EDILCLIMA

Buongiorno,

in un contratto di fornitura di energia elettrica di cui ho preso visione è prevista, con una maggiorazione sul costo al kwh, una cosiddetta "OPZIONE VERDE", consistente in una certificazione che l'energia fornita è prodotta interamente da fonte rinnovabile.

E' corretto considerare tale energia come rinnovabile ai fini del calcolo del FER e della prestazione energetica?

preciso che in calce al contratto è riportata una frase di cui non mi è chiaro il significato, ossia che tale OPZIONE VERDE, prevede che: "....con un corrispettivo aggiuntivo paria a xx €/MWh l'energia sarà certificata come prodotta da fonte rinnovabile, attraverso l'annullamento sul portale GSE di Garanzie d'Origine (GO), certificati elettronici che attestano l'origine rinnovabile dell'energia elettrica

E se poi cambiano contratto? No, non è corretto, i certificati recs o go servono solo per il marketing (al certificato non corrisponde un flusso reale di energia elettrica, che una volta immessa in rete non è più distinguibile)

Ronin ha scritto:E se poi cambiano contratto?

....in linea di principio non ci vedo nulla di sbagliato se in tal caso cambiasse la classe al pari di come avviene sostituendo ad esempio un generatore di calore a metano con uno a biomassa, o anche semplicemente il combustibile da gas a gasolio (fp,nren cambia, seppur di poco), operazioni tutto sommato semplici e frequenti quasi al pari di un cambio di contratto......

Ronin ha scritto:al certificato non corrisponde un flusso reale di energia elettrica, che una volta immessa in rete non è più distinguibile)

sicuramente l'energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, una volta immessa in rete, non è più distinguibile (e quindi l'energia in ingresso al mio contatore non sarà al 100% da rinnovabile), ma attraverso la certificazione verde (...che pago con un sovrapprezzo) il mio fornitore garantisce, attraverso l'annullamento sul portale GSE di Garanzie d'Origine (GO), che un quantitativo pari alla totalità dell'energia da me acquistata è riversata in rete dopo essere stata prodotta da fonte rinnovabile, e quindi con il mio contratto contribuisco sicuramente al 100% all'immissione in rete di energia rinnovabile. Iperbolicamente parlando, se tutti volessero sottoscrivere un tale contratto, il fattore di conversione dell'energia elettrica in energia primaria non rinnovabile fp,nren, tenderebbe a 0.

D'altronde mi chiedo quale sia allora il vantaggio per l'utente finale nel sottoscrivere una tale opzione, (al di la della ragione di principio legata ad una personale sensibilità ecologista), considerando che presuppone anche, seppur minima, una maggiorazione tariffaria...

credo e spero che no sia possibile una cosa del genere

zappa ha scritto:(al di la della ragione di principio legata ad una personale sensibilità ecologista), considerando che presuppone anche, seppur minima, una maggiorazione tariffaria...

questa è l'unica ragione (insieme con ragioni di marketing che per le imprese possono essere economicamente molto più valide del costo).
prova a pensare se fosse l'APE di un nuovo edificio che deve ottenere l'agibilità: in tal caso il contratto di fornitura di energia neppure esisterebbe, perchè verrebbe stipulato solo dopo la sua vendita. sarebbe pensabile che il costruttore prenda un impegno del genere, da scrivere nel rogito? e se il nuovo proprietario non stipula l'opzione, perde l'agibilità? è evidente che un tale approccio non è sostenibile.