Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
Moderatore: Edilclima
Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
Faq 42
D - Vorrei installare una caldaia alimentata a biomasse combustibili e ritengo che, in quanto fonte rinnovabile, il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’edificio possa essere posto pari a zero. Di conseguenza applicando il comma 344 della Finanziaria per tale tipo di intervento, dovrebbe essere sempre soddisfatto il vincolo di riduzione dell’indice di prestazione energetica. Si richiede un vostro parere in merito.
R- Lei ha ragione. Fonti del MSE hanno precisato che la sostituzione del generatore di calore con altro alimentato a biomasse combustibili può accedere alla detrazione fiscale applicando il comma 344 della Finanziaria e considerando pari a zero il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale. Tuttavia, il generatore di calore deve rispettare i requisiti minimi di efficienza energetica individuati dall’articolo 6 del D.M. 20/07/2004 (ovvero, i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale inferiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza compatibile con la classe 3 della norma EN 303-5 e i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale superiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza maggiore dell'82%). La rispondenza a tali requisiti deve essere riportata nell’asseverazione compilata dal tecnico abilitato. Ai sensi della normativa vigente è inoltre obbligatorio il rispetto dei limiti di emissione fissati dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.
Azzo, non lo sapevo!
D - Vorrei installare una caldaia alimentata a biomasse combustibili e ritengo che, in quanto fonte rinnovabile, il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’edificio possa essere posto pari a zero. Di conseguenza applicando il comma 344 della Finanziaria per tale tipo di intervento, dovrebbe essere sempre soddisfatto il vincolo di riduzione dell’indice di prestazione energetica. Si richiede un vostro parere in merito.
R- Lei ha ragione. Fonti del MSE hanno precisato che la sostituzione del generatore di calore con altro alimentato a biomasse combustibili può accedere alla detrazione fiscale applicando il comma 344 della Finanziaria e considerando pari a zero il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale. Tuttavia, il generatore di calore deve rispettare i requisiti minimi di efficienza energetica individuati dall’articolo 6 del D.M. 20/07/2004 (ovvero, i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale inferiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza compatibile con la classe 3 della norma EN 303-5 e i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale superiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza maggiore dell'82%). La rispondenza a tali requisiti deve essere riportata nell’asseverazione compilata dal tecnico abilitato. Ai sensi della normativa vigente è inoltre obbligatorio il rispetto dei limiti di emissione fissati dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.
Azzo, non lo sapevo!
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Re: Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
torna la proposta: proponiamo di sotituire tutte le caldaie a gas con quelle a pelletts? EPI=0 altro che dm di cappotto superisolante qui (con il cened succede proprio questo).SuperP ha scritto:Faq 42
D - Vorrei installare una caldaia alimentata a biomasse combustibili e ritengo che, in quanto fonte rinnovabile, il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale dell’edificio possa essere posto pari a zero. Di conseguenza applicando il comma 344 della Finanziaria per tale tipo di intervento, dovrebbe essere sempre soddisfatto il vincolo di riduzione dell’indice di prestazione energetica. Si richiede un vostro parere in merito.
R- Lei ha ragione. Fonti del MSE hanno precisato che la sostituzione del generatore di calore con altro alimentato a biomasse combustibili può accedere alla detrazione fiscale applicando il comma 344 della Finanziaria e considerando pari a zero il fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione invernale. Tuttavia, il generatore di calore deve rispettare i requisiti minimi di efficienza energetica individuati dall’articolo 6 del D.M. 20/07/2004 (ovvero, i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale inferiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza compatibile con la classe 3 della norma EN 303-5 e i generatori di calore alimentati da biomasse di origine vegetale di potenza nominale superiore ai 300 kW devono presentare un'efficienza maggiore dell'82%). La rispondenza a tali requisiti deve essere riportata nell’asseverazione compilata dal tecnico abilitato. Ai sensi della normativa vigente è inoltre obbligatorio il rispetto dei limiti di emissione fissati dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152.
Azzo, non lo sapevo!
Gli schiaffiamo le canna fumarie contro la sede di punti energia, e il pirellone.
Ma hai capito che così facendo ogni intervento che faia casa rientra nel comma 344 a priori senza neppure fare conti!!
Ciò succede quando il livello di responsabilità è proporzionale al livello di ignoranza!
Re: Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
certo che l'ho capito e d'ora in poi sono sicuro di poter progettare case ad energia 0, in classe A++++++++++++++++++++ !! ahahahahahjerryluis ha scritto:Ma hai capito che così facendo ogni intervento che faia casa rientra nel comma 344 a priori senza neppure fare conti!!
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Re: Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
Questa notizia è una bomba.SuperP ha scritto:Faq 42
Azzo, non lo sapevo!
SuperP ti darei un bacio (...ho fatto investire 20.000 euro ai miei genitori per una caldaia a biomassa + impianto solare termico e avevo già perso la speranza di usufruire del 55% sull'intero intervento...)
10gradiest
Re: Caldaie a biomassa INCENTIVABILI!!!
[quote="10gradiest"][quote="SuperP"]Faq 42
Azzo, non lo sapevo![/quote]
Questa notizia è una bomba.
SuperP ti darei un bacio (...ho fatto investire 20.000 euro ai miei genitori per una caldaia a biomassa + impianto solare termico e avevo già perso la speranza di usufruire del 55% sull'intero intervento...)[/quote]
fagli mettere anche il fotovoltaico per le pompe. con questa procedura hai fatto la casa attiva!!! siam mica fessi noi
Altro che A+ altro che la fatica di Soma a coibentare l'abitazione, basta qualcuno che carichi la legna e via di bruttobruttobrutto ....
A noi ci fa un baffo la passivehouse con i loro problemi per le tenute all'aria, infissi supercoibenti, il blower door test!!!
Date retta ai nostri luminari, il buon vecchio generatorea ciocchi di legna poco fotovoltaico giusto per le pompe e abbiamo risolto tutti i problemi...
Azzo, non lo sapevo![/quote]
Questa notizia è una bomba.
SuperP ti darei un bacio (...ho fatto investire 20.000 euro ai miei genitori per una caldaia a biomassa + impianto solare termico e avevo già perso la speranza di usufruire del 55% sull'intero intervento...)[/quote]
fagli mettere anche il fotovoltaico per le pompe. con questa procedura hai fatto la casa attiva!!! siam mica fessi noi
Altro che A+ altro che la fatica di Soma a coibentare l'abitazione, basta qualcuno che carichi la legna e via di bruttobruttobrutto ....
A noi ci fa un baffo la passivehouse con i loro problemi per le tenute all'aria, infissi supercoibenti, il blower door test!!!
Date retta ai nostri luminari, il buon vecchio generatorea ciocchi di legna poco fotovoltaico giusto per le pompe e abbiamo risolto tutti i problemi...
L'assurdo invece sarebbe che una volta installata la caldaia a biomassa e raggiunto il FEP=0, qualsiasi altro intervento sull'involucro o sull'impianto, compreso il solare termico, non potrebbero più essere detratti, in quanto non si avrebbe alcun beneficio energetico !!!!!!!!!!!!!!!Ma hai capito che così facendo ogni intervento che faia casa rientra nel comma 344 a priori senza neppure fare conti!!
No è proprio questa la min..ta!! perchè tu devi dimostrare che con l'intervento vai al di sotto del 20% rispetta la famigerata tabella!! non interessa a nessuno dov'eri prima, il riferimento non è rispetto lo stato precedente, ma rispetto una tabella ceh segna lo spartiacque!!!Terminus ha scritto:L'assurdo invece sarebbe che una volta installata la caldaia a biomassa e raggiunto il FEP=0, qualsiasi altro intervento sull'involucro o sull'impianto, compreso il solare termico, non potrebbero più essere detratti, in quanto non si avrebbe alcun beneficio energetico !!!!!!!!!!!!!!!Ma hai capito che così facendo ogni intervento che faia casa rientra nel comma 344 a priori senza neppure fare conti!!
secondo me anche questa è una soluzione per creare energia dal nulla!!
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Sono d'accordo con tutte le vostre perplessità e sono il primo a sottolineare che la biomassa per quanto rinnovabile non è sostenibile.
Tuttavia non si possono dare giudizi a priori e sparare sentenze che facciano di tutta l'erba un fascio.
La soluzione al pb energetico, lo sappiamo tutti, non passa attraverso un unico canale.
Non è il caso di fare una conferenza qui...
Io lo tocco con mano (e con il mio portafogli) tutti i giorni e vi dico che è buona cosa IN DETERMINATE SITUAZIONI ricorrere alla biomassa.
Se qualcuno ne sente l'istinto lo prego di non stracciarsi le vesti perchè non ce n'è bisogno.
Non voglio aprire una polemica, oltretutto non avrei il tempo di seguirla...
Un saluto a tutti
Tuttavia non si possono dare giudizi a priori e sparare sentenze che facciano di tutta l'erba un fascio.
La soluzione al pb energetico, lo sappiamo tutti, non passa attraverso un unico canale.
Non è il caso di fare una conferenza qui...
Io lo tocco con mano (e con il mio portafogli) tutti i giorni e vi dico che è buona cosa IN DETERMINATE SITUAZIONI ricorrere alla biomassa.
Se qualcuno ne sente l'istinto lo prego di non stracciarsi le vesti perchè non ce n'è bisogno.
Non voglio aprire una polemica, oltretutto non avrei il tempo di seguirla...
Un saluto a tutti
10gradiest
Il discorso non è sull'utilizzo della biomassa in quanto tale, ma sulla possibilità e sulla modalità di accesso alle detrazioni fiscali.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Infatti conconcordo pienamente e permettimi che vedere una catapecchia che è in classe A perchè ha una vecchia caldaia a legna e un appartamento moderno in classe C perchè a gas la dice lunga secondo me sulle carenze delal certificazione...Terminus ha scritto:Il discorso non è sull'utilizzo della biomassa in quanto tale, ma sulla possibilità e sulla modalità di accesso alle detrazioni fiscali.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Una volta avevo visto deimodelli di certificazione dove venivano scisse le prestazionei dell'involucro da quelle dell'impianto...
avevi visto la grafica delle c.e. della provincia di Milano, giustamente le procedure di Sacert distinguevano i due valori, ovvero:jerryluis ha scritto:Infatti conconcordo pienamente e permettimi che vedere una catapecchia che è in classe A perchè ha una vecchia caldaia a legna e un appartamento moderno in classe C perchè a gas la dice lunga secondo me sulle carenze delal certificazione...Terminus ha scritto:Il discorso non è sull'utilizzo della biomassa in quanto tale, ma sulla possibilità e sulla modalità di accesso alle detrazioni fiscali.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Una volta avevo visto deimodelli di certificazione dove venivano scisse le prestazionei dell'involucro da quelle dell'impianto...
Fabbisogno energetico edificio e Fabbisogno energetico edificio+impianto.
Le prime classificazioni di Casa Clima (fino all'altro ieri) omettevano il secondo dato considerando solo le prestazioni dell'involucro. A mio parere è giusto che sia integrato con il sistema impiantistico, distinguendo però impianti a gas/pdc con quelli a biomasse o similari.
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Io non mi fiderei di una risposta telefonica.
Per questo mi muovo solo solo se è nero su bianco.
Stampo e conservo tutte le risposte.
E vi giro l'ultima, fresca fresca.
La risposta è affermativa.
Cordiali saluti.
ENEA
On Wed, 10 Oct 2007 09:25:41 +0200
***** wrote:
> In seguito alla lettura della FAQ n° 42 e alla richiesta
>rivoltami da un privato vorrei chiarimenti riguardo alla
>possibilità di usufruire della detrazione del 55% nel
>caso di installazione in un'abitazione di una stufa a
>legna senza sostituire nè eliminare il generatore di
>calore esistente.
> Se si applica il comma 344 non è necessaria la
>sostituzione del generatore.
> Se la stufa possiede i requisiti di efficienza previsti
>dall'art. 6 del D.M. 20/07/2004 e se è possibile
>dimostrare che con il suo contributo il fabbisogno di
>energia primaria per la climatizzazione invernale
>dell'edificio con l'impianto termico esistente rientra
>nei limiti indicati al comma 344, l'intervento è
>detraibile?
>
> Cordiali saluti.
>
ENEA - GdL Finanziaria 2007
http://efficienzaenergetica.acs.enea.it
Per questo mi muovo solo solo se è nero su bianco.
Stampo e conservo tutte le risposte.
E vi giro l'ultima, fresca fresca.
La risposta è affermativa.
Cordiali saluti.
ENEA
On Wed, 10 Oct 2007 09:25:41 +0200
***** wrote:
> In seguito alla lettura della FAQ n° 42 e alla richiesta
>rivoltami da un privato vorrei chiarimenti riguardo alla
>possibilità di usufruire della detrazione del 55% nel
>caso di installazione in un'abitazione di una stufa a
>legna senza sostituire nè eliminare il generatore di
>calore esistente.
> Se si applica il comma 344 non è necessaria la
>sostituzione del generatore.
> Se la stufa possiede i requisiti di efficienza previsti
>dall'art. 6 del D.M. 20/07/2004 e se è possibile
>dimostrare che con il suo contributo il fabbisogno di
>energia primaria per la climatizzazione invernale
>dell'edificio con l'impianto termico esistente rientra
>nei limiti indicati al comma 344, l'intervento è
>detraibile?
>
> Cordiali saluti.
>
ENEA - GdL Finanziaria 2007
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10gradiest
io starei attento anche quello che loro ti metteno nero su bianco... sono loro stessi che scrivono "Le risposte rappresentano la valutazione degli esperti ENEA; tuttavia questi non possono e non intendono sostituirsi al Legislatore nell'interpretazione delle leggi"
In pratica dicono chiaramente che la loro interpretazione non è detto che corrisponda a quella del legislatore!
In pratica dicono chiaramente che la loro interpretazione non è detto che corrisponda a quella del legislatore!
Robe da matti..10gradiest ha scritto: La risposta è affermativa.
P.S.. secondo me non è l'interpretazione dei TECNICI di ENEA, ma solo una imposizione loro fatta da funzionari dei ministeri..
I miei corsi e libri su involucro, termotecnica e VMC https://www.paolosavoia.com/corso-online
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Sono d'accordo.SuperP ha scritto: P.S.. secondo me non è l'interpretazione dei TECNICI di ENEA, ma solo una imposizione loro fatta da funzionari dei ministeri..
Io comunque vado tranquillo.
Non è solo una comunicazione "privata" tra Enea e un tecnico, si tratta di una FAQ numerata e pubblicata.
Se mi dovessi mettere a dubitare delle cose così chiare e lampanti, figuriamoci per tutto il resto.
Fare marcia indietro per Ministero ed Enea sarebbe un suicidio.
In ogni caso non vedo chi se la potrebbe prendere con me.
Qualcuno forse pensa che gli utenti, eventualmente privati del beneficio, e i produttori di caldaie a biomassa farebbero causa a un povero ing. che ha applicato alla lettera le istruzioni dell'Enea che richiamano espressamente la volontà del Ministero ?
10gradiest
A questo punto la domanda sorge spontanea: nel caso di compravendita di edificio fatiscente, da ristrutturare, senza impianto termico, il suo certificato energetico deve dichiarare classeA (non è riscaldata-ergo non consuma). L'aquirente ristrutturando e installando l'impianto termico scende di classe, quindi anzichè aumentare il valore dell'immobile per assurdo lo perde. Oppure rappezza, non isola e installa caldaia a legna. Dove sta l'interesse collettivo?jerryluis ha scritto:Infatti conconcordo pienamente e permettimi che vedere una catapecchia che è in classe A perchè ha una vecchia caldaia a legna e un appartamento moderno in classe C perchè a gas la dice lunga secondo me sulle carenze delal certificazione...Terminus ha scritto:Il discorso non è sull'utilizzo della biomassa in quanto tale, ma sulla possibilità e sulla modalità di accesso alle detrazioni fiscali.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Una volta avevo visto deimodelli di certificazione dove venivano scisse le prestazionei dell'involucro da quelle dell'impianto...
Sembra un paradosso, cosa ne pensate?
KIA
No, occhio: non è classe A in quanto non riscaldato, semplicemente è senza classe, che è ben diverso!!Kia ha scritto:A questo punto la domanda sorge spontanea: nel caso di compravendita di edificio fatiscente, da ristrutturare, senza impianto termico, il suo certificato energetico deve dichiarare classeA (non è riscaldata-ergo non consuma). L'aquirente ristrutturando e installando l'impianto termico scende di classe, quindi anzichè aumentare il valore dell'immobile per assurdo lo perde. Oppure rappezza, non isola e installa caldaia a legna. Dove sta l'interesse collettivo?jerryluis ha scritto:Infatti conconcordo pienamente e permettimi che vedere una catapecchia che è in classe A perchè ha una vecchia caldaia a legna e un appartamento moderno in classe C perchè a gas la dice lunga secondo me sulle carenze delal certificazione...Terminus ha scritto:Il discorso non è sull'utilizzo della biomassa in quanto tale, ma sulla possibilità e sulla modalità di accesso alle detrazioni fiscali.
Così come sono state scritte finora finanziaria, dm, circolari non è consentito.
L'ENEA poi ci mette del suo ad incasinare le cose.
Se il MSE o l'AdE mettessero nero su bianco la detraibilità dell'intervento (con requisiti tecnici accettabili) saremmo, credo, tutti più contenti.
Una volta avevo visto deimodelli di certificazione dove venivano scisse le prestazionei dell'involucro da quelle dell'impianto...
Sembra un paradosso, cosa ne pensate?
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Abbiate pietà però, perchè in questa regione mi sembra che stiano tirando di acidi non leggeri...Colin Caldwell ha scritto:Il bello è che vogliono vietare i caminetti a legna da ottobre a marzo, tanto uno li usa per le grigliate....
VI enuncio le massime:
1) con ganeratore a biomassa la classe è A di default. per me deve essere evidenziato il contributo distinto tra impianto e sistema edificio, poi potrai metterlo sempre in A ma deve arrivare ance il messaggio se ho un rudere o meno perchè la certificazioni ha implicazioni sul valore economico dell'immobile.
2) se hai teleriscaldamento, hai sorpassato i limiti della fisica, sei riuscito ad annullare tutte le perdite e la tua acqua calda allo scambiatore si è tramutata in energia primaria...
3) ora i veicoli euro 0 ad esclusione di chi li usa per lavorare, di chi sta male, di chi ha fatto l'esenzione per mille ragioni non possono circolare in alcune zone per rispondere al problema inquinamento!! Ma cosa fumano??? sono 4 ruderi su due ruote, chi li usa è perchè non ha alternative economiche, a presto si fermeranno perchè vanno allo sfasciacarrozze e fanno pochissimi km. altrimenti neanche c'erano...
In inverno sono gli impianti di riscaldamento, direi i petoloni fatiscenti che creano il danno.
Rompono solo l'anima per fermare una frazione di una frazione di inquinanti per un grosso problema... ma mi faccino il piacere di constrollare il proprio pusher.
4) Se hai un generatore che non rientra tra quelli della procedura e quindi non contemplati nel software cened cosa devi fare? prendi qualcosa di equivalente visto che il file c.n.d. puoi generarlo solo con il cened ... ma siamo cretini????
5) Adesso un collega al corso sacert mi è arrivato a dire che i lombardi per rientrare negli incentivi nazionali devono rispondere ai limiti della propria regione!!! (Spero che lui non abbia capito, ma l'ho sentito troppo convinto!!) se così fosse doppia mazzata becchiamo..
Devio il discordo sui pannelli solari...
Io non ho mai considerato i pannelli solari nel calcolo del FEP ma alla luce di queste news mi chiedo se sia lecito inserirne l'apporto energetico mese per mese... (Qp risc di EC 501 v.6)
Mi chiedo questo perchè per un intervento concluso da poco è stato fatto:
Caldaia cond. + impianto
Pannelli solari
Cappotto
Solo che il cappotto l'hanno fatto solo di 6 cm e non rientra nelle specifiche
Con il contributo dei pannelli solari al calcolo del FEP potrei (devo amcora verificare) rientrare nel comma 344 e detrarre tutto...
Voi cosa ne dite?
Io non ho mai considerato i pannelli solari nel calcolo del FEP ma alla luce di queste news mi chiedo se sia lecito inserirne l'apporto energetico mese per mese... (Qp risc di EC 501 v.6)
Mi chiedo questo perchè per un intervento concluso da poco è stato fatto:
Caldaia cond. + impianto
Pannelli solari
Cappotto
Solo che il cappotto l'hanno fatto solo di 6 cm e non rientra nelle specifiche
Con il contributo dei pannelli solari al calcolo del FEP potrei (devo amcora verificare) rientrare nel comma 344 e detrarre tutto...
Voi cosa ne dite?
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Secondo me il pannello solare può rientrare nel calcolo FEP per la verifica del comma 344 solo se utilizzati ad integrazione dell'impianto di risc.Betu ha scritto:Devio il discordo sui pannelli solari...
Io non ho mai considerato i pannelli solari nel calcolo del FEP ma alla luce di queste news mi chiedo se sia lecito inserirne l'apporto energetico mese per mese... (Qp risc di EC 501 v.6)
Mi chiedo questo perchè per un intervento concluso da poco è stato fatto:
Caldaia cond. + impianto
Pannelli solari
Cappotto
Solo che il cappotto l'hanno fatto solo di 6 cm e non rientra nelle specifiche
Con il contributo dei pannelli solari al calcolo del FEP potrei (devo amcora verificare) rientrare nel comma 344 e detrarre tutto...
Voi cosa ne dite?
Se invece fanno solo a.c.s. non si può fare.
10gradiest
Certo, e considerando solo il contributo del pannello solare nei mesi di riscaldamento omettendo i mesi estivi...10gradiest ha scritto: Secondo me il pannello solare può rientrare nel calcolo FEP per la verifica del comma 344 solo se utilizzati ad integrazione dell'impianto di risc.
Se invece fanno solo a.c.s. non si può fare.
Condivido pienamente, anche perchè cipotrebeb benissimo esser il caso che degli utenti abbiano trasformato il proprio impianto di distribuzione a pannelli radianti proprio perchè con la bassa temperatura puoi sfruttare il solare anche in inverno .... se l'intervento mi costasse il 55% in mneopotrei anche sopportar eun maggior onere ed usar eenrgia rinnovabile senza emissione di CO2, ovviamnete gli isolamenti poi sono d'obbligo..Betu ha scritto:Certo, e considerando solo il contributo del pannello solare nei mesi di riscaldamento omettendo i mesi estivi...10gradiest ha scritto: Secondo me il pannello solare può rientrare nel calcolo FEP per la verifica del comma 344 solo se utilizzati ad integrazione dell'impianto di risc.
Se invece fanno solo a.c.s. non si può fare.
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ATTENZIONE CON LE STUFE...10gradiest ha scritto:Io non mi fiderei di una risposta telefonica.
Per questo mi muovo solo solo se è nero su bianco.
Stampo e conservo tutte le risposte.
E vi giro l'ultima, fresca fresca.
La risposta è affermativa.
Cordiali saluti.
ENEA
On Wed, 10 Oct 2007 09:25:41 +0200
***** wrote:
> In seguito alla lettura della FAQ n° 42 e alla richiesta
>rivoltami da un privato vorrei chiarimenti riguardo alla
>possibilità di usufruire della detrazione del 55% nel
>caso di installazione in un'abitazione di una stufa a
>legna senza sostituire nè eliminare il generatore di
>calore esistente.
> Se si applica il comma 344 non è necessaria la
>sostituzione del generatore.
> Se la stufa possiede i requisiti di efficienza previsti
>dall'art. 6 del D.M. 20/07/2004 e se è possibile
>dimostrare che con il suo contributo il fabbisogno di
>energia primaria per la climatizzazione invernale
>dell'edificio con l'impianto termico esistente rientra
>nei limiti indicati al comma 344, l'intervento è
>detraibile?
>
> Cordiali saluti.
>
ENEA - GdL Finanziaria 2007
http://efficienzaenergetica.acs.enea.it
Con il cliente di cui sopra abbiamo portato avanti il discorso della stufa a legna.
Premetto che lui fa il cappotto, cambia le finestre e sta inoltre valutando l'isolamento del tetto e la sostituzione della caldaia a GPL con nuova caldaia a condensazione.
Tuttavia riguardo alla detraibilità 55% della stufa abbiamo chiesto al produttore (Palazzetti) di fornirci le indicazioni di efficienza energetica per verificare la conformità alla norma EN 303-5.
La gentilissima signorina che risponde al num. verde della Palazzetti ci ha spiegato che le loro stufe non sono certificate in conformità alla norma citata ma ad un altra cioè la EN 13229 pertanto non possono usufruire della detrazione del 55%.
Io ho fatto notare che la FAQ n°42 dell'Enea dice solo che "i generatori devono presentare un'efficienza compatibile con la classe 3 della EN 303-5" quindi è sufficiente che il rendimento sia superiore ad un certo limite.
Ma la signorina Palazzetti non è d'accordo e dice che possono usufruire della detrazione solo le caldaie a biomassa con la classe 3 della EN 303-5.
Se lo dicono loro che avrebbero tutto l'interesse a dire il contrario...
10gradiest
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E' molto semplice leggi le definizioni di fonti rinnovabili e di energia primaria..luigischi ha scritto:Io son curioso di vedere un facsimile di allegato A e allegato E di un intervento di riqualificazione con caldaia a biomassa/termocamino dove è stato scritto nero su bianco che il fabbisogno è uguale a zero...
Saluti
non te le copio per non essere prolisso, ma se leggi le definizioni nell'allegato della 311 capisci che non puoi mettere altro che zero o al massimo un numerino dovuto agli assorbimenti elettrici degli ausiliari..
la biomassa è rinnovabile? le piante si possono ripiantare? SI
quindi?
Che sia scorretto non so fino a che punto; certamente non vanno penalizzate e soprattutto in certe situazioni secondo mio modesto parere è più che corretto agevolarle se non imporle..
quoto in pieno!E' molto semplice leggi le definizioni di fonti rinnovabili e di energia primaria..
non te le copio per non essere prolisso, ma se leggi le definizioni nell'allegato della 311 capisci che non puoi mettere altro che zero o al massimo un numerino dovuto agli assorbimenti elettrici degli ausiliari..
la biomassa è rinnovabile? le piante si possono ripiantare? SI
quindi?
Che sia scorretto non so fino a che punto; certamente non vanno penalizzate e soprattutto in certe situazioni secondo mio modesto parere è più che corretto agevolarle se non imporle..
e aggiungo che ci sono aziende (con pochissimi dipendenti) in Italia che fanno MILIONI di utili all'anno grazie ai certificati verdi (in quanto riconosciute come fonte rinnovabile) per centrali elettriche alimentate a biomassa.
nel decreto 311 per la definizione di fonti energetiche rinnovabili si rimanda al Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n. 387,
...
Art. 2. Definizioni
a) fonti energetiche rinnovabili o fonti rinnovabili: le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas)
...
l'energia da biomasse è perciò equiparata (ad esempio) a quella del sole.
Per una questione di logica, se a seguito di un intervento di installazione di pannelli solari si ottiene un risparmio energetico, si ottiene anche con l'installazione di una caldaia a biomassa.
Viceversa, se a seguito dell'installazione di una caldaia a biomassa non c'è un risparmio di energia primaria, allora (per la stessa logica) non c'è nemmeno a seguito dell'installazione di pannelli solari.
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Art. 2. Definizioni
a) fonti energetiche rinnovabili o fonti rinnovabili: le fonti energetiche rinnovabili non fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas)
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l'energia da biomasse è perciò equiparata (ad esempio) a quella del sole.
Per una questione di logica, se a seguito di un intervento di installazione di pannelli solari si ottiene un risparmio energetico, si ottiene anche con l'installazione di una caldaia a biomassa.
Viceversa, se a seguito dell'installazione di una caldaia a biomassa non c'è un risparmio di energia primaria, allora (per la stessa logica) non c'è nemmeno a seguito dell'installazione di pannelli solari.
Bravo: in certe situazioni. A certe condizioni. Agevolarle. Imporle sarebbe IMHO follia. Salvo cominciare a piantare foreste ovunque.jerryluis ha scritto:luigischi ha scritto:Io son curioso di vedere un facsimile di allegato A e allegato E di un intervento di riqualificazione con caldaia a biomassa/termocamino dove è stato scritto nero su bianco che il fabbisogno è uguale a zero...
SalutiDa li' a dire che il fabbisogno sia zero ce ne corre. E poi, come se l'unica cosa importante fosse il fabbisogno o la sua rinnovabilita'.E' molto semplice leggi le definizioni di fonti rinnovabili e di energia primaria..
IHMO resta una stortura ed una cattiva applicazione. Solo perche' e' rinnovabile vuol dire che possiamo usarla senza rispetto? Significa che possiamo fare a meno di isolare la casa perche' tanto "uso energia rinnovabile"?non te le copio per non essere prolisso, ma se leggi le definizioni nell'allegato della 311 capisci che non puoi mettere altro che zero o al massimo un numerino dovuto agli assorbimenti elettrici degli ausiliari..
A parte che non si ripiantano dentro il tuo camino ma solitamente a qualche 100 km di distanza e che non si tagliano da sole...la biomassa è rinnovabile? le piante si possono ripiantare? SI
quindi?
Che sia scorretto non so fino a che punto; certamente non vanno penalizzate e soprattutto in certe situazioni secondo mio modesto parere è più che corretto agevolarle se non imporle..
Il problema non è che io te o altri riteniamo o meno che quello sia o non sia l'unico parametro di merito su cui confrontarsi.tigers ha scritto:
Da li' a dire che il fabbisogno sia zero ce ne corre. E poi, come se l'unica cosa importante fosse il fabbisogno o la sua rinnovabilita'.
Il problema è che a quello la normativa europea ha attribuito il parametro di merito, quindi o cambi quella e concordiamo su cosa cofrontarci oppure ogni opinione risulta rispettabilissima con suoi vantaggi e svantaggi.
Appunto è proprio questo che condivido e proprio per questo Paesi seri hanno distinto in parametri di merito dell'abitazione riferentesi all'involucro, all'impianto termico di riscaldamento/condizionamento ... insomma convengo con te ed è la ragione per cui mi Inc..zo più che mai quando con il cened anche che hai un gruviera di casa ci metti una stufa a legna e quella ti schizza in A. E'ì la ragione per cui con certi strumenti e la legislazione così fatta noi cessiamo di fare i tecnici o almeno il nostro rigore tecnico viene contraddetto da ........
IHMO resta una stortura ed una cattiva applicazione. Solo perche' e' rinnovabile vuol dire che possiamo usarla senza rispetto? Significa che possiamo fare a meno di isolare la casa perche' tanto "uso energia rinnovabile"?
Analogamente tu vivi su un pozzo di petrolio o una sorgente gassosa? io no.
....
A parte che non si ripiantano dentro il tuo camino ma solitamente a qualche 100 km di distanza e che non si tagliano da sole...
In sostanza gli oneri e i costi energetici di trasporto/etsrazione ci sono per entrambe le fonti quindi il bilancio differenziale è nullo.
Da una parte hai trivellato e raffinato, dall'altra hai tagliato.
Ma uan volta tagliato una saggia politica ambientale prevederebbe il rimboschimento. Cosa che vedo dura attendere in tempi ragionevoli la riformazione del petrolio.
Esattamente l'imposizione la vedrei bene nelle zone alpine, non nelle città. Ci sono zone ed è l'unica situazione a cui mi riferivo, dove troviamo le case di montagna, le seconde case di villeggiatura per intenderci. Spesso e volentieri sono attorniate da boschi e usate quei 30 giorni all'anno o anche 2 mesi.
Bravo: in certe situazioni. A certe condizioni. Agevolarle. Imporle sarebbe IMHO follia. Salvo cominciare a piantare foreste ovunque.
In questo caso quando ti rechi in villeggiatura e la casa è di tua proprietà, probabilmente portarsi qualche sacco di pellets o fare legna nei d'intorni (così fai anche poulizia del bosco) è molto meno impattante che mandare a 2000mt. di quota il camioncino con il gasolio o il gpl. ( non arriva quasi mai il metano) pensare al solare in quei casi è assurdo, perchè devi avere sempre una fonte sicura energetica.
In conclusione è giusto considerare la biomassa rinnovabile, perchè lo è, è sbagliato usare un solo parametro per qualificare la qualità o il pregio energetico di un edificio.. su questo convengo in toto! Però se mi imponi di qualificare con quel parametro e poi (ovviamente non te in prima persona ) ti accorgi che si arriva a dei pardossi, devi correggere l'impostazione per avvicinarti il più possibile ad una correttezza reale. In sostanza io opero con le regoel che ci diamo, le contesto se le ritengo errate, ma non tocca a me modificarle. Cosa diversa è se a me imponi dlle regole che la fisica rifiuta.
es. alle elemntari la mia maestra diceva che 1 mela+ 1 pera+ una banana = (al massimo) 1 macedonia
La Lombardia dice che è ugulae ad 3 mele.
Ho parafrasato la somma dell'energia primaria:
sommare l'acqua calda+il combustibile+l'energia elettrica= in lombardia devi convertire solo l'elettrico.
Hai pienamente ragione: siamo qui per confrontarci pero', no? Ed allora confrontiamoci: al di la' di quel che dice la norma le perplessita' restano e' e' giusto che saltino fuori. Torna valido il mio discorso (che per la verita' e' ripreso da molte delle certificazioni piu' o meno ufficiali in giro per l'Europa) di certificare non solo l'EP, ma anche la qualita' dell'involucro e dell'impianto.Da li' a dire che il fabbisogno sia zero ce ne corre. E poi, come se l'unica cosa importante fosse il fabbisogno o la sua rinnovabilita'.
Il problema non è che io te o altri riteniamo o meno che quello sia o non sia l'unico parametro di merito su cui confrontarsi.
Il problema è che a quello la normativa europea ha attribuito il parametro di merito, quindi o cambi quella e concordiamo su cosa cofrontarci oppure ogni opinione risulta rispettabilissima con suoi vantaggi e svantaggi.
Anche qui non posso che darti ragione. Pero' sia il rimboschimento (che tutto sommato non e' gratis) che il trasporto vanno messe nel conto dell'EPi IMHO. Altrimenti potremmo analogamente dire che nel conto dei kW elettrici non mettiamo piu' il fattore 3,6 perche' tanto anche il gas va trasportato.Analogamente tu vivi su un pozzo di petrolio o una sorgente gassosa? io no.
In sostanza gli oneri e i costi energetici di trasporto/etsrazione ci sono per entrambe le fonti quindi il bilancio differenziale è nullo.
Da una parte hai trivellato e raffinato, dall'altra hai tagliato.
Ma uan volta tagliato una saggia politica ambientale prevederebbe il rimboschimento. Cosa che vedo dura attendere in tempi ragionevoli la riformazione del petrolio.
Intendo dire: concordiamo su molte cose a quel che vedo, quindi direi che concordiamo anche sul fatto che dire che l'EP dei generatori a biomassa e', troviamo un termine: "fuorviante"?
Bravo. Direi che noi ci siamo capiti. Ora chi lo spiega ala CENED.Bravo: in certe situazioni. A certe condizioni. Agevolarle. Imporle sarebbe IMHO follia. Salvo cominciare a piantare foreste ovunque.
Esattamente l'imposizione la vedrei bene nelle zone alpine, non nelle città. Ci sono zone ed è l'unica situazione a cui mi riferivo, dove troviamo le case di montagna, le seconde case di villeggiatura per intenderci. Spesso e volentieri sono attorniate da boschi e usate quei 30 giorni all'anno o anche 2 mesi.
In questo caso quando ti rechi in villeggiatura e la casa è di tua proprietà, probabilmente portarsi qualche sacco di pellets o fare legna nei d'intorni (così fai anche poulizia del bosco) è molto meno impattante che mandare a 2000mt. di quota il camioncino con il gasolio o il gpl. ( non arriva quasi mai il metano) pensare al solare in quei casi è assurdo, perchè devi avere sempre una fonte sicura energetica.
In conclusione è giusto considerare la biomassa rinnovabile, perchè lo è, è sbagliato usare un solo parametro per qualificare la qualità o il pregio energetico di un edificio.. su questo convengo in toto! Però se mi imponi di qualificare con quel parametro e poi (ovviamente non te in prima persona ) ti accorgi che si arriva a dei pardossi, devi correggere l'impostazione per avvicinarti il più possibile ad una correttezza reale. In sostanza io opero con le regoel che ci diamo, le contesto se le ritengo errate, ma non tocca a me modificarle. Cosa diversa è se a me imponi dlle regole che la fisica rifiuta.
es. alle elemntari la mia maestra diceva che 1 mela+ 1 pera+ una banana = (al massimo) 1 macedonia
La Lombardia dice che è ugulae ad 3 mele.
Ho parafrasato la somma dell'energia primaria:
sommare l'acqua calda+il combustibile+l'energia elettrica= in lombardia devi convertire solo l'elettrico.
Ah, a proposito: il CENED da' anche 100% di rendimento al teleriscaldamento, ed anche su questo qualcosina-ina da dire ce l'avrei...
Scusa, non avevo capito il senso dei tuoi commentitigers ha scritto: .....
Ah, a proposito: il CENED da' anche 100% di rendimento al teleriscaldamento, ed anche su questo qualcosina-ina da dire ce l'avrei...
Per favore non buttare benzina sul fuoco, prova a guardare il tread "rendimento teleriscaldamento" cosa è uscito... ed avevamo trovato anche la norma UNI europea che ci dava ragione!! stessa norma che richiama la regione, ma che non sa leggere...
Si noi possiamo dire di concordare su tutto, perchè noi ci riferiamo ai principi.
Il problema cened, puntoenergia, sacert, ecc. ecc. come sta venendo alla luce su edilclima, non è un problema di correttezza metodologica scientifica.
Come anche il ricorso di ingegnerie periti mostra, penso che non sia azzardato riconoscere che la finalità era ben altra, è azzardarto parlare di Business?
Tornando a noi se vogliamo aprire una discussione di tipo dottrinale, tecnico, va benissimo però dobbiamo chiarire subito che si fuoriesce dalle regole IMPOSTECI per il calcolo dei valori della finanziaria o per l'attribuzione di merito energetico di questi enti regionali...
Non ho mai conosciuto due ingegneri/professionisti che non condividessero gli stessi principi tecnici quando entrambi non erano sostenuti da interessi finanziari contrastanti!!
Tanto per dare qualche notizia in merito.
Nel progetto di norma europea (la 15603) si parte dal concetto di "delivered energy" (Edel) che è l'energia che viene data al confine esterno del sistema edificio-impianto.
La 15603 passa poi a definire l'energia primaria ponendo un coefficiente di conversione, o meglio suggerendone TRE al legislatore nazionale.
1) Il primo è definito "fattore di energia primaria totale", e tiene in considerazione tutti i consumi addizionali associati a quel vettore energetico (trasporto, estrazione, produzione ....). Il coefficiente è sempre maggiore di uno.
2) il secondo è definito "fattore di risorse di energia primaria" (è una mia personale traduzione dall'inglese <primary resource energy factor>), dove viene detratto il consumo da fonti rinnovabili a meno di qualche elemento per consumi accessori (trasporto, produzione o raccolta...). Il fattore può essere minore di uno (biomasse....) ma è sempre maggiore di zero.
3) Il terzo fattore "policy energy rating" è quel fattore alternativo che potrebbe essere stabilito dal legislatore per ORIENTARE i consumatori verso certe forme di energia penalizzando quelle costose a livello nazionale (importazioni ....)
Vi è poi un altro fattore legato alle emissioni di CO2.
Questi fattori sono suggeriti in appendice (si fa riferimento a una tabella Svizzera del 1996), ma devono essere stabiliti a livello nazionale (MSE?).
Tanto per dare due numeri:
per il gas (non meglio specificato) il fattore 1 è 1.36 ed è uguale al fattore 2.
Per i "fir log" (abete, credo) abbiamo 1.10 per il coefficiente 1 e 0.10 per il 2.
Nel progetto di norma europea (la 15603) si parte dal concetto di "delivered energy" (Edel) che è l'energia che viene data al confine esterno del sistema edificio-impianto.
La 15603 passa poi a definire l'energia primaria ponendo un coefficiente di conversione, o meglio suggerendone TRE al legislatore nazionale.
1) Il primo è definito "fattore di energia primaria totale", e tiene in considerazione tutti i consumi addizionali associati a quel vettore energetico (trasporto, estrazione, produzione ....). Il coefficiente è sempre maggiore di uno.
2) il secondo è definito "fattore di risorse di energia primaria" (è una mia personale traduzione dall'inglese <primary resource energy factor>), dove viene detratto il consumo da fonti rinnovabili a meno di qualche elemento per consumi accessori (trasporto, produzione o raccolta...). Il fattore può essere minore di uno (biomasse....) ma è sempre maggiore di zero.
3) Il terzo fattore "policy energy rating" è quel fattore alternativo che potrebbe essere stabilito dal legislatore per ORIENTARE i consumatori verso certe forme di energia penalizzando quelle costose a livello nazionale (importazioni ....)
Vi è poi un altro fattore legato alle emissioni di CO2.
Questi fattori sono suggeriti in appendice (si fa riferimento a una tabella Svizzera del 1996), ma devono essere stabiliti a livello nazionale (MSE?).
Tanto per dare due numeri:
per il gas (non meglio specificato) il fattore 1 è 1.36 ed è uguale al fattore 2.
Per i "fir log" (abete, credo) abbiamo 1.10 per il coefficiente 1 e 0.10 per il 2.
Che qualcuno sappia, di questo approccio (quando ho un po' di tempo mi studio questa norma, sempre che la riesca a trovare ) è stato recepito qualcosa in Italia? in sostanza dato di fatto che la legislazione regionale sta inventando, almeno quella nazionale sta seguendo la nromativa europea, almenosi sta ispirando ad essa? Io capisco pure che stilare delle linee guida definitive sia difficile e ci voglia tempo... ma almeno avere delle indicazioni che siano corrette sotto il profilo tecnico!...Spd ha scritto:Tanto per dare qualche notizia in merito.
Nel progetto di norma europea (la 15603) si parte dal concetto di "delivered energy" (Edel) che è l'energia che viene data al confine esterno del sistema edificio-impianto.
La 15603 passa poi a definire l'energia primaria ponendo un coefficiente di conversione, o meglio suggerendone TRE al legislatore nazionale.
1) Il primo è definito "fattore di energia primaria totale", e tiene in considerazione tutti i consumi addizionali associati a quel vettore energetico (trasporto, estrazione, produzione ....). Il coefficiente è sempre maggiore di uno.
2) il secondo è definito "fattore di risorse di energia primaria" (è una mia personale traduzione dall'inglese <primary resource energy factor>), dove viene detratto il consumo da fonti rinnovabili a meno di qualche elemento per consumi accessori (trasporto, produzione o raccolta...). Il fattore può essere minore di uno (biomasse....) ma è sempre maggiore di zero.
3) Il terzo fattore "policy energy rating" è quel fattore alternativo che potrebbe essere stabilito dal legislatore per ORIENTARE i consumatori verso certe forme di energia penalizzando quelle costose a livello nazionale (importazioni ....)
Vi è poi un altro fattore legato alle emissioni di CO2.
Questi fattori sono suggeriti in appendice (si fa riferimento a una tabella Svizzera del 1996), ma devono essere stabiliti a livello nazionale (MSE?).
Tanto per dare due numeri:
per il gas (non meglio specificato) il fattore 1 è 1.36 ed è uguale al fattore 2.
Per i "fir log" (abete, credo) abbiamo 1.10 per il coefficiente 1 e 0.10 per il 2.