Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Moderatore: Edilclima
Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Buongiorno,
nuovo giorno nuovo problema.
In pratica mi sto occupando di un autorimessa cat. A a cui è scaduto il CPI.
Sto procedendo con la realizzazione di una nuova SCIA. Premetto che non ho nessun certificato di resistenza delle strutture ne tanto meno delle omologazioni o eventuali documentazioni sulle strutture portanti separanti.
Ho richiesto al responsabile il progetto strutturale dello stabile con il relativo calcolo delle strutture armate.
Per farla breve.. sul progetto depositato vengono rappresentati i pilastri verticali disposti in maniera omogena e distribuita sull'intera area
dell'autorimessa... nella realtà dopo il sopraluogo non ho visto i pilastri..
Ho anche della documentazione inerente al collaudo statico della struttura in cui riporta i suddetti pilastri.
Data la natura delicata mi farò seguire sicuramente da qualche collega più esperto in strutture ma ad ogni modo cosa ne pensate?
Quando andiamo a redigere un CERT-REI in pratica si va a dichiarare che quella struttura resiste al fuoco per un determinato valore di tempo. Non andiamo a garantire che la struttura nel suo assieme non possa crollare o comunque essere soggetta a sollecitazioni non ordinarie.
nuovo giorno nuovo problema.
In pratica mi sto occupando di un autorimessa cat. A a cui è scaduto il CPI.
Sto procedendo con la realizzazione di una nuova SCIA. Premetto che non ho nessun certificato di resistenza delle strutture ne tanto meno delle omologazioni o eventuali documentazioni sulle strutture portanti separanti.
Ho richiesto al responsabile il progetto strutturale dello stabile con il relativo calcolo delle strutture armate.
Per farla breve.. sul progetto depositato vengono rappresentati i pilastri verticali disposti in maniera omogena e distribuita sull'intera area
dell'autorimessa... nella realtà dopo il sopraluogo non ho visto i pilastri..
Ho anche della documentazione inerente al collaudo statico della struttura in cui riporta i suddetti pilastri.
Data la natura delicata mi farò seguire sicuramente da qualche collega più esperto in strutture ma ad ogni modo cosa ne pensate?
Quando andiamo a redigere un CERT-REI in pratica si va a dichiarare che quella struttura resiste al fuoco per un determinato valore di tempo. Non andiamo a garantire che la struttura nel suo assieme non possa crollare o comunque essere soggetta a sollecitazioni non ordinarie.
Ultima modifica di Sandeman il mar ago 02, 2022 09:00, modificato 1 volta in totale.
- weareblind
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Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Delle differenze io me ne disinteresso. Vanno certificate le strutture portanti effettive, fine.
Quindi pilastri e solai nel tuo caso, mi pare di capire
1) Trovarle e misurarle geometricamente.
2) Pacometro e misurazione ferri.
3) Programma agli elementi finiti, simulazione e vedere cosa salta fuori.
4) Se i portanti sono "abbastanza freddi" da poter essere considerati "come se lavorassero a freddo", hai finito.
5) Se no, purtroppo, hai due strade.
5A) Li proteggi.
5B) Uno strutturista deve ricostruire lo schema statico, poi applichi "gli sconti" sui carichi concessi dal Codice e vai a capire se le portanti "calde" possono andare bene.
Quindi pilastri e solai nel tuo caso, mi pare di capire
1) Trovarle e misurarle geometricamente.
2) Pacometro e misurazione ferri.
3) Programma agli elementi finiti, simulazione e vedere cosa salta fuori.
4) Se i portanti sono "abbastanza freddi" da poter essere considerati "come se lavorassero a freddo", hai finito.
5) Se no, purtroppo, hai due strade.
5A) Li proteggi.
5B) Uno strutturista deve ricostruire lo schema statico, poi applichi "gli sconti" sui carichi concessi dal Codice e vai a capire se le portanti "calde" possono andare bene.
Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Grazie weareblind, il fatto è che non ho nessun pilastro.weareblind ha scritto: ↑mar ago 02, 2022 09:00 Delle differenze io me ne disinteresso. Vanno certificate le strutture portanti effettive, fine.
Quindi pilastri e solai nel tuo caso, mi pare di capire
1) Trovarle e misurarle geometricamente.
2) Pacometro e misurazione ferri.
3) Programma agli elementi finiti, simulazione e vedere cosa salta fuori.
4) Se i portanti sono "abbastanza freddi" da poter essere considerati "come se lavorassero a freddo", hai finito.
5) Se no, purtroppo, hai due strade.
5A) Li proteggi.
5B) Uno strutturista deve ricostruire lo schema statico, poi applichi "gli sconti" sui carichi concessi dal Codice e vai a capire se le portanti "calde" possono andare bene.
Mi consigli quindi di limitare la valutazione solamente dal punto di vista Antincendio in effetti.
Quindi nel mio caso saranno valutate le 4 murature perimetrali e il solaio di primo impalco nonché le 4 murature di perimetro del vano scale.
Però ammettiamo che dal rilievo e confrontando le strutture rientro appieno nel metodo tabellare chi mi garantisce che il solaio non avendo dei pilastri a terra effettivamente mi garantisca la corretta resistenza. Cioè il solaio ho già appurato che ha una altezza di 29 cm (20+5+4) quindi abbondantemente R 60 ( che farò per gli sfoghi non lo so ) ma siamo sicuri che sollecitato termicamente in una situazione strana resista?
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Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
secondo me nella verifica della resistenza al fuoco ti è richiesta solo quella, ovvero, utilizzando uno dei tre metodi, tabellare analitico e sperimentale, produci la certificazione. L'analisi tabellare si disinteressa della verifica strutturale e di portanza, dando per scontato che sia ovviamente già verificata a firma di altro tecnico; è conservativa e parte dal presupposto di considerare le strutture con un fattore di utilizzo del 70% (se dico castronerie mi corregga qualche strutturista..).
se vai nel dettagli, come dice weare, allora potrebbe essere necessario definire i carichi per verificare il reale fattore di utilizzo e di conseguenza definire la resistenza a caldo.
se vai nel dettagli, come dice weare, allora potrebbe essere necessario definire i carichi per verificare il reale fattore di utilizzo e di conseguenza definire la resistenza a caldo.
Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Sicuramente nel mio caso andrò ad eseguire , eventualmente una certificazione di tipo tabellare. L'analitica e la sperimentale non rientrano nel campo delle mie competenze. Ad ogni modo cosa intendi con fattore di utilizzo?abbo ha scritto: ↑mar ago 02, 2022 13:02 secondo me nella verifica della resistenza al fuoco ti è richiesta solo quella, ovvero, utilizzando uno dei tre metodi, tabellare analitico e sperimentale, produci la certificazione. L'analisi tabellare si disinteressa della verifica strutturale e di portanza, dando per scontato che sia ovviamente già verificata a firma di altro tecnico; è conservativa e parte dal presupposto di considerare le strutture con un fattore di utilizzo del 70% (se dico castronerie mi corregga qualche strutturista..).
se vai nel dettagli, come dice weare, allora potrebbe essere necessario definire i carichi per verificare il reale fattore di utilizzo e di conseguenza definire la resistenza a caldo.
Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
semplificando molto.
nella progettazione strutturale a freddo consideri determinate combinazioni di carichi e alcuni fattori di sicurezza.
nella verifica a caldo ci sono delle riduzioni sui carichi e sui fattori di sicurezza (definiti da Eurocodice e NTC), es. non conti sisma, neve. Quindi il suo fattore di utilizzo a caldo è più basso rispetto al dimensionamento a freddo, in altre parole è leggermente sovradimensionato rispetto alle sollecitazioni che applicheresti a caldo; il metodo tabellare se non ricordo male ha alla base un fattore di utilizzo 0,7, oltre a considerazioni sullo spessore della porzione di ca interessata a temp. sup. a 500°. è ovviamente cautelativo.
può capitare infatti che il carico applicato a freddo su un elemento sia più basso rispetto alla sua portanza, di conseguenza diminuisce il fattore di utilizzazione e i margini per un calcolo più raffinato della resistenza al fuoco (come diceva weare). ma in questo caso, per determinare il coef. di utilizzo e i carichi applicati ti serve o la relazione di calcolo dello strutturista o la rimodellazione della struttura.
scusa è un pò sommario e per grandi linee, erano temi che avevo affrontato un pò di tempo fa, vado a memoria, ora le verifiche analitiche le faccio fare fuori.
nella progettazione strutturale a freddo consideri determinate combinazioni di carichi e alcuni fattori di sicurezza.
nella verifica a caldo ci sono delle riduzioni sui carichi e sui fattori di sicurezza (definiti da Eurocodice e NTC), es. non conti sisma, neve. Quindi il suo fattore di utilizzo a caldo è più basso rispetto al dimensionamento a freddo, in altre parole è leggermente sovradimensionato rispetto alle sollecitazioni che applicheresti a caldo; il metodo tabellare se non ricordo male ha alla base un fattore di utilizzo 0,7, oltre a considerazioni sullo spessore della porzione di ca interessata a temp. sup. a 500°. è ovviamente cautelativo.
può capitare infatti che il carico applicato a freddo su un elemento sia più basso rispetto alla sua portanza, di conseguenza diminuisce il fattore di utilizzazione e i margini per un calcolo più raffinato della resistenza al fuoco (come diceva weare). ma in questo caso, per determinare il coef. di utilizzo e i carichi applicati ti serve o la relazione di calcolo dello strutturista o la rimodellazione della struttura.
scusa è un pò sommario e per grandi linee, erano temi che avevo affrontato un pò di tempo fa, vado a memoria, ora le verifiche analitiche le faccio fare fuori.
Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Grazie abbo va benissimo la semplificazione. Sostanzialmente si tratta di un fattore cautelativo dovuto appunto all' evento straordinario dovuto all'incendio. Grazieabbo ha scritto: ↑mar ago 02, 2022 13:47 semplificando molto.
nella progettazione strutturale a freddo consideri determinate combinazioni di carichi e alcuni fattori di sicurezza.
nella verifica a caldo ci sono delle riduzioni sui carichi e sui fattori di sicurezza (definiti da Eurocodice e NTC), es. non conti sisma, neve. Quindi il suo fattore di utilizzo a caldo è più basso rispetto al dimensionamento a freddo, in altre parole è leggermente sovradimensionato rispetto alle sollecitazioni che applicheresti a caldo; il metodo tabellare se non ricordo male ha alla base un fattore di utilizzo 0,7, oltre a considerazioni sullo spessore della porzione di ca interessata a temp. sup. a 500°. è ovviamente cautelativo.
può capitare infatti che il carico applicato a freddo su un elemento sia più basso rispetto alla sua portanza, di conseguenza diminuisce il fattore di utilizzazione e i margini per un calcolo più raffinato della resistenza al fuoco (come diceva weare). ma in questo caso, per determinare il coef. di utilizzo e i carichi applicati ti serve o la relazione di calcolo dello strutturista o la rimodellazione della struttura.
scusa è un pò sommario e per grandi linee, erano temi che avevo affrontato un pò di tempo fa, vado a memoria, ora le verifiche analitiche le faccio fare fuori.
Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
figurati.
non solo all'evento eccezionale incendio; può essere anche che l'elemento è sovradimensionato per altre questioni, es. architettoniche o razionalizzazione costruttiva
non solo all'evento eccezionale incendio; può essere anche che l'elemento è sovradimensionato per altre questioni, es. architettoniche o razionalizzazione costruttiva
- weareblind
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Re: Progetto strutturale diverso dallo stato di fatto
Se non hai pilastri la muratura è portante, ma l'approccio è lo stesso.