alimentazione anticendio da acquedotto.

Normativa Antincendio, Rilascio CPI, ecc.

Moderatore: Edilclima

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Ale_S
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alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

si vorrebbe realizzare un impianto antincedio (in realtà già realizzato da tempo ma mai attivata pratica anticendio ai VVFF), dimensionato con solo idranti per protezione interna e livello di pericolo 2 (secondo UNI 10779),
ma senza realizzare la vasca antincendio e relativo gruppo di pompaggio, ma solo sfruttando la rete dell'acquedotto, in quanto come detto i lavori sono già stati realizzati e non si vorrebbe spendere troppo. (come al solito).

L'impianto si trova in zona artigianale e quindi con una buona rete dell'acquedotto.

I VVFF mi dicono che se il gestore dell'acquedotto mi da le garazie sulla disponibilità e prestazioni dell'acquedotto a loro va bene.

Un tecnico del gestore dell'acquedotto mi ha indicato che lo possono rilasciare la famosa dichiarazione di dindisponibilità < 60h/anno (su base statistica), ma non possono dare alcuna certezza o garazia sulla portata e prevalenza.

la uni 10779 richiede che ci sia un'indisponibilità minore di 60 h/a, e non specifica allo stesso modo che l'alimentazione deve avere caratteristiche bene precise, ma a mio vedere dicendo che quando dimensiono l'impianto devo garantire una certa portata e prevalenza, indirettamente lo richiede. (nel mio caso 360 l/min e 0,2 Mpa).


come mi consigliate di procedere ??
secondo voi avere solo la certifciaizone delle 60 h/a e non la garazia di portata e prevalenza dell'impianto è sufficiente???
Ma mi chiedo, come è mai possibile fare impianti senza vasca in questi casi ???? (ci sono molte situaizoni di piccola entità per le quali il costo del sistema incide molto).
grazie
Terminus
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Terminus »

Il dato di portata e prevalenza è importante tanto quanto il dato sull'affidabilità.
Vedi il DM 20/12/12: se hai stabilito il livello 2, devi rispettare le prestazioni di cui alla UNI 10779.
Valuta anche l'utilizzo di una riserva idrica ridotta al 50%, a patto di avere il necessario rincalzo.
Ale_S
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

Terminus ha scritto:Il dato di portata e prevalenza è importante tanto quanto il dato sull'affidabilità.
Vedi il DM 20/12/12: se hai stabilito il livello 2, devi rispettare le prestazioni di cui alla UNI 10779.
Valuta anche l'utilizzo di una riserva idrica ridotta al 50%, a patto di avere il necessario rincalzo.
Chiarissimo che portata e prevalenza hanno importanza. La domanda magari è cosa garantire in maniera "oggettiva" per essere sicuri di essere a norma.
Il DM ribadisce e rimanda grosso modo alla UNI 10779; anzi indica solo che la continuità può essere ricavata da dati statistici.
La uni invece (A.1.4), forse specifica meglio dicendo che la portata deve essere garantita "in ogni tempo" fatto salvo il periodo di indisponibilità.

Il problema nasce quando (come spesso accade da quel che sento), che il gestore dell'acquedotto non garantisce alcuna portata e/o prevalenza (dicono che se per un periodo di siccità c'è poca acqua in generale.....)
Questo però di conseguenza impedisce totalmente la possibilità di realizzare un impianto senza vasca ecc ecc.
Mi sembra assurdo.


Mi parli di riserva idrica al 50%; che punto normativo la cita?? e poi dovrei comunque avere nel mio caso una riserva di almeno 12 mc con relative pompe ecc ecc; a quel punto tanto vale fare tutto il sistema completo ed essere più sicuri.

Giusto per curiosità, visto che ne ho trattate ben poche: di questi tempi una vasca (eventualmente da 72 mc anche per protezione esterna), con tutte le pompe, rincalzi, eventuale generatore, e sistemi ausiliari richiesti da norma, a norma con tutto e con la 12845,
fornita installata e certificata (tutto il sistema di alimentazione vasche e pompe), dove bisogna solo attaccare la rete di idranti,
quanto può veneire a costare ???
qualche indicazione di produttori ecc ecc che offrano un servizio completo, serior e magati a buon prezzo ?? :mrgreen:
claudio
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da claudio »

Non troverai nessun acquedotto che ti garantirà la prestazione.
Per le ditte ce ne sono diverse. Per esempio ci sono i gruppi della DAB,lowara, unipumps, salmson, grundfos.
claudio
Ale_S
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

claudio ha scritto:Non troverai nessun acquedotto che ti garantirà la prestazione.
... che paese.... !! :evil:
Terminus
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Terminus »

Dalle mie parti diverse volte ho chiesto ed ottenuto la dichiarazione sulla fornitura.
Che poi basti alla bisogna è un'altra questione.
Ale_S
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

Terminus ha scritto:Dalle mie parti diverse volte ho chiesto ed ottenuto la dichiarazione sulla fornitura.
Che poi basti alla bisogna è un'altra questione.
La dichiarazione di disponibilità o anche quella con cui garantiscono sempre portata e pressione richiesta?
Ale_S
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

Come seleziono il tipo di alimentazione ???
La Uni 12845 distingue i 4 tipo (singola, singola sup,....), ma non dice quando usare una o l'altra a secondo del Livello di Rischio considerato in particolare per impianti idranti Uni 10779.
Nel mio caso avrei considerato un livello 2 con rete esterna+interna (o frse si vedrà solo interna).
Mi sembra che la singola (non superiore), per analogia con i livelli della 12845 si Ok;
Che ne pensate?
In tal caso mi serve una sola pompa elettrica ???
Terminus
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Terminus »

Se non te lo dice una norma verticale o la UNI 10779, allora lo stabilisci tu in base alla tua vdr.
Per l'alimentazione singola potresti anche mettere la sola motopompa, se fosse necessario.
Ale_S
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Ale_S »

Terminus ha scritto:Se non te lo dice una norma verticale o la UNI 10779, allora lo stabilisci tu in base alla tua vdr.
Per l'alimentazione singola potresti anche mettere la sola motopompa, se fosse necessario.
é un'attività industraiel (falegnameria), quindi non ho norma verticale.
La Uni 10799 non me lo dice, come sai, quindi è chiaro che lo devo stabilire io, ma chiedo a te che hai maggior esperienza, fino a quanto mi posso spingere in basso con i livelli di sicurezza (alimentazione singola, solo protezione interna ecc), considerando che si tratta di fabbricato adibito a falegnameria di 2000 m2 con 250ql di legname che portano grosso modo ad un livello rei della struttura REI20 ????
Terminus ha scritto:Per l'alimentazione singola potresti anche mettere la sola motopompa, se fosse necessario.
... potresti...
....se fosse necessario.....
scusa ma noto che utilizzi molto il condizionale, o meglio l'arbitrarietà del progettista a fronte della norma.
Così sembra che possiamo scegliere tutto, magari optando per le soluzioni più semplici ed economiche,
ma poi in caso di incidente, come giustifichiamo analiticamente e non soggettivamente le scelte fatte??

ammetto che prevalentemente mi occupo di altri settori, nei quali la norma ci guida in modo analitico;
in tal caso non è così ?
o forse intendevi altro con la tua frase?


grazie del chiarimento.
Terminus
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Re: alimentazione anticendio da acquedotto.

Messaggio da Terminus »

Come sai la classificazione del livello di rischio è a carico del progettista/titolare.
Il DM 10/03/98 da alcune indicazioni sulle attività a rischio basso-medio-alto, senza che questo coincida necessariamente con i livelli prestazionali di cui alla UNI 10779.
Stesso discorso per la tipologia dell'alimentazione idrica: lo devi stabilire tu in base alla tua specifica vdr.
Se ritieni sufficiente un'alimentazione singola, quindi una sola fonte di alimentazione, questa potrà essere solo elettrica o anche solo motopompa.
Per le attività industriali e artigianali dove non esistono norme verticali (e dove sarebbe difficile fornire generalizzazioni), purtroppo ci tocca fare delle scelte, condivise con il titolare (formalmente la vdr incendio è a carico del Datore di Lavoro, il quale dovrebbe fornire tutte le info al tecnico che poi redigerà la pratica e progetterà l'impiantistica).
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