà già risolto di suo), di fronte ad una realtà misurabile che differisce sensibilmente da una norma, non avrei dubbio alcuno a scegliere la prima al posto della seconda (fermo restando che comunque in centrale termica è bene disporre di un certo margine di crescita/riserva su più generatori, se possibile).
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

e' proprio il riferimento al calcolo delle portate in base agli inquinanti che per me rende inapplicabile il nucleo innovativo della 13779. Tolto quello, cosa ne rimane di innovativo?
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mat
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da mat »

Non capisco: quali sarebbero i valori taroccati che danno i produttori di recuperatori? Parliamo di valori di portata di ricambio? E che c'entrano i produttori, adesso sono diventati ente di normazione anche loro? :)
Ronin
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Ronin »

Ne abbiamo parlato già più volte: i produttori misurano l'efficienza del recuperatore con portata di espulsione doppia della mandata (la norma glielo consente) perciò i valori nominali sono almeno il 20% superiori alla realtà in cui invece la mandata tipicamente è maggiore della ripresa. Ci sono inoltre alcuni trucchi sulla definizione di rendimento secondo en 308 che amplificano l'effetto.
non a caso nelle uta vere è difficile e comunque molto oneroso superare il 65% con scambiatori a piastre, mentre i recuperatori superano agevolmente il 95%, sulla carta

@arkanoid: l'innovazione è che la portata variabile deve sempre esserci. Non è un'innovazione da poco.
Esa
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Esa »

"nelle uta vere è difficile superare il 65% con scambiatori a piastre, mentre i recuperatori superano agevolmente il 95%".
Forse utilizzano materiali diversi ?
arkanoid
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da arkanoid »

la portata di calcolo in espulsione è doppia rispeto a quella in mandata nella procedura di certificazione dei recuperatori.

@ronin ok mi sta bene, lo do per scontato :D

allora, detta così, usare la 10339 o la 13779 non mi cambia niente.
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Ronin
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da Ronin »

arkanoid ha scritto:usare la 10339 o la 13779 non mi cambia niente.
beh, adesso non è che ho confrontato proprio tutti i casi possibili.
anche perché la 13779 consente di declassare il grado di qualità dell'aria desiderato (ci sono 3 livelli, cui corrispondono relativi valori di portata 10-7-4 l/s per persona).
in determinati casi quindi il committente potrebbe richiedere un impianto di qualità inferiore, e le portate a quel punto si ridurrebbero drasticamente rispetto alla 10339.
inoltre le indicazioni dell'appendice A in merito agli aspetti costruttivi degli impianti sono secondo me molto importanti.

@Esa: no, non mi sembra, anche quelli in acciaio arrivano al 95%, mica solo quelli in carta (che io non userei mai, perché la carta si impregna facilmente).
mat
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto: Ne abbiamo parlato già più volte: i produttori misurano l'efficienza del recuperatore con portata di espulsione doppia della mandata (la norma glielo consente) perciò i valori nominali sono almeno il 20% superiori alla realtà in cui invece la mandata tipicamente è maggiore della ripresa. Ci sono inoltre alcuni trucchi sulla definizione di rendimento secondo en 308 che amplificano l'effetto.
Ah, ma allora state palrando dei valori da brochure commerciale...altrimenti detti specchi per allodole :D Io ho imparato a progettare uta sui grandi impianti dove le macchine sono chieste sezione per sezione su misura al produttore (samp, saiver e compagnia bella); il quale rilascia una dettagliata offerta tecnica nella quale a fronte delle portate da me richieste, il recuperatore garantisce determinate temperature in uscita. Ma anche sulle macchine monoblocco (mi è capitato recentemente di dimensionare un impianto con macchine da 600-700 mc/h) mi sincero che le prestazioni siano tarate sulle effettive condizioni di lavoro; e ci mancherebbe altro!.
I valori taroccati vanno forse bene per far tornare i conti di legge 10, ma qui si parlava di progettazione o sbaglio?
mat
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Re: Edificio esistente: ventilazione UNI 10339 o reale?

Messaggio da mat »

Ronin ha scritto:@Esa: no, non mi sembra, anche quelli in acciaio arrivano al 95%, mica solo quelli in carta (che io non userei mai, perché la carta si impregna facilmente).
Per arrivare al 90% con dei recuperatori in acciaio a flussi incrociati i produttori delle uta componibili cui accennavo sopra ne utilizzano due in serie. Data la tipologia di scambiatori, parliamo di solo recupero sensibile; credo che un entalpico possa arrivare a simili percentuali molto più facilmente (ma ha il problema dei flussi in contatto, come accennavamo nell'altro thread)
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