alimentazione antincendio per reti idranti attività industr

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

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Ale_S
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Iscritto il: ven mag 11, 2007 16:53

alimentazione antincendio per reti idranti attività industr

Messaggio da Ale_S »

Devo progettare una rete idranti per un'attività industriale non normata.

Si tratta di un capannone di circa 2000 m2 utilizzato per il taglio e l'assemblaggio di mobili in trucciolare.
Ho definito al momento un livello di pericolo secondo la 10779 = 2 (il tre direi che è eccessivo. concordate??).

Protezione interna+ esterna e quindi rete con 1200 l/m (72 mc/h) e P=0,3MPa agli idranti.

Dovendo realizzare il sistema di alimentazione (abbiamo abbandonato l'idea dell'acquedotto per via dei troppi problemi burocratici), sto valutando quale soluzione vasca+ gruppo pompaggio utilizzare.

Ho alcuni dubbi:

1 - la norma mi permette di utilizzare i diversi tipi di alimentazione e non mi sembra ci siano veti particolari ad utilizzare la più semplice ossia la "singola" che quindi richiederebbe una sola pompa elettrica e locali più semplici.
Vi chiedo però, visto che forse avete più esperienza in merito, se tale scelta è un "po' leggera" e se è doveroso in casi analoghi al mio, utilizzare alimentazioni più sicure (es la semplice superiore), oppure qualle singola è più che sufficiente ???

2- Riguardo all'abbinamento vasca interrata/esterna gruppo pompaggio interrato/esterno, e il tipo di pompaggio, anche quì la norma da varie possibilità, ma indica subito di evitare il "soprabattente".
Sinceramente la soluzione che ci sembrava più comoda sembrava quella con vasca interrata e vano esterno (anche per via degli spazi), ma in tal caso siamo soprabattente, e quindi mi rimane la soluzione "tutto interratto" (che mi sembra in primo acchito impegnativa) e la soluzione tutto fuori (che al contrario mi sembra un po' invasiva). ci sono poi altre questioni che possono far propendere verso una soluzione o l'altra come la questione del gelo ecc ecc.
Sentendo le varie ditte produttrici di sistemi ognuna ha la sua ide (forse anche in base al prodotto da vendere),.vi chiedo quindi, sempre perchè probabilmente avete più esperienza che me in merito,
quale soluzione o soluzioni, ritenete più adatte e utilizzereste al posto mio, e perchè ??

grazie mille
Terminus
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Iscritto il: ven mar 30, 2007 17:40
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Re: alimentazione antincendio per reti idranti attività indu

Messaggio da Terminus »

In primo luogo la protezione esterna la valuti necessaria ?
Riguardo il tipo di alimentazione, in effetti la UNI 10779 da indicazioni solo per il livello 3, rimandando alla VDR specifica per gli altri livelli (riguardo il livello puoi verificare la classificazione con la UNI EN 12845).
Considerando il rischio di incendio ed il valore dell'attività produttiva, anche valutando come limitato il rischio per i lavoratori, direi che la maggiore spesa per un gruppo misto EP+MP (alimentazione singola superiore) sia accettabile, a fronte del beneficio.

Il soprabattente non è vietato, solo viene consigliato di lavorare sottobattente fin dove è possibile, per ovvie ragioni.
Considera che normativamente la posizione "sottobattente" si ha anche con asse pompa sopra il livello minimo dell'acqua al massimo di 2m e con 2/3 della riserva sopra tale asse.
Se decidi di realizzare la riserva interrata, con dovrebbe essere una grossa complicazione interrare anche il locale tecnico, magari sfruttando le condizioni suddette per sollevare un pò le pompe.
Locale interrato= scarso impatto architettonico, migliore protezione antincendio e meteorologica (specie con le MP)
Per contro: necessità di accesso da intercapedine, necessità di pompe di sentina.
Ale_S
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Re: alimentazione antincendio per reti idranti attività indu

Messaggio da Ale_S »

Terminus ha scritto:In primo luogo la protezione esterna la valuti necessaria ?.
sinceramente in un primo momento, sperando di poterci allacciare all'acquedotto, avevamo ipotizzato solo l'interna. Ma ora visto anche la tipologia di lavorazione, considero anche la protezione esterna. Già mi sembra un pochino calzato l'inquadramento come livello 2 (anche se nella lista degli equivalenti nella 12845 si parla di falegnamerie), non utilizzare la protezione esterna lo tengo come ultimo jolly.
Terminus ha scritto: Riguardo il tipo di alimentazione, in effetti la UNI 10779 da indicazioni solo per il livello 3, rimandando alla VDR specifica per gli altri livelli (riguardo il livello puoi verificare la classificazione con la UNI EN 12845).
E' proprio lì il problema. La norma ammette una certa lbertà di scelta, in base alla valutazione del rischio che fa il tecnico sulla base delle indicazioni della committenza. Ma poi nella "consuetudine" la scelta più semplice (alimentazione singola), in caso di problemi, in un caso equivalente al mio, può essere accettata anche da chi potrebbe giudicarmi?? E' sempre lì il nocciolo.

riguardo al livello, come detto sopra, da un confronto con i livello equivalenti della 12845, nel livello OH3 (equivalente liv 2 10779), si parla di "industrie per la lavorazione del legno" e nella OH4 "industrie per la lavorazione del legno compensato". Non si cita mai il trucciolare ma soprattutto il compensato mi sembra similare. A dire il vero in HHP2 si parla di "segherie e produzione di pannelli trucciolari", ma ritengo sia più rivolta a reali segherie (quindi taglio intensivo, presenza di notevole polvere di legno, e pericolo costante di scintille, e di produzione da zeero di pannelli trucciolari e non di lavorazione degli stessi).
In conclusione il livello 2 lo vedo coerente.
Concordi?
Terminus ha scritto:Considerando il rischio di incendio ed il valore dell'attività produttiva, anche valutando come limitato il rischio per i lavoratori, direi che la maggiore spesa per un gruppo misto EP+MP (alimentazione singola superiore) sia accettabile, a fronte del beneficio.
si in effetti non hai torto, anche per coerenza con la scelta dell'utilizzo della protezione esterna. Quello che era il mio dubbio, era sapere se nella consuetudine, in casi similari al mio, si adottano reti con solo l'alimentazione singola.
Terminus ha scritto: Il soprabattente non è vietato, solo viene consigliato di lavorare sottobattente fin dove è possibile, per ovvie ragioni.
Considera che normativamente la posizione "sottobattente" si ha anche con asse pompa sopra il livello minimo dell'acqua al massimo di 2m e con 2/3 della riserva sopra tale asse.
Se decidi di realizzare la riserva interrata, con dovrebbe essere una grossa complicazione interrare anche il locale tecnico, magari sfruttando le condizioni suddette per sollevare un pò le pompe.
Locale interrato= scarso impatto architettonico, migliore protezione antincendio e meteorologica (specie con le MP)
Per contro: necessità di accesso da intercapedine, necessità di pompe di sentina.
il soprabattente per la norma "dovrebbe essere evitato" salvo reale impossibilità che deve esser giustficata. Se ho lo spazio esterno per fare tutto fuori o tutto interrato (e quindi sottobattente), la giustificazione è un po' leggerina. ... e ricadiamo sul problema citato sopra. :(
si forse tutto interrato è la migliore, anche se il locale tecnico e la relativa dotazione si complica un po' e comunque devo rendere presente una tettoia/vano esterno d'accesso, che occupa spazio e fa distanza da edifici e confini.
argonauta
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Iscritto il: mar gen 29, 2008 12:36

Re: alimentazione antincendio per reti idranti attività indu

Messaggio da argonauta »

Ale_S ha scritto: nella consuetudine, in casi similari al mio, si adottano reti con solo l'alimentazione singola.
nella consuetudine si fa di tutto per risparmiare soldi... ma non è detto che sia la soluzione ottimale.
il locale comando dei VVF ti può dare una mano nella valutazione dei rischi.
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