Circolatori elettronici: funzionamento help
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Circolatori elettronici: funzionamento help
COn le pompe elettroniche regolo
- velocità costante 1,2,3
- pressione proporzionale PP: La prevalenza (pressione) viene ridotta con la diminuzione della richiesta d'acqua e aumentata con l'incremento della richiesta d'acqua.
- pressione costante CP: La prevalenza (pressione) viene mantenuta costante, indipendentemente dalla richiesta d'acqua.
- Autoadapt: che funziona in PP su un ampio campo
La grundfos mi dice che CP va bene per impianti radianti, PP per impianti radiatori/ventil.
Perchè?
Impianto radiante: anche a portate ridotte (anelli chiusi) devo comunque soddisfare la massima perdita di carico del circuito + sfavorito.
Impianto radiatori/ventil: idem come sopra.. allora perchè mi danno la regolazione PP (pressione proporzionale alla portata?
- velocità costante 1,2,3
- pressione proporzionale PP: La prevalenza (pressione) viene ridotta con la diminuzione della richiesta d'acqua e aumentata con l'incremento della richiesta d'acqua.
- pressione costante CP: La prevalenza (pressione) viene mantenuta costante, indipendentemente dalla richiesta d'acqua.
- Autoadapt: che funziona in PP su un ampio campo
La grundfos mi dice che CP va bene per impianti radianti, PP per impianti radiatori/ventil.
Perchè?
Impianto radiante: anche a portate ridotte (anelli chiusi) devo comunque soddisfare la massima perdita di carico del circuito + sfavorito.
Impianto radiatori/ventil: idem come sopra.. allora perchè mi danno la regolazione PP (pressione proporzionale alla portata?
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Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
Negli impianti radianti si presume che la quota maggiore di DP sia nei singoli circuiti e quindi anche al ridursi del numero di circiti attivi serve un DP praticamente costante. Negli impianti a radiatori si presume che una quota importante di DP sia nella rete di distribuzione e quindi al ridursi dei radiatori attivi si riduce il DP necessario ad alimentare correttamente i radiatori aperti. Valutando caso per caso come sono ripartire le 2 componenti di DP (rete comune e singoli anelli) è possibile stabilire quale il tipo di regolazione della pompa più corretto.
Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
Ok, grazie..Abser ha scritto:Valutando caso per caso come sono ripartire le 2 componenti di DP (rete comune e singoli anelli) è possibile stabilire quale il tipo di regolazione della pompa più corretto.
Aggiungo, nella funzione Auto (che ha un vasto range nel grafico), come cavolo fa la pompa ad autoregolarsi anche al susseguirsi "veloce" di cambio portata?
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nicorovoletto
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Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
e mi permetto di aggiungere che questa soluzione a volte crea problemi... nel senso che con configurazioni complesse di reti di distribuzione anche diminuendo la portata, il DP di alcuni radiatori sfavoriti rimane pressochè invariato.... creando quindi carenza di di portata.Negli impianti a radiatori si presume che una quota importante di DP sia nella rete di distribuzione e quindi al ridursi dei radiatori attivi si riduce il DP necessario ad alimentare correttamente i radiatori aperti
Non ho paura della mia ignoranza, anzi, l'affronto ogni giorno!
Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
ma per me rimane l'incognita della funzione auto.. che logica ha? Che portate/prevalenze prende come rifierimento? Non imposto certo i dati di progetto...nicorovoletto ha scritto:e mi permetto di aggiungere che questa soluzione a volte crea problemi... n
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nicorovoletto
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Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
So solo questo:SuperP ha scritto:ma per me rimane l'incognita della funzione auto.. che logica ha? Che portate/prevalenze prende come rifierimento? Non imposto certo i dati di progetto...nicorovoletto ha scritto:e mi permetto di aggiungere che questa soluzione a volte crea problemi... n
la pompa sceglie in automatico se passare da pressione proporzionale a pressione costante. Non so come faccia a decidere e nemmeno o mai usato questa funzione... aspetto lumi anch'io
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Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
Rispolvero questo argomento.
Ma a voi risulta che ci siano anche delle pompe che si possono regilare solo a DP constante e non variabile ?
Ma a voi risulta che ci siano anche delle pompe che si possono regilare solo a DP constante e non variabile ?
UNI 11300....no grazie, non faccio fumo !
Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
No, l'autoadpt di Grundfos non consiste nel scegliere se passare da pressione proporzionale a pressione costante ma, tramite il trasduttore di pressione ed il controllo di velocità, consiste nell'analizzare il circuito su cui è installato e "adattarsi".nicorovoletto ha scritto:So solo questo:SuperP ha scritto:ma per me rimane l'incognita della funzione auto.. che logica ha? Che portate/prevalenze prende come rifierimento? Non imposto certo i dati di progetto...nicorovoletto ha scritto:e mi permetto di aggiungere che questa soluzione a volte crea problemi... n
la pompa sceglie in automatico se passare da pressione proporzionale a pressione costante. Non so come faccia a decidere e nemmeno o mai usato questa funzione... aspetto lumi anch'io
Infatti disponendo del sensore di pressione differenziale ed avendo impostato nella EPROM i dati di funzionamento Q-H la pompa sa cercarsi il punto di lavoro che ottimizza il massimo rendimento.
In altre parole la pompa si adatta al circuito, però siccome le pompe hanno un campo di lavoro abbastanza ristretto ciò va bene solo se la caratteristica del circuito è idonea al tipo di pompa.
Consiglio di utilizzare Autoadpat solo quando non conosci l'impianto e non vuoi stare li a controllare i salti termici, altrimenti a mio parere è meglio regolare il punto che ti serve impostando pressione costante (circuiti senza valvole modulanti) o pressione proporzionale (circuiti con valvole modulanti) e selezionando la velocità necessaria per ottenere il punto di lavoro (reale) più vicino a quello che ti serve (teorico).
Aggiungo inoltre che autoadapt sarebbe molto più utile se avesse una logica fuzzy (utile per la programmazione di variabili tipo e schemi impianto preimpostati) e un trasduttore di temperatura che ottimizzasse oltre che le prestazioni impianto anche le prestazioni caldaia (massimizzare la condensazione), ma forse ci arriveremo....
Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
No, nel 90% dei casi l'utilità della regolazione elettronica è avere l'opposto ovvero DP variabile (regolazione proporzionale).HUGO ha scritto:Rispolvero questo argomento.
Ma a voi risulta che ci siano anche delle pompe che si possono regilare solo a DP constante e non variabile ?
Il caso tipico in cui utilizzo DP costante è quando mi trovo con un circuito primario con n caldaie in cascata (1,2,3,4...n) e scambiatore.
Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
La DAB mi pare faccia il modello KLME che è regolabile solo a pressione costanteredHat ha scritto:No, nel 90% dei casi l'utilità della regolazione elettronica è avere l'opposto ovvero DP variabile (regolazione proporzionale).HUGO ha scritto:Rispolvero questo argomento.
Ma a voi risulta che ci siano anche delle pompe che si possono regilare solo a DP constante e non variabile ?
Il caso tipico in cui utilizzo DP costante è quando mi trovo con un circuito primario con n caldaie in cascata (1,2,3,4...n) e scambiatore.
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Re: Circolatori elettronici: funzionamento help
Non conosco DAB ma se così fosse sarebbe una regolazione inspiegabilmente zoppa.HUGO ha scritto: La DAB mi pare faccia il modello KLME che è regolabile solo a pressione costante
Infatti con il controllo di velocità e il trasduttore di pressione si potrebbe:
Effettuare le seguenti regolazioni:
- portata/pressione proprozionale;
- portata/pressione costante (autoflow, autopressure);
- portata di massimo rendimento (autoadapt);
- portata o pressione di esercizio (near duty point);
- portata o pressione minima/massima (auto limit);
- partenza con rampa di accelerazione (anti colpo d'ariete);
- fermata con rampa di decelerazione (smorzamento rumore del flusso).
Rilevare le seguenti variabili:
-prevalenza di esercizio;
-portata di esercizio;
-velocità nominale del fluido;
-corrente elettrica assorbita;
-velocità di rotazione;
-frequenza elettrica di lavoro.
Calcolare i seguenti valori:
-potenza elettrica assorbita;
-potenza idraulica sviluppata;
-rendimento motore;
-energia elettrica assorbita;
-energia elettrica risparmiata;
-ore di esercizio (giorno, stagione).
Inoltre se al controllo della pompa aggiungessimo 2 trasduttori di temperatura (su mandata e ritorno del circuito) potremmo anche contabilizzare il calore indicando:
-temperatura di mandata;
-temperatura di ritorno;
-salto termico circuito;
-potenza termica erogata;
-energia termica erogata.
Ecco perchè con l'elettronica di controllo della pompa realizzare unicamente una programmazione a pressione costante sarebbe molto, ma molto, riduttivo anche se non mi meraviglierei che ciò accadesse soprattutto se il costruttore considera la pompa come un motore a se stante anzichè contestualizzarlo con il circuito.
E non sarebbe tutto: una perfetta ottimizzazione dovrebbe prevedere la possibilità di scambio dati (collegamento BUS) tra pompa, generatore di calore e regolazione climatica ottimizzando l'intero impianto.