Allora, si deve sostituire una caldaia da circa 100 kW a metano, su un impianto abbastanza vecchio, ad uso uffici e piccoli laboratori industriali; l'idea è ovviamente di lavare l'impianto, e poi di mettere uno scambiatore a piastre sia per la separazione del primario dal secondario (attualmente non c'è assolutamente nulla che separa, nemmeno il separatore idraulico) ed uno scambiatore a piastre per la produzione istantanea di ACS (questo c'è già e non ci sono mai stati problemi di approvigionamento, solo che è da sostituire). Ora... l'idraulico mi diceva che metterebbe uno scambiatore "di quelli pressofusi a serpentina, che si intasano meno e sono più facili da lavare"... ovvero?? Non ho proprio capito che intende... Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea. Oppure forse intendeva quelli per piccole potenze, non ispezionabili, da 20/25 kW, visto il limitato fabbisogno... ma non capisco che c'entra la serpentina. Prima di fare la figura dello stordito, mi sono perso qualche passaggio?
Scambiatore per ACS
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Samuele C.
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Scambiatore per ACS
Salve a tutti, ho una domanda stupida, ma tant'è... devo chiarirmi il dubbio
Allora, si deve sostituire una caldaia da circa 100 kW a metano, su un impianto abbastanza vecchio, ad uso uffici e piccoli laboratori industriali; l'idea è ovviamente di lavare l'impianto, e poi di mettere uno scambiatore a piastre sia per la separazione del primario dal secondario (attualmente non c'è assolutamente nulla che separa, nemmeno il separatore idraulico) ed uno scambiatore a piastre per la produzione istantanea di ACS (questo c'è già e non ci sono mai stati problemi di approvigionamento, solo che è da sostituire). Ora... l'idraulico mi diceva che metterebbe uno scambiatore "di quelli pressofusi a serpentina, che si intasano meno e sono più facili da lavare"... ovvero?? Non ho proprio capito che intende... Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea. Oppure forse intendeva quelli per piccole potenze, non ispezionabili, da 20/25 kW, visto il limitato fabbisogno... ma non capisco che c'entra la serpentina. Prima di fare la figura dello stordito, mi sono perso qualche passaggio?
Allora, si deve sostituire una caldaia da circa 100 kW a metano, su un impianto abbastanza vecchio, ad uso uffici e piccoli laboratori industriali; l'idea è ovviamente di lavare l'impianto, e poi di mettere uno scambiatore a piastre sia per la separazione del primario dal secondario (attualmente non c'è assolutamente nulla che separa, nemmeno il separatore idraulico) ed uno scambiatore a piastre per la produzione istantanea di ACS (questo c'è già e non ci sono mai stati problemi di approvigionamento, solo che è da sostituire). Ora... l'idraulico mi diceva che metterebbe uno scambiatore "di quelli pressofusi a serpentina, che si intasano meno e sono più facili da lavare"... ovvero?? Non ho proprio capito che intende... Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea. Oppure forse intendeva quelli per piccole potenze, non ispezionabili, da 20/25 kW, visto il limitato fabbisogno... ma non capisco che c'entra la serpentina. Prima di fare la figura dello stordito, mi sono perso qualche passaggio?
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Re: Scambiatore per ACS
Forse intende quelli ermetici a serpentina, non pressofusi. 
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Scambiatore per ACS
anche io no capire . . .
"Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea" anche per me
"ermetici a serpentina" ?
"Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea" anche per me
"ermetici a serpentina" ?
riccardo - affetto da superbonus
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Samuele C.
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Re: Scambiatore per ACS
Ma sarebbero tipo dei "mini-boiler" a serpentina? Scusate ma non li ho mai usati, nella mia breve esperienza
Qualche modello da consigliare?
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Re: Scambiatore per ACS
O forse appunto a piastre saldrobrasati, non pressofusi.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Scambiatore per ACS
Scusa Samuele, faccio fatica a entrare in argomento:Samuele C. ha scritto:Salve a tutti, ho una domanda stupida, ma tant'è... devo chiarirmi il dubbio![]()
Allora, si deve sostituire una caldaia da circa 100 kW a metano, su un impianto abbastanza vecchio, ad uso uffici e piccoli laboratori industriali; l'idea è ovviamente di lavare l'impianto, e poi di mettere uno scambiatore a piastre sia per la separazione del primario dal secondario (attualmente non c'è assolutamente nulla che separa, nemmeno il separatore idraulico) ed uno scambiatore a piastre per la produzione istantanea di ACS (questo c'è già e non ci sono mai stati problemi di approvigionamento, solo che è da sostituire). Ora... l'idraulico mi diceva che metterebbe uno scambiatore "di quelli pressofusi a serpentina, che si intasano meno e sono più facili da lavare"... ovvero?? Non ho proprio capito che intende... Per me, o accumulo con serpentina, o piastre per produzione istantanea. Oppure forse intendeva quelli per piccole potenze, non ispezionabili, da 20/25 kW, visto il limitato fabbisogno... ma non capisco che c'entra la serpentina. Prima di fare la figura dello stordito, mi sono perso qualche passaggio?
1) Perché si dovrebbe mettere uno scambiatore e creare un "secondario" se fin qui non è esistito?
2) Lo scambiatore attualmente esistente per ACS (che non ha mai dato problemi) è del tipo a produzione istantanea (non credo)? Come è compatibile un impianto centralizzato con la produzione istantanea di ACS?
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Re: Scambiatore per ACS
Perché la caldaia vecchia ha ceduto del tutto ora, ma era da parecchio che dava problemi legati a fenomeni corrosivi. Mettendone una nuova potrebbe convenire mantenerla disaccoppiata dal circuito esistente, che anche se verrà lavato, è comunque molto vecchio.Ugo ha scritto: Scusa Samuele, faccio fatica a entrare in argomento:
1) Perché si dovrebbe mettere uno scambiatore e creare un "secondario" se fin qui non è esistito?
Credo sia compatibile in virtù dello scarsissimo utilizzo di ACS (uso uffici). Praticamente un piccolo spillamento dalla mandata della caldaia viene fatto passare nello scambiatore istantaneo (così è) e non c'è un accumulo, come mi sarei aspettato. Potrei proporre di mettere un accumulo, ma prima di tutto c'è poco spazio, e poi il cliente vuole semplicemente ripristinare ciò che è sempre stato. Più che altro ancora non ho ben capito come funziona d'estate, anche se l'acqua calda (senza docce) si usa ben poco.Ugo ha scritto: 2) Lo scambiatore attualmente esistente per ACS (che non ha mai dato problemi) è del tipo a produzione istantanea (non credo)? Come è compatibile un impianto centralizzato con la produzione istantanea di ACS?
Re: Scambiatore per ACS
Una volta lavato l'impianto che senso ha mettere uno scambiatore? E poi di che potenza? Da 100 Kw ancora?
Piuttosto che mettere uno scambiatore preferirei mettere una piccola caldaia ad accumulo per l'acqua calda, indipendente da quella da 100 Kw.
Se è vero che l'utilizzo di ACS è così irrilevante, basterebbe uno scaldaacqua ad accumulo di quelli con il bruciatore da 4.9 Kw (accumulo da 100-150 lt.
La nuova caldaia avrebbe vita lunga e anche la proprietà ne guadagnerebbe in risparmio e funzionalità.
Piuttosto che mettere uno scambiatore preferirei mettere una piccola caldaia ad accumulo per l'acqua calda, indipendente da quella da 100 Kw.
Se è vero che l'utilizzo di ACS è così irrilevante, basterebbe uno scaldaacqua ad accumulo di quelli con il bruciatore da 4.9 Kw (accumulo da 100-150 lt.
La nuova caldaia avrebbe vita lunga e anche la proprietà ne guadagnerebbe in risparmio e funzionalità.
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Re: Scambiatore per ACS
Sul discorso ACS sono d'accordo, anche se è dura far digerire che al posto di una caldaia se ne mettono due, per quanto la seconda sia irrisoria, piccola e faccia anche risparmiare. Sappiamo tutti come ragiona "il committente". Inoltre la centrale termica probabilmente passerebbe da <116 kW a >116 kW, se non c'è altro posto dove mettere la caldaietta... Insomma, una serie di cose. Cmq come principio concordo.Ugo ha scritto:Una volta lavato l'impianto che senso ha mettere uno scambiatore? E poi di che potenza? Da 100 Kw ancora?
Piuttosto che mettere uno scambiatore preferirei mettere una piccola caldaia ad accumulo per l'acqua calda, indipendente da quella da 100 Kw.
Se è vero che l'utilizzo di ACS è così irrilevante, basterebbe uno scaldaacqua ad accumulo di quelli con il bruciatore da 4.9 Kw (accumulo da 100-150 lt.
La nuova caldaia avrebbe vita lunga e anche la proprietà ne guadagnerebbe in risparmio e funzionalità.
Sul fatto dello scambiatore, un po' meno. Io penso che anche se l'impianto viene lavato, conviene comunque separarlo dal primario. Poi boh, magari sbaglio...
Re: Scambiatore per ACS
I discorsi di convenienza andrebbero fatti sulla base di dati: quanto costa uno scambiatore di quelle dimensioni? Quanti accorgimenti e quanto lavoro impiantistico? Quanto si complica l'impianto?
Mi verrebbe spontaneo andare a verificare la necessità reale di potenza e vedere se non si potesse diminuirla.
Tutte le volte che l'ho fatto ho scoperto che le caldaie erano maggiorate almeno per 1/3.
Per quanto attiene allo scrupolo del creare un secondario mi chiedo: che rischi corre la caldaia collegata direttamente all'impianto utilizzatore?
Da quanto ne so un secondario si realizza quando ce ne fosse necessità, come nel caso in cui un grosso impianto fosse suddiviso in sotto impianti, per rendere i singoli circuiti indipendenti l'uno dall'altro per gestione, temperature o altro.
Gli scambiatori sono ad esempio indispensabili quando ci fosse una caldaia a vapore che alimenta utenze a vapore e utenze ad acqua calda (esempio un circuito termosifoni ad acqua e un servizio a vapore come la cottura in cucine industriali, sterilizzatori o altro).
Per l'ACS, si può utilizzare il calore prodotto dalla caldaia grande solo nel caso che essa debba comunque restare in funzione tutto l'anno per motivi suoi. In questo caso serve uno scambiatore, che da solo costa più dello scalda acqua a gas di cui ho accennato prima.
Mi verrebbe spontaneo andare a verificare la necessità reale di potenza e vedere se non si potesse diminuirla.
Tutte le volte che l'ho fatto ho scoperto che le caldaie erano maggiorate almeno per 1/3.
Per quanto attiene allo scrupolo del creare un secondario mi chiedo: che rischi corre la caldaia collegata direttamente all'impianto utilizzatore?
Da quanto ne so un secondario si realizza quando ce ne fosse necessità, come nel caso in cui un grosso impianto fosse suddiviso in sotto impianti, per rendere i singoli circuiti indipendenti l'uno dall'altro per gestione, temperature o altro.
Gli scambiatori sono ad esempio indispensabili quando ci fosse una caldaia a vapore che alimenta utenze a vapore e utenze ad acqua calda (esempio un circuito termosifoni ad acqua e un servizio a vapore come la cottura in cucine industriali, sterilizzatori o altro).
Per l'ACS, si può utilizzare il calore prodotto dalla caldaia grande solo nel caso che essa debba comunque restare in funzione tutto l'anno per motivi suoi. In questo caso serve uno scambiatore, che da solo costa più dello scalda acqua a gas di cui ho accennato prima.
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Samuele C.
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Re: Scambiatore per ACS
La suddivisione in sotto impianti c'è. Probabilmente l'attuale "non separazione" tra primario e secondario comportava anche scompensi di funzionamento, ma non ne ho notizie oppure insomma non sono mai stati gravi.Ugo ha scritto:I discorsi di convenienza andrebbero fatti sulla base di dati: quanto costa uno scambiatore di quelle dimensioni? Quanti accorgimenti e quanto lavoro impiantistico? Quanto si complica l'impianto?
Mi verrebbe spontaneo andare a verificare la necessità reale di potenza e vedere se non si potesse diminuirla.
Tutte le volte che l'ho fatto ho scoperto che le caldaie erano maggiorate almeno per 1/3.
Per quanto attiene allo scrupolo del creare un secondario mi chiedo: che rischi corre la caldaia collegata direttamente all'impianto utilizzatore?
Da quanto ne so un secondario si realizza quando ce ne fosse necessità, come nel caso in cui un grosso impianto fosse suddiviso in sotto impianti, per rendere i singoli circuiti indipendenti l'uno dall'altro per gestione, temperature o altro.
Per l'ACS valuterò meglio, sì. Cmq, tornando alla domanda iniziale, anche per capire meglio se mi ricapita... quali sono gli scambiatori istantanei a serpetina?
Re: Scambiatore per ACS
Normalmente gli scambiatori sono dei contenitori in cui c'è l'acqua da scaldare per poi andare all'utilizzazione. La serpentina consiste in una tubazione più o meno articolata, immersa nel volume dell'acqua da scaldare e percorsa dall'acqua che viene dalla caldaia. Quindi la serpentina è l'elemento scaldante. L'acqua di utilizzo in questo caso viene accumulata e tenuta pronta all'uso. La potenza della serpentina non serve sia grande.
Viceversa in alcuni casi la serpentina è percorsa dall'acqua che va all'utilizzazione come ACS. In questo caso il percorso deve essere tale da garantire che l'acqua che passa possa scaldarsi "istantaneamente". Non c'è accumulo, ma in questo caso il calore è immagazzinato nell'acqua del serbatoio in cui detta serpentina è immersa. Spesso questo è il caso degli scambiatori che realizzano l'integrazione con il solare: serbatoio con acqua di caldaia che magari alimenta un impianto a termosifoni (o sotto pavimento non importa) questo può costituire un serbatoio di accumulo per lo stesso impianto (puffer) - serpentina in cui passa l'ACS che si scalda appunto istantaneamente - altra serpentina in cui passa il fluido vettore proveniente dal pannello solare.
Viceversa in alcuni casi la serpentina è percorsa dall'acqua che va all'utilizzazione come ACS. In questo caso il percorso deve essere tale da garantire che l'acqua che passa possa scaldarsi "istantaneamente". Non c'è accumulo, ma in questo caso il calore è immagazzinato nell'acqua del serbatoio in cui detta serpentina è immersa. Spesso questo è il caso degli scambiatori che realizzano l'integrazione con il solare: serbatoio con acqua di caldaia che magari alimenta un impianto a termosifoni (o sotto pavimento non importa) questo può costituire un serbatoio di accumulo per lo stesso impianto (puffer) - serpentina in cui passa l'ACS che si scalda appunto istantaneamente - altra serpentina in cui passa il fluido vettore proveniente dal pannello solare.
Re: Scambiatore per ACS
quoto.Samuele C. ha scritto:Sul fatto dello scambiatore, un po' meno. Io penso che anche se l'impianto viene lavato, conviene comunque separarlo dal primario.Ugo ha scritto:
La teoria è quando si sa tutto e niente funziona.
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché !
La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché.
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Re: Scambiatore per ACS
Giova ricordare che l'acqua di acquedotto è aggressiva in quanto contiene elevate quantità di ossigeno disciolto. Motivo per il quale sembrerebbe la caldaia originale si è guastata.
"Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
Re: Scambiatore per ACS
Soloalfa,
mi hai fatto dire cose che non ho detto:
"Sul fatto dello scambiatore, un po' meno. Io penso che anche se l'impianto viene lavato, conviene comunque separarlo dal primario"
Hai riportato per errore il contrario. Questo diceva Samuele C.
mi hai fatto dire cose che non ho detto:
"Sul fatto dello scambiatore, un po' meno. Io penso che anche se l'impianto viene lavato, conviene comunque separarlo dal primario"
Hai riportato per errore il contrario. Questo diceva Samuele C.